giovedì 29 aprile 2010

La pratica della consapevolezza

Crediamo di poter decidere liberamente della nostra vita, crediamo di avere il libero arbitrio. E in realtà lo abbiamo. Ma per la maggior parte del tempo siamo in preda a impulsi, pensieri e sentimenti che sono i frutti di abitudini e di condizionamenti.


Crediamo di essere padroni della nostra vita, di avere almeno in questo campo la sovranità su noi stessi. Tuttavia non è così. Ciò che proviamo, pensiamo e facciamo non è qualcosa che abbiamo liberamente deciso, ma una reazione a qualcosa che ci viene dall’esterno, dagli altri e da zone nascoste del nostro essere.

Di questo dobbiamo essere consapevoli. Questo è il primo passo per esercitare davvero il libero arbitrio. Facciamoci caso: quella reazione di odio, di rabbia o di paura è qualcosa che abbiamo voluto o qualcosa che ci viene imposto dalle circostanze? Se sappiamo osservarci, scopriremmo di essere per lo più in balia di circostanze indipendenti dalla nostra volontà.

Con la pratica della consapevolezza, ci rendiamo conto che non siamo affatto padroni di noi stessi, ma che siamo come palline che si muovono in base agli urti che ricevono.

Eppure c’è un modo per cambiare la situazione. Sviluppare una pratica della consapevolezza che ci permetta 1) di vederci, 2) di staccarci dalla situazione e 3) di introdurre volontariamente stati d’animo di equilibrio, di saggezza, di calma e di comprensione. È con questo cambiamento del clima del nostro essere che possiamo diventare padroni di noi stessi. È in questo modo che possiamo passare da uno stato di dipendenza e di condizionamento a una condizione di libertà e di padronanza.

domenica 25 aprile 2010

Tempo di pellegrinaggi

Vanno a Lourdes, vanno a san Giovanni Rotondo, vanno alla Mecca, vanno in mille altri santuari. Ma mancano sempre l’obiettivo: non giungono mai al centro di se stessi, dove si trova l’unico vero santuario.


Questa è la differenza tra le religioni dell’esteriorità e la religione dell’interiorità.

L’uomo ha raggiunto ogni angolo della Terra, ed è andato anche sulla Luna, ma non ha ancora conquistato il proprio spazio interiore. Ecco perché la nostra civiltà è basata sui beni esteriori e sull’apparenza. Ed ecco perché il Dio di queste religioni sta sempre al di fuori degli uomini – al di sopra o al di là. Mai nel suo posto giusto: al centro dell’anima.

venerdì 23 aprile 2010

Papi oscurantisti

Ecco alcune della critiche che il teologo Hans Küng rivolge all’attuale papa:


– Ha lasciato perdere il riavvicinamento alle chiese evangeliche

– Non ha più dialogato con gli ebrei. Anzi ha riammesso vescovi antisemiti e sostiene la beatificazione di Pio XII.

– Ha lasciato perdere ogni dialogo con i musulmani.

– Ha lasciato perdere la riconciliazione con i nativi del Sud America, arrivando a sostenere che quei popoli desiderassero accogliere la religione dei loro conquistatori.

– In Africa non ha fatto nulla contro la sovrappopolazione e l’AIDS, negando l’uso del preservativo e della contraccezione.

– È entrato in conflitto con la scienza moderna.

– Ha rifiutato lo spirito del concilio Vaticano II.

– Ha accolto nella Chiesa vescovi tradizionalisti.

– Ha caldeggiato la messa medievale tridentina.

– È entrato in conflitto con la chiesa anglicana cercando si sottrarle sacerdoti sposati.

– Appoggia tutte le forze anticonciliari.

– Cerca di soffocare ogni critica nell’episcopato.

– Ha ripreso cerimonie di sfarzo barocco.

– Ha occultato gli abusi sessuali dei preti quando era prefetto delle Congregazione romana per la Dottrina della fede (dal 1981 al 2005), eccetera, eccetera.

Insomma, si può ben concludere che questo è uno dei papi più oscurantisti della storia della Chiesa. Evidentemente non c’è solo l’economia che andando indietro, ma anche la religione.

martedì 20 aprile 2010

La campana della consapevolezza

Nei monasteri zen, ogni tanto si suona una campana per richiamare tutti alla consapevolezza. Nella nostra vita quotidiana, la mente lavora in continuazione per risolvere problemi pratici e per mille altri motivi. Ma non per essere consapevoli. Ed ecco allora l’utilità di qualche strumento per ricordarci non di pensare a questo o quel problema, ma di essere presenti – di essere semplicemente presenti qui e ora.


Per chi vuol meditare, è necessario un richiamo del genere più volte in una giornata. Per ricordarcene, si può stabilire qualche regola: per esempio ogni ora, ogni due ore o in determinati orari. Oppure dopo ogni telefonata, o prima di ogni pasto, ecc. Insomma, praticare la presenza mentale non durante una meditazione formale, magari anche lunga, ma più volte.

Ecco che suona la campana. E io smetto per un po’ di fare e di pensare qualunque cosa, e mi metto a essere consapevole di essere...Sono qui, sono vivo, sono presente e sono consapevole. E questa consapevolezza fa di me ciò che sono.

È anche una forma di decantazione, di purificazione, di chiarificazione, di sviluppo della coscienza.

domenica 18 aprile 2010

Padroni della vita

Senza una legge sul testamento biologico ci viene tolta la libertà di scegliere come morire. Ma è proprio a questo che tende l’oscurantismo religioso: impedirci di essere padroni della nostra vita e della nostra morte. Come nei peggiori regimi totalitari.


Ma se l’uomo non è padrone della propria vita, qualcun altro lo è. Questo è terribile. Perché vuol dire che siamo soltanto degli schiavi. Si dice: Dio è padre. Ma neppure un padre è padrone della vita dei figli. Il padre dà la vita ai figli, e poi i figli ne fanno quel che vogliono. Se non è così, Dio non è padre. È un dittatore.

Forse i fondamentalisti vogliono proprio questo: un dittatore.

Il peggior peccato

Il papa parla dei peccati dei cristiani. Ma il peggiore di tutti è quello di credere di parlare in nome di Dio, è quello di credersi gli unici depositari della verità e della salvezza. Quale superbia e arroganza può essere superiore a questa?


Qui l’unica penitenza possibile è riconoscere il proprio peccato d’orgoglio.

venerdì 16 aprile 2010

Penitenze

Il papa invita i cristiani a fare penitenza. Ma che cos’è la penitenza? Fare un fioretto, dire cento “ave maria”, spostare un pedofilo da un luogo all’altro? Oppure diventare consapevoli dei propri errori?


Questo è proprio il punto: la Chiesa risponde con arroganza, utilizzando il linguaggio della “lesa maestà”, alle accuse che le vengono rivolte. Ma le manca la volontà o la capacità di diventare consapevole dei propri errori. È infatti abbarbicata ai propri dogmi, alle proprie certezze.

E quando non c’è l'umiltà di rimettere tutto in discussione, anche le penitenze restano superficiali.
Questa è la differenza tra una religione, con le sue strutture rigide e le sue "verità rivelate", e la meditazione.

mercoledì 14 aprile 2010

Reati e peccati

La Chiesa ha sempre avuto la tendenza a considerare peccati quelli che sono anche reati, e quindi a risolverli nel proprio ambito. Un errore madornale. Basato sul non riconoscimento del potere statale, sulla presunzione di poter costituire uno Stato nello Stato, dotato di proprie leggi e propri tribunali. “Date a Cesare quel che è di Cesare...” dove è finito?

venerdì 9 aprile 2010

Voler credere

Quando sento di tutto questo fervore intorno a un lenzuolo (la “sacra sindone”) che avrebbe avvolto il corpo di Gesù o che, molto probabilmente, è un falso medievale, mi vengono in mente le parole di Nietzsche: “Il cristianesimo ha, nel fondo, alcune finezze che appartengono all'Oriente. Innanzitutto sa che è in sé del tutto irrilevante che una cosa sia vera, e sa invece che è della massima importanza in che misura essa sia creduta vera. La verità e la fede nella verità di qualche cosa: due sfere d'interesse del tutto estranee l'una all'altra, sfere quasi antitetiche”.

I benefici della meditazione

Finalmente anche negli ospedali italiani incomincia a essere introdotta la meditazione come ausilio ai processi di guarigione (anche di malattie gravi). È infatti accertato che con questa pratica diminuiscono i livelli di cortisolo e di adrenalina, prodotti dallo stress, e aumentano le endorfine e gli ormoni che favoriscono il sonno e l’autostima. Dunque, i benefici della meditazione non sono solo spirituali, ma anche fisiologici.

domenica 4 aprile 2010

Gli ultimi pagani

Quando leggo la mitologia greca, mi colpiscono le avventure di Zeus che si accoppia con donne mortali per dar vita a esseri metà uomini e metà dei. Con il cristianesimo, la mitologia non è cambiata: siamo ancora al Dio che si accoppia con una vergine terrestre per dar vita a un essere metà uomo e metà Dio. Insomma,il cristianesimo è soltanto l’ultimo atto del paganesimo. Abbiamo ridotto il numero degli dei, ma siamo ancora su quel piano. Il che è inevitabile, perché le religioni non nascono dal nulla, ma da altre religioni preesistenti. E qui siamo ancora al paganesimo, alla religione degli dei che scendono sulla Terra.


Questo ci dà un’idea del livello infantile cui si trova lo sviluppo dell’umanità.

Per uno Stato laico

Il papa ripete che l’obiezione di coscienza all’aborto è un diritto e un dovere dei cattolici. E nessuno glielo toglie. Ma Perché i cattolici vogliono togliere il diritto all’aborto a quelli che non la pensano come loro?


Certi ministri cattolici dicono che devono rispondere alla loro etica (che è in realtà l’etica della Chiesa, discutibile come tutte le altre). Ma perché vogliono impedire che anche gli altri abbiano una loro etica? E se un domani venisse eletto un ministro musulmano, chi gli impedirebbe, seguendo questa logica, di imporre agli altri la propria visione e decidere che tutte le donne debbano andare in giro velate?

In realtà, in campo etico, non può esserci qualcuno che impone la propria convinzione. Questa è la posizione d’ogni fascismo e anche d’ogni fondamentalismo religioso. Manteniamo lo Stato laico.

Tutti santi

Ormai tutti gli ultimi papi, per il fatto stesso di essere stati papi, vengono fatti santi. E sempre per motivazioni politiche.


Ma, in tal modo, la Chiesa svaluta il titolo di santità. Se tutti sono santi, nessuno è santo davvero.

Il culto delle reliquie

Fra un po’ ci sarà l’ostensione della Sindone a Torino, e qualcuno si chiede perché i cristiani abbiano tanto bisogno di questo culto delle reliquie, molte delle quali sono chiaramente false.


La risposta è che il cristianesimo è orfano di realtà, nel senso che è una religione che non ha nessun fondamento certo, a partire dall’esistenza del suo stesso fondatore.

Ecco perché il cristiano si attacca a tutto ciò che una qualche fisicità...chiodi, sangue pezzi di legno, costole, spine e lenzuoli vari.

Ma è una situazione disperata. Alla ricerca dell’arca perduta, o forse mai avuta.

giovedì 1 aprile 2010

Nuovo oscurantismo

Appena eletti governatori, i leghisti Cota e Zaia ci danno un anticipo dell’oscurantismo delle loro idee, e dichiarano che faranno di tutto per impedire la distribuzione della pillola antiabortiva RU486 nelle loro regioni...che così diventeranno le più arretrate d’Italia e d’Europa. Chissà se i loro elettori sono d’accordo, o se si sono già pentiti.


Nessuna novità, insomma. La destra assume di peso la posizione della Chiesa. Il cui scopo è: impedire alle donne un esercizio autonomo delle nascite e ridurle, se possibile, allo stato delle donne musulmane. Insomma, è il nuovo che avanza...certo, radicato nel territorio, magari in quello delle valli dove regna il cretinismo. Sì, perché impedire la distribuzione della pillola non significa ridurre gli aborti, ma portare le donne, che proprio vogliono abortire, a farsi squartare sui tavoli operatori.

Questa sarebbe la cosiddetta “difesa della vita.” E le donne li votano (a proposito, è diminuito il numero delle donne elette)! Quello che non entra in testa ai leghisti è il concetto di democrazia. Non vogliono che la gente decida con la propria testa: vogliono decidere loro per tutti. Ma questo piace tanto. Perché, in fondo, l’italiota che vota questa gente non vuole sforzarsi di pensare, ma vuole che qualcuno pensi e decida per lui.

Aborto e crimini sociali

Che l’aborto sia il peggior delitto è naturalmente un’invenzione della Chiesa, tant’è vero che in tutti gli Stati moderni è permesso entro certi limiti. Quale scala di valori si adotta infatti per stabilire la gravità di un peccato? Tutto dipende da come si risponde a questa domanda. Se, per esempio, adottiamo il criterio della sofferenza, dobbiamo concludere che la sofferenza sociale provocata da un aborto, eseguito in privato, è infinitamente minore di quella provocata dalla pedofilia, dal razzismo o dallo sfruttamento sociale.


Se pensiamo all’attuale crisi mondiale e alle sofferenze provocate a milioni di persone da pochi speculatori finanziari, dobbiamo dire che questa sofferenze sono enormemente superiori a quelle provocate da qualunque donna che abortisca.

Perché allora la Chiesa se la prende con l’aborto? Perché, dice, è un peccato contro la vita. Ma si tratta di un’astrazione. Se per esempio il feto è affetto da gravi patologie, è molto meglio abortire che mettere al mondo un essere che dovrà soffrire moltissimo. Come, si vede, non è vero che la vita sia un diritto. Semmai, dovrebbe essere un diritto una “vita serena”. Ma a questo si oppongono appunto i ben più gravi peccati sociali dei razzisti, dei pedofili e degli sfruttatori che rendono un inferno l’esistenza di milioni di persone.

Forse la Chiesa se la prende tanto con l’aborto per cercare di rimettere in riga le donne, la cui emancipazione è considerata (come in tutte le religioni paternalistiche e maschiliste) la minaccia maggiore ai valori della sottomissione e dell’ubbidienza (al potere dei preti). O forse lo fa anche per distogliere da sé l’attenzione del mondo che vede nei preti pedofili uno dei più gravi pericoli per la società. Si sa come vanno queste cose: per nascondere la trave nel proprio occhio, si grida alla pagliuzza negli occhi degli altri. D’altronde, se non si crea un senso di colpa nelle anime, come si fa dominarle?