martedì 17 settembre 2024

La casa dell'essere

 

Non è stato Heidegger a dire che “il linguaggio è la casa dell’essere”? Che cosa intendeva dire?

Nella sua opera, in particolare in "Essere e tempo" e in altri scritti, Heidegger sostiene che il linguaggio non è solo uno strumento di comunicazione, ma costituisce un modo fondamentale in cui l'essere si manifesta e viene compreso.

Questa idea implica che il linguaggio è essenziale per l'esperienza umana e per la nostra comprensione del mondo. In questo senso, il linguaggio non è semplicemente un veicolo per esprimere pensieri, ma è intrinsecamente legato alla maniera in cui percepiamo e interpretiamo la realtà.

A maggior ragione, il linguaggio e il pensiero che sottende incidono sulla realtà, come quando si incide un disco che, da quel momento, suonerà sempre nello stesso modo.

Oppure, è come uno scultore, che, una volta messa al mondo la sua opera, ha deformato o formato per sempre lo spaziotempo, lo ha curvato ai suoi voleri.

Ma, se il linguaggio-pensiero crea o forma l’essere, gli dà una forma che da quel momento sarà realtà, il linguaggio-pensiero è legato indissolubilmente alla realtà, alle cose, agli avvenimenti, alla materia. Ed è in grado di influire nuovamente cambiando se stesso.

Il problema è che il linguaggio ha formato o deformato l’essere in modo spontaneo, senza che partecipasse la nostra coscienza e quindi oggi la coscienza non è ancora in grado di smontare e riformare o informare la realtà.

Più che casa dell’essere, dovremmo chiamarlo la fucina dell’essere.. Oppure è qualcuno che ha smarrito la via di casa. E la cerca, per cambiare parecchie cose.

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