Abbiamo constato che i pensieri e le emozioni - che sono
"mente" - agiscono concretamente e direttamente su un pezzo di
materia, che è costituito dal nostro cervello e dal nostro corpo. Ma ora
domandiamoci se la mente può agire su qualche altro pezzo di materia che non
sia una parte del nostro stesso corpo. Può agire sugli altri corpi?
Il fatto è che il cervello/mente ha già un collegamento con questo
corpo, mentre non ha collegamenti con gli altri corpi. Però interagisce con gli
altri corpi, seppure con pensieri ed emozioni. Io posso comunicare un pensiero
o un’emozione con altri soggetti, scambiando informazioni che li influenzeranno.
In sostanza, un’interazione si può sempre stabilire e questa
provocherà un contagio o un contrasto, ossia un accordo o un disaccordo che si
rifletterà su entrambi i soggetti.
Ma non posso stabilire questo tipo di interazione, per esempio,
con un sasso, perché il sasso non ha un sistema di interazione con me, cioè non
ha né un sistema percettivo né un sistema cerebrale/mentale. Ma, attenzione, se
prendo il sasso e lo scaglio lontano, l’interazione che si crea sarà soggetta
alla terza legge di Newton sull’azione/reazione.
Infatti, la forza che applico al sasso è
soggetta alla terza legge di Newton, che afferma che per ogni azione c’è una
reazione uguale e contraria. In questo caso, la forza che applico al sasso
(azione) genera una forza uguale e contraria che agisce su di me (reazione).
Ed ecco
stabilita una relazione: il destino del sasso è legato a me.
Dunque,
esistono legami più o meno stretti. Quello più lontano è tra me e il sasso,
quello intermedio è tra me e un altro soggetto e quello più stretto è tra me e
me stesso (corpo/mente/coscienza).
Ma un legame
c’è sempre tra tutte le cose in questo universo.
Questo
perché tutti gli enti nel mondo sono interrelati. Il che vuol dire che sono
nati insieme e conservano un legame. Se così non fosse, non potrei far nulla
per cambiare lo stato del sasso.
Tutto
nell'universo è interconnesso in modi spesso sorprendenti e complessi.
Perché
possiamo affermare questo?
- Causalità: Ogni evento è il risultato di
eventi precedenti e, a sua volta, ne innesca altri. Una piccola azione può
innescare una reazione a catena di eventi, dimostrando come tutto sia
legato in una intricata rete di cause ed effetti.
- Sistemi complessi: Dal sistema solare alle
cellule del nostro corpo, tutto è parte di sistemi interdipendenti. Una
piccola modifica in una parte del sistema può avere ripercussioni su tutte
le altre.
- Teoria della relatività: Einstein ci ha mostrato come
spazio e tempo siano intrecciati e come la gravità influenzi la curvatura
dello spaziotempo, dimostrando l'interconnessione di tutte le cose a
livello cosmico.
- Meccanica quantistica: A livello subatomico, le
particelle sono intrecciate in modo tale che lo stato di una particella
influenzi istantaneamente lo stato di un'altra, indipendentemente dalla
distanza che le separa.
Esempi
pratici:
- Ecologia: Un cambiamento climatico in
una parte del mondo può influenzare le condizioni meteorologiche in altre
regioni, causando siccità, inondazioni o altri disastri naturali.
- Economia: Una crisi finanziaria in un
paese può avere ripercussioni sull'economia globale, influenzando i prezzi
delle materie prime e il valore delle valute.
- Relazioni umane: Le nostre esperienze passate,
le nostre interazioni con gli altri e il contesto culturale in cui viviamo
plasmano chi siamo e come interagiamo con il mondo.
Il problema è che queste
interazioni sono estremamente complesse.
La teoria
del caos è un ramo
della matematica e della fisica che studia i sistemi dinamici non lineari,
ovvero sistemi in cui piccole variazioni nelle condizioni iniziali possono
produrre grandi variazioni nel comportamento a lungo termine.
L'effetto
farfalla è il
concetto più famoso associato a questa teoria e prende il nome da un proverbio cinese:
"Il battito d'ali di una farfalla può provocare un uragano dall'altra
parte del mondo". In sostanza, questa metafora illustra come un evento
apparentemente insignificante, come il battito d'ali di una farfalla, possa
innescare una catena di eventi che culmina in un fenomeno di grandi
proporzioni, come un uragano.
Perché è così importante questa teoria?
- Imprevedibilità: La teoria del caos ci mostra
che molti sistemi naturali e sociali sono intrinsecamente imprevedibili a
lungo termine, anche se le leggi che li governano sono ben definite.
- Sensibilità alle condizioni
iniziali:
Piccolissime differenze nelle condizioni di partenza di un sistema possono
portare a risultati completamente diversi.
- Complessità: La teoria del caos ci aiuta a
comprendere la complessità dei sistemi naturali e sociali, che spesso sono
caratterizzati da un gran numero di elementi interagenti in modo non
lineare.
- Applicazioni: Questa teoria ha trovato
applicazioni in numerosi campi, dalla meteorologia all'economia, dalla
biologia alla psicologia.
Esempi concreti
- Previsioni meteorologiche: Anche con i supercomputer più
potenti, è impossibile prevedere con precisione il tempo oltre una certa
soglia temporale, a causa della sensibilità alle condizioni iniziali
dell'atmosfera.
- Mercati finanziari: Un evento improvviso, come una
notizia economica o un disastro naturale, può innescare una reazione a
catena che porta a una forte volatilità dei mercati.
- Sistemi biologici: Le dinamiche di una
popolazione animale o la diffusione di una malattia possono essere
influenzate da una miriade di fattori, rendendo difficile fare previsioni
precise.
Limiti della teoria
- Determinismo vs. caos: La teoria del caos non nega il
determinismo, ma sottolinea come la nostra capacità di prevedere il futuro
sia limitata dalla nostra conoscenza delle condizioni iniziali e dalla
complessità dei sistemi.
- Caos e casualità: Non bisogna confondere il caos
con la casualità. Il caos è un fenomeno deterministico, ma estremamente
sensibile alle condizioni iniziali.
In
conclusione, la teoria
del caos e l'effetto farfalla ci invitano a considerare il mondo con occhi
nuovi, riconoscendo l'importanza dell'imprevedibilità e della complessità. Ci
ricordano che anche i più piccoli eventi possono avere conseguenze inaspettate
e di vasta portata.
Ma a noi
interessa la connessione della coscienza con l’Universo.
Le domande
fondamentali sono:
- Cos'è la coscienza? È un prodotto esclusivo del
cervello umano, o un fenomeno più diffuso nell'universo?
- Come si relaziona la coscienza
con la materia e l'energia? Esiste una connessione profonda tra la nostra
mente e il cosmo?
- Qual è il ruolo della coscienza
nell'universo? È un
semplice osservatore, o un partecipante attivo nella creazione della
realtà?
Diverse
discipline e filosofie hanno cercato di rispondere a queste domande, proponendo
una varietà di teorie:
- Materialismo: La coscienza è un prodotto
emergente del cervello, un sottoprodotto complesso delle interazioni
neurali.
- Idealismo: La realtà è in ultima analisi
mentale, e la materia è una manifestazione della coscienza.
- Panteismo: Dio e l'universo sono
identici, e la coscienza individuale è una parte di questa coscienza
universale.
- Panpsichismo: La coscienza è una proprietà
fondamentale dell'universo, presente in tutte le cose, anche nelle
particelle elementari.
Infine, c’è la fisica quantistica, con i suoi
paradossi e le sue stranezze, che ha aperto nuove prospettive sulla relazione
tra mente e materia. Alcuni scienziati hanno ipotizzato che:
- Il collasso della funzione
d'onda: L'atto
di osservazione da parte di un osservatore cosciente potrebbe influenzare
il comportamento delle particelle a livello quantistico.
- L'entanglement quantistico: La connessione istantanea tra
particelle entangled potrebbe suggerire una forma di non-località della
coscienza.
- La coscienza come campo
unificato: Alcuni
teorici hanno proposto l'esistenza di un campo unificato di coscienza che
permea tutto l'universo.
Se la coscienza è parte di un tutto più grande, questo
potrebbe conferire un significato più profondo alla nostra esistenza.
La nostra percezione della realtà potrebbe essere
influenzata dalla nostra coscienza, suggerendo che la realtà stessa potrebbe
essere co-creata.
In effetti, molte
tradizioni spirituali affermano una connessione intrinseca tra l'individuo e il
cosmo, un'idea che trova eco in alcune interpretazioni della fisica quantistica.
Ma, se questo fosse vero, se
la coscienza fosse un campo che unifica tutto l’universo, non localizzata o
localizzata temporaneamente in certi esseri, come animali e piante, in modi
diversi, senza bisogno nemmeno di un cervello, allora la nostra prospettiva
sarebbe sbagliata. La coscienza non sarebbe una produzione della materia, fatta
cervello, ma il contrario: la materia, l’energia, sarebbero un prodotto della
coscienza che decade, si congela, si rapprende. O, meglio ancora, la coscienza
e la materia sarebbero forme diverse della stessa cosa, come le due facce della
stessa medaglia.
Un po’ come le particelle
che si presentano ora come un punto ora come un’onda, così questa entità
originaria, che è tutt’uno, l’Uno, si manifesterebbe in due modi,
complementari.
La realtà sarebbe sì
co-creata dalle singole coscienze, ma, prima ancora, da una coscienza non
localizzata che, per manifestarsi, deve anche prendere forma e posizione.
Ora, noi saremmo questo Uno
che prende coscienza di sé (il Sé originario) attraverso le singole coscienze.
Dunque, sarebbe questo il
nostro compito.
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