domenica 15 settembre 2024

La rete

 

  

 

Il paradosso fa parte della realtà perché , mentre noi abbiamo sviluppato una logica lineare, che non vuole contraddizioni, la realtà ama le contraddizioni, vuole le contraddizioni.

Il contrario di "contraddizione" può essere "coerenza" o “accordo". Mentre "contraddizione" implica una situazione in cui due cose si oppongono, "coerenza" indica una condizione in cui le cose sono in accordo tra loro.

Nel nostro caso parliamo di  opposti, che però fanno parte dello stesso sistema - e quindi non possono fare a meno l' uno dell' altro. 

Contrastano ma sono d' accordo. Come è possibile?

E' possibile perché sono come due pugili  che, mentre si scontrano su un ring, sono d'accordo per farlo.


Come dicevo (e come dicono tanti filosofi, occidentali e orientali), il contrasto è la base di tutto. Viene creato ad arte un contrasto fra due polarità (maschile/femminile, luce/oscurità, ecc.) perché questo permette all’energia di manifestarsi. Se i due pugili non fossero d'accordo per scontrarsi, il combattimento non si potrebbe fare. E, se non ci fosse il contrasto tra maschio e femmina, e tutti fossero di uno stesso sesso, la vita si fermerebbe.

È chiaro che ci vuole il contrasto, come i due poli di un magnete o le due facce di una medaglia. Le quali compongono dunque uno stesso ente (il magnete o la medaglia) che, senza quel contrasto o quel dualismo, non esisterebbe.

Questo succede in ogni campo, dalla fisica alla mente. È il contrasto fra due poli di uno stesso ente che mette in movimento quell’ente. Se prendo un oggetto che non ha due poli contraddittori (una sedia o una pizza), questo sarà immobile o inerte.

Ma quando si tratta di forze o di cose che si scontrano o interagiscono, ecco che abbiamo a che fare con coppie diadiche. Queste o hanno (costituiscono) due poli o lo diventano accoppiandosi.

Per esempio, la coppia maschile/femminile costituisce una diade naturale fissa, mentre la forza che io esercito su un muro e la forza che reagisce o si oppone forma una diade temporanea.

La terza legge di Newton sull’azione/reazione si applica a tutto ciò che si muove, dall’atomo al pensiero. E si verifica tutte le volte due forze si contrastano.

In altri termini, ci sono forze che ad ogni azione scatenano una reazione, uguale e contraria, e ci sono forze che non possono fare a meno di scontrarsi perché sono collegate o unite per sempre, come due gemelli siamesi.

L' interazione fra due poli o si crea o c' è già.

Ma le forze devono per forza scontrarsi? Non possono collaborare?  

In realtà, collaborano proprio scontrandosi!

Questo perché  il contrasto permette il movimento, dato che i due poli tendono al loro reciproco equilibrio, come in un pendolo. Si tratta di oscillazioni di qualcosa che è unitario sia in origine sia perché si mettono in relazione - una relazione dinamica .

Il pendolo resta un oggetto unitario che però ha un movimento contraddittorio, prima da una parte e poi dall’altra. Se prendo un sasso che non si muove, non ha nessuna polarità perché non ha ragione di muoversi (in effetti si muove molto lentamente).

Ma in realtà tutti gli oggetti hanno due polarità in quanto oggetti di un soggetto. Diciamo che questa è una polarità esterna, non interna. (Però teniamo presente che anche la diade interno/esterno è una polarità.)

La coscienza sarebbe una polarità interna (due soggetti contendenti), salvo il fatto che anch’essa fa parte di una polarità esterna mente/cervello.

In conclusione, nessun ente è isolato, a se stante. Ma fa parte di una rete, di una interrelazione o interazione universale, che connette tutto a tutti. E che muove tutti.

 

Il paradosso fa parte della realtà perché noi abbiamo sviluppato una logica lineare, che non vuole contraddizioni. Invece la realtà ama le contraddizioni, vuole le contraddizioni.

Il contrari di "contraddizione" può essere "coerenza" o “accordo". Mentre "contraddizione" implica una situazione in cui due affermazioni si oppongono, "coerenza" indica una condizione in cui le affermazioni sono in armonia tra loro.

Ma, come dicevo (e come dicono tanti filosofi, occidentali e orientali), il contrasto è la base di tutto. Viene creato ad arte un contrasto fra due polarità (maschile/femminile, luce/oscurità, ecc.) perché questo permette all’energia di manifestarsi. Per esempio, se non ci fosse il contrasto tra maschio e femmina, e tutti fossero di uno stesso sesso, la vita si fermerebbe.

È chiaro che ci vuole il contrasto, come i due poli di un magnete o le due facce di una medaglia. Le quali compongono dunque uno stesso ente (il magnete o la medaglia) che, senza quel contrasto o quel dualismo, non esisterebbe.

Questo succede in ogni campo, dalla fisica alla mente. È il contrasto fra due poli di uno stesso ente che mette in movimento quell’ente. Se prendo un oggetto che non ha due poli contraddittori (una sedia o una pizza), questo sarà immobile o inerte.

Non così per tanti aspetti della fisica o della mente.

La terza legge di Newton sull’azione/reazione si applica a tutto ciò che si muove, dall’atomo al pensiero.

Il contrasto permette il movimento, perché i due poli tendono al loro reciproco equilibrio, come in un pendolo. Si tratta di oscillazioni di qualcosa che è unitario sia in origine sia nel movimento.

Il pendolo resta un oggetto unitario che però ha un movimento contraddittorio, prima da una parte e poi dall’altra. Se prendo un sasso che non si muove, non ha nessuna polarità perché non ha ragione di muoversi (in effetti si muove molto lentamente).

Ma in realtà tutti gli oggetti hanno due polarità in quanto oggetti di un soggetto. Diciamo che questa è una polarità esterna, non interna. (Però teniamo presente che anche la diade interno/esterno è una polarità.)

La coscienza sarebbe una polarità interna (due soggetti contendenti), salvo il fatto che anch’essa fa parte di una polarità esterna mente/cervello.

In conclusione, nessun ente è isolato, a se stante. Ma fa parte di una rete, di una interrelazione o interazione universale, che connette tutto a tutti.

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