Riporto un articolo di Giancarlo Cinini sulla forma
dell’universo, perché la forma sferica o circolare si adatta meglio alla mia
teoria sulla forma di tutte le diadi:
Ci chiediamo che forma abbia
l’universo, non troppo diversamente da come nell’antica Grecia i filosofi
Talete, Anassimandro, Parmenide e altri elaboravano le loro congetture sulla
forma della Terra: un disco, un cilindro, una sfera? Sappiamo che la Terra è
tonda ma gli astronomi dibattono ancora sulla forma dell’universo: piatto
oppure sferico? Con una ricerca uscita sulle pagine di Nature
Astronomy, i ricercatori, guidati da Alessandro Melchiorri della Sapienza di
Roma, sostengono che l’universo abbia forma curva e
sia chiuso. Lo hanno fatto elaborando i dati dell’Osservatorio
Planck e cercando di dare ragione di alcune discrepanze – che si
spiegherebbero, secondo loro, proprio immaginando un universo curvo dove
due fotoni che viaggiano in parallelo possono incontrarsi, o dove voi
stessi potreste partire da qui e, viaggiando sempre dritti, tornare un giorno
al punto di partenza. Ma non tutti gli astronomi sono d’accordo con
questa lettura.
Finora la maggior parte dei dati sembrava
deporre a favore di un universo piatto, come un foglio immensamente
disteso verso l’infinito. Uno degli argomenti a favore di questa tesi ci fa
risalire indietro fino ai primissimi istanti dell’universo. La fisica che
ricostruisce gli istanti immediatamente dopo il Big Bang e l’immensa
e successiva espansione dello spazio fa pensare infatti a un universo piatto e
infinito, in espansione.
“Il problema”, racconta Eleonora Di
Valentino, astronoma dell’università di Manchester e prima firma dello
studio, “è che nelle rilevazioni compiute dal Planck c’erano delle
anomalie nello spettro della radiazione cosmica di fondo”. In che modo? La
radiazione cosmica di fondo, un relitto di quelle prime fasi dell’universo dopo
il Big Bang, si può cogliere dovunque nello spazio. Come per qualsiasi altra
onda, anche la radiazione subisce l’effetto della cosiddetta lente
gravitazionale: la materia pesante, i grandi corpi celesti e le galassie
deformando lo spaziotempo deviano anche il percorso delle onde e
della luce, proprio come una lente. Fin qui tutto regolare, senonché,
attraverso le rilevazioni dell’osservatorio Planck, gli astronomi si sono
accorti che questa distorsione dovuta alla lente gravitazionale sulla
radiazione cosmica di fondo era superiore al previsto.
Questa deformazione accentuata si può spiegare
proprio ipotizzando un universo curvo: la curvatura stessa
sarebbe causa della distorsione osservata. “I dati dell’osservatorio
Planck sono le misure più precise che abbiamo a livello cosmologico. Eppure
presentano delle contraddizioni se si presume che l’universo sia piatto”.
“Potremmo immaginare” – continua
l’astronoma – “la superficie dell’universo come quella di un immenso
palloncino”. Certo, non ci renderemmo granché conto di questa curvatura
viaggiando per il sistema solare o persino nella nostra galassia, ma muovendosi
a grandi velocità nello spazio profondo a un certo punto probabilmente ci
ritroveremmo al punto di partenza.
Eppure, quest’idea continua a non convincere
tutti. Come riporta Quanta magazine, il cosmologo Antony Lewis, membro
dell’equipe di Planck, sostiene che si tratti soltanto di un caso statistico
che non prova che l’universo sia davvero chiuso e sferico. Eppure anche
l’autrice Eleonora di Valentino resta cauta: “La conclusione per noi è
che al momento non c’è conclusione. Stiamo semplicemente facendo notare
che sul tavolo ci sono cose che non possiamo ignorare e che abbiamo bisogno di
più studi e osservazioni per dire se davvero l’universo è una sfera”. Chissà se
anche Talete, Anassimandro, Parmenide e quegli altri avrebbero qualcosa da
aggiungere.
Via: Wired.it
Un universo di forma sferica sarebbe la definitiva conferma che tutti i
processi, fisici e mentali, seguono una stessa struttura, dentro l’universo e
l’universo stesso.
Una sfera, come un
circolo, è una figura geometrica chiusa e simmetrica. Non ha un inizio né una
fine, poiché ogni punto sulla sua superficie è equidistante dal centro. Questo
la rende una rappresentazione perfetta di continuità e infinito.
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