venerdì 29 marzo 2013

ll mondo dentro di noi



Dato che ogni cosa esiste perché esiste una coscienza che la percepisce e la interpreta, la cura e lo sviluppo della mente assumono un'importanza fondamentale. Si può dire che nella mente sia contenuto l'intero Universo. Mentre noi crediamo che le cose siano all' “esterno”, in realtà non usciamo mai da noi stessi. È sempre dentro di noi che entriamo in contatto con il mondo. “Volgi il tuo occhio all'interno, e scoprirai migliaia di regioni, nel tuo cuore, vergini ancora. Viaggiale tutte, e fatti esperto di cosmografia interiore” scriveva Henry David Thoreau.
Ma l'osservazione della mente è essenziale anche per la felicità.

Dice per esempio il Dhammapada:

"Proprio come in una casa mal soffittata
penetra la pioggia,
così in una mente non coltivata
penetra l'attaccamento."

Per coltivare la mente, dobbiamo volgere l'attenzione alla nostra interiorità in modo da riuscire a cogliere ciò che vi si agita dentro. Una volta diventati consapevoli di questi stati mentali, bisogna operare per riportarli alla calma. Questo è anche un metodo per ridurre le fonti di sofferenza. Se infatti non controlliamo i nostri stati interiori, diventeremo vittime delle circostanze e del mondo esterno - o di qualche Dio inventato da noi stessi.

Le religioni del Libro



Ad una domanda di Enrico Bertolino sulla crisi delle "religioni del Libro", Moni Ovadia ha risposto che l'ebraismo ha perso la sua spiritualità restringendosi sull'idea le nazionalistica, che l'islam si è appiattito sul fondamentalismo e che il cristianesimo si è ridotto a fare affari, tutti terreni. In realtà la crisi di queste tre religioni nasce proprio dal fatto che sono state utilizzate per questioni di potere. Ma questo si è verificato perché tutto ciò di cui parlano è una fantasia umana. Il Dio che si palesa a qualche profeta o che addirittura si fa uomo, e che ispira per di più "libri sacri", è un'invenzione umana - un'invenzione che tra l'altro riduce la Trascendenza ad un semplice fantoccio. "Nessuna invenzione è stata più facile per l'uomo di quella del Cielo" diceva Lichtenberg.
Questa invenzione, fin dal principio, è stata fatta nell'illusione che esistesse un'Autorità esterna che investisse di potere qualche uomo o qualche casta di sacerdoti. Quando però gli uomini si trovano veramente in difficoltà, questa presunta Autorità non interviene mai. Dov'era per esempio Dio nei campi di sterminio? E dov'è Dio quando si scatena un terremoto o qualche altro cataclisma che uccide migliaia di esseri umani? Al momento del bisogno, Dio non c'è mai.
Anche se gli uomini hanno la testa dura, con il passare dei secoli e dei millenni, qualcosa incominciano a capire. E il giorno in cui capiranno che non c'è nessuna Autorità esteriore che possa aiutarli incominceranno a guardare dentro se stessi e ad assumere su di sé una precisa responsabilità. Era comodo pensare che nel bene come nel male la responsabilità fosse di un Dio. Oggi dobbiamo renderci conto che è nostra - di ogni individuo. È così che si passa dall'infanzia alla maturità. Diceva ancora Lichtenberg: "Il nostro mondo diventerà un giorno tanto raffinato che sarà ridicolo credere in Dio come oggi è ridicolo credere agli spettri".

mercoledì 27 marzo 2013

Pauperismo


Dopo aver vinto la lotta di classe, i ricchi devono escogitare qualche idea per convincere i poveri che è giusto che stiano così. L'ultima invenzione è il pauperismo, versione meno nobile della "decrescita felice", che consiste nel far sì che i miserabili della Terra non si ribellino e accettino di impoverirsi sempre di più.
Non avrete di che mangiare, ma sarete benedetti da Dio. "Beati i poveri, beati gli umili..."
Non a caso queste idee hanno un'origine religiosa. Il cristianesimo, in particolare, è sempre corso in soccorso dei ricchi e dei potenti. Per esempio, l'uomo più ricco del mondo, il Papa, rinuncia alla croce d'oro per portare una croce di ferro. Peccato che i veri poveri abbiano già portato le loro collanine d'oro al Banco dei Pegni o agli innumerevoli negozi Compro-oro.
Non basta che un Papa prenda il nome di Francesco. San Francesco di Assisi si era sbarazzato di tutti i suoi beni. Quando il Papa chiuderà la banca Vaticana? E, tanto per restare in tema di ricchezze, che fine ha fatto l'Imu sui beni della Chiesa?
Così è per la lavanda pasquale dei piedi. Pura ipocrisia. I potenti fanno finta, in questa occasione e solo una volta l'anno (e con estremità già lavate e profumate), di lavare i piedi agli umili.
Peccato che i veri umili, per esempio gli infermieri, debbano lavare tutti i giorni i piedi ai vecchi e ai degenti - magari veramente sporchi.

giovedì 21 marzo 2013

Il Dio uomo

Gli uomini hanno provato fin dall'antichità un bisogno "religioso": il bisogno di comunicare con Dio o con gli dei, di farli parlare e di rappresentarli... in una parola di renderli umani. In effetti Dio è troppo distante e freddo. Che cos'è? Luce? Energia? In realtà, non possiamo immaginarlo. Ed ecco che nascono i miti sugli dei, dove questi parlano, discutono, litigano, si arrabbiano, odiano e amano. Dai miti greci o induisti alla Bibbia o al Ramayana. Ad un certo punto nasce il mito cristiano, dove finalmente Dio, fattosi uomo, parla e agisce come un uomo... ma, ahimè, fa gli stessi errori degli uomini e ha le loro stesse paure e i loro stessi limiti. Diventa umano, troppo umano. E quindi oggi bisogna lasciarselo alle spalle per ritrovare la trascendenza.

martedì 19 marzo 2013

Toccati da Dio



La fede non prova nulla. È pur sempre una questione personale, intima. Che non ha niente a che fare con il suo presunto oggetto. È come se io mi innamorassi del personaggio di un romanzo: che cosa avrebbe a che fare il mio amore con la realtà?
C'è tanta gente che dice di aver "incontrato" Cristo, come se lo avesse conosciuto di persona. Ma che cosa hanno incontrato? Una loro fantasia, una loro idea. Quanto a Gesù, a differenza di altri personaggi di cui è stata provata la storicità, potrebbe non essere mai esistito, potrebbe essere anche lui il personaggio di una storia inventata da qualche mente fertile.
Lo stesso, dunque, è per coloro che dicono di essere stati "toccati" da Dio. Da chi sono stati toccati? Sono loro che dicono di essere stati toccati. Ma, forse, si sono toccati da soli.

Gli opportunisti


Lo sapete che, nei giorni del Conclave, la Rai ha cancellato, per ragioni di opportunità, lo sceneggiato Altri tempi che aveva come argomento le case chiuse? E lo sapete che i bigotti nostrani avevano anche chiesto - per fortuna senza ottenerlo - lo spostamento del filmato sui Borgia, dove in effetti si mostra a quale grado di abiezione fossero giunti certi "vicari di Cristo"?
Ma quanto sono sensibili i nostri dirigenti Rai!
D'altronde, una religione è sempre una costruzione mass-mediatica. Solo che un tempo, a creare i miti e l'ambiente religioso, c'erano i grandi pittori, come Michelangelo o Raffaello, mentre oggi ci sono le televisioni. Oggi le televisioni svolgono la stessa funzione di megafoni della fede di Stato, dell' "oppio dei popoli". Lo si vede bene in questi giorni, in cui sono proprio loro a orchestrare l'immensa campagna mediatica sulle elezioni del nuovo pontefice. Sono loro che trasmettono notte e giorno immagini delle cerimonie religiose. C'è stato fin dall'inizio un vero amore tra televisione e religione, due mezzi che fanno a gara per spargere oppio.
Avrei una proposta da fare per le prossime festività pasquali, in cui saremo inondati dai soliti film mielosi su Gesù e san Francesco: proiettare il documentario Mea maxima culpa di Alex Gibney in cui si racconta la storia di Lawrence Murphy, un prete che fino agli anni Settanta abusò di almeno duecento bambini ricoverati nell'Istituto St. John per sordi. Il pedofilo contava sul fatto che i poveretti non parlavano. Ma loro riuscirono a raccontare le violenze subite... utilizzando il linguaggio dei segni.
In alternativa, si potrebbe organizzare un bel dibattito su un altro celebre pedofilo, Marcial Macel, il fondatore dei Legionari di Cristo. Costui fu protetto per decenni dalla Curia, fino all'avvento di Ratzinger.
Il sottotitolo del documentario di Gibney è "silenzio nella casa di Dio", perché l'autore mette bene in evidenza come tutti questi crimini contro i bambini furono sempre coperti dalle omissioni e dalle reticenze della Chiesa.

lunedì 18 marzo 2013

Preghiere al vento


Che pena vedere tante persone indotte a pregare un Dio esterno, magari con parole preconfezionate. Quante energie sprecate! Il piacere della ripetizione, del farsi piccoli nei confronti di un presunto potente, il piacere dell'autocommiserazione, il piacere di un dialogo con un'entità immaginaria, un'entità creata dalla propria mente... senza accorgersi che l'unico modo di comunicare con Dio non è un mezzo esteriore, ma è comunque il nostro stesso spirito. Dunque, più che pregare, bisogna guardarsi dentro. La salvezza, l'aiuto, prima di venire dall'altro, deve passare per noi stessi.
Certo, se cadiamo in mare e rischiamo di annegare, qualcuno può tenderci una mano e salvarci. Ma se non succede? Non sarebbe meglio imparare a nuotare?

La natura dell'ego


“Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo” diceva  Gesù (Lc 14, 25-26). Ma che cosa significa questa frase? Sembra che Gesù ce l'abbia con la famiglia, a differenza del cristianesimo che a parole se ne è fatto sostenitore. In realtà, è lo stesso messaggio che ci viene dal Buddha: lasciate perdere i legami famigliari, lasciate perdere tutti i legami, perché non sono altro che catene. Il che non significa che bisogna "odiare" i parenti, la moglie e i figli, o che bisogna abbandonarli (anche se sia Gesù sia Buddha li avevano letteralmente abbandonati), ma che bisogna recidere ogni attaccamento psicologico.
Però, attenzione, bisogna "odiare" anche la propria vita, il proprio ego, il proprio sé. Il che è lo stesso messaggio del Buddha, che non perde occasione per dire che il sé non è che un'illusione. Ed è singolare che due maestri spirituali di questo calibro dicano la stessa cosa. È il sé, l'ego, l'egocentrismo, l'egoismo, l'origine di tutti i mali. Altro che allevare felici famigliole! Dice il Buddha: "Il saggio lasci la propria casa nel mondo per dimorare solitario e distaccato." E aggiunge: "Gli stolti sono soliti dire: 'Io ho figli, io ho ricchezze'. Ma se non sono nemmeno padroni di se stessi, come possono pretendere di possedere figli o ricchezze? Molte sono le ansie degli uomini di mondo".
Qualcuno mediti su queste parole.

sabato 16 marzo 2013

Papa Francesco


Anche questa volta, come in occasione delle dimissioni di Ratzinger, abbiamo assistito ad una indegna gazzarra dei mezzi di comunicazione, che senza sosta per giorni e giorni ci hanno asfissiato con cronache papaline e orridi film francescani. Quello che colpisce non è tanto il clamore per l'elezione di un nuovo Papa, quanto il tenore delle informazioni: incensamento, totale mancanza di senso critico, lodi sperticate, agiografia insensata e una generale perdita del senso della misura. Oltre ai soliti giornalisti e presentatori radio-televisivi - fonte di ogni conformismo - che con voce tremante dalla commozione hanno annunciato una nuova era, ci si sono messe anche persone di solito più razionali e giornali che si dicono laici. Non parliamo delle tavole rotonde di "esperti" e vaticanisti che non ne hanno azzeccata una: nessuno ha mai fatto il nome di Bergoglio!
Ora, noi non conosciamo Bergoglio e aspettiamo di vederlo in azione per dare giudizi. Ma alcuni punti vanno chiariti: il cristianesimo, incarnato nella Chiesa cattolica, resta una religione reazionaria. E non basta un Papa nuovo a farne una ideologia progressista. Inoltre, il collegamento fatto tra un Papa e san Francesco è del tutto infondato (il povero san Francesco si rivolterà nella tomba), anzi è un'appropriazione indebita. Questa è un Papa della continuità - il che è già un male. È un Papa che ha convissuto con la spaventosa dittatura argentina senza apparentemente averne riportato alcun danno. E non ha alzato la voce a condannare le torture inflitte al suo popolo. D'altronde non abbiamo mai sentito la Chiesa condannare una dittatura, nemmeno quando c'erano fascisti e nazisti.
Tra le prime cose Bergoglio ha citato la frase di Léon Bloy: "Se non pregate il Signore, pregate il Diavolo", un concetto rozzo, da manicheismo medievale. Come se non ci fosse una via di mezzo, come se la credenza sul Diavolo non fosse collegata alla credenza su Dio, e viceversa.
L'ideologia e l'istinto dei Papi è sempre lo stesso: diffondere una fede priva di qualsiasi fondamento e contraria alla ragione, opporsi ad ogni cambiamento e conservare, conservare, conservare...
Non a caso è stato scelto un uomo del Sud America: ormai il cristianesimo è in dissoluzione nei paesi europei e resiste solo nei paesi economicamente, politicamente e culturalmente arretrati. Il cristianesimo è una religione del (e da) Terzo Mondo.
Concordo con ciò che ha detto il regista Pedro Almodovar: il cristianesimo cambierà solo quando eliminerà il celibato (causa di tante deviazioni sessuali dei preti) e quando darà piena dignità alle donne eleggendo preti e Papi donne. Aggiungerei, anche quando rinuncerà all'idea di arricchirsi.
Vedremo che cosa farà o non farà su questi temi dirimenti Papa Francesco.

giovedì 14 marzo 2013

Lo Spirito divino e lo spirito dell'uomo


Sia che crediate in Dio sia che non ci crediate, la meditazione non cambia. Nel primo caso vi rivolgerete a Dio, ma utilizzerete comunque il vostro stesso spirito; nel secondo caso, sapete già che il vostro spirito è lo Spirito divino che è presente in tutti e tutto. Se prendiamo una religione come il cristianesimo, sappiamo già che Gesù consigliava la preghiera. Ma come, secondo lui, si doveva pregare? Lo spiega il Vangelo di Matteo (6, 6): "Quando preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega Dio in segreto". Non c'è nessun accenno a preghiere liturgiche, a messe (che non esistevano) o comunque ad un culto esteriore. Devi rivolgerti a Dio "in segreto", chiuso nella tua camera. Lo stesso Gesù, quando si rivolgeva a Dio, si allontanava dalla folla e dai suoi apostoli e si ritirava in un "luogo solitario". Come si vede, la preghiera per Gesù è un fatto personale, segreto ed intimo. Niente a che fare con i rituali ecclesiastici. Quando pregate, ribadisce, non fate come i pagani che credono di convincere Dio usando molte parole, tanto più che Dio sa già ciò di cui avete bisogno. Che cos'è dunque la preghiera di Gesù? È chiaramente un rievocare nella propria anima Dio, un'aspirazione interiore, uno sforzo di connettere il proprio spirito a quello divino, indipendentemente dalle parole usate; anzi, al limite, è proprio un porre il nostro spirito a livello di quello divino, facendo tacere le parole condizionate e convenzionali.
Il concetto è chiarito nel Vangelo di Giovanni, dove si dice che "Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità" (4, 24). E poi viene ribadito da san Paolo: "Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui?... Non sapete che siete tempio di Dio e che lo spirito di Dio abita in voi?" (1Cor 2-3).
Insomma non ci sono dubbi che la preghiera sia un connettere il proprio spirito con lo spirito di Dio, perché il proprio spirito, l'interiorità umana, è una "scintilla" dello Spirito divino che anima tutto. Che cosa dirà, infatti, un mistico come san Giovanni della Croce? "Il centro dell'anima è Dio!"
Uscendo dal cristianesimo, le cose non cambiano. Se prendiamo per esempio le Upanishad, i testi basilari dell'induismo, troviamo che ciò che esse affermano è che l'anima individuale (l'atman) coincide con l'anima universale (il Brahman). Dunque, chi vuole connettersi con il Brahman, con Dio, deve utilizzare come strumento il proprio spirito, con parole o - meglio ancora - senza parole. Questa è la meditazione: scoprire in sé il divino.
Se poi non credete in Dio, non fa differenza. Prendiamo il buddhismo. Ciò che dovete utilizzare resta sempre lo spirito interiore, il quale ha la facoltà (divina) di liberarsi dalla sofferenza e dal ciclo delle nascite e delle morti, e di accedere ad uno stato non-condizionato, il Nirvana, che non è un Dio-Persona, ma è la vostra stessa consapevolezza che si dilata a consapevolezza universale. Come si vede, cambiano le spiegazioni metafisiche, ma la sostanza della meditazione non cambia: che esista o non esista un Dio, che esista o non esista un'anima, è nel vostro spirito, ossia nel punto più profondo del vostro essere, "là dove recedono le parole", che si trova "il passaggio segreto", la "via stretta", per accedere alla trascendenza. Non esiste altra via. Non esiste una via esteriore. Se il "regno di Dio" fosse nei cieli - dice ironicamente Gesù nel Vangelo (gnostico) di Tomaso, "vi arriverebbero prima gli uccelli".

mercoledì 13 marzo 2013

Spettacoli religiosi


Bisogna riconoscere che nessuno sa allestire spettacoli più pittoreschi di quelli della Chiesa cattolica: magnifici costumi dei secoli passati, dipinti di Michelangelo e di Raffaello, guardie svizzere, maggiordomi, camerlenghi, messe cantate, musiche sublimi, mobili intarsiati, antichi manoscritti, anelli preziosi, formule in latino, collane, gioielli...
È una vecchia tradizione: quella delle sacre rappresentazioni.
Non il sacro, non il divino... ma la sua rappresentazione.
D'altronde, al di fuori della rappresentazione, che cos'è il sacro?
Direi che è proprio ciò che non si può rappresentare.
Dunque, in queste sacre rappresentazioni, tutto è per l'occhio. Ma lo spirito dov'é?
Già, appunto, lo spirito è dentro di noi e non può essere visto all'esterno.
Bisogna fare un piccolo sforzo: volgere l'occhio della mente dal di fuori al di dentro - lo so che per la maggior parte degli uomini non è semplice. Ma solo lì alberga lo spirito. Non nelle cerimonie sfarzose.
Come diceva Meister Eckhart, “lo spirito rende libero se stesso distaccandosi dalle immagini."
Senza volerlo, ho spiegato il principio fondamentale della meditazione.

martedì 12 marzo 2013

Pastorale ecclesiale


Quanta presunzione in questi preti! Si definiscono "pastori" che hanno il compito di guidare un "gregge" (di pecore, presumo). E magari sono pedofili.
Ma non era l'orgoglio - il credersi superiori agli altri - il peccato più grave, quello da cui discendono tutti gli altri?
Ah, l'inferno sarà pieno di preti. "Chi ti credevi di essere?"

Preti eroici


Ogni tanto, qualche fiction esalta un prete che ha combattuto la mafia e che magari è stato ucciso. Onore a lui.
Ma tutti gli altri che fanno?
Tutti gli altri si dividono in due categorie: quelli che la mafia l'appoggiano e quelli che si limitano a dire messe... A ben vedere, però, in queste due categorie sono tutti sostenitori dei mafiosi.

Sesso contro natura?


Un documentario del National Geographic sulle scimmie Bonobo ci mostra i vari modi in cui questi primati si accoppiano: maschi con femmine, maschi con maschi, femmine con femmine, vecchi con giovani, sesso di gruppo e così via. Insomma si accoppiano in tutti i modi possibili e immaginabili, e utilizzano il sesso come un lubrificante sociale, anche solo per far conoscenza. Fra l'altro, queste scimmie sono tra le più vicine agli esseri umani.
E pensare che qualcuno si ostina ancora a discettare su un "sesso contro natura". Quale sarebbe?
Da questo documentario risulta evidente che tutte le forme di sesso sono naturali. Ne prendano nota tanti teologi.

Gli abusi dei preti


Il Survivors Network of those Abused by Priests (“Associazione delle Vittime degli Abusi dei Preti”) ha fatto circolare un elenco di dodici nomi di cardinali che non dovrebbero mai essere eletti. Tra questi figurano l’argentino Leonardi Sandri, che insieme al cardinale Angelo Sodano fu il protettore del famigerato padre Marcial Maciel, il fondatore dei Legionari di Cristo, grande protagonista di violenze e di abusi. Gli altri nomi dell'elenco includono i cardinali di Boston, New York e Washington, e i primati del Messico, d’Australia e d’Irlanda: di quest’ultimo, il cardinal Sean Brady, i cittadini e i politici irlandesi reclamano inutilmente le dimissioni a gran voce da anni.

Nell'elenco ci sono anche gli italiani Tarcisio Bertone e Angelo Scola, i capi delle due fazioni che si sono combattute durante la fine del papato di Giovanni Paolo II e per tutto il regno di Benedetto XVI, fino a quando le loro lotte intestine sono affiorate nelle scandalose rivelazioni dei Vatileaks e dei corvi che svolazzano sul Palazzo Apostolico.

Ecco perché il compito dello Spirito Santo sarà particolarmente arduo. Non bisogna illudersi che nella Chiesa si scontrino partiti politici, di destra, di sinistra o di centro, o che ci sia una vera volontà di rinnovamento. Come ha detto un esperto spagnolo, dopo le epurazioni del duo Wojtila-Ratzinger, i cardinali sono tutti conservatori, cioè nella Chiesa, indipendentemente da chi sarà eletto, non cambierà mai nulla.

Pastorale italiana


Quanta presunzione in questi preti! Si definiscono "pastori" che hanno il compito di guidare un "gregge" (di pecore, presumo). E magari sono pedofili.
Ma non era l'orgoglio - il credersi superiori agli altri - il peccato più grave, quello da cui discendono tutti gli altri?
Ah, l'inferno sarà pieno di preti. "Chi ti credevi di essere?"

Preti eroici


Ogni tanto, qualche fiction esalta un prete che ha combattuto la mafia e che magari è stato ucciso. Onore a lui.
Ma tutti gli altri che fanno?
Tutti gli altri si dividono in due categorie: quelli che la mafia l'appoggiano e quelli che si limitano a dire messe... A ben vedere, però, in queste due categorie sono tutti sostenitori dei mafiosi.

domenica 10 marzo 2013

Il Conclave


Quanti vecchi e stanchi rituali per eleggere un nuovo Papa! Ormai, il cristianesimo è ridotto ad uno spettacolo, ad una sfilata di vecchi vestiti in maniera bizzarra. Si guardano le sue cerimonie come se fossero uno show televisivo. Ci vorrebbe un vero rivoluzionario. Non mi risulta che Gesù andasse in giro vestito come un cardinale, che avesse scarpini di Prada, che avesse una banca e che volesse influire sulla politica. Che ha a che fare quell'uomo di duemila anni fa con questi Papi, con questa religione? Lo sapete che cosa farebbe oggi? Chiuderebbe la Chiesa, caccerebbe vescovi e cardinali e brucerebbe il Vaticano.
Il prossimo Papa dovrà essere scelto per le sue qualità attoriali. Il Conclave come talent show.

Il potere della cultura


Non è un caso che la camorra se la sia presa con un centro culturale di Napoli. Era già successo con la mafia, che aveva messo bombe presso musei e opere d'arte. Nella loro mente ottenebrata, questi delinquenti hanno capito - come certi ex-ministri - che il loro peggior nemico è la cultura - e vorrebbero distruggerla. Il che dimostra che l'origine di ogni male è l'ignoranza.
L'ignoranza, però, non è solo mancanza di cultura, ma soprattutto mancanza di consapevolezza, addormentamento della coscienza. E qui sono tutti campioni, non solo i napoletani.

giovedì 7 marzo 2013

La meditazione di accesso



Molti provano a meditare, ma pochi ottengono dei risultati. Ci sono vari motivi. Il primo è che la nostra vita è indaffarata e impegnata dalla mattina alla sera, al punto che non è facile trovare il tempo e lo spazio per rimanere un po' soli con se stessi. Eppure, questo rimanere soli con se stessi è la prima esigenza della meditazione. Finché percepiamo il mondo esterno, ci muoviamo, interagiamo con gli altri e pensiamo, non possiamo meditare; non possiamo neppure capire chi siamo. Ci vuole un po' di solitudine, un po' di raccoglimento, o saremo soltanto macchine più o meno eterodirette. Niente infatti è veramente nostro, neppure le sensazioni e i pensieri; tutto è prodotto e condizionato dal mondo esterno. Per essere se stessi, è necessario essere ogni tanto soli. Soltanto nella solitudine schiariamo la mente, e vediamo e ricreiamo noi stessi. D'altra parte, l'esigenza di meditazione nasce proprio dal tipo di alienazione (non essere se stessi) da cui siamo abitualmente afflitti.
Quando proviamo a meditare, è molto difficile staccare dal mondo esterno, che continua ad esercitare la sua influenza attraverso la mente condizionata. Ci vuole tempo e pazienza. Chi è abituato a lottare, chi è stressato, chi lavora molto, non riesce a rilassarsi di colpo: ha bisogno di una camera di decompressione. La camera di decompressione richiede tempo. Dunque, non è possibile ottenere risultati apprezzabili se si ha poco tempo a disposizione. Avere tempo significa starsene a lungo seduti e soli, anche su una sedia o una poltrona.
I pensieri devono prima sbizzarrirsi, i muscoli devono allentarsi; la presa esistenziale e lo stress devono essere lasciati andare. Ci vuole tempo per trovare la calma, il rilassamento e la lucidità. Né torpore né agitazione. Di solito si può seguire il respiro, che non va forzato ma solo seguito. Il ritmo del respiro è il ritmo della nostra vita, risente del ritmo della nostra vita e può a sua volta influenzare la nostra vita. Quando stiamo male (fisicamente e/o mentalmente), quando siamo impegnati, quando ci relazioniamo, quando lavoriamo, quando pensiamo, ricordiamo o progettiamo, il nostro respiro si contrae e si adatta a quel tipo di attività. Non è calmo e rilassato. E così il nostro stesso essere.
Ecco perché non è possibile passare subito ad una meditazione proficua. Anche la nostre meditazione sarà tesa; e una meditazione tesa è una contraddizione in termini. Una meditazione proficua si ha solo quando riusciamo a calmarci a fondo. Questo è il momento più adatto. Sia che meditiamo formalmente sia che ci rilassiamo semplicemente, viene un momento in cui il nostro essere, la nostra mente si distende. Da lì dobbiamo partire, non per impegnarci, sforzarci o compiere un altro duro lavoro, ma per addentrarci spontaneamente in qualcosa di piacevole, di molto piacevole.
Vorrei sottolineare che la meditazione non dev'essere uno sforzo ingrato, una gara o una faticaccia, né tanto meno un dovere. No, la meditazione deve essere un grande piacere, paragonabile ai nostri massimi piaceri, alle nostre massime gioie. È un po' come fare l'amore: ci vuole energia, ma per qualcosa di molto piacevole. È un po' come addentrarsi in una terra sconosciuta, ma meravigliosa. Lo sforzo vale il risultato.
Quando raggiungiamo questo stato d'animo, stiamo entrando nella vera meditazione; non prima. Di solito, a questo punto, compare un segno speciale (nimitta). Il nimitta può essere una luce, un suono, un'immagine o una sensazione di distensione, di sollievo, particolarmente accentuata; può essere anche una sensazione di grande limpidezza mentale. Questa è la cosiddetta concentrazione o meditazione di accesso. Siamo guidati da una sensazione di piacere, di fiducia, di meraviglia.
La meditazione è meraviglia.

I martiri


Ascoltavo una trasmissione alla radio in cui il conduttore, con voce velata dalla commozione, ha detto che quando si parla di cristianesimo bisogna tener conto che si tratta di una religione per cui centinaia o migliaia di persone hanno dato la vita, ai tempi dei martiri (e qualcuno ancora oggi). Ma questo che significa? Non è un titolo di merito: si può dare la vita anche per cause sbagliate o negative. Anche il terrorismo, la mafia e i nazisti hanno i loro martiri; ma non per questo sono cause buone. Senza contare che i cristiani, dopo essere stati perseguitati per tre secoli, hanno poi perseguitato per diciassette secoli tutti gli altri. È antipatico fare una conta dei morti ammazzati. Ma forse i martiri dei primi tre secoli sono molto inferiori per numero ai martiri fatti dal cristianesimo in tutta la sua storia. Provate a sommare le vittime delle persecuzioni cristiane verso pagani ed ebrei, delle guerre contro gli albigesi o i catari, delle crociate, dei tribunali dell'Inquisizione, della "caccia alle streghe", ossia a donne che semplicemente si ribellavano al dominio maschilista o volevano seguire loro culti, e vedrete che il numero è spaventoso. Non si può dire che il cristianesimo abbia brillato per tolleranza o per mitezza. E non parliamo delle vittime fatte dalle conquiste "evangelizzatrici" in Africa, in America Latina e in Asia. Lasciamo perdere.
Qunidi piantiamola con questa storia dei martiri. Tutte le religioni e tutte le cause, buone e cattive, hanno i loro martiri. Ma questo non le nobilita.

La corruzione della Chiesa


Non c'è mai fine alla corruzione di questa istituzione che, secondo i suoi sostenitori, avrebbe l'appoggio dello Spirito Santo. Due semplici notizie:

1) Don Gallo rivela di essere stato molestato da un vescovo (evidentemente è un'abitudine diffusa tra i preti), ma di averlo mandato a quel paese.

2) Scoppia l'allarme sulla insolvibilità della Banca vaticana. La notizia era stata tenuta nascosta per otto anni, mentre la Regione Lazio pagava. Ora è sotto gli occhi di tutti: niente soldi per i fornitori, 1.500 dipendenti a rischio. La Procura apre un'inchiesta: si ipotizzano associazione a delinquere e appropriazione indebita.

Che altro può succedere all'ombra dello Spirito Santo?
Ha fatto bene Ratzinger a dimettersi.

martedì 5 marzo 2013

Rapporto intergalattico


"Amici della Galassia, siamo giunti nei pressi di un pianeta che gira intorno a una stella di media grandezza. I suoi abitanti lo chiamano Terra. Vi vive una specie strana. Credono ancora negli dei. Alcuni credono in un Dio che sarebbe presente in un'ostia; altri sono convinti che il loro Dio imponga alle donne un velo sulla testa; altri ancora credono che il loro Dio pretenda che ai maschi sia tagliato il prepuzio. Che dire? Sono molto primitivi, appena al di sopra degli altri animali. Soprattutto si fanno continuamente la guerra, non solo tra un popolo e l'altro ma anche all'interno di ogni popolo tra ricchi e poveri, tra chi comanda e chi ubbidisce. E tutti divorano il loro pianeta come se non si rendessero conto che ci vivono sopra. Più stupidi di così!
Tenuto conto di tutto ciò, ci sembra inutile perder altro tempo ad osservarli: non hanno un futuro.
Proseguiamo il viaggio alla ricerca di esseri viventi più intelligenti. Saluti."

lunedì 4 marzo 2013

Sotto il dominio dell'ego


Gli esseri umani sono quel che sono: una specie poco evoluta, una delle peggiori dell'Universo. Non ci vuol molto a capirlo. Pensiamo al comportamento del mafioso che interra nella propria regione rifiuti che contamineranno la terra, l'acqua e l'aria per decenni o per secoli. Lui è tutto contento di essersi arricchito, ma non tiene conto che sta segando il ramo su cui è appollaiato. Questo è l'essere umano, questo è il capitalismo attuale. Rapina del territorio, rapina delle risorse naturali, guerra tra uomini, come se la Terra fosse infinita e non quella piccola palla che è. Come se le risorse fossero infinite, come se su questo pianeta non dovessimo vivere noi e i nostri discendenti.
Visione di breve periodo, miopia intellettuale, egocentrismo.
Egocentrismo non è solo essere egoisti, ma essere stupidi, avere una mente limitata: non avere una visione d'insieme. Dunque, in sostanza, stupidità, ignoranza... chiamatela come volete. Si tratta comunque del limite umano. Una specie vivente in cui tutti lottano contro tutti, non accorgendosi che si trovano su un'unica barca.
Che cosa ci vuole per illuminare gli esseri umani? Non ci vorrebbe molto. Basterebbe quella intelligenza che ci manca, quella chiarezza mentale che ci manca. Continuiamo ad adorare il presunto Padrone dell'Universo, non accorgendoci che la barchetta è sotto la nostra responsabilità.
Non bisogna essere superuomini o dei per capirlo. Ma ancora non ci entra in zucca.

I Borgia


"1492: la Chiesa grondava corruzione..." così incomincia lo sceneggiato televisivo sui Borgia... Come se fosse una novità. Come se ci fosse stato un periodo in cui la Chiesa non grondasse corruzione. Guardiamola adesso, tra preti pedofili, spie in Vaticano, lotte intestine e affaristi senza scrupoli. I credenti-creduloni giustificano la cosa dicendo che la Chiesa è anche un'istituzione umana e che gli esseri umani sono deboli e peccatori, si sa. Poi aggiungono che comunque non bisogna assimilare il Vaticano al semplice Consiglio di amministrazione di una Società.
Ma resta il fatto che è difficile trovare un Consiglio di amministrazione così corrotto. Come mai un'istituzione che dovrebbe essere religiosa si è ridotta in questo stato?
La verità è che la corruzione è connaturata alla Chiesa cattolica. E non perché ci siamo uomini corrotti, come in tutte le istituzioni umane, ma perché nasce da un atto di falsificazione. È come se ci fosse un Consiglio di amministrazione che nasce da un atto societario del tutto falso, da un imbroglio verso gli altri, dalla volontà di sfruttare la credulità popolare.

venerdì 1 marzo 2013

Gesù tradito



Ascoltavo il regista Ermanno Olmi il quale, intervistato sulle dimissioni del Papa, diceva che la Chiesa non c'è più e ricordava le parole di Gesù sul Tempio che sarebbe stato distrutto, intendendo che la vera religione, il vero culto è qualcosa di interiore. Sono d'accordo. Ma qual è il vero Gesù? Quello che profetizza la distruzione del vecchio culto religioso, fondato sui templi sontuosi, sui rituali, sui sacrifici e sui commerci lucrosi, o quello che ripropone proprio la costruzione di una Chiesa, affidata a Pietro? C'è una evidente contraddizione. C'è un "altro Gesù".
Questa divisione infatti tra un cristianesimo "evangelico", "povero", interiorizzato, accogliente e mistico e un cristianesimo di cerimonie pompose, di chiese maestose, di dogmi, di esclusioni, di scomuniche e di apparati lussuosi è vecchia quanto il cristianesimo stesso: non nasce dopo i Vangeli, ma nei Vangeli stessi.
Il tradimento del messaggio evangelico iniziò proprio con l'interpolazione, con l'introduzione di frasi nei Vangeli (come quella della Chiesa di Pietro) fatta dai primi cristiani che volevano avere una pezza d'appoggio per la loro Chiesa nascente. Il tradimento di Gesù fu perpetrato fin dalla redazione dei Vangeli.
E adesso provate voi a distinguere in quei testi il vero Gesù dal falso Gesù, il grano dal loglio.
Vi accorgerete che ognuno può ritagliarsi il Gesù che vuole. Ecco perché Gesù è tradito e sarà sempre tradito. Nessuna sa più ormai chi fosse veramente.