Non abbiamo ben riflettuto
sulla vera portata della terza legge di Newton sull’azione/reazione.
La terza legge di Newton sottolinea
l'importanza delle interazioni tra i corpi. Senza almeno due oggetti che
interagiscono, non può esistere alcuna forza. Ora, se le forze sono
sempre interazioni tra due corpi, anche l’essere umano (e ogni essere vivente)
non può essere veramente unitario: deve risultare da due forze opposte (il
maschile e il femminile) e deve manifestarsi come due forze contrapposte. Per
questo ha una coscienza.
La coscienza nasce proprio dal fatto che
negli esseri devono sempre esserci due polarità contrapposte. E questo
principio riguarda tutte le forze, o tutti gli esseri viventi che albergano in
sé delle forze.
Ripeto: non può esistere alcuna forza senza almeno due corpi
che interagisco.
La terza
legge di Newton, il principio di azione e reazione, è proprio una legge di
interazione. Senza due corpi che interagiscono, non possono esistere
forze.
Ecco un modo
più dettagliato per spiegarlo:
- Interazione: Per interazione si intende
un'influenza reciproca tra due o più corpi. Questa influenza si manifesta
attraverso l'applicazione di forze.
- Azione e reazione: Quando un corpo A esercita una
forza (azione) su un corpo B, contemporaneamente il corpo B esercita una
forza uguale in modulo e opposta in verso (reazione) sul corpo A.
- Coppia azione-reazione: Queste due forze, azione e
reazione, formano una coppia. Sono sempre presenti insieme e hanno le
stesse caratteristiche, ma agiscono su corpi diversi.
Altre
implicazioni importanti sono che 1) un corpo isolato nello spazio non potrebbe subire
alcuna forza, poiché non ci sono altri corpi con cui interagire. E 2) quando
analizziamo il moto di un sistema di corpi, dobbiamo considerare tutte le forze
interne (cioè quelle che i corpi del sistema esercitano l'uno sull'altro) e le
forze esterne (cioè quelle esercitate da corpi esterni sul sistema).
In sintesi,
la terza
legge di Newton ci ricorda che le forze non esistono in modo isolato, ma sono
sempre il risultato di interazioni tra corpi. Questa legge è fondamentale per
comprendere una vasta gamma di fenomeni fisici, dal moto dei pianeti
all'impatto di un oggetto contro un altro.
Ma non solo:
ci permette anche di capire che cosa sia la coscienza e come funzioni. Se
per ogni forza che agisce nel mondo, ci deve essere una controforza, l’essere
vivente (che è comunque in grado di produrre e applicare forze) deve consistere
in almeno due polarità che si contrastano in modo complementare. E questa è la
coscienza!
Se gli
esseri viventi sono in grado di produrre e applicare forze, vuol dire che sono sistemi
complessi che interagiscono con l'ambiente circostante e, in più, sono in grado di essere
coscienti.
Se le forze vanno a due
a due per interagire e se gli esseri viventi producono e applicano forze, vuol
dire che gli esseri viventi devono essere almeno duali o bipolari.
Vediamo di
esaminare gli argomenti opposti a questa tesi.
In senso
strettamente fisico:
- La dualità delle forze: È vero che secondo la terza legge di Newton, le forze si manifestano sempre in coppie azione-reazione. Tuttavia, questo non implica necessariamente una dualità intrinseca dell'oggetto che esercita la forza. Ad esempio, una persona può spingere un muro con una mano, esercitando una forza in una direzione, senza che ciò implichi una polarità intrinseca della persona stessa. Gli esseri viventi sono sistemi estremamente complessi, costituiti da miliardi di cellule che interagiscono tra loro. Non è corretto semplificare questa complessità riducendola a una semplice dicotomia.
In senso
più ampio, filosofico e metaforico:
- La
dualità come metafora: La dualità è un concetto
ricorrente in molte discipline, dalla filosofia alla psicologia. Può
essere utilizzata per descrivere la natura complessa degli esseri umani,
che sono spesso portatori di istinti contrastanti, di desideri e paure
opposti.
- La
bipolarità come modello semplificato: La
bipolarità, in questo contesto, può essere vista come un modello
semplificato per descrivere fenomeni complessi.
- In conclusione, mentre la terza
legge di Newton ci insegna che le forze si manifestano sempre in coppie,
non possiamo estrapolare da questo principio una conclusione sulla natura
intrinsecamente duale o bipolare degli esseri viventi. La complessità
degli esseri viventi va ben oltre le semplici leggi della fisica.
Molti scienziati, però, propongono che la coscienza
sia un fenomeno emergente dalle complesse interazioni tra le cellule
cerebrali.
- Analogia: È come l'acqua che emerge
dalle interazioni tra molecole d'idrogeno e ossigeno. L'acqua ha
proprietà che non sono presenti nelle singole molecole, ma emergono dalla
loro organizzazione.
- Vantaggi: Questa visione evita il
problema mente-corpo e permette di studiare la coscienza con metodi
scientifici.
La coscienza
come complessità:
- Un sistema dinamico: Il cervello è un sistema
dinamico e complesso, con miliardi di neuroni interconnessi. La coscienza
potrebbe emergere da questa complessità come una proprietà globale del
sistema.
- Molteplici livelli: La coscienza potrebbe
manifestarsi a diversi livelli, da quello più basico della consapevolezza
sensoriale a quello più complesso del pensiero e dell'autocoscienza.
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