sabato 28 settembre 2024

Avvicinarsi all'Uno


Se siamo l'Uno, l'Unità , che conosce se stessa attraverso ciascuno di noi, vuol dire che le molteplici cose hanno un’origine comune, che conservano tutt’ora. E che può essere riscoperta tornando indietro. Man mano che ci liberiamo dell’individualità, ci avviciniamo all’Uno, l’Origine.

Ma non possiamo avvicinarci all’Uno se non morendo. Tuttavia, possiamo ancora in vita liberarci di molti fardelli che ci limitano, e che riguardano tutti l’egoità. Dobbiamo capire e percepire che cosa ci definisce inutilmente e sbarazzarcene.

È come spogliarci, liberarci dei vestiti che indossiamo, uno ad uno. Però, questa spoliazione non è tanto un lasciar cadere tanti orpelli esteriori, come facevano gli asceti di una volta, quanto trovare la nostra essenza, il nostro centro, il nostro sé.

Solo quando troviamo il nostro sé, possiamo liberarcene, non prima. Non dev’essere come il ricco che si spoglia dei suoi beni e diventa un san Francesco, ma come uno che dissolve le fiamme e il fumo dell'incendio per trovare la via di casa o come uno che centra un bersaglio.

Il proprio centro è il centro dell’Uno, dicevano i mistici.

È come il centro dell’universo, che è dappertutto. E quindi proprio qui, anche dentro di noi.

Ma come trovare questo centro, questa essenza? Sedendo in meditazione, che non è un semplice stare seduti, ma un atteggiamento spirituale di isolamento e centramento.

Se il centro è (anche in me), se l’Uno guarda e si conosce attraverso di me, io, stando immobile e rimanendo in silenzio (anche e soprattutto mentalmente), mi posso avvicinare.

Ma ricordiamoci che non sono tanto “io” a fare questo, quanto l’Uno stesso che, attraverso di me, ritrova se stesso… dopo essersi disperso nella sua stessa frammentazione.

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