domenica 31 dicembre 2017

La medicina dell'attenzione

Una pubblicità diceva. “Farmaci di automedicazione – l’unica ricetta è l’attenzione.
In effetti, come il corpo ha un potere di guarigione (che le medicine e gli interventi si limitano ad ampliare), così la mente ha una capacità risanante – che si chiama attenzione.
È l’attenzione alle cose piacevoli che ci ridona l’equilibrio infranto dalla noia, dalla disperazione, dalla depressione, dall’angoscia e dall’agitazione.

Dunque… c’è un’unica cura, l’attenzione, e c’è un’unica malattia, la disattenzione.

Come diceva Darwin in L'origine dell'uomo e la selezione sessuale, "per il progresso intellettivo dell'uomo è difficile trovare una facoltà più importante dell'attenzione."

La guerra tra religioni

José Saramago sosteneva giustamente che le religioni, anziché riconciliare gli uomini, sono sempre state forme di conflitto. E Umberto Eco ricordava che sulle bandiere naziste stava scritto “Got mit uns” (“Dio è con noi”), che numerosi cappellani militari benedicevano i gagliardetti fascisti, che il dittatore Francisco Franco massacrava i suoi avversari ispirandosi a principi religiosi e sostenuto dai Guerriglieri di Cristo Re, che i religiosi vandeani uccidevano i repubblicani, che cattolici e protestanti si sono sempre fatti la guerra, che i crociati e i loro avversari erano spinti da motivi religiosi, che i roghi medievali venivano accesi da uomini molto religiosi, che gli attentati islamici sono sostenuti da una grande fede, che Bush invase l’Iraq invocando il God bless America e così via.
Aggiungerei che oggi è in corso non solo una guerra degli jadhisti contro le altre religioni e non solo la guerra tra sunniti e sciiti, ma anche una guerra in Israele tra ebrei e musulmani. E lascio perdere le religioni che si fanno la guerra in Asia e in Africa.

Questa sarebbe la pace che predicano le religioni…

Un povero fallito

Se si pensa che la Chiesa è proprio ciò contro cui Gesù predicò, un’istituzione gerarchica che detta dogmi, bisogna concludere che il poveretto ha fallito.

Il trionfo del cristianesimo istituzionale è la sconfitta peggiore di Gesù.

sabato 30 dicembre 2017

Un popolo irrazionale

Dalla Sindone di Torino al sangue di san Gennaro, dalle Madonne che piangono ai crocifissi che sanguinano, da noi non si coltiva la razionalità, ma una robusta irrazionalità.

Poi non ci lamentiamo quando il popolo si comporta da bue.

Sulla retorica dell'amore

L’amore è tutto?
No, è la metà.
Il tutto, l’intero, è l’amore-odio.
“Amor che move il sole e l’altre stelle”?
Fosse solo amore, cioè spinta unitiva, tutto sarebbe appiccicato e confuso. È l’odio-repulsione, la spinta separativa, che permette alle cose di allontanarsi fra di loro e di definirsi. Come per i pianeti e le stelle, l’universo viene fatto funzionare da spinte e controspinte.

Tutto sommato, la creazione non è un atto d’amore, ma una spinta a separare e ad allontanare. 

venerdì 29 dicembre 2017

Santuari

Ogni tanto si sente di gente che muore andando a Lourdes,  san Giovanni Rotondo o in altri santuari (pseudo-santuari, perché un luogo sacro non può essere costruito artificialmente); e ci si domanda: saranno più quelli che dicono di essere stati miracolati o quelli che muoiono.

C’è un unico santuario: la nostra stessa anima, la nostra stessa interiorità. E andare a cercare santuari esterni è come cercare dappertutto un tesoro che in realtà è nascosto proprio sotto i nostri piedi.

Seguire il respiro

“Respiro” e “spirito” hanno la stessa origine etimologica. Ecco perché la prima forma di meditazione – che è spiritualità per eccellenza (da non confondere con la religione) – è seguire il respiro. Seguire il respiro, esserne consapevoli, lasciarlo calmare è dunque un’attività spirituale.
Non si deve forzare il respiro (come si fa nello yoga): basta focalizzare l’attenzione sulla respirazione, per esempio a livello di addome/pancia, di narici, di polmoni o di naso. In tal caso la respirazione ha un proprio suono, che è il primo mantra naturale.
Sembra facile, ma non lo è: provate a calcolare per quanti secondi riuscite a seguire il respiro senza distrarvi, senza che entrino in campo altri oggetti o altri pensieri.
Ma, comunque sia, seguire il respiro, lo calma. E, calmando il respiro, si calma lo spirito.
E la calma dello spirito è il portale non solo dell’organismo psicofisico, ma anche della nostra trascuratissima anima, che può così affacciarsi spontaneamente, senza che la nostra solita violenza dei pensieri e degli stati d’animo la faccia ritrarre di nuovo.
Se non sapete come fare, svolgete prima un lavoro faticoso (per esempio correre), in modo che il cuore si metta a battere più forte del normale e poi fermatevi ad osservare come il respiro si calmi a poco a poco.

Questo processo di acquietamento riporta in primo piano anche la vostra anima, che non è un concetto astratto, ma qualcosa di molto reale. Il cammino della spiritualità è anche quello della salute psicofisica, dell’equilibrio, della quiete e del recupero della propria anima, sempre bistrattata. E il cammino del recupero della proprio anima è il cammino del risanamento e del progresso spirituale.

giovedì 28 dicembre 2017

Cari agli dei

“Muore giovane chi è caro agli dei” dice un proverbio.
Ma allora non sarebbe il caso di non cercare di essere cari agli dei? Lasciamoli perdere, anziché cercare di ingraziarceli. La mattina, quando ci alziamo, tiriamo una bestemmia.
Ma non basta…

Se sono loro che ci trovano cari? Guardate Gesù!

Contro la guerra

Negli Stati Uniti esisteva la convenzione (abolita da Obama) di non mostrare nei media i corpi o le bare dei soldati uccisi. Motivazione? Non scoraggiare la propensione alla guerra degli americani.

Allora, pubblichiamo su tutti i media queste immagini, anche quelle dei morti per incidenti stradali. Che tutti vedano la realtà dell’incoscienza e della bellicosità generale!

Amore eterno

…Nel senso che può durare 30 o 50 anni. Ma se vivessimo duecento anni?

Profeti di sventura

A fare i profeti di sventura ci si indovina sempre. Se per esempio si parte tutti tronfi e gonfi, con tanto di fanfare, a fare una guerra, non ci sbaglieremo a profetizzare che ci saranno lutti, morti e sofferenze. Senza contare che alla fine tutti saremo morti. La vita finisce sempre male.
Ma ciò non impedisce a qualche potente, magari lo stesso che ha mandato i giovani a morire, di farsi una bella parata, con faccia contrita ed espressione addolorata, ricevendo nuovi consensi dal popolino bue.

A questo mondo non siamo tutti uguali. C’è chi ha la vocazione a studiare e a ricercare e c’è chi ha la vocazione a farsi inc… gabbare.

La distrazione

Spesso la realtà-verità è ciò che ti capita mentre sei occupato a pensare o in mille altre attività, è proprio là dove non presti attenzione, la faccia oscura della luna. Diceva William James: “Per il momento, la realtà è ciò cui prestiamo attenzione”.
È come se la verità-realtà fosse ben dispiegata davanti a noi, ma noi non la vediamo perché siamo distratti, siamo occupati in altre cose. Eppure basterebbe concentrarsi a prestare attenzione.

Già, ma a chi interessa la verità? Abbiamo ben altro cui pensare…

mercoledì 27 dicembre 2017

Lo spazio sacro

Quando cerchiamo uno spazio sacro in una chiesa o in un tempio, stiamo sbagliando, perché quello spazio è stato costruito dall’uomo – ed è quindi artificiale (qualunque terremoto, qualunque incidente può distruggerlo).
Il vero spazio sacro è indistruttibile e non può essere fuori di noi – ma dentro. L'uomo non può creare uno spazio sacro. Lo spazio sacro è solo un prodotto della natura.
Come ci si entra? Da portali come la pace dell’animo, il silenzio, la spaziosità interiore, la distensione, la calma, la contemplazione, la meditazione… È qualcosa che è già dentro di noi e può sopravvivere anche ad un terremoto che distrugga ogni altra cosa.
In quello spazio sacro entrate dapprima come un individuo isolato, ma poi diventate consapevolezza senza centro, esperienza del puro essere.

Non essendoci neppure più un io, anche se venisse distrutto l’uomo, il vero spazio sacro non potrebbe morire.

martedì 26 dicembre 2017

Feste comandate

In Italia, paese illiberale per antica tradizione, tutto è comandato. Anche le feste.

La spiritualità

La spiritualità non è monopolio solo delle religioni, né soltanto di chi crede o crede di credere.

C’è molta più spiritualità in chi cerca che in chi crede di aver trovato.

IL problema di Gesù

Il problema di Gesù è che doveva mettersi d’accordo con il “Padre.”
Lui predica pace, ma l’ “Altro” semina guerre. Come il poliziotto buono e il poliziotto cattivo.

Insomma ha tentato di presentarci una falsa immagine di Dio, sperava di ammansire il “Padre” – e ne è finito travolto.

Buoni sentimenti?

Siamo a Natale, quali sono i vostri buoni sentimenti? Saranno tanti.
Ma vi ricordate che il miglior sentimento è quello della realtà? E che ogni falsificazione e mistificazione, anche a buon fine, è un cattivo sentimento?
L’illuminazione è veder chiaro, laddove quasi tutti vedono miti e li credono veri.
Da dove si parte?
Ovviamente, smontando le falsificazioni, le mistificazioni, le mitizzazioni,i luoghi comuni… le fette di salame sugli occhi con cui di solito guardiamo il mondo. E, al limite, tutte le sovrastrutture mentali e ideali.

Vedere la realtà così com’è, o almeno sforzandosi di vederla depurata del nostro immaginario.

lunedì 25 dicembre 2017

Buon Natale

Mentre il 25 dicembre le nostre case sono piene di presepi con la neve e di alberi con la stella cometa, dobbiamo dire che si tratta di invenzioni mitologiche senza nessun dato di fatto.
Il 25 dicembre fu scelto perché i romani avevano stabilito che era la festa del Sol Invictus (solstizio d’inverno) e perché una religione concorrente, il culto di Mitra, aveva già scelto quella data. Ma resta il fatto che nei Vangeli non c’è nessuna indicazione della stagione. E quindi buttate via tutti i presepi.
Ma neppure dell’anno si sa nulla. L’unico censimento di cui si abbia notizia, avvenne sei anni dopo la presunta nascita di Cristo, e, quanto alla stella cometa, l’unica cometa di quel periodo fu la cometa di Halley che passò il 12 a. C..
Ma in realtà i Vangeli non parlano di una cometa, parlano di una stella. In effetti, le opere visive dei primi secoli rappresentano una stella. E fu solo Giotto che s’inventò la cometa. Quindi buttate via anche la stella cometa che troneggia sugli alberi di Natale.
La verità è che i “Vangeli dell’infanzia” sono chiaramente invenzioni a posteriori. Marco non ne parla affatto. Furono aggiunti per dare un’aura magica alla nascita di Gesù, secondo modelli favolistici dell’epoca.
Mi dispiace disilludervi. Ma se volete la verità, dovete per prima cosa eliminate le costruzioni teologiche e le opere della fantasia.

Finché andrete in giro con le lenti della mitologia, non troverete nulla di reale. La realtà è un’altra cosa… su Gesù e su ogni altra cosa.

domenica 24 dicembre 2017

Il dio bambino

Natale, festa dei bambini. In questo mondo, perfino Dio viene adorato sotto forma di bambino.
Ma un bambino non è in grado di pensare con la sua testa, deve crescere. Un bambino deve essere guidato da qualcun altro.
… Quel che vorrebbe la casta dei sacerdoti, i consiglieri dei potenti che così diventano potenti a loro volta.
Vogliono che non pensiamo e che consegniamo la nostra testa nelle loro mani.

Non lo facciamo. Sono mani interessate, sono mani di chi non conosce la verità.

Il miracolo della cura

Gli uomini vengono torturati e uccisi da tante malattie genetiche, che possono essere viste come errori della natura (o di Dio!). Noi tentiamo di porvi un rimedio con la ricerca scientifica. E spesso ci riusciamo.
Un tempo, per guarire, avremmo chiesto dei miracoli pregando un Dio che purtroppo non interviene mai. Quindi adesso ci affidiamo alla nostra ricerca medica… che è davvero un miracolo dell’attenzione e della cura.

È questo che ci aiuta, tra mille errori e sofferenze. È questo il miracolo continuo. È il dio interiore, il dio che è in alcuni di noi.

sabato 23 dicembre 2017

La libertà religiosa

In Italia si invoca la concorrenza di mercato in ogni campo, tranne in uno: la religione. Lì c’è il monopolio della Chiesa cattolica che non vuole che i giovani si facciano un’idea delle altre religioni e che, soprattutto, non possano fare una scelta consapevole. E giù battesimi, cresime, messe e apparizioni giornaliere di preti, vescovi, cardinali e del Papa! Lo Stato acconsente e paga. Paga perfino i preti che indottrinano nelle scuole pubbliche i giovani.
Ma il risultato di questo lavaggio del cervello è un cittadino che non sa niente profondamente né della propria religione né delle altre. E che si adegua solo in modo formale, non avendo mai pensato con la testa propria al problema religioso.
Al massimo sa di presepi.

Il fatto è che non può esserci libertà religiosa là dove c’è solo conformismo e non c’è né consapevolezza né senso critico.

La rivoluzione del presepe

Alcuni fascistelli di casa nostra si sono messi a fare quest’anno la “rivoluzione del presepe”… in funzione anti-islamica. Loro credono di combattere la loro battaglia a suon di crocefissi e di presepi. Una battaglia contro le altre religioni e contro il mondo laico.
Non ho mai sentito nessun prete lamentarsi di questo uso strumentale dei simboli religiosi. Anzi.
D’altronde la croce ha la stessa forma ( e ormai la stessa funzione) di una spada.

Con il ritorno della salma del re Vittorio Emanuele III, con il ritorno della quasi-salma di Berlusconi e con il ritorno del presepe si completa il processo di modernizzazione del Paese.
Andremo tutti a suonare le zampogne.

venerdì 22 dicembre 2017

La via dei saggi

Epitteto, Epicuro, Marc’Aurelio, Seneca… quale altra civiltà avremmo avuto se, invece di investire su una rozza religione, avessimo investito sulla saggezza, se invece di affidarci ai santi ci fossimo affidati ai saggi. E questo solo per la civiltà romana.

Una misera morale

A ben vedere, una morale che si riduca alla paura delle punizioni del Padrone, è una morale da cani.

Croce come spada

Non si può negare che chi vuole appendere crocefissi nelle scuole, nei municipi e nei tribunali intende usare la religione per quello che è sempre stata: uno strumento di coercizione, un manganello per far rigar dritto la gente.

Fare la differenza

Se volete fare la differenza nel mondo, non potete essere uguali agli altri. Ma, se non siete uguali alla massa dei non pensanti, non aspettatevi che vi capiscano né che vi giudichino bene.

Insomma, dovrete sopportare: per voi la vita sarà più dura.

giovedì 21 dicembre 2017

IL problema dell'individualità

Siamo terribilmente condizionati. Neppure i nostri pensieri sono veramente nostri. Neppure i sentimenti sono veramente nostri. Sì, sono nostri. Ma sono anche di una specie, di una nazione, di una famiglia, di una cultura, di un storia comune, di un’epoca, di uno spazio e di un tempo… Prima di noi contemporaneamente a noi altri li hanno pensati e provati. Siamo replicanti…
Come fare a essere noi stessi?
Un’unica cosa possiamo farla realmente noi: questa sensazione di non essere autentici e di poter essere qualcun altro. Da qui nasce ogni ricerca spirituale.
Liberare per quanto possibile lo spazio della mente e slanciarci oltre. Essere dentro, ma non esserlo veramente. Essere anche altro. Essere un po’ tutto e tutti.
Il problema dell’individualità si supera osservando criticamente e con stupore questo nostro piccolo io, che in realtà non possiede niente, non può mai dire “mio”.

Se non fosse così non potremmo morire - perché morire è sempre morire all’io. Muore ciò che non è.

mercoledì 20 dicembre 2017

La necessità delle illusioni

Non è che Buddha, Leopardi, Schopenhauer o Platone (nel mito della caverna) siano pessimisti. Vedono chiaramente che gli uomini sono per lo più infelici, perché sono schiavi, perché sono condizionati da leggi non benevoli ma feroci.
E tuttavia credono di poter raggiungere la felicità. Sono dunque illusi.
Potranno trovare brevi scampoli di felicità, ma non una felicità duratura.
Sono illusi perché la vita ha bisogno di illusioni e di droghe per andare avanti.
Se gli uomini vedessero la vita così com’è nella sua brutalità, non avrebbero più la volontà di vivere. È quello che succede nelle nostre società occidentali, dove ci si riproduce molto meno. La sovrappopolazione è altrove: nelle società del terzo mondo, dove non c’è tempo per riflettere. Ma più si riflette, più si sviluppa una vera consapevolezza del nostro stato, meno ci si riproduce. Cadono sempre di più le illusioni.

È per questo che nella storia si alternano periodi di luce e periodi di oscurantismo, corsi e ricorsi storici. Quando incominciano a cadere le illusioni, la vita, che è astuta, crea dittatori e nuove guerre, in modo che si smetta di pensare. E ritorna l’oscurantismo politico e religioso.

Un campo di battaglia

La vita è un campo di battaglia dove spesso non c’è riparo. Dunque, questo panorama di guerra non può essere stata creato da un dio pacifico. È un messaggio che viene anche, per esempio, dalla Bhagavad Gita, un’opera considerata sacra che si svolge proprio durante una battaglia. Ma anche la Bibbia ci racconta soprattutto di guerre … che continuano ancora oggi.
Che ci piaccia o non ci piaccia, dobbiamo combattere. Siamo in ballo e dobbiamo ballare.
Beato chi riesce a ritagliarsi un piccolo spazio di quiete o a trovare un rifugio dove stare un po’ in pace. La guerra, però, è presente anche nelle nostre società, dove esiste, oltre al terrorismo, una feroce competizione interna tra gruppi e individui per accaparrarsi le risorse.
Quindi, qualunque rifugio noi troviamo, non può essere duraturo. Prima o poi verrà coinvolto in una guerra, esterna o interna.

È molto meglio costruirsi un rifugio interiore che potrà resistere più a lungo, anche in caso di guerra, almeno finché vivremo noi.

martedì 19 dicembre 2017

La spaziosità meditativa

La spaziosità della mente, cercata in meditazione, è un enorme vantaggio. Una mente spaziosa è una mente che si è liberata dell’affollamento di ansie, concetti, elaborazioni, emozioni, previsioni, ricordi, visualizzazioni, ecc. Rimane ferma, sospesa, vuota.
È incredibile vedere quanti materiali spingiamo nella mente che rimangono lì a occupare spazio e a… preoccupare. Questo è proprio il significato di “pre-occupazione”, qualcosa che occupa ed esaurisce inutilmente uno spazio.
Spaziosità è libertà da materiali di ogni tipo e tensioni. È riposo. È liberazione.

Meditare è sempre un liberarsi da qualcosa. Non così il pregare: chi prega si riempie ancora di bisogni, di aspirazioni, di attese e di richieste. Cioè non si libera veramente.

lunedì 18 dicembre 2017

Connettersi con la propria anima

Finché crederete in un Dio esterno, in un Dio-Altro, non vi riconnetterete con la vostra anima, che è la vostra unica fonte di felicità e di forza vitale. Naturalmente, il centro più profondo della vostra anima può coincidere con il divino. Ma non potete connettervi con il divino se non vi connettete con la vostra anima.

E che cos’è l’anima? Non certo una sostanza o un’identità fissa, ma uno stato di equilibrio. Trovate l’equilibrio dentro di voi e troverete l’anima.

La formula della felicità

Se state a lungo seduti, la felicità e la liberazione sono alzarsi e camminare; ma quando camminate a lungo, la felicità e la liberazione sono mettersi sedere. Quando siete in mezzo alla confusione, la felicità e la liberazione sono starsene un poco da soli; ma quando state a lungo da soli, la felicità e la liberazione sono trovare un po’ di compagnia…
Tutto è relativo, dialettico, mutevole e impermanente. Non cercate formule della felicità. Se le trovaste e le applicaste, dopo un po’ cerchereste l’opposto.
Bisogna piuttosto fluire col tutto e tener conto delle circostanze e della nostra e altrui personalità. Siamo tutti diversi. Ciò che fa felice voi, non fa felice un altro. Ciò che vi fa felici ora, non vi farà sentire felici in un altro momento.
Ma resta il fatto che nessuno può dirvi quale debba essere la vostra felicità, personale, personalissima. Solo voi potete dirlo.
È per questo che la felicità richiede una mente pensante, la conoscenza di sé e degli altri, e può essere rivoluzionaria.

Non vi fidate né dei politici né dei religiosi, che vorrebbero imporvi la loro interpretazione.

Oscurantismo religioso e oscurantismo politico

“Oscurantismo” indica il tentativo di nascondere qualcosa. È quello che sta facendo Trump in America: vuole vietare alle massime autorità sanitarie americane di usare parole come feto, diversità, basato sulla scienza, basato sull’evidenza, transgender, vulnerabile, diritto… È puro oscurantismo: vorrebbe nascondere certe realtà che sono sgradite a lui e soprattutto alla destra religiosa americana che lo ha eletto, un’accozzaglia di fondamentalisti, razzisti, suprematisti, segregazionisti e fascisti. Dalle fogne statunitensi è traboccata tutta questa merda che ora reclama un compenso.
Il compenso consiste nel non parlare di orientamento sessuale, di identità di genere, di aborto, di omosessualità, di transessualità e di impedire ogni aiuto alle persone LGBT.
Come è successo per il riscaldamento globale, Trump e i suoi elettori vogliono nascondere la realtà sotto il tappeto, sperando che sparisca. Per lui è evidente che la scienza non conta nulla. Conta di più la prevaricazione politica. Se io non credo al riscaldamento globale, lo nego e quindi non esiste. Non c’è niente che sia “basato sulla scienza”. Tutto è solo basato sull’opinione di chi comanda.
Quest’uomo che non ascolta ragioni è molto pericoloso, è sulla strada di un Hitler o di uno Stalin.
La metà degli americani non crede all’evoluzione. Crede che gli uomini siano stati creati così come sono poche migliaia di anni fa. A tanto può portare l’oscurantismo religioso, l’ignoranza proposta dalla fede biblica.
E se uniamo l’oscurantismo religioso all’oscurantismo politico, abbiamo una miscela esplosiva capace di fare esplodere l’America e il mondo intero.

La rinuncia alla ragione e all’obbiettività scientifica non può che generare mostri terribili. E presto li vedremo.

domenica 17 dicembre 2017

Un dio del male

Che esista un dio che protegge i poveri e gli umili non è affatto evidente.
Che esista un dio che protegge – come dice Piero Colaprico – “chi ce la mette tutta per fottere gli altri”, è più evidente.
Per non finire a credere in un dio dei farabutti, meglio lasciar perdere questa idea di dio. In fondo, non credendo, vogliamo ancora difendere la buona reputazione di Dio.

Le esplorazioni

Finora le esplorazioni sono avvenute in lungo e in largo: prima abbiamo esplorato ogni angolo della nostra Terra e adesso lo spazio intorno.
Ma non abbiamo ancora compiuto il salto evolutivo che ci deve portare ad esplorare il dentro e il profondo. Lì c’è un’altra dimensione.

sabato 16 dicembre 2017

Fede e meditazione

Se le religioni insistono tanto sulla fede è perché non possono dimostrare nulla di ciò che dicono. La meditazione non ha bisogno di fede perché invita tutti a sperimentare e a verificare di persona.
La meditazione richiede uno sforzo personale, la religione richiede solo di conformarsi ad una credenza di massa.
Nella meditazione si procede da soli, nella religione si procede in greggi.
La religione deve sempre credere in qualcosa fuori di sé. La meditazione deve sempre essere in sé.
La religione crede di aver trovato e non cerca più; la meditazione è ricerca.

L’unico principio della meditazione è una legge scientifica: nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

Gli errori della natura

Ma la natura può sbagliare? Certamente sì. La natura va avanti per prove e tentativi, e, quando sbaglia, quando vede che uno dei suoi “prodotti” non funziona, non è adatto, non è utile all’evoluzione generale, ammette l’errore e lo elimina spietatamente... ma saggiamente.
Non c’è quindi nessuna mente superiore che diriga il tutto. Si va avanti tra continui errori. Prendere dunque la natura come criterio di moralità è stupido. Ci sono cose giuste e cose sbagliate.
Chi deve giudicare? Ovviamente nessuno. Il giudizio lo dà la funzionalità. Se una cosa o un essere funzionano, vanno bene; altrimenti vanno male.
Non c’è un codice morale inscritto nella natura, non c’è nessun Dio preveggente e infallibile. Tutti sbagliano. E nessuno sa in anticipo se una cosa funzionerà o no.

La natura, il mondo, va avanti alla bell’e meglio, arrangiandosi. È chiaro che se una cosa dura nel tempo è già un successo.

venerdì 15 dicembre 2017

IL buon pastore

La meditazione non s’addice alla massa.
Alla massa si addice la religione… qualche Messia o Salvatore da seguire. Come le pecore che devono sempre seguire il pastore.
E, se non lo seguono, il pastore le bastona.

Peggio per chi si fa pecora.

L'irrazionalità dei sentimenti

Il cuore ha delle ragioni che la ragione non capisce, dice Pascal.
D’accordo, ma si tratta comunque di ragioni che la ragione, con un po’ di applicazione, può comprendere.

In realtà non c’è niente di irrazionale. Anche i sentimenti sono espressioni di una grande razionalità, nel senso che hanno una causa e una funzione precise.

La depressione post-partum

La depressione post-partum, che colpisce tante donne, segnala, al di là degli squilibri ormonali, la consapevolezza che hanno messo al mondo una catena che le legherà tutta la vita.
Dopo tanta retorica sulle gioie della maternità, ecco la dura realtà. Coraggio.
Non appena il bambino nasce, scoppia a piangere. In compenso la donna viene presa da crisi depressive.

Insomma, non è che la vita nasca sotto buoni auspici.

"Nessuno tocchi Caino"

Benedetto XVI disse: “Dio persegue le colpe e tuttavia protegge i peccatori”.
Ma, già che c’è, non potrebbe perseguire anche i peccatori?
Noi non ci offenderemmo.

Da una parte, il cristianesimo afferma che Dio è entrato nella storia. Ma, dall’altra, non si è visto nessun miglioramento. Tanto che qualcuno ha finito per stufarsi di queste fandonie, di questo Dio che protegge i delinquenti.

giovedì 14 dicembre 2017

Le nostre ossessioni

Per raggiungere l’illuminazione, o almeno per avvicinarvisi, dobbiamo capire che cosa sia la nostra ossessione per l’ “io” e per il “mio”. Il che comporta un superamento dell’egocentrismo e la nascita di sentimenti di fratellanza e di compassione – le cose più rare in questo mondo.

Le età della vita

Nell'infanzia l’interesse prevalente è il gioco. Nella giovinezza è il sesso. Nella maturità è il denaro. E nella vecchiaia?
La salute.

Alla fine della vita, si capisce che la salute è la cosa più importante. Ma senza gioco, sesso e denaro, la salute serve a ben poco. Più a sopravvivere che a vivere.

L'utopia cristiana

Nessun cristiano ha mai messo in pratica alla lettera gli insegnamenti di Gesù. Chi ha tentato, si è estinto subito.

Per esempio, il cristianesimo delle origini aveva abolito lo Stato e metteva tutto in comune.

Il Dio della mente

Da dove nasce la nostra idea di Dio? Dal supporre che possa esistere un Essere che ha soltanto quelle che noi riteniamo “qualità positive”: amore, bontà, giustizia, ecc. Ma questa qualità sono positive solo dal nostro limitato punto di vista, ossia dal nostro punto di vista dualistico e dialettico. In realtà amore/odio, bene/male, giustizia/ingiustizia, ecc. sono le une complementari alle altre e quindi indissolubili.
Ecco perché abbiamo creato un Dio falso, un Dio mentale, un Dio fatto a nostra immagine somiglianza.
Tanto per dirne una: se distruggessimo il male, distruggeremmo anche il bene, E tanto per dirne un’altra, se distruggessimo la morte, non sarebbe più possibile la vita.
Con un simile dualismo infantile non si può pensare la Trascendenza. Anzi, la Trascendenza non può essere pensata per niente. Ci vuole qualcosa di diverso dalla mente abituale. Ecco perché le teologie, opera della mente, sono già inficiate in partenza.

Dobbiamo prima porci il problema degli strumenti conoscitivi. Per esempio, lo stato d’animo è più importante del ragionamento logico. In effetti, nello stato d’animo convivono i contrari.

mercoledì 13 dicembre 2017

Una vita migliore

I soliti preti vi hanno convinti che la vita è una cosa meravigliosa. Ma qua ci sono la guerra, l’ingiustizia e lo sfruttamento.
Vi sembra che la vita di una muffa, di un virus o di un cancro sia una cosa meravigliosa? O è qualcosa di sordido?
E voi vorreste renderla eterna?
Avete sbagliato tutto.
Chiedetevi piuttosto perché avete questa vita di merda e se non potete averne una migliore, qua e subito.

Come direbbe Fantozzi, la vita è "una boiata pazzesca". Ma tra la vostra vita (che non può niente) e la vita di un ricco (che può togliersi ogni sfizio) c’è una bella differenza.

IL peccato di Gesù

Vi hanno raccontato un sacco di balle: Dio starebbe dalla parte dei poveri e degli umili… Ma quando mai? Questa è la grande menzogna delle religioni, che ha un solo scopo: consolare i disgraziati e tenerli buoni.
Sono affermazioni contrarie alla realtà/verità. Almeno Calvino sosteneva, con un po’ più di logica, che i ricchi sono già stati favoriti da Dio.
Sovversioni complete della realtà per dare un contentino immaginario ai poveri. Si dà loro un paradiso immaginario dominato da un altro Potente immaginario. E così li si tiene schiavi per sempre dei potenti di questo mondo. Non vi ribellate, siate umili, amate, perdonate e, soprattutto, accettate l’ingiustizia: avrete il regno dei Cieli…
Rinunciate a questo mondo per avere un pugno di sogni.
La fede in questo Dio e in questo paradiso immaginario ha fatto molto comodo ai ricchi e ai potenti. Ecco qual è la colpa di Gesù. Ha istupidito la coscienza umana!


martedì 12 dicembre 2017

Illusi o eroi?

C’è un esercito che da tempo immemorabile perde tutte le sue battaglie e sacrifica tutti i suoi soldati. Ma, ciononostante, continua a fare figli per proseguire la guerra.
Come li giudicate?
Sono degli illusi o sono degli eroi?
Non si può dire. Tutto dipende da come finirà l’ultima battaglia.

C’è anche da aggiungere che questo esercito non può fare a meno di combattere, perché ha un nemico che non perdona.

L'infelicità dell'uomo

D’accordo, l’uomo è un animale pensante. Ma anche “preoccupante”, non solo nel senso che preoccupa (eccome! rischia di distruggere la Terra!), ma anche che si preoccupa.
Questo preoccuparsi incessantemente, che non gli consente di stare nel presente, è all’origine della sua infelicità.
Trovate un uomo che non si preoccupi e avrete un uomo felice.
Ma lo trovate in queste nostre società dell’ansia?

Purtroppo, ansia e angoscia sono il prezzo che paghiamo all’avere un alto grado di consapevolezza. 

IL tradimento di Gesù

Nessuno fu più tradito di Gesù. Prima dai suoi stessi apostoli, che fuggirono come un branco di vigliacchi. Poi dal suo stesso popolo, che gli preferì Barabba. Quindi dal suo Dio-Padre che lo lasciò morire crocifisso. Infine dai sedicenti cristiani.
Per esempio, lui rovesciava le bancarelle dei commercianti e loro fecero della sua festa, il Natale, un baccanale commerciale. A lui che odiava la religione istituzionale furono messe in bocca parole di fondazione di una Chiesa. E per lui che aveva quattro fratelli (tutti nominati in Matteo 13,55) fu inventato il mito della verginità di Maria.

Se volete sapere che cosa sia il cristianesimo, prendete ciò che Gesù dice nei Vangeli, e interpretate e fate esattamente il contrario.

lunedì 11 dicembre 2017

L'ironia della storia

Nietzsche parla di "ironia della storia" a proposito del fatto che i cristiani consacrano proprio ciò che il loro Messia aveva combattuto: quell’organizzazione rigida, professionale e dogmatica che va sotto il nome di Chiesa, ossia di religione istituzionalizzata.
I grandi nemici di Gesù furono proprio i sacerdoti, i farisei (specie di democristiani dell’epoca), i sadducei, gli scribi e compagnia bella – tutti uomini che vedevano mettere in crisi le loro convinzioni e le loro tradizioni da questo nuovo profeta.
E furono loro che vollero la morte del “sobillatore”.
Oggi la situazione non è cambiata. Anzi, l’istituzione Chiesa è diventata ancora più monolitica e conservatrice, si occupa di politica, ammassa enormi ricchezze, è corrotta e combatte ogni innovazione.

Ma non si tratta di un’ironia della storia. Si tratta di una falsificazione voluta dalla Chiesa nascente, che volle attribuire a Gesù parole di fondazione che certamente lui non avrebbe mai pronunciato.

Due sofferenze

Il mondo è bello perché è vario.

Per esempio, c’è chi soffre di solitudine. E c’è chi soffre di moltitudine.

La forza delle convinzioni

Per la ricerca spirituale sarebbe meglio non avere nessuna convinzione o, comunque, dimenticarsene per un po’. Le maggiori scoperte nascono proprio quando ci si domanda se queste certezze siano veramente fondate.
Le convinzioni, infatti, possono diventare delle vere e proprie prigioni, ciò che ci impedisce di scoprire qualcosa di nuovo e che ci ingabbia la mente. Figuriamoci nel campo delle religioni, dove le convinzioni diventano fedi indiscusse, tutte prive di fondamento.

In questi casi, come aveva già notato Nietzsche, esse sono dei nemici della verità più pericolosi delle bugie.

domenica 10 dicembre 2017

Per nuove scoperte

Ascoltare il silenzio, stare immobili, chiudere gli occhi, rimanere concentrati, non farsi distrarre dal mondo degli uomini, stare soli… quando Buddha e Gesù vollero capire qualcosa dell’universo, si ritirarono nel deserto o sulla montagna, lontani da tutti,
Se credete che la verità – o qualche suo brandello – vi si rivelerà al suono delle trombe e tra l’acclamazione degli dei e degli uomini, vi sbagliate di grosso.
È nel silenzio, nel ritiro, nella solitudine, nell’attenzione concentrata, nella vostra intimità, che si rivelerà. In qualunque campo, dall’arte alla scienza, dalla religione alla filosofia, dalla vita pubblica alla vita privata.
La verità non la troverete nel già detto, ma in ciò che non è stato ancora detto, perché non ha parole – o non le ha ancora. Al di là dei vocabolari conosciuti.
Anziché affidarvi alle verità consacrate, scollegatevi dal mondo e trovate lo spazio silenzioso dentro di voi. Quella è la fonte d’ogni nuova scoperta. Perché lì si trova il vostro collegamento con la creatività infinita.
“La mente è più vasta del cielo” diceva Emily Dickinson.

Pare che siano stati contati cento miliardi di galassie nell’universo, cento miliardi di stelle nella nostra galassia, cento miliardi di uomini vissuti fino ad oggi e… cento miliardi di neuroni nel nostro cervello.

sabato 9 dicembre 2017

La natura dell'illuminazione

Il mondo è violento, il mondo è spesso cattivo, il mondo è fatto male, il mondo è pieno di sofferenza… non può essere stato creato da una Mente perfetta.
Pianeti senza vita, buchi neri che divorano ogni cosa, stelle che bruciano tutto, scontri apocalittici, equilibri precari, una feroce lotta per la sopravvivenza, la necessità per gli esseri viventi di distruggere altre forme di vita per mangiare… no, il mondo non può essere stato fatto da una Mente superiore che tutto vede e provvede.
Non può che essersi fatto da solo, faticosamente, tra errori ed orrori. Alla sua base non può esserci un Dio del bene e dell’amore. C’è piuttosto un’evoluzione spesso brutale che distrugge sempre il più debole, all’insegna della forza.
Dunque il mondo non può che emergere da solo, a poco a poco, tra mille ostacoli.
Questi sono brandelli di illuminazione, che fanno vedere le cose in modo diverso dalle vecchie mitologie religiose. Non si tratta di visione estatiche ed estetiche. Non si tratta di miti né di dogmi, ma di osservazioni.
Quando il Buddha ebbe l’illuminazione, non si limitò a provare beatitudine o a vedere angeli, ma approdò ad una nuova visione del mondo.
Questo succede ai grandi uomini quando giungono a qualche nuova scoperta, in tutti i campi, da quello artistico a quello scientifico, da quello filosofico a quello spirituale.

Essere illuminati significa vedere (improvvisamente o a poco a poco) le cose in modo diverso. Un passo avanti per sé e per l’intera umanità.

venerdì 8 dicembre 2017

L'amore condizionato

Se l’amore non è che una proiezione della nostra immaginazione, ciò che amiamo non è che una parte di noi.

Non amiamo che noi stessi. Non usciamo dal nostro involucro egoico.

L'importanza delle raccomandazioni

Il sistema dell’intercessione dei santi spiega bene perché in Italia tutti siano convinti che una buona raccomandazione valga più del merito.
Anche Gesù faceva miracoli solo per una ristretta cerchia di amici e sempre su richiesta di qualche conoscente.

In sostanza, il cattolicesimo è un sistema di raccomandazioni.

La rovina di Pascal

Pascal è il caso esemplare di un filosofo rovinato dalla religione. Egli aveva una mente brillante e acuta, che spaziava dalla filosofia alla scienza, ma, entrato in contatto con la fede, vi rinunciò, nella convinzione che la ragione fosse rovinata dal peccato originale.

E invece la sua ragione fu rovinata dal cristianesimo.

C'è religione e religione

Siamo tutti condizionati da una certa idea di religiosità: andare a messa, pregare, fare la carità, perdonare, raccomandarsi a Dio, compiere pellegrinaggi, ecc. Ma esiste un’altra idea di religiosità/spiritualità.
Puoi essere più religioso andando solo in barca che ascoltando una funzione religiosa, scalando una montagna che leggendo la Bibbia, ascoltando una canzone d’amore che ascoltando un sermone sull’amore, facendo sesso con trasporto che dandoti alla castità, rimanendo in silenzio che pregando, passeggiando in riva al mare che partecipando ad una processione, guardando l’orizzonte che fissando il tabernacolo, non pensando a niente che pensando a Dio…
È l’idea di religiosità che cambia: non si tratta di assistere ad un rituale, ma di ritrovare il senso pieno di ciò che si fa. Non devi partecipare a cerimonie, ma rimanere consapevole, attento, all’erta. Puoi anche fare la carità al mendicante, come diceva Gesù, ma ciò che conta è lo stato d’animo. Se lo fai per ottenere un favore da Dio, per apparire generoso agli occhi di qualcuno o per un senso di colpa, non conta niente.

Ciò che conta è lo stato d’animo, la consapevolezza, con cui fai le cose.

giovedì 7 dicembre 2017

L'insopprimibile solitudine

In realtà soltanto chi è capace di essere solo è in grado di amare. Chi è incapace di stare solo è soltanto uno che si aggrappa all’altro.
È impossibile non essere soli, perché ognuno è un individuo più o meno isolato. Ma si può fare della solitudine una via verso l’emancipazione.

L’individuo che scopre la propria solitudine essenziale scopre il valore della persona, propria e altrui.

L'isolamento

Credi che il divino sia cristiano, musulmano, ebreo, hindu o di qualche altra religione? Credi che l’amore, la consapevolezza o l’illuminazione siano di qualche partito o religione?
A tutti piacerebbe far parte di un gruppo che abbia il monopolio della realtà, per aver aiuto e conforto, per identificarsi.
Ma esiste anche chi non si sente parte di nulla, chi si sente un estraneo, un isolato. E forse è più vicino alla realtà. Perché già questa è un’esperienza di trascendenza: sentire che tutti i partiti, tutte le organizzazioni, tutte le religioni sono limitate, parziali, insoddisfacenti, settarie, infantili; e provare una tensione verso la totalità.
Sentire che questo è un soggiorno temporaneo e che, prima o poi, tutti dovremo separarci e proseguire da soli.

Capire che la realtà-verità è comunque al di là delle nostre idee e delle nostre appartenenze.

Relativismo

Tutto ciò che si crede fondato su Dio o da Dio è in realtà fondato su una certa immagine di Dio. Quindi non è fondato su Dio, ma sull’uomo che concepisce questa immagine - ed è quindi sempre soggettivo e relativo. Non si sfugge al relativo in nessun modo.

Chi dunque attacca il relativismo, lo fa per sostenere un assolutismo – il proprio.

Infantilismo teologico

Dovete rivolgervi a Dio come a un papà – dice Bergoglio -, dovete fare come Gesù.
(Che infatti si è visto come è stato aiutato.)
Ci vuole coraggio a credere che Dio sia un padre – continua Bergoglio – che ci accompagna, ci perdona, ci dà il pane ed è attento a ciò che chiediamo.
(Non ce ne eravamo accorti.)
Credere è un grande rischio. E se non fosse vero?
(Già, ci vuole un gran coraggio a negare la realtà.)
Ed è sbagliato credere che sia Dio a indurci in tentazione, come pure dice il Padre Nostro. È Satana che ci induce in tentazione!
(Ma non sarebbe più semplice per Dio eliminare questo Satana? O forse è l’altra faccia di Dio, che con una mano fa il poliziotto cattivo e con l’altra il poliziotto buono?)

…C’è da chiedersi dove può andare una religione il cui leader fa ragionamenti così puerili. Forse si rivolge ai bambini di cinque anni, perché già a sei non ci credono più.

mercoledì 6 dicembre 2017

Il principio di autodeterminazione

È incredibile quanto sia difficile per gli uomini accettare il principio di autodeterminazione. Lo vediamo oggi in Italia quando si deve parlare del testamento biologico. Le varie parti sostengono di volta in volta che non si può decidere di persona come e quando morire o che dovrebbero decidere altri soggetti: medici, preti, magistrati e così via. Tutti tranne gli interessati.
È paradossale. È come se la vita non appartenesse al singolo, ma a qualcun altro: Dio, la comunità, la Chiesa, la magistratura, i carabinieri… A tutti tranne che al povero moribondo: lui non può decidere niente.
Questo ci dice quanto gli uomini si considerino sempre sudditi che non possono essere padroni di se stessi. Qualcun altro deve decidere per loro. Si considerano eterni bambini che devono essere guidati da un padre. Ma quando il padre non li aiuta più? A quel punto, non sono più in grado di decidere niente, di assumersi una responsabilità.

Una vita da schiavi.

La città "santa"

Il Papa dichiara oggi che Gerusalemme ha una “vocazione alla pace”. Ma a tutti è evidente che ha una vocazione alla guerra.
Del resto, una città che è contesa da tre religioni non può che essere sempre in guerra. Perché le religioni sono sempre in guerra fra di loro.

Il fatto che le religioni siano sempre in guerra o in competizione fra di loro conferma che sono tutte false. Se ce ne fosse una vera, le altre non potrebbero contendere.

Un insolito silenzio

Ogni domanda deve avere la sua risposta: questo è il criterio cui siamo abituati. Anche le nostre conversazioni seguono uno schema del genere: non ci dev’essere un vuoto. Tu parli, io interloquisco; tu fai un’affermazione, io contraddico. Se ti incontro devo dirti “ciao!”, se ti lascio devo dirti “arrivederci!”, se siamo in due dobbiamo parlarci…non possiamo lasciare spazi vuoti.
Queste sono le convenzioni umane. Ma sappiamo anche che ci sono domande che non hanno risposte e che ci sono rapporti che avvengono al di là delle parole e delle regole dell’educazione o della sintassi.
Esiste dunque il silenzio – un silenzio che è gravido di incertezze, al di là delle regole e delle convenzioni, al di là del senso e del non-senso.
Non è detto che il senso debba ridursi ad un significato circoscritto. Ed è proprio lì che traspare l’oltre.
“Potrò mai incontrare qualcuno con cui comunicare senza parole?” si domandava Chuang-tzu.
In realtà succede spesso. Si può comunicare anche in silenzio.
Ma si può parlare del silenzio?
È quello che sto facendo adesso. Lo evoco. Ma non so che cosa percepisca chi mi legge. Percepisce il silenzio o si limita a pensare, cioè a rispondere e a conversare mentalmente?
Esistono tante forme di silenzio, e quasi tutte vengono annullate dal rumore, esteriore e metale.
Ma c’è un silenzio che può essere percepito anche in mezzo alle peggiori forme di rumore, esteriore e mentale.
Si tratta appunto del silenzio interiore, oltre i suoni e le chiacchiere esteriori e mentali.
Questo è il campo della meditazione.

Quando trovate questo silenzio, siete in meditazione.

martedì 5 dicembre 2017

Le varie idee di Dio

Naturalmente qualcuno potrebbe sostenere che la mia idea di trascendenza non sia quella dei cristiani, dei musulmani o degli hindu. E avrebbe ragione. Ma proprio questo è il punto. Esistono varie idee di Dio e del divino, e ogni etica non può che essere basata su una certa idea di Dio o di divino.

Ma chi stabilisce quale sia quella vera? Sempre e solo gli uomini.

Il Dio che comanda

Ovunque sia arrivata la civiltà cristiana, si sono verificati genocidi culturali (quando non anche materiali). In America Latina, negli Stati Uniti, in Canada, in Europa, in Australia, in Africa, ecc., gli invasori, non contenti di depredare le terre e le ricchezze degli indigeni, cercarono di cancellare le loro religioni, le loro lingue, le loro identità. Per esempio, per un secolo e fino al 1970, i bambini Cree, in Canada, vennero internati in istituti religiosi dove subirono abusi di ogni genere e si cercò di cancellare la loro cultura. Tant’è vero che lo Stato e il Vaticano hanno chiesto loro scusa.
Ma non basta. Oggi i metodi non sono molto cambiati. Il cristianesimo cerca sempre di cancellare le identità culturali altrui con tutti i mezzi possibili. Combatte le altre religioni e combatte il laicismo, non con semplici parole, ma ricorrendo a Concordati, a battesimi, all’insegnamento religioso nelle scuole e così via.
Lo stesso viene fatto dalle altre religioni. Pensiamo a che cosa succede quando e dove arrivano i musulmani radicali, che si mettono a distruggere perfino le opere d’arte delle passate civiltà.
Il difetto sta nel manico: nell’arrogante pretesa di avere la verità rivelata, di possedere l’unica immagine vera di Dio e di dover ricorrere ad ogni violenza e ad ogni inganno per imporla.

Il difetto sta nell’idea di un Dio che comandi il mondo. Ma se un Dio fosse responsabile di tutto ciò che avviene nel mondo, sarebbe anche responsabile di tutto il male che si abbatte sugli uomini.

I Salvatori

Nessuno può liberarti, nessuno può salvarti, perché nessuno può sostituirsi a te. Se vuoi essere te stesso, solo tu puoi farlo. Se vuoi liberarti dai condizionamenti, solo tu puoi farlo.
I grandi maestri indicano la via, ma poi ognuno deve percorrerla da solo. Auto-aiutati.
Non aspettarti la liberazione da qualcun altro.
Se ti trovi in una prigione, qualcun altro può anche liberarti.

Ma se la prigione te la sei creata da solo, solo tu puoi liberarti. Gli altri possono darti una mano, d’accordo, ma la volontà e lo sforzo di liberazione devono essere tuoi. Se non ci sono queste cose, e te le aspetti da un Dio, puoi aspettare fino alla fine dei tempi.

lunedì 4 dicembre 2017

Meditare il divino in sé

Meditare è sperimentare la propria natura più profonda, che è eterna. Non è nata e non può morire, ma assume varie forme.
Se giungerai a percepire te stesso in questo modo, non avrai più paura della morte. Ma dovrai ricordarti tutti i giorni che ciò che ti succede di male, succede alla tua attuale forma. E la forma, come un abito, andrà cambiata e sparirà.
La morte come cambio d'abito.
La tua natura più profonda è l’eterna spinta dell’Essere divino, dell’energia immortale che vuol essere, costi quel che costi.
Dunque tu alberghi il divino. Ma non lo sai.

Meditare in tal senso è realizzare.

Il fondamento divino dell'etica

Perché non convince il tentativo fatto da tanti credenti di sostenere che solo un’etica religiosa ha un fondamento?
Perché tra Dio ed etica non c’è niente in comune. Il Dio di cui parlano le religioni, con i suoi comandamenti, non è il Dio che vediamo in azione, ma un Dio immaginato dall’uomo.
Questo Dio sarà anche un’utile funzione per imporre un’etica, ma è comunque limitato. E infatti le etiche religiose sono diverse tra loro (per esempio sul tema dell’aborto) e possono arrivare a considerare lecita la guerra santa o lo sterminio degli infedeli.
Ecco perché anche l’etica religiosa è comunque arbitraria.
Il punto è che tutte le etiche hanno un fondamento sociale; sono cioè stabilite dall’uomo per regolamentare se stesso.
La vera etica del Dio-Natura è quella che vediamo in azione nel mondo e nell’Universo. Un’etica che ha un unico imperativo: la continuazione e la propagazione della spinta vitale, la selezione del più forte, la distruzione del più debole e del minorato – insomma un’etica del tutto disumana, al di là del bene e del male.
Ogni etica ha dunque un fondamento umano. Prendiamo un comandamento fondamentale: non uccidere. È pensata dall’uomo per l’uomo. Ma non da Dio, che ci uccide tutti e che ha creato un mondo basato sull’uccisione.

È l’uomo che, con tutti i suoi difetti, cerca di correggere la disumanità di Dio.

Colpe divine

Certi minorati vengono occultati dalla società… per nascondere che il Dio-Natura non ha fatto bene il suo lavoro.

No, questo mondo, con così tante cose fatte male o fallite, non può essere stato creato da una Mente perfetta. Ma si è fatto a poco a poco, con grandi sforzi ed errori evidenti.

domenica 3 dicembre 2017

La fonte viva dell'io

Tu cerchi te stesso o la tua anima, sperando di trovare qualche monolitico io divino. Ma ciò che trovi è uno spazio vuoto, in cui però ti senti libero e leggero. Questa è la liberazione: la liberazione dalle catene dell’io.
In sostanza, è quando sei vuoto che trovi te stesso. Paradosso che pochi comprendono. Perché per liberare te stesso devi liberare la mente da tutto il conosciuto, con i suoi condizionamenti, le sue anime, le sue convinzioni, le sue fedi, i suoi Iddii.

Quello che trovi non è un nulla in senso letterale, ma una specie di fonte di acqua viva, un’acqua che non è mai uguale pur essendo sempre se stessa, perché è acqua corrente.

L'immacolata concezione

Con il concetto di “immacolata concezione” i cristiani hanno lordato la concezione. Come se dicessero che la concezione naturale è qualcosa di sporco.
Puritanesimo.

La fede dei credenti

Per i seguaci di una religione, non importa che la loro fede sia vera, ma che sia creduta. Più gente ci crede, più s’illudono che sia vera.

Ma anche se ci credessero tutti, non per questo si sarebbe dimostrata vera.

L'antisemitismo

I cristiani odiavano gli ebrei al punto di volerli distruggere per due motivi. Primo, perché gli ebrei avevano ucciso Gesù e, secondo, perché non si erano convertiti alla nuova religione. E questo per la Chiesa era intollerabile: il popolo di Gesù negava la divinità di Gesù! La loro stessa presenza era un insulto per la nuova fede. Per questo si moltiplicarono i pogrom nel Medioevo (fino ad Hitler!) e si crearono i ghetti (il primo a Venezia).
Si applicava la stessa logica secondo cui un intero popolo è responsabile per i misfatti di qualcuno. Su tutti loro (gli ebrei) ricadrà il suo sangue! si promette nel Vangelo di Matteo. Un’assurdità, la stessa che si trova sotto l’idea del peccato originale, secondo cui tutti gli uomini sono da punire per la ribellione di uno solo, Adamo.
Ma la logica religiosa ha tratti barbarici e non va per il sottile.

Eppure, ancora oggi si odiano gli ebrei come popolo… per motivi di cui non ci si rende più conto. È comprensibile per i palestinesi, che si sono visti strappare le loro terre, ma per gli europei?