giovedì 5 settembre 2024

Gli opposti complementari

  

Gli opposti complementari

La contrapposizione tra i poli complementari è un tema che si trova sia nei concetti filosofici che nella realtà quotidiana. Questo principio è spesso rappresentato dal concetto di yin e yang nella filosofia cinese, dove due forze opposte e complementari interagiscono per creare un equilibrio dinamico.

Nella realtà, possiamo osservare questo fenomeno in molti ambiti. Ad esempio, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, il bene e il male sono tutti esempi di opposti che esistono in relazione l’uno con l’altro. Anche in fisica, particelle come protoni ed elettroni hanno cariche opposte ma complementari, contribuendo alla stabilità degli atomi.

Ci sono molti esempi di opposti complementari che possiamo osservare in vari ambiti. Ecco alcuni:

Luce e Ombra: La luce e l’ombra sono opposti che esistono in relazione l’uno con l’altro. Senza luce, non ci sarebbe ombra, e viceversa.
Maschile e Femminile: In molte culture e filosofie, il maschile e il femminile sono visti come energie complementari che insieme creano equilibrio.
Ordine e Caos: L’ordine rappresenta la struttura e la prevedibilità, mentre il caos rappresenta l’imprevedibilità e la disorganizzazione. Entrambi sono necessari per il cambiamento e la crescita.
Vita e Morte: La vita e la morte sono due estremi del ciclo dell’esistenza. La morte è spesso vista come una transizione necessaria per la rigenerazione e la continuazione della vita.
Attivo e Passivo: Questi termini si riferiscono a modalità di comportamento o energia. L’attivo implica movimento e iniziativa, mentre il passivo implica ricezione e attesa.
Amore e Odio: Amore e odio sono emozioni intense che spesso coesistono e si influenzano reciprocamente.
Successo e Fallimento: Il successo e il fallimento sono esperienze opposte ma complementari che contribuiscono alla crescita personale e professionale.
Salute e Malattia: La salute e la malattia sono opposti che ci aiutano a comprendere l’importanza del benessere e della cura di sé.
Ricchezza e Povertà: Questi concetti opposti ci fanno riflettere sulle disuguaglianze economiche e sociali.
Forza e Debolezza: La forza e la debolezza possono essere fisiche, emotive o mentali, e spesso si manifestano in modi che ci aiutano a crescere e a migliorare.
Libertà e Restrizione: La libertà rappresenta l’assenza di limitazioni, mentre la restrizione implica vincoli. Entrambi sono necessari per comprendere i limiti e le possibilità.
Pace e Guerra: La pace e la guerra sono opposti che influenzano profondamente la società e la storia umana.
Speranza e Disperazione: La speranza ci dà motivazione e ottimismo, mentre la disperazione può portarci a riflettere e a cercare nuove soluzioni.
Silenzio e Rumore: Il silenzio e il rumore sono opposti che influenzano il nostro ambiente e il nostro stato mentale.
Felicità e Tristezza: Queste emozioni opposte ci aiutano a comprendere e apprezzare le diverse esperienze della vita.
Cielo e Terra: Nella mitologia e nella filosofia, il cielo e la terra rappresentano spesso opposti complementari che creano un equilibrio cosmico.
Conoscenza e Ignoranza: La conoscenza e l’ignoranza sono opposti che ci spingono a imparare e a crescere continuamente.
Soggetto e oggetto: Possiamo concepire e vedere l’uno senza l’altro?

Inizio e fine: Idem come sopra.

Energia e Inerzia: L’energia rappresenta il movimento e l’attività, mentre l’inerzia rappresenta la resistenza al cambiamento.
Sogno e Realtà: I sogni rappresentano l’immaginazione e le aspirazioni, mentre la realtà rappresenta il mondo concreto e tangibile.
Giustizia e Ingiustizia: La giustizia rappresenta l’equità e la correttezza, mentre l’ingiustizia rappresenta la mancanza di equità.
Fede e Dubbio: La fede rappresenta la convinzione e la fiducia, mentre il dubbio rappresenta l’incertezza e la domanda.
Caldo e Freddo: Questi opposti sono fondamentali per comprendere le variazioni climatiche e le condizioni ambientali.
Movimento e Stasi: Il movimento implica cambiamento e dinamismo, mentre la stasi implica immobilità e quiete.
Dolce e Amaro: Questi gusti opposti arricchiscono la nostra esperienza culinaria e sensoriale.
Ricordo e Oblio: Il ricordo rappresenta la memoria e la conservazione delle esperienze, mentre l’oblio rappresenta la dimenticanza e la perdita di memoria.
Interno ed Esterno: Questi concetti si applicano a spazi fisici, ma anche a stati mentali e emotivi.
Semplicità e Complessità: La semplicità rappresenta la chiarezza e la facilità, mentre la complessità rappresenta la profondità e la difficoltà.

Attivo e Passivo: L’attività implica movimento e iniziativa, mentre la passività implica ricezione e attesa.
Dolore e Piacere: Questi opposti sono fondamentali per comprendere le esperienze sensoriali ed emotive.
Speranza e Disperazione: La speranza ci dà motivazione e ottimismo, mentre la disperazione può portarci a riflettere e a cercare nuove soluzioni.
Felicità e Tristezza: Queste emozioni opposte ci aiutano a comprendere e apprezzare le diverse esperienze della vita.
Cielo e Terra: Nella mitologia e nella filosofia, il cielo e la terra rappresentano spesso opposti complementari che creano un equilibrio cosmico.
Conoscenza e Ignoranza: La conoscenza e l’ignoranza sono opposti che ci spingono a imparare e a crescere continuamente.
Energia e Inerzia: L’energia rappresenta il movimento e l’attività, mentre l’inerzia rappresenta la resistenza al cambiamento.
Sogno e Realtà: I sogni rappresentano l’immaginazione e le aspirazioni, mentre la realtà rappresenta il mondo concreto e tangIbile.

Su e giù

Alto e basso

Prima e dopo

Forza e debolezza, eccetera eccetera…

Potremmo andare avanti fino a esaurire un intero vocabolario.
Questi esempi mostrano come gli opposti complementari siano presenti in molti aspetti della nostra vita e del nostro pensiero.

Ora, domandiamoci: gli opposti complementari presuppongono che vi sia un’unità sottostante?

Molte filosofie e tradizioni spirituali suggeriscono che le contrapposizioni complementari indichino un’unità originaria. Questo concetto è particolarmente evidente in:

Filosofia Cinese (Yin e Yang): Il principio dello yin e yang rappresenta due forze opposte e complementari che insieme formano un tutto armonioso. L’idea è che l’universo è composto da queste due energie che, pur essendo opposte, sono interdipendenti e si completano a vicenda.
Eraclito (Filosofia Greca): Il filosofo greco Eraclito sosteneva che la realtà è costituita da opposti in continua tensione e che questa tensione è ciò che mantiene l’unità e l’armonia del tutto.
Taoismo: Nel Taoismo, il Tao è visto come l’unità originaria da cui emergono tutte le dualità. Le contrapposizioni sono viste come manifestazioni diverse della stessa realtà fondamentale.
Psicologia Junghiana: Carl Jung parlava di “coniunctio oppositorum” (coniugazione degli opposti), dove l’integrazione degli opposti nella psiche umana porta a una maggiore completezza e unità interiore.
Religioni e Miti: Molte religioni e miti parlano di un’unità originaria da cui derivano tutte le dualità. Ad esempio, nella mitologia indù, Shiva e Shakti rappresentano le energie maschili e femminili che insieme formano l’unità del divino.
Questi esempi mostrano come le contrapposizioni complementari siano spesso viste come manifestazioni di un’unità originaria, suggerendo che la diversità e la dualità rivelino sia un’unità tra le due polarità sia che facciano parte di un tutto più grande e armonioso.

In particolare, come abbiamo detto, il concetto di una dualità complementare, yin e yang, è fondamentale nella filosofia cinese, in particolare nel Taoismo. Rappresenta la dualità presente in tutte le cose dell’universo, dove due forze opposte e complementari interagiscono per creare equilibrio e armonia.

Origine e Significato
Yin: Associato all’oscurità, alla luna, alla passività, al freddo, e alla femminilità.
Yang: Associato alla luce, al sole, all’attività, al calore, e alla mascolinità.
Principi Fondamentali
Interdipendenza: Yin e yang non possono esistere l’uno senza l’altro. Ad esempio, non ci sarebbe ombra senza luce.
Mutua Trasformazione: Le forze di yin e yang si trasformano continuamente l’una nell’altra. Ad esempio, il giorno (yang) si trasforma in notte (yin) e viceversa.
Equilibrio Dinamico: L’equilibrio tra yin e yang non è statico ma dinamico, in costante cambiamento per mantenere l’armonia.
Applicazioni Pratiche
Medicina Tradizionale Cinese: Utilizza il concetto di yin e yang per diagnosticare e trattare le malattie, cercando di ristabilire l’equilibrio tra queste due forze nel corpo.
Feng Shui: L’arte di disporre gli spazi per armonizzare l’energia yin e yang nell’ambiente.
Arti Marziali: Molte arti marziali cinesi, come il Tai Chi, si basano sull’equilibrio e l’interazione tra yin e yang.
Simbolo
Il simbolo del Taijitu (il cerchio bicolore diviso da una linea sinusoidale, che indica un fenomeno ondulatorio) rappresenta visivamente l’interazione tra yin e yang. La parte nera (yin) contiene un punto bianco (yang) e viceversa, indicando che ogni forza contiene l’essenza dell’altra.

Il Taoismo è una filosofia e una religione ricca di concetti e pratiche. Ecco alcuni aspetti interessanti:

1. Il Tao (
)
Il Tao, spesso tradotto come “la Via”, è il principio fondamentale del Taoismo. Rappresenta l’ordine naturale dell’universo e il flusso armonioso della vita. Il Tao è ineffabile e non può essere completamente compreso o descritto con parole.

2. Wu Wei (
無為)
Wu Wei significa “non azione” o “azione senza sforzo”. È il principio di agire in armonia con il flusso naturale delle cose, senza forzare o opporsi agli eventi. Questo concetto promuove la spontaneità e l’adattabilità.

3. Te (
)
Te è spesso tradotto come “virtù” o “potere”. Nel Taoismo, Te rappresenta l’integrità e la forza interiore che derivano dal vivere in accordo con il Tao.

4. Qi (
)
Qi è l’energia vitale che permea tutto l’universo. Il Taoismo insegna che mantenere un flusso equilibrato di Qi è essenziale per la salute e il benessere. Pratiche come il Tai Chi e il Qigong sono utilizzate per coltivare e bilanciare il Qi.

5. I Tre Tesori (
三寶)
I Tre Tesori del Taoismo sono:

Jing (
): Essenza vitale.
Qi (
): Energia vitale.
Shen (
): Spirito o mente.
6. Testi Sacri
Tao Te Ching (
道德經): Scritto da Laozi, è uno dei testi fondamentali del Taoismo. Contiene insegnamenti sulla natura del Tao e su come vivere in armonia con esso.

I Ching: Un libro divinatorio in cui i fenomeni fisici e quelli mentali sono interconnessi e prevedibili.
Zhuangzi (
莊子): Un altro testo importante, attribuito a Zhuang Zhou, che esplora temi come la relatività delle cose e l’importanza della spontaneità.
7. Pratiche Spirituali
Meditazione: La meditazione taoista è utilizzata per coltivare la tranquillità interiore e l’armonia con il Tao.
Rituali: I rituali taoisti possono includere preghiere, offerte e cerimonie per onorare gli antenati e gli spiriti.
8. Alchimia Interna
L’alchimia interna è una pratica che mira a trasformare l’energia vitale (Qi) per raggiungere l’immortalità spirituale. Include tecniche di respirazione, visualizzazione e movimenti fisici.

9. Feng Shui (
風水)
Il Feng Shui è l’arte di disporre gli spazi per armonizzare l’energia ambientale. Si basa sui principi del Taoismo per creare equilibrio e benessere negli ambienti di vita e di lavoro.

10. Dei e Spiriti
Il Taoismo ha un pantheon di divinità e spiriti che rappresentano vari aspetti della natura e della vita umana. Questi esseri sono venerati attraverso rituali e preghiere.

Insomma, il concetto di opposti complementari suggerisce  l'esistenza di un'unità originaria profonda, un tutto indiviso da cui emergono le polarità.
Ecco perché:
* Dualità inscindibile: Gli opposti non esistono isolatamente, ma sono sempre in relazione tra loro. Uno implica l'altro, come il giorno e la notte, l'alto e il basso. Questa interdipendenza indica un'origine comune.
* Dinamismo e trasformazione: Gli opposti non sono statici, ma si trasformano continuamente l'uno nell'altro. Il giorno diventa notte, il caldo diventa freddo. Questa dinamica suggerisce un'energia sottostante che li unifica.
* Simbolismo universale: In molte filosofie e religioni, l'idea di un'unità originaria, spesso rappresentata da un simbolo come il cerchio o il mandala, è centrale. Gli opposti sono visti come le due facce di questa unità.
Esempi:
* Yin e Yang: Nella filosofia cinese, lo Yin e lo Yang rappresentano le due forze opposte e complementari che costituiscono l'universo. Sono sempre presenti insieme e si trasformano continuamente l'uno nell'altro.
* La teoria dei campi unificati: In fisica, si cerca una teoria che unifichi tutte le forze fondamentali della natura. L'idea è che tutte queste forze siano manifestazioni diverse di un'unica forza fondamentale.
In conclusione, gli opposti complementari non sono solo un concetto filosofico, ma riflettono una profonda verità sulla natura della realtà. Indicano l'esistenza di un'unità sottostante, un'interconnessione profonda tra gli opposti duali e tra tutte le cose.
Come si vede, non dobbiamo solo ricorrere a questa antica filosofia per spiegare la complementarità degli opposti. Prendiamo per esempio la fisica quantistica.

La fisica quantistica è un campo ricchissimo di esempi di opposti complementari, concetti che sembrano contraddirsi a vicenda ma che in realtà sono due aspetti indispensabili della stessa realtà.
Ecco alcuni esempi:
* Onda-particella: Una delle dualità più famose. Le particelle, come gli elettroni, possono comportarsi sia come onde (diffrazione, interferenza) che come particelle (effetto fotoelettrico). È come se la realtà, a livello quantistico, fosse in grado di manifestarsi in entrambe queste forme, a seconda di come la osserviamo.
* Posizione-momento: Il principio di indeterminazione di Heisenberg afferma che non possiamo conoscere con precisione assoluta sia la posizione che la quantità di moto (massa x velocità) di una particella. Più precisamente conosciamo l'una, meno precisamente conosciamo l'altra. È come se la natura ci imponesse un limite alla nostra conoscenza.
* Causa-effetto: A livello quantistico, la relazione causa-effetto non è sempre così lineare come nella fisica classica. Esistono fenomeni come l'entanglement quantistico, dove due particelle sono legate in modo tale che lo stato di una influenza istantaneamente lo stato dell'altra, indipendentemente dalla distanza.
* Informazione-materia: Alcune interpretazione della meccanica quantistica suggeriscono che l'informazione potrebbe essere un elemento fondamentale della realtà, alla pari della materia e dell'energia. In questo senso, l'informazione e la materia sarebbero due aspetti complementari di una stessa cosa.

L'idea di un'unità sottostante agli opposti è un tema ricorrente e fondamentale sia nella filosofia orientale che in quella occidentale, sebbene venga espresso e interpretato in modi differenti.
Nella filosofia orientale:
* Taoismo: Il Tao, principio originario e universale, contiene al suo interno sia lo Yin che lo Yang, forze opposte e complementari che generano tutto ciò che esiste. L'unità del Tao è vista come l'armonia e l'equilibrio tra questi due aspetti.
* Buddhismo: Il concetto di vuoto (shunyata) suggerisce che tutti i fenomeni sono interconnessi e interdipendenti. L'apparente dualità è vista come un'illusione, e la vera realtà è un'unità indivisibile.
* Induismo: La filosofia del Vedanta postula l'esistenza di un Brahman, principio universale e assoluto, dal quale tutto si manifesta. Anche qui, gli opposti sono visti come aspetti di questa unità originaria.
Nella filosofia occidentale:
* Antica Grecia: Filosofi come Eraclito parlavano del "logos" come principio ordinatore dell'universo, un'unità dinamica che si manifesta attraverso la continua interazione degli opposti.
* Neoplatonismo: Plotino postulava l'esistenza di un Uno, principio trascendente e perfetto, da cui emana tutta la realtà. Gli opposti sono visti come gradi diversi di partecipazione a questo Uno.
* Hegel: La dialettica hegeliana descrive un processo di sviluppo attraverso la tensione e la risoluzione delle contraddizioni. L'unità è raggiunta attraverso la sintesi degli opposti.
* Filosofia contemporanea: Molti filosofi contemporanei, influenzati dalle filosofie orientali, hanno ripreso il tema dell'unità degli opposti, cercando di conciliare la scienza con la spiritualità.
Differenze e similitudini:
* Oriente: Tende a enfatizzare l'intuizione, la meditazione e l'esperienza diretta per comprendere l'unità. L'obiettivo è spesso l'illuminazione e la liberazione dal ciclo della rinascita.
* Occidente: Tende a privilegiare la ragione, la logica e l'analisi concettuale. L'obiettivo è spesso la comprensione razionale della realtà.
Similitudini:
* Entrambe le tradizioni riconoscono l'importanza degli opposti nella creazione e nel mantenimento della realtà.
* Entrambe cercano di conciliare l'apparente dualità del mondo con l'esistenza di un'unità sottostante.
* Entrambe offrono strumenti e pratiche per sperimentare questa unità in modo diretto.
In conclusione, il concetto di unità degli opposti è un ponte tra le diverse culture e tradizioni filosofiche. Ci invita a vedere il mondo non come una collezione di oggetti separati, ma come un'interconnessione dinamica di forze opposte e complementari.
Il concetto di unità degli opposti, pur essendo profondamente filosofico, ha delle implicazioni pratiche molto concrete nella nostra vita quotidiana. Ecco alcune di queste:
* Accettazione delle differenze: Comprendere che gli opposti sono parte integrante della realtà ci aiuta ad accettare le differenze, sia negli altri che in noi stessi. Invece di giudicare o etichettare, possiamo riconoscere la validità di diverse prospettive e opinioni.
* Gestire i conflitti: Quando siamo in disaccordo con qualcuno, possiamo cercare di vedere la situazione da un punto di vista più ampio, riconoscendo che le nostre opinioni opposte possono essere entrambe valide. Questo ci aiuta a trovare soluzioni creative e a costruire relazioni più forti.
* Trovare l'equilibrio: La vita è piena di tensioni tra opposti: lavoro e riposo, individualità e appartenenza, ecc. Comprendere questa dinamica ci aiuta a trovare un equilibrio più sano e soddisfacente.
* Favorire la crescita personale: L'integrazione degli opposti è un processo di crescita continua. Accettando le nostre ombre e le nostre parti più oscure, possiamo diventare persone più complete e autentiche.
* Avere una visione più ampia della realtà: Il concetto di unità degli opposti ci invita a guardare oltre le apparenze e a riconoscere l'interconnessione di tutte le cose. Questo ci aiuta a sviluppare una maggiore compassione e un senso di responsabilità verso gli altri e l'ambiente.
In pratica, come possiamo applicare questo concetto nella vita quotidiana?
* Mindfulness: La pratica della mindfulness ci aiuta a portare consapevolezza alle nostre esperienze, riconoscendo le tensioni e le contraddizioni presenti in ogni momento.
* Dialogo: Cercare di comprendere le prospettive degli altri, anche quando sono molto diverse dalle nostre, ci aiuta a costruire ponti e a risolvere i conflitti.
* Accettazione: Accettare le nostre emozioni, sia quelle positive che quelle negative, senza giudicarle, ci permette di vivere una vita più autentica e soddisfacente.
* Creatività: L'arte, la musica e la scrittura sono strumenti potenti per esplorare le contraddizioni e trovare nuove forme di espressione.
In conclusione, il concetto di unità degli opposti non è solo una teoria filosofica, ma una lente attraverso cui possiamo guardare il mondo e noi stessi. Applicandolo nella nostra vita quotidiana, possiamo vivere in modo più consapevole, equilibrato e connesso con gli altri e con il mondo che ci circonda.

Abbiamo detto che i poli contrapposti formano un unico processo, in cui le due forze coinvolte sono l’una il contrario complementare dell’altra. Quindi, il bene presuppone il male, l’amore l’odio, e così via. È una logica inversa.
Si può anche dire che una forza da sola non può esistere: per esempio, il bene senza il male e l’amore senza l’odio. In parte si tratta del fatto che noi non possiamo pensare e sentire solo se non mettendo in relazione i poli opposti. Ma in parte si tratta del fatto che gli avvenimenti seguono questa logica. Per esempio, non può esserci la luce senza il buio, il caldo senza il freddo, il successo senza l’insuccesso o la vittoria senza la perdita.
Questo è evidente nelle relazioni sociali. Se gioco una partita a carte e vinco, un altro dovrà perdere. Se c’è un pareggio, vuol dire che nessuno ha vinto e nessuno ha perso – ma prima o poi (trovandoci sul piano inclinato del divenire e del gioco) succederà che qualcuno vinca e qualcuno perda, perché la situazione di immobilità non può resistere a lungo. Il tempo è a sua volta un processo di poli contrapposti (passato e futuro) e l’equilibrio – il presente – dura un attimo. Man mano che aumenta il passato, nelle nostre vite diminuisce il futuro. Finché alla fine si esaurirà ogni possibilità di futuro e il ciclo finirà.

Il presente, l’immobilità, il pareggio… non possono esistere se non per brevi istanti, perché comunque siamo immersi nel tempo. Dopo un attimo teorico di immobilità, il pendolo oscilla dalla parte opposta. Se l’equilibrio durasse più di un istante, vorrebbe dire che il pendolo è fermo e il ciclo sarebbe finito!
La legge del karma o della trasformazione è dunque interpretata tradizionalmente in modo sbagliato: il bene non aumenta il bene, è il bene che mette al mondo il male. Molti usano il bene o la beneficenza per accumulare “meriti”. Quasi si trattasse di un conto in banca. Ma le cose non vanno così. Se la logica del bene fosse così lineare, tutti staremmo bene. Ma non è così. Proprio chi fa il bene secondo questa intenzione sperimenta o produce il male. Il male per così dire rimbalza.
Il caso di Gesù è esemplare. Chi vuole aumentare l’amore, per un po' ci riesce, ma poi inevitabilmente attira l’odio. Non so se Gesù ne fosse consapevole. Forse sì, perché sapeva che doveva sacrificarsi. Questa è la legge del mondo.
La logica dei poli opposti ma complementari è quella inversa. È il bene che mette al mondo il male, sia quello personale sia quello collettivo.
Questa logica inversa o ciclica vale per tutte le antinomie. Tenete presente la legge dell’oscillazione o dell’equilibrio. I poli contrapposti devono essere complementari, in modo che la reazione sia uguale per intensità, ma contraria per senso. È un concetto espresso anche dalla terza legge di Newton, quella che ad ogni azione deve corrispondere una reazione uguale e contraria.

In parole povere, se io aumento il bene, diminuisco sì il polo opposto, ma solo temporaneamente. Subito dopo, le cose devono tornare in equilibrio. Altrimenti le due forze, se una prevalesse, si annichilerebbero e il ciclo finirebbe.
Benché le due forze contrapposte possano temporaneamente variare la loro proporzione, la loro complementarità complessiva a lungo andare deve essere conservata, riequilibrata.
La logica del successo/perdita delineata prima vale anche per il bene/male. Se io aumento il bene, le cose in un primo momento andranno bene, ma poi, col tempo, io o qualcun altro avranno un aumento di male. Per esempio, se per far diminuire i delinquenti, aumento le guardie, questo in un primo momento farà diminuire i delinquenti, ma col tempo aumenteranno di nuovo i delinquenti, magari tra i poliziotti stessi.
Questo vale anche per il ciclo attrazione/repulsione, cioè per il desiderio. Il desiderio di una cosa attrae la cosa in un primo momento, ma, poi, la allontana. Altrimenti, tutti i nostri desideri si avvererebbero e noi saremmo sempre soddisfatti. A causa di questa logica “perversa” o inversa, raramente otteniamo ciò che desideriamo, e non sempre per merito nostro. Se si vuole qualcosa, bisogna saper desiderare-senza-desiderare. Non sforzarsi di attrarre, come si dice. Ma usare la non-attrazione, il non-sforzo.
Che cos’è la non-attrazione, il non-sforzo o il non-desiderio? È un’arte difficile.
Sii consapevole dei tuoi desideri e delle emozioni che coinvolgono, ma cerca di non aggrapparti ad essi. Osserva semplicemente i tuoi desideri senza giudicarli o cercare di soddisfarli. Distaccati dai desideri, come se appartenessero a qualcun altro, a cui andrà l’insoddisfazione.
Se il tuo desiderio è legittimo, in armonia col tutto, necessariamente si avvererà.

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