sabato 9 dicembre 2017

La natura dell'illuminazione

Il mondo è violento, il mondo è spesso cattivo, il mondo è fatto male, il mondo è pieno di sofferenza… non può essere stato creato da una Mente perfetta.
Pianeti senza vita, buchi neri che divorano ogni cosa, stelle che bruciano tutto, scontri apocalittici, equilibri precari, una feroce lotta per la sopravvivenza, la necessità per gli esseri viventi di distruggere altre forme di vita per mangiare… no, il mondo non può essere stato fatto da una Mente superiore che tutto vede e provvede.
Non può che essersi fatto da solo, faticosamente, tra errori ed orrori. Alla sua base non può esserci un Dio del bene e dell’amore. C’è piuttosto un’evoluzione spesso brutale che distrugge sempre il più debole, all’insegna della forza.
Dunque il mondo non può che emergere da solo, a poco a poco, tra mille ostacoli.
Questi sono brandelli di illuminazione, che fanno vedere le cose in modo diverso dalle vecchie mitologie religiose. Non si tratta di visione estatiche ed estetiche. Non si tratta di miti né di dogmi, ma di osservazioni.
Quando il Buddha ebbe l’illuminazione, non si limitò a provare beatitudine o a vedere angeli, ma approdò ad una nuova visione del mondo.
Questo succede ai grandi uomini quando giungono a qualche nuova scoperta, in tutti i campi, da quello artistico a quello scientifico, da quello filosofico a quello spirituale.

Essere illuminati significa vedere (improvvisamente o a poco a poco) le cose in modo diverso. Un passo avanti per sé e per l’intera umanità.

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