venerdì 31 agosto 2018

Psichiatria e omosessualità


Papa Francesco, quando un uomo gli ha domandato che cosa fare quando si ha un figlio omosessuale, ha rivelato la propria mentalità arretrata parlando di psichiatria. Come se la psichiatria fosse in grado di far cambiare orientamento sessuale a un giovane.
Si tratta di pura ignoranza, che non ci saremmo aspettati da un Papa. Se queste sono le conoscenze di Francesco, capiamo perché non capisce niente del problema di pedofilia che affligge tanti preti.
La psichiatria, anzi la psicologia, può fare molto non per far cambiare orientamento sessuale agli omosessuali, ma per far loro comprendere l’ignoranza, l’ostilità e la condanna di tanti genitori ed educatori.

L'autostima


Ognuno ha caro se stesso, argomenta il Buddha; quindi, se ama gli altri come ama se stesso, non potrà fare del male agli altri. E Confucio e Gesù precisano che esiste una legge fondamentale: non fare agli altri quel che non vorresti fare a se stesso.
I tre credono in tal modo di risolvere il problema di avere un criterio di riferimento sicuro per comportarsi bene. Ma sono troppo ingenui e ottimisti. Infatti, da una parte non tutti amano se stessi (magari perché qualcuno ha distrutto la loro autostima) e dall’altra parte molti amano talmente se stessi da non curarsi degli altri.
C’è un passaggio che non tutti compiono: capire che siamo tutti interconnessi e con esigenze basilari uguali. Se non si compie questo passaggio (che non è automatico), se non si esamina meditativamente il proprio rapporto con se stessi e con gli altri, si può rimanere chiusi nella propria auto-disistima o nel proprio narcisismo.
Non è così semplice. C’è da fare sempre un lavoro su se stessi.
Anche certo altruismo autodistruttivo è sospetto. Quando ci si dedica ad aiutare gli altri fino a sacrificare se stessi, c’è un problema anche lì di autostima.
Insomma, se c’è poca autostima o se ce n’è troppa, il criterio dei tre saggi non regge.

giovedì 30 agosto 2018

Ritornare a sé


Il motivo per cui la tecnica più comune e più immediata di meditazione è seguire il respiro (magari contando le espirazioni o le inspirazioni) sta nel fatto che il respiro è la nostra stessa vita – non vita pensata, ma vita percepita, esperita qui e ora. Ma notiamo subito che il termine “respiro” è collegato con il termine “spirito”.
Potremmo quindi dire che in meditazione stiamo attenti al nostro stesso spirito.
Questo stare attenti al nostro stesso spirito, anziché alle cose del mondo, è l’essenza della meditazione – un’essenza da cui ci discostiamo non solo con i nostri mille traffici, ma anche la continua proliferazione dei nostri pensieri (ricordi, idee, progetti, immagini, fantasie, ossessioni, ecc.).
Tale attenzione viene anche definita “presenza mentale”, in quanto siamo presenti al nostro stesso essere qui e ora, senza allontanarcene, così come facciamo di solito per inseguire le nostre attività pratiche e mentali.
Lo sviluppo della presenza mentale non consiste nel pensare ancora di più ai massimi problemi, ma semmai esattamente il contrario: liberarsi delle troppe idee per ritrovare un’esperienza primaria. In tal senso potremmo parlare di “vuoto mentale”.
Potremmo anche usare le espressioni “tornare a sé” o “sviluppare la consapevolezza” – intendendo non la consapevolezza di questo o di quello, ma del nostro semplice essere. Siamo e basta.
E potremmo anche usare la parola “risveglio”, perché quando compiamo questa operazione è come se ci risvegliassimo da un lungo sonno: smettiamo di sognare e scopriamo, talvolta con uno shock, che eravamo stati assenti.
Dove eravamo andati? Lontano da noi stessi.
Insomma, siamo partiti da una cosa così semplice come l’attenzione al respiro per arrivare alla consapevolezza del nostro essere, con tutto quello ne consegue. Il viaggio è lungo e breve nello stesso tempo. Lungo perché eravamo andati molto lontano, breve perché ciò che cerchiamo ci è più vicino della nostra vena giugulare.

mercoledì 29 agosto 2018

I sovranisti


Salvini e Orban, incontratisi a Milano, parlano di rifondare una nuova Europa. Ma se si ragiona in termini di sovranismo/nazionalismo non si fonda nessuna Europa. La si distrugge.
              Non siano ipocriti e dicano chiaramente che vogliono sciogliere l’Unione Europea.
              Se gli Stati che compongono gli Usa dicessero che vogliono riprendersi la loro sovranità, semplicemente non ci sarebbero più gli Stati Uniti d'America.
              O esiste un altro modo? Ditemelo voi.

Semmai, c’è da dire che l’Unione Europea non è mai stata completata. È rimasta a metà del guado. O va avanti o affonda.

Piacere e dolore


È ovvio che nessuno vuole provare sensazioni spiacevoli, tutti vogliono provare sensazioni piacevoli..
              Ma, approfondendo la questione, anche le sensazioni spiacevoli sono incostanti, effimere e stressanti - e quindi alla fine producono, anche loro, insoddisfazione e sofferenza. Da questo punto di vista, il piacere e il dolore sono come le due facce di una stessa medaglia.
              Dunque, una vera ricerca della felicità non va intesa come una semplice ricerca di sensazioni piacevoli, che ci riporteranno inevitabilmente al loro contrario, ma come una presa di distanza dall'intera medaglia.
              Io contemplo con distacco e con equanimità tanto il piacere quanto il dispiacere. A questo bisogna allenarsi.
              Ecco una visione intelligente, illuminata. Non accontentiamoci del solito dualismo attrazione/repulsione.
              Il mondo e la mente sono stati fatti basandosi sul dualismo. A noi spetta trascenderli.

Visioni luminose


Perché non aver fiducia nel fatto che anche noi si possa raggiungere l’illuminazione? Perché credere che l’illuminazione sia solo per pochi?
              Praticando la meditazione, il silenzio, il distacco e la consapevolezza, tenendoci lontano dalla confusione e dalla guerra tra gli uomini, restando immobili e fermando il pensiero, siamo comunque già in grado di vedere le cose con più limpidezza. E non è poco: è una forma di illuminazione, la quale, come indica il suo nome, è un vedere con maggior chiarezza.
              Semmai possiamo dire che esistono molti (forse infiniti) livelli di luminosità e che non è possibile saltare di colpo da 1 a 1000. Ma il cammino è incominciato.

martedì 28 agosto 2018

Essere felici ?


Noi siamo convinti di dover essere felici, costi quel che costi. È come una fede generale. Ma non è così: non possiamo controllare tanti eventi.
Possiamo però controllare la nostra reazione agli eventi, mantenendoci cioè centrati.
Dunque, lasciamo accadere gli eventi, piacevoli e spiacevoli, mantenendoci osservatori distaccati di entrambi.

Essere centrati


Il contrario dell’egocentrismo non è, come si crede, l’altruismo. Perché sia l’egocentrismo sia l’altruismo sono due estremi e, dunque, atteggiamenti squilibrati.
Il vero contrario è l’essere centrati, ossia non sbandare né da una parte né dall’altra, ma stare al centro. E il centro è al di fuori tanto del sé quanto degli altri.
In meditazione si impara proprio ad essere centrati. Sei centrato quando ti dimentichi di te stesso e degli altri, e sei in pace, senza frenesie né ambizioni.

L'isolamento come terapia


La socialità, la famiglia, il gruppo, lo stare tutti insieme, la condivisione, ecc., sono bellissime cose. Ma, ogni tanto, per acquisire autonomia, bisogna isolarsi e stare soli. Soltanto in quei momenti siamo autenticamente noi stessi.
Se guardiamo gli animali che vivono in gruppo, nel branco o nel gregge, ci accorgiamo che, quando rimangono soli, si sentono perduti e non sopravvivono.
Il fatto è che, per essere noi stessi, dobbiamo scoprire e sperimentarla nostra individualità… pur nella consapevolezza che siamo tutti interconnessi e legati da un destino comune.

Le dimissioni del Papa


Monsignor Viganò, ex nunzio apostolico a Washington, sostiene che il Papa deve dimettersi perché ha sempre saputo, insieme ad altri alti prelati, della pedofilia in America ma non è mai intervenuto. Sono d’accordo. Ma non solo lui, l’intera Chiesa, che fa finta di nulla, che segue la politica delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.
Il problema però è che, se osserviamo coloro che potrebbero sostituirlo, rimaniamo sconcertati. Si tratta di individui vecchi e privi di vitalità: una galleria di mummie, deformate da una lunga carriera ecclesiastica e da una selezione, risalente a Woytila, che ha scelto solo individui obbedienti, conformisti e banali. Non c’è nessuno che possa riformare veramente le cose.
Vi immaginate un Papa che elimini il celibato?
La verità è che il cristianesimo muore di tradizionalismo.

lunedì 27 agosto 2018

Religione e nazionalismo


Vi è un relazione tra la fede in un Dio creatore e le società autoritarie e non democratiche. Quando si affaccia un potere dispotico, ecco che fa appello alla religione per avere un qualche fondamento. Per le società islamiche, non c’è nemmeno bisogno di fare esempi (basterebbe quello di Erdogan che si definisce “baluardo dell’Islam”). Sono tutte autoritarie e antidemocratiche. Ma anche l’Europa non scherza. Pensiamo solo a Putin e alla sua alleanza con i religiosi ortodossi.
Ma il pericolo maggiore viene dai paesi dell’Europa occidentale e democratica, dove si stabilisce un’alleanza fra cristiani e nuovi nazionalisti. In Italia vediamo Salvini e alcuni suoi ministri che armeggiano con rosari, Vangeli e crocefissi, proponendosi come modelli politico-religiosi. Ma è la situazione polacca che preoccupa.
In Polonia (il povero e ignaro) Gesù è stato proclamato “re  della Polonia” e sua madre, nella forma della Madonna di Czestochowa, “regina della Polonia”. Ma in genere si fa di tutto per ridare potere al tradizionalismo cattolico (compreso l’odio contro gli ebrei) e alla Chiesa nazionale, che è diventata sempre più ricca, tanto che è la maggior speculatrice in campo immobiliare (un po’ come in Italia).
Nonostante gli scandali e la corruzione, nonostante la pedofilia, nonostante l'affarismo, nonostante la fuga dei giovani e nonostante le liti fra vescovi, il cattolicesimo europeo vorrebbe trarre nuova linfa dal nazionalismo – indifferente al fatto che così facendo contraddice se stesso e muore come via spirituale.

Il fatto che le religioni che nascono universalistiche, cioè rivolte a tutti gli uomini, si riducano a difendere i nazionalismi la dice lunga sulla loro inarrestabile degenerazione.

L'esigenza della meditazione


La meditazione deve nascere da un'esigenza interiore, come dipingere o suonare, non dal desiderio di raggiungere un obiettivo. Nel momento in cui si medita, si raggiunge già l'obiettivo: si soddisfa l'esigenza.
              A lungo andare, comunque, i benefici più evidenti sono due: da una parte la calma e il distacco interiore e dall’altra parte una visione più chiara di tutti i problemi, da quelli personali a quelli filosofici.
              La meditazione costituisce una via spirituale alternativa a quella religiosa basata sull’adorazione di un Dio. Ed è l'unica che permetta di realizzare qui e ora ciò che promette.

domenica 26 agosto 2018

Oltre il dualismo dei contrari


Dirò una cosa ovvia: nessuno vuole provare sensazioni spiacevoli e tutti vogliono provare sensazioni piacevoli. La ricerca della felicità è tutta qui.
              Ma, approfondendo la questione, scopriamo che anche le sensazioni spiacevoli sono incostanti, effimere e stressanti - e quindi alla fine producono, anche loro, insoddisfazione e sofferenza. Da questo punto di vista, e il piacere e il dolore sono come le due facce di una stessa medaglia.
              Dunque, una vera ricerca della “felicità” non va intesa come una semplice ricerca di sensazioni piacevoli, che ci riporteranno inesorabilmente al loro contrario, ma come una presa di distanza dall'intera medaglia.
              Io contemplo con distacco e con equanimità tanto il piacere quanto il dispiacere. E non me ne faccio irretire.
              A questo bisogna allenarsi. Ecco una visione intelligente, trascendente. Non accontentiamoci del solito dualismo attrazione/repulsione.

sabato 25 agosto 2018

Oltre l'uomo


Scopo della meditazione non è semplicemente essere felici, ma superare la condizione umana abituale, quella contraddistinta da alti e da bassi, da piacere e da dolore, da felicità e da infelicità. Infatti, negli ultimi jhana (livelli di meditazione) ci si lascia alle spalle ogni squilibrio psicologico per approdare ad uno stato di equanimità, ossia di lucida e limpida visione. Sto parlando non di esperienze mistiche, ma di esperienze alla portata di tutti. Anche il quotidiano, infatti, può essere una via per lo straordinario.
              Quando vediamo che l'infelicità è il risultato di un lungo condizionamento, capiamo che anche l'equanimità può essere il risultato di un addestramento - stavolta positivo.
              Ci si può allenare da subito. Tutti possiamo sperimentare e superare gli estremi del dolore e della gioia, per tornare verso un centro virtuale. Si deve notare, infatti, che le grandi gioie e i grandi dolori sono esperienze estreme. Mentre la vita procede per lo più su una via mediana.
              Possiamo fare della centralità/equanimità - e, sì, anche della medietà - una via di chiarezza. Perché in fondo la medietà è neutralità, imparzialità, è non sbandare né da una parte né dall'altra, è vivere centrati.
              Se riusciamo a far rimanere la mente in uno stato di immobilità e di silenzio, senza fluttuazioni, la ripuliremo del tutto e potremo veder chiaro.

Oscurantismo religioso e progresso economico


Il Papa parte per l’Irlanda, paese cattolico che negli ultimi decenni ha avuto un notevole sviluppo economico e un grande scandalo per i preti pedofili. Ma il progresso irlandese è potuto nascere proprio dal fatto che gli irlandesi hanno finalmente preso le distanze dalla Chiesa cattolica attraverso l’adozione del divorzio e dell’aborto legale.
Questo conferma che la modernità, l’autonomia e il progresso economico nascono solo se ci si distacca dalle vecchie religioni, che hanno la testa ancora immersa nel Medioevo e nell’Antichità.  

Corsi e ricorsi storici


Si dice che la storia non si ripeta mai uguale. E certo cambia di continuo. Ma è anche vero che percorre sempre le stesse strade.
Dopo due guerre mondiali e 60 milioni di morti, l’Europa si era finalmente unita in un progetto unico. Ma ecco che risorgono gli antichi nazionalismi, oggi ribattezzati sovranismi.
L’Italia, per esempio, vede la rinascita di un clerico-fascismo da cui non si è mai liberata e sogna il ritorno dell’ “uomo della Provvidenza”, un mito inventato dalla Chiesa cattolica e assorbito dagli italioti insieme al latte materno. (Non a caso le scuole materne sono in mano ai cattolici, che hanno infilato crocefissi e insegnamento religioso in tutte le scuole.)
Gli italioti si illudono ancora che la salvezza debba venire dall’esterno – e non da loro stessi.
Quale sia l’esito di questo indottrinamento “religioso” lo vediamo dai dati: l’Italia è il paese più corrotto d’Europa. D’altronde, gli alfieri della moralità sono un esercito di preti, che danno scandalo in tutto il mondo per la loro pedofilia e per il loro affarismo.
Il Papa va in giro a pregare per le vittime e a chiedere perdono per i crimini della Chiesa. Ma non basta. Deve cacciare i preti e i vescovi colpevoli e deve cambiare il tipo di formazione del clero. Finché al prete si richiede la castità assoluta e obbligatoria - un comportamento contronatura - gli scandali continueranno.
Il prete, anche dai vestiti (le sottane, i pizzi e i merletti), è un modello di travestitismo. In teoria non dovrebbe essere né maschio né femmina. Il risultato è un’ambiguità sessuale che sfocia nella pedofilia e in altri comportamenti deviati. Non si può fermare il fiume erotico che scorre in ogni uomo; si può solo scegliere dove indirizzarlo.
Ma proprio i Vangeli grondano di pedofilia: da Gesù che amava molto i bambini e il giovane Giovannino, a san Paolo, che odiava chiaramente le donne ma amava il suo giovane pupillo, Timoteo, cui indirizzava lettere molto affettuose. D’altronde, come si trova scritto nella Bibbia della Cei, “Timoteo fu per Paolo quel che Giovanni evangelista fu per Gesù: il discepolo prediletto, educato con affettuosissima cura, guidato e sorretto nei primi passi…”. Quanto amore! Ma non potevano trovarsi qualche ragazza?
Da qualche parte l’eros e l’affettività, ineliminabili dall’animo umano, devono uscir fuori.


venerdì 24 agosto 2018

La responsabilità dei genitori


Chi ha dei bambini ed ha dei problemi (economici, di lavoro, di salute, affettivi, psicologici, ecc.) si preoccupa di non influire negativamente sui figli, cercando magari di nascondere le proprie angosce.
Ma c’è poco da fare. I bambini assorbono i problemi dei genitori così come assorbono l’aria che respirano. È qualcosa che si trova nell’ambiente e a cui nessun membro della famiglia può sfuggire.
Allora la cosa più saggia da fare non è nascondere i problemi, ma cercare di vivere il più serenamente possibile. Se sono tesi i genitori, saranno tesi anche i figli. Se i genitori sono distesi, tranquilli e rilassati lo saranno anche i bambini.
Dunque, prima di mettere al mondo dei figli bisognerebbe farsi un esame di coscienza. Siamo abbastanza sereni da mettere al mondo bambini sereni, siamo in grado di garantire un ambiente positivo? Se non è così, se abbiamo tratti nevrotici o peggio, sarebbe meglio lasciar perdere. Si tratta di un atto di responsabilità.
Insomma dovremmo mettere al mondo figli il più possibile consapevolmente e non per un meccanismo ripetitivo da conigli.
Ma questo va contro i nostri istinti. Diciamo la verità: pochi ci pensano, pochi sono consapevoli, soprattutto in materia di sesso e di riproduzione. Tutti sono convinti egoisticamente di aver diritto di riprodurre se stessi.
Eppure l’umanità, vista la sovrappopolazione, si salverà solo se introdurrà un fattore di consapevolezza laddove finora ha agito solo istintivamente.

giovedì 23 agosto 2018

Non conformarsi


Attento! Se segui e ti conformi al pensiero e al comportamento della massa, non potrai sviluppare il tuo sé più profondo. Sarai un uomo-massa. Avrai il grado di individualità di una formica o di un’ape.
Devi prendere le distanze dalle idee della maggioranza o anche solo dalla cultura e dalle persone che ti influenzano. Devi essere te stesso, non un altro. Devi guardare con senso critico le opinioni e le credenze generali. Devi farti un’idea personale delle cose.
Hai un unico punto di riferimento: l’esperienza, la tua percezione. Ma anche questa può non essere autentica, perché potrebbe seguire il condizionamento comune.
Non devi neppure essere originale ad ogni costo. Conosci te stesso, non curarti dei giudizi altrui, accetta i tuoi difetti.
Non è una via facile, ma è l’unica che possa portarti ad essere te stesso.

mercoledì 22 agosto 2018

Diventare noi stessi


A prima vista sembra che ognuno sia se stesso, ossia sia autentico. Io sono io: chi altri dovrei essere? Ma non è così. Ci sono tanti fattori che ci impediscono di essere autenticamente noi stessi, alcuni esterni ed altri ormai introiettati. Eppure, questo è il nostro unico compito nella vita.
Per essere noi stessi, non dovremmo avere modelli. Sono questi che ci fregano. Se abbiamo un modello, cerchiamo di essere qualcun altro e dunque non siamo noi stessi. Da dove vengono questi modelli? Ovviamente prima dalla famiglia, dai genitori e poi dai tanti soggetti che vogliono che siamo in un certo modo: la scuola, la religione, i mass-media, ecc.
Diamo per scontato che non possiamo all’inizio, da piccoli, essere noi stessi. Siamo il prodotto di mille condizionamenti culturali che ci instillano modelli non nostri. Per questo parliamo di "diventare" e non di essere.
Con questi modelli in testa, cerchiamo di uniformarci, di adattarci e così escludiamo parti autentiche di noi stessi. Qualche volta lo decidono gli altri, altre volte lo decidiamo noi stessi scegliendo un modello che ci è stato presentato. Vorremmo essere come lui/lei.
Il fatto è che ci sono parti di noi stessi che non ci piacciono e che censuriamo.
Per essere noi stessi, dobbiamo innanzitutto guardare noi stessi così come siamo, con pregi e difetti. È un problema di sguardo e di accettazione.
Dobbiamo convincerci che non dobbiamo essere qualcosa di speciale. Dobbiamo semplicemente sviluppare ciò che in noi cerca di crescere e di venir fuori. Si tratta di un percorso unico, il nostro. E solo lì dobbiamo e possiamo essere noi stessi. La via da seguire non è un percorso generale, ma il nostro individuale. Non serve a niente imitare un personaggio che ammiriamo e neppure un modello astratto.
In noi ci sono ombre e luci, d’accordo. Ma conoscete una pianta che possa crescere senza questo alternarsi di luce e di buio? Diventare se stessi è un conquista, il frutto di un lavoro, non un dono.

martedì 21 agosto 2018

E vissero felici e contenti


Nei film e nei romanzi la storia finisce con l’unione dei suoi due protagonisti, che si presume vivano felici e contenti per il resto della loro vita. Come se non dovesse più accadere nulla di nuovo, come se tutto non cambiasse di giorno in giorno.
La storia in realtà non finisce mai, fino all’ultimo giorno di vita e talvolta prende nuovi corsi. Magari Giulietta e Romeo si sarebbero separati per incompatibilità di carattere.
Perfino in un carcerato che tutti i giorni fa le stesse cose e segue gli stessi orari, ogni giorno è diverso la precedente. E anche la ripetizione e la noia portano a cambiamenti..
Le storie, le vite, non finiranno mai di cambiare, perché tutto in questo mondo è soggetto al cambiamento continuo, fino al’ultimo momento, e nessuno può prevedere come sarà dopo un po’ di tempo. Nessun grande amore è lo stesso dopo qualche mese o qualche anno.
Romanzi e film sono artificiali perché si chiudono senza dirci che cosa succederà. Ma dopo quella parte della storia, ne incomincerà un’altra. Questo è sicuro. E le cose non saranno più le stesse.

I crimini sessuali dei preti


Non basta che il Papa chieda perdono per le “atrocità” commesse dai suoi preti sui bambini. Ormai le parole stanno a zero. Deve domandarsi piuttosto perché questo scandalo succeda in tutte le parti del mondo e perché la Chiesa si sia ridotta ad essere un covo di pervertiti e di pedofili.
Allora dovrebbe accorgersi che l’educazione impartita nei seminari è sbagliata e che la castità richiesta ai preti è contro natura, ovvero contro le leggi di Dio. Nessuna istituzione al mondo dovrebbe poter chiedere ai suoi membri di rinunciare alla sessualità, che resta un diritto fondamentale dell’essere umano. Quanto ci metterà a capirlo?
La sessualità repressa finisce per prendere vie deviate. Sarebbe ora che in Vaticano entrasse un po’ di psicologia elementare. E sarebbe ora che i fedeli reagissero a questo sistema verticistico e criminale.
Preti e suore vengono allevati secondo criteri contronatura e vivono in un’istituzione che non solo non li responsabilizza, ma li riduce a bambini capricciosi che possono fare quel che vogliono, plagiando le giovani vittime. I superiori quasi sempre sanno, ma fanno finta di nulla. E, per bene che vada, si limitano a spostare i “consacrati” colpevoli ma non pentiti da un luogo all’altro.
Certo, un Papa dovrebbe essere un riformatore capace di cambiare le leggi ecclesiastiche. E Bergoglio non lo è. Ha paura di toccare la tradizione, di prendere posizioni decise. È un grande bluff.


lunedì 20 agosto 2018

Un pianeta poco intelligente


Visti da lontano, gli abitanti del pianeta Terra sono davvero incredibili. Pensate che non hanno ancora abolito le guerre. E sprecano in esse enormi risorse. Sì, hanno sviluppato scienza e tecnica, ma sono tutti in guerra da tempo immemorabile, praticamente dalle loro origini. Saranno anche intelligenti, ma mica troppo.
C’è qualcosa, una specie di istinto primario che li costringe a combattere fra di loro, spesso per motivi futili, come il nazionalismo o le religioni, oppure per arricchirsi, diventare più importanti e sfruttare meglio gli altri. Non hanno ancora capito che si trovano tutti sulla stessa barca e che hanno un destino comune. Non hanno ancora capito che sarebbe più conveniente vivere in pace.
Di conseguenza, è difficile che possano sopravvivere. Stanno distruggendo il pianeta e se stessi. Il pianeta diventerà come Marte, dove un tempo ci fu vita, ma oggi ci sono solo rocce e deserti, neppure più un albero. I popoli stupidi finiscono così.
Non è un caso che i terrestri abbiano paura di eventuali extraterrestri. Temono infatti che sarebbero trattati come loro hanno trattato gli indiani d’America, gli aborigeni australiani, i popoli sudamericani o i negri d’Africa. Sanno che è impossibile eliminare dal loro Dna la feroce aggressività e l’impulso a competere e ad accaparrare sempre di più, a scapito dei loro simili e dell’ambiente.
Le loro stesse religioni sono piene di voglia di conquista. E si fanno la guerra fra di loro. Che speranza possono avere?
Questi stessi uomini sognano poi un luogo paradisiaco dove finirebbero dopo morti, un luogo di pace e di amore, l’esatto contrario di ciò che avviene sulla Terra, che è un luogo di competizione e di guerra. Invece di realizzare il paradiso sul loro pianeta, ne sognano uno del tutto fantastico in un aldilà indefinito. Sì, sono proprio stupidi.

domenica 19 agosto 2018

La chiara visione


Certe esperienze di pre-morte sono perfettamente comprensibili dal punto di vista della meditazione. La morte, corrispondente all’immobilità del corpo e del respiro, porta ad una liberazione dello spirito. E lo spirito non vive più nello spazio-tempo, ragion per cui si vede tutto simultaneamente.
Questo vedere tutto simultaneamente e la visione di un Essere di luce sono ciò che in Oriente si chiama “la chiara luce” – non una luce che proviene dall’esterno, ma la propria luminosità intrinseca. Se ne può fare un’esperienza chiudendo gli occhi e guardando la macula luminosa centrale, il bindu.
Il pensiero comune, con le sue idee e gli stati d’animo ripetitivi, crea uno schermo o una gabbia che impediscono una chiara visione delle cose. Ecco perché, in meditazione, si cura molto il vuoto mentale – non per restare vuoti, ma per ripulirsi della proliferazione mentale.
C’è una grande felicità nello sbarazzarsi del corpo, dello spazio-tempo e dei pensieri più comuni, che sono limiti enormi e dolorosi. Tutti coloro che hanno fatto queste esperienze, infatti, riferiscono dell’angoscia e della sofferenza nel rientrare nel proprio corpo.

Religione ed economia


Sono stati fatti degli studi sul rapporto fra religiosità di tipo tradizionale e sviluppo economico, in base ai quali si è scoperto che le società più religiose sono le più povere. Il primo motivo è il fatto che le donne, e quindi metà della popolazione, non lavora perché deve stare chiusa in casa sorvegliata dal maschio.
Ma, più in generale, l’intolleranza e la chiusura fideistica creano non solo stasi spirituale e mentale ma anche economica.
Quando si ha la testa immersa nel Medioevo o nell’Antichità, è difficile progredire - in ogni senso.

La decrescita felice


In fondo Genova, patria di Beppe Grillo, con il crollo del ponte sta avendo la decrescita tanto cara al fondatore del Movimento Cinquestelle. Meno strade inquinanti, meno attività del porto, tanta aria pulita, più silenzio, meno rumori… Ma non so se sarà felice.

sabato 18 agosto 2018

Il potere dell'attenzione


Fare del bene o, meglio, fare bene le cose richiede attenzione. Senza attenzione si compie certamente del male, ovvero si fanno male le cose.
Ma voi vedete i nostri politici o i nostri manager che si dedichino all’attenzione, che dedichino attenzione ai problemi del paese?
Si vedono politici e uomini di potere che dedicano molta attenzione alla propria carriera, ai propri guadagni, ai propri protetti, ma non ai bisogni dei cittadini.
 E' questa l’origine della crisi dell’Italia e del mondo intero. Non avere attenzione. Conoscete un potente che sappia starsene solo, raccolto e in silenzio anche solo per cinque minuti? Parlano, concionano, fanno appelli, ordinano, organizzano (male) e stanno tutto il giorno sui mass-media, per paura di scomparire, essendo consapevoli nel loro intimo di essere delle nullità senza quel potere.
Non serve a niente pregare Dio o la Madonna. Ci vuole attenzione.
Come dice il Dhammapada, gli attenti sono le uniche persone meritevoli, i disattenti sono come già morti. E fanno morire gli altri con la loro disattenzione.

venerdì 17 agosto 2018

Gli odiatori


Sono di moda gli odiatore, gli haters. Insultano, criticano, si arrabbiano, condannano; e non sono capaci né di una polemica costruttiva né di un ragionamento positivo.
Per esempio, dalle sue reazioni rabbiose alla caduta del ponte di Genova viene fuori il carattere da odiatore di Di Maio. Vuole trovare un nemico da incolpare e condannare. Ma non pensa a come rimediare, a come risolvere il problema in fretta.
Come tutti i Cinquestelle, non vuole risolvere nulla, non vuole costruire nulla. Solo distruggere e odiare.
Dovrebbe stare all'opposizione. Ma purtroppo è al governo.

Il film della vita


Quello che colpisce nelle cosiddette esperienze di pre-morte è l’incredibile pena che si prova a ritornare nel proprio corpo, nella propria vita, in questo mondo. Nessuno vorrebbe farlo se non vi fosse attirato da qualcuno che ha bisogno del suo aiuto: un marito, un figlio, ecc.
Ci si rende conto all’improvviso di quanto sia duro vivere. Altro che dono di Dio – una pena! Ha ragione il Buddha a dire che la vita è sofferenza. Guardatevi intorno: chi è veramente felice? Chi non ha problemi?
Il ritorno doloroso è sperimentato anche dai mistici e dai meditanti quando escono dalle loro estasi.
Allora la domanda è: come siamo capitati in un mondo così pesante? Se c’è un aldilà, un altro mondo, la teoria della reincarnazione è evidentemente confermata. Anche perché non è detto che sia l’ultimo e che questo non sia stato preceduto da altri. Può darsi che la vita sia un processo evolutivo senza fine.
Oltretutto non c’è un Dio giudicante. Siamo noi stessi che ci giudichiamo rivedendo il film della nostra esistenza terrena. Nessuna parla mai di religione. Non c’è un Essere che ti chiede a quale religione appartieni. Ma, semmai, che cosa e come hai amato.
Poiché queste esperienze sono raccontate da persone che comunque non sono morte, potrebbero anche essere l’ultimo sussulto di un mente che, liberata dal peso del corpo, trova una lucidità senza precedenti. Ma è possibile allenarsi fin da adesso a veder chiaro, senza farci distrarre troppo da una vita oscura e confusa, piena di condizionamenti di ogni genere.
Alle anime in stato di pre-morte si apre all’improvviso la mente e comunicano e capiscono in via telepatica.
Non dare nulla per scontato. Ma essere pronti a tutto.

giovedì 16 agosto 2018

Sotto una cattiva stella (anzi sotto cinque)


Le sciagure, i disastri e le tragedie in questo paese non hanno mai fine. No, l’Italia non è nata sotto una buona stella. Non fa a tempo a crollare un ponte che arriva la nuova scossa di terremoto. E così via. Ma la sciagura peggiore resta aver portato al governo un partito che è contrario alle grandi opere. Come è evidente, c’è invece bisogno di nuove infrastrutture. Se qualche anno fa avessero fatto la Gronda, cui si è opposto il Movimento e Grillo in persona, ora i genovesi non sarebbero tanto disperati.
Adesso come faranno i Cinquestelle a gestire la ricostruzione del ponte crollato? Dovranno sottoporlo ad un’analisi costi-benefici? Quanti anni ci metteranno? Rinvieranno tutto come al solito? O Grillo verrà a dirci che questa è una decrescita felice?
Il ponte Morandi è crollato semplicemente perché negli ultimi decenni il traffico è aumentato a dismisura e ci sarebbe bisogno di nuove autostrade. Ma lo stile dei Cinquestelle, ben visibile a Roma, è non fare nulla.

Dopo la morte


Da certi racconti di esperienze di pre-morte, di tanti uomini e donne, di tanti mistici e meditanti, si ricava un quadro confortante di ciò che potrebbe accadere dopo la morte. Una visione panoramica e simultanea della nostra vita, galleggiare sopra il nostro corpo, la scoperta dell’interrelazione fra sé e gli altri, il passaggio in un tunnel verso una grande luce, la sensazione di essere amati incondizionatamente, conoscere telepaticamente attraverso pensieri e sentimenti, la consapevolezza di essere eterni e di essere sempre vissuti, l’idea di essere in contatto con il tutto, una intensa sensazione di compassione verso sé e gli altri, trovarsi istantaneamente nei posti cui si pensa, al di là del tempo e dello spazio, ecc.
In una visione evolutiva del proprio essere e dell’Universo, tutto ciò è coerente. Si passa da uno stadio all’altro, si accresce la propria conoscenza, ci si giudica o si viene giudicati. Ma già qui compare una prima differenza. Qualcuno parla di un Essere luminoso, pieno di amore ma giudicante. Qualcun altro parla del proprio Sé, della parte luminosa di se stessi che rivede e giudica ogni nostro atto, con conseguenze immediate: ritorno (controvoglia) sulla Terra o passaggio ad altri stadi di cui però non si sa nulla. C’è anche chi riferisce di condizioni infernali.
Insomma non è tutto pace, amore e bellezza. Rimangono parecchi problemi. La Terra stessa appare sì un’opportunità, ma anche una specie di purgatorio. Ritorniamo all’idea di un meccanismo di reincarnazione e di retribuzione. C’è chi va avanti e chi va indietro. C’è chi può andare oltre e c’è chi è rimandato sulla Terra o in qualche brutto posto per terminare i suoi compiti.
E resta il grande mistero del perché ci ritroviamo in questo mondo (certamente pieno di sofferenza), del come e del quando questo cammino è iniziato e del perché tutto sia così oscuro e misterioso. Se le cose fossero lineari, se esistesse un preciso meccanismo di retribuzione, basterebbe che la cosa fosse chiara e nota a tutti per migliorare la nostra evoluzione e per non accampare più scuse. Invece il processo resta confuso, contraddittorio e incerto.
È l’incertezza che regna sovrana e sparge dubbi. La fede non basta.


mercoledì 15 agosto 2018

Il paese dei crolli


Il paese dei crolli è il paese dell’imprevidenza. Essere imprevidenti significa non pensare mai al domani, non programmare nulla, vivere alla giornata. Significa anche votare alle elezioni per partiti che non vogliono costruire nulla di nuovo, che si oppongono ad ogni grande opera, che vogliono farci camminare non su ponti e strade, ma su tratturi per pecore. Adesso, a Genova, hanno raggiunto il loro scopo: dopo essersi opposti per anni con il movimento “No Gronda” ala costruzione di una utilissima bretelle autostradale che oggi sarebbe un’alternativa al ponte crollato, potranno finalmente far spostare i cittadini su calessi trainati da asini come loro.
Ma la cosa più intollerabile di tutte queste sciagure sono le interminabili trasmissioni televisive - interruzione dei programmi normali, ore e ore di trasmissioni inconcludenti e ripetitive e, soprattutto, le passerelle dei politici che arrivano trafelati per farsi pubblicità e non dire nulla.

Il condizionamento dell'io sociale


Consigliamo in meditazione di fermare tutto e di mettersi in isolamento perché in tal modo si annulla quell’ego che è in realtà il prodotto del condizionamento sociale. Ovviamente la liberazione non avviene di colpo e subito, perché c’è la memoria, l’abitudine, l’inconscio, ecc. Ma questa è la via: nella solitudine scompare l’io sociale. E ci si ritrova con un io che non conosciamo affatto e con enormi potenzialità che neanche ci immaginiamo.
È vero che nelle nostre società è quasi impossibile essere soli. Perché siamo sempre circondati da una folla di estranei, conoscenti, amici, parenti e mass-media. E anche quando siamo soli, ci portiamo dietro un enorme bagaglio di pensieri, immagini e ricordi. Ma, alla fine dovremo deporre tutto e fare i conti con questa solitudine primaria. In vita o in morte.

La Chiesa dei pedofili


Oggi, dopo l’Irlanda, il Cile, l’Australia, l’Italia, ecc., tocca alla Pennsylvania: centinaia di preti abusavano sessualmente di migliaia di ragazzini. Ma la stessa storia tocca prima o poi a tutti i paesi cattolici. I preti, castrati nei loro legittimi desideri sessuali dalle idee contronatura della Chiesa, si sfogano sui bambini.
E la Chiesa che fa? Si occupa di aborti, tanto per sviare l’opinione pubblica.
È difficile capire come i genitori possano inviare i loro figli a frequentare gli oratori diretti da preti. È difficile capire come non sia stato ancora organizzato dai fedeli uno sciopero generale contro la pedofilia dei preti e la tolleranza dei vertici… quando i vertici non siano collusi. Miracoli della fede cieca.

martedì 14 agosto 2018

La mente proliferante


La mente proliferante possiede un potere invasivo che nient’altro ha al mondo. Anzi, il mondo è proprio costruito da questo potere che ci impedisce di vedere i nostri pregiudizi, la nostra reattività, la nostra ripetitività e la nostra dipendenza. Senza accorgercene siamo marionette i cui fili sono tirati dagli altri o dall’ignoranza e dalla confusione generale. È per questo che cerchiamo aree di tranquillità: proprio per calmare la proliferazione dei pensieri, nostri e altrui, per vedere chiaro una volta tanto.
Questa è la prima funzione della meditazione: una forma di decantazione. Un modo per liberarsi dall’accumulo mentale, un modo per recuperare autonomia di giudizio  e chiarezza mentale.
Dalla chiarezza, poi, nascerà una nuova visione e forma del mondo.

L'attacco al diritto di aborto


Come avevo previsto, non è passato molto tempo perché arrivasse l’attacco all’aborto. “Via l’aborto! L’Italia segua la via dell’Argentina!” grida il senatore Pillon della Lega.
Di nuovo c’è il modello Argentina, dove i clerico-fascisti, guidati da Papa Francesco, sono riusciti ad affossare la legge sull’aborto. I sedicenti “difensori della vita” difendono i feti , ma ammazzano le madri. Da buoni fascisti, vogliono imporre obbligatoriamente i figli alle madri.
Purtroppo, l’Argentina non è un bel modello per l’Italia. A parte i diritti civili negati alla popolazione, a parte i fascistoidi al potere, a parte il dominio papalino, l’economia va a rotoli e l’inflazione distrugge il potere d’acquisto. Infatti ogni regresso in campo civile si paga con un regresso in campo economico.

lunedì 13 agosto 2018

"Non indurci in tentazione"


Papa Francesco vorrebbe cambiare questa frase del “Padre nostro” in “non abbandonarci alla tentazione”. È così che si costruisce à la carte un’immagine di un Dio totalmente falsa – non Dio com’è , ma Dio come lo vorremmo.
Dio, cioè la Forza generatrice di questo cosmo, è evidentemente un misto di attrazione e repulsione, amore e odio, violenza e pace. Ed è capace di una ferocia ben visibile nell’evoluzione e nell’alimentazione. Chi è che ha fatto la legge per cui per vivere ogni essere deve ucciderne altri? E chi è che ha fatto la legge dell’evoluzione per cui il più forte prevale sul più debole? Un Dio buono, come lo vorrebbe il Papa?
Dio ci espone continuamente al male, alla “tentazione”, Dio è anche male. È l’amore ma anche l’odio, la pace ma anche la guerra. Dio è violenza innata: basta vedere con quale violenza l’universo nasce da un’esplosione e come i pianeti e le stelle possono scomparire in un attimo, annichiliti. Cosa che del resto può succedere a tutti noi, per un terremoto, per una cellula maligna, per un infarto o per un incidente stradale.
Una forza tremenda costruisce e distrugge ogni cosa. E spesso non è che violenza cieca e indifferente.
Dunque, non serve a niente pregare Dio di non essere quel che è. Si alimentano solo illusioni e menzogne. I primi creatori del Padre nostro – Gesù stesso secondo i Vangeli – avevano capito benissimo che Dio ci espone continuamente al male, cosa che del resto Gesù stesso avrebbe sperimentato.
Che cos’è un padre che immola il figlio per compiere un sacrificio? Un violento.
È inutile manipolare le parole. Dio è al di là del bene e del male, cioè è entrambi i principi. Non sarà la revisione di un bigotto a cambiare la realtà.

Il male è altrettanto utile del bene (se non altro perché tiene in piedi il bene) e quindi è assurdo pregare la sua Fonte perché venga eliminato. Se venisse eliminato. cadrebbe anche il bene. Tutt’al più ci si può attivare individualmente perché venga provvisoriamente scansato.


domenica 12 agosto 2018

Seguire la via


Lo scopo della meditazione è l’illuminazione. Ma l’illuminazione non è la visione di luci, di suoni, di angeli o di paradisi, bensì la capacità di veder chiaro – particolarmente là dove tutti vedono confusamente o si sbagliano. Per esempio, un illuminato non potrebbe mai accettare leggi sulla discriminazione razziale, anche quando la massa fosse convinta del contrario. Questa chiarezza non nasce da una luce che giunga dall’esterno; proviene invece dalla nostra fondamentale energia interiore, dalla mente originariamente luminosa.
Abbiamo tutti una fondamentale capacità di illuminazione, siamo tutti fin dall’origine esseri illuminati. Ma le circostanze della vita ci deformano, ci catturano e ci oscurano tale originaria potenzialità di veder chiaro. Da bambini vediamo il mondo con occhi chiari e freschi, ed è per questo che Gesù dice che chi non diventa come i bambini non entrerà nel “regno dei cieli.” Ma, a poco a poco, la cultura, le religioni dogmatiche, la scuola, le convenzioni e il conformismo ci imbavagliano la chiarezza della visione. E dunque necessaria un’opera di decondizionamento, che noi chiamiamo meditazione.
La differenza fondamentale tra preghiera e meditazione è che la prima si rivolge a un Essere superiore, considerato “totalmente altro” da noi, mentre la seconda attinge alle energie profonde di ciascun individuo. Ma le Upanisad e alcuni mistici (di varie religioni) hanno capito che il punto più profondo dell’anima coincide con il Divino; dunque la distinzione tra la Divinità esterna (il Brahman dell’induismo o il Dio Padre del cristianesimo, del giudaismo e dell’islam) e la divinità interiore (l’atman, l’anima) viene a cadere. In fondo, la differenza tra esterno e interno è un tipico prodotto del dualismo mentale. E noi dobbiamo cercare di andare al di là di questo dualismo.
Purtroppo è il mondo e la nostra mente sono già sono già stati divisi, e noi ci troviamo di fronte una realtà congelata. Ma non è impossibile trovare un sistema per sciogliere il ghiaccio con le sue forme irrigidite e farlo ritornare a essere acqua – l’acqua della Fonte originale che può assumere altre forme.


Politica e religione


Ci saranno anche uomini di destra laici, ma non si sentono mai. Si sentono solo le sparate dei clerico-fascisti, come Fontana (ministro della famiglia!) e Salvini (ministro di tutto e futuro leader della destra).
Come mai questa attrazione fatale tra destra e religione? La verità è che è molto facile per un politico di destra schiacciarsi sulle posizioni della Chiesa; si trova per così dire la pappa fatta. Si trova già infatti un sostegno ideologico per il paternalismo (Salvini per esempio si presenta come un buon papà), il tradizionalismo, l’autoritarismo, il conservatorismo, l’odio per i diritti civili e la struttura gerarchica.
L’uomo di destra non deve pensare più niente: basta che adotti le categorie assolutiste e dogmatiche del cattolicesimo, dove tutto viene dall’alto e il popolo deve solo ubbidire al capo, al signore, a chi comanda, al Dio. Anche in campo familiare è già tutto prescritto: il maschio (immagine del Dio Padre) comanda e la donna subisce. Si condannano aborto, divorzio e contraccezione. Si perseguitano omosessuali e diversi.
Così si spiega questo osceno connubio tra politica e religione, tra Stato e Chiesa, rivolto a schiacciare ogni liberalismo, ogni indipendenza, ogni autonomia dell’individuo. Credere, ubbidire e combattere per Dio, per lo Stato e per la Chiesa. Non criticare mai. Non pensare mai con la propria testa. Il capo ha sempre ragione.
È più o meno lo schema che applicano tutte le dittature, anche in campo musulmano o ebraico. Erdogan per esempio ha appena detto rivolgendosi agli americani: “Loro hanno i soldi, noi abbiamo Allah”.
Purtroppo per loro, le religioni di cui si servono non hanno il minimo fondamento e l’accentramento dei poteri porta ben presto ad una crisi economica. Perché, quando si conculcano le libertà individuali, la vita sociale, politica ed economica si isterilisce e questi paesi finiscono in una miseria autarchica, mummificati dal loro stesso conservatorismo e dalla loro visione paranoica del mondo.

sabato 11 agosto 2018

L'importanza della consapevolezza


L’uomo si distingue dagli altri animali perché è consapevole – consapevole di sé, consapevole del mondo, consapevole di esserci. Dunque, quanto più un individuo è consapevole, tanto più è uomo.
Pensiamoci quando ci domandiamo a che cosa serva la meditazione. E ricordiamoci che, per meditare, non c’è bisogno né di maestri né di tecniche particolari: basta essere consapevoli di essere qui e ora.
Le tecniche sono solo stratagemmi escogitati per cercare di prolungare il più possibile lo stato di consapevolezza. Questo richiamo alla presenza mentale è l’essenza della meditazione. Ogni volta che siamo consapevoli, siamo un po’ di più. Così si cresce.

Il mondo dalle molteplici cause


Quasi sempre chi crede in un Dio pensa istintivamente che, se tutto ha una causa, anche l’universo deve averne una - una specie di Motore Primo. Ma l’argomento è auto-contraddittorio, perché, se tutto ha una causa, non può esserci una Causa Prima.
       È vero che tutto ha una causa – ma non solo una. Ne ha tante, anzi infinite. Questo computer, per esempio, ha un costruttore; ma molte sue parti hanno altri costruttori. I costruttori sono tanti. E non sono la causa prima. Prima di loro dovevano esserci i loro progenitori, gi scienziati, i produttori di materie prime, i trasportatori, i commercianti e in realtà una serie interminabile di con-cause. Anche i costruttori, poi, dovevano avere altre persone che producevano cibo, educazione, servizi vari e così via.
       Andando a ritroso si trovano infinite cause, non una causa sola.
Noi però crediamo che una causa sia più determinante delle altre. Il che non è vero. Tutte le cause concorrono.
Ciò che ci manca è l’idea di concausa, di insieme, di interrelazione e di infinito. Siamo ingannati dalla nostra idea di tempo, che crediamo lineare – mentre è diffuso.
Dunque, non un Dio (inteso come singolarità) – ma l’Infinita circolarità delle cose è la causa di tutto.


venerdì 10 agosto 2018

Il clerico-fascismo della destra italiana


Dopo il ministro Fontana, che vorrebbe infilarci crocefissi dappertutto e abolire la legge Mancino contro le formazioni neofasciste, ecco che si segnala Salvini – il presunto Duce del futuro della destra. Lo avevamo già visto armeggiare con rosari e Vangeli durante la campagna elettorale e subito era scattato l’allarme.
In effetti, con tutto quel che ha da fare, ha dato subito l’ordine di modificare le diciture “genitore 1”  e “genitore 2” sui moduli per richiedere la carta d’identità elettronica dei figli minori, sostituendole con padre e madre. E immagino che il padre sia il numero 1, come da dottrina cattolica.
Lui stesso lo ha subito comunicato ad una testata cattolica on line, ammettendo di essere un “troglodita”. E tutto ciò perché? Per essere il più cattolico dei cattolici, per combattere le famiglie Arcobaleno.
Chissà perché il Papa non protesta mai di queste evidenti strumentalizzazioni della religione.
A quando l’abolizione della legge sull’aborto, come in Argentina? Preparatevi. Il modello è quello... anche in campo economico! Senza l’Europa, avremmo il dittatore politico, il dittatore papale, nessun diritto civile e l’inflazione al 25 per cento. Auguri.

Orientare la mente, orientare il mondo


Quando la nostra mente si inclina verso un atteggiamento di avversione, siamo pieni di ira, di tensione, di prevenzione, di aggressività e il mondo ci appare nemico.
Ora rendiamoci conto che siamo dominati da questo stato d’animo: basta un attimo di consapevolezza, con cui possiamo orientarci verso la calma, la pacatezza, la serenità e l’autocontrollo.
Può bastare a volte solo questo pensiero per cambiare stato d’animo. E cambiando stato d‘animo, cambia anche il mondo intorno.
Contrariamente alla convinzione che la nostra interiorità e ciò che è esterno (l’ambiente, i fatti, la realtà) siano separati, i due sono strettamente intrecciati; e cambiando l’uno cambia l’altro. L’ambiente si surriscalda perché e quando si surriscaldano le menti di chi ci vive dentro. E viceversa.
Bastano poche menti a raffreddarsi affinché si raffreddi anche l’ambiente esterno.

Fanatismo ideologico


Che cosa non si fa per difendere l’ideologia, ossia non i fatti ma le idee che abbiamo dei fatti. Guardate la ministra Grillo che, per conciliare l’inconciliabile, cioè il suo essere un medico con le superstizioni medievali dei no-vax del suo partito, parla a proposito dei vaccini di un “obbligo flessibile”. Il che sarebbe come dire “l’imbecillità intelligente”.
Le due cose non ci conciliano: o l’una o l’altra.

giovedì 9 agosto 2018

Un Papa reazionario



In Argentina, il Senato ha respinto la legge sulla legalizzazione dell’aborto. Non ci aspettavamo altro dai senatori della nazione d’origine del Papa, il quale ha fatto molto per rendere ancora più reazionario il suo paese E il nostro). E tutto ciò contro la volontà della maggioranza dei cittadini che ogni anno devono ricorrere a più di 400.000 aborti clandestini.
       Ma si sa che i cattolici stanno attentissimo ai feti ma molto meno alle madri, che sono considerate semplici fattrici che devono stare zitte e buone, sempre in adorazione dei loro “signori” mariti, preti, papi e Iddii. È così che il paternalismo e il maschilismo della Chiesa si sposa con ogni dittatura politica.
Non a caso, in Italia, il clerico-fascismo ha ripreso vigore proprio sotto Francesco, a suo agio con le dittature politiche e militari del suo continente. D’altronde, la Chiesa ha sempre condannato il comunismo, ma non il fascismo con cui, anzi, ha stretto vantaggiose alleanze.
E questo sarebbe il Papa da cui molti si aspettavano una riforma della Chiesa?

Le motivazioni


Le motivazioni per cui si medita possono essere varie (trovare la calma, migliorare la concentrazione, potenziare le nostre prestazioni fisiche e mentali, ottenere l’illuminazione, ecc.), ma, per ora, accontentiamoci della più semplice: trovare un punto di calma e di tranquillità, un’oasi di pace, in mezzo a una vita spesso troppo frenetica e piena di preoccupazioni. A questo obiettivo sono rivolti i nostri primi sforzi: creare dentro di noi uno spazio sempre accessibile (non dipendente dagli eventi esterni o dalla volontà altrui) in cui possiamo ritirarci per trovare calma, serenità, chiarezza e una nuova fonte di energia. Non è poco.

Il dominio della mente


Il cammino della scienza è contrassegnato dal progressivo dominio della mente umana sulla materia. Ma tutto ciò servirà a ben poco se la mente non apprenderà a dominare se stessa e a influire sulla materia non attraverso strumenti, bensì direttamente.

mercoledì 8 agosto 2018

La predazione


Chiamiamo “predazione” quel meccanismo in base al quale va avanti la vita. Non un bel meccanismo, un meccanismo feroce. Significa infatti che, per nutrirsi, gli esseri viventi devono uccidersi fra loro. Prede e carnefici.
Anche noi, quando ci sediamo a tavola armati di forchette e coltelli, compiamo atti di predazione.
Chissà perché, con le religioni, è nata l’idea che il mondo sia stato creato da un atto di amore divino. Sarà anche amore, ma è uno strano amore: è l’ “amore” che il pastore nutre per le sue pecore. In realtà se ne serve per i propri consumi, per poter sopravvivere egli stesso.
È evidente che le religioni si sbagliano. Anzi vogliono illudere e ingannare gli uomini. Di fatto diventano i migliori fiancheggiatori  di una tale idea di Dio padrone.
Aveva invece ragione Eraclito quando diceva che “polemos (il conflitto) di tutte le cose è padre, di tutto poi è re; e gli uni manifesta come dei, gli altri invece come uomini; gli uni fa esistere come schiavi, gli altri invece come liberi”. Aveva ragione perché guardava il mondo senza le lenti deformanti delle religioni che vogliono instupidire gli uomini.
E se guardiamo senza lenti deformanti, l’immagine ipotetica di questo Dio è più simile a quelle di un Macellaio divino.
È chiaro che se ci domandiamo “chi ha creato il mondo?” presupponiamo che qualcuno lo abbia creato. Ed èvidente che è un tipo violento.
Se perciò vogliamo salvare la faccia al “Divino”, lasciamo perdere un simile bruto. Il mondo si è fatto da solo, malamente.

Questo ci dà una speranza. Perché se il mondo si è fatto da solo e malamente, noi, in quanto parte del mondo, possiamo porvi un rimedio. Se invece ci aspettiamo interventi dall’alto, potremmo aspettare fino alla fine dei tempi.


martedì 7 agosto 2018

La realtà contraddittoria


Lo so che ci sono contraddizioni in ciò che scrivo. Me ne rendo conto. Ma è la vita che è contraddittoria. La contraddizione è il motore primo del mondo.
Se vuoi eliminare ogni contraddizione, toglierai ogni vitalità.

Svegliare gli uomini


A voler cambiare la testa degli uomini si finisce crocifissi (Gesù) o avvelenati (Buddha).
Quando si vuol svegliare qualcuno che dorme dalla grossa, non ti è grato. Meglio lasciar perdere. La gente vuole dormire sonni profondi… della ragione.
Inoltre, stai pur sicuro che la religione che ne nascerà non ti capirà e ti tradirà.

Il grande Boss


Nel sud più arretrato continuano le processioni religiose, quella in cui bisogna portare a spalle la statua di un santo o della Madonna, e qui si insinuano spesso i vari boss mafiosi.
Questi capimafia sentono un’inevitabile affinità con il grande Boss della religione. In fondo si tratta di istituire un ordine più o meno arbitrario, fondato sulla discriminazione, sui favoritismi, sui privilegi e quindi sull’ingiustizia e sulla violenza.
La violenza non può mai mancare in un boss.

Liberarsi del conformismo


Se io mi definisco cristiano, ebreo, musulmano, buddhista e quant’altro, in realtà perdo la mia autenticità e mi costruisco addosso un’armatura che non solo mi allontana dagli altri che la pensano diversamente, ma mi costringo anche a determinati comportamenti. Da quel momento dovrò “fare” il cristiano, l’ebreo, il musulmano, il buddhista, ecc. e diventerò per ciò falso, ossia, in termini cristiani,un fariseo. È inevitabile.
Perché i religiosi si mettono addosso certi vestiti? Perché, senza quei travestimenti, nessuno li distinguerebbe.
Ma, distinguendosi secondo un modello precostituito, perdono se stessi, la loro vera natura. Dovranno pensare, pregare, meditare, giudicare secondo parole e schemi altrui.
Liberiamoci da queste sovrastrutture. Siamo quel che siamo, siamo noi stessi. Non definiamoci.
Non dobbiamo essere cristiani, ebrei, musulmani,buddhisti, ecc. Dobbiamo essere noi stessi.