giovedì 12 settembre 2024

Tra il bene e il male

 

Dunque, abbiamo leggi della fisica (come quelle di Newton, di Lavoisier e di Einstein) che possono essere prese a fondamento di ogni sistema filosofico, di ogni visione o comprensione del mondo. Anzi, dovrebbero essere prese a fondamento. Perché sono già state dimostrate valide. Naturalmente, vanno riviste e ricomprese, perché sono state formulate solo nel campo della fisica – e non come leggi generali di tutti i campi. E questo è il loro limite.

Ma una legge come quella di Newton sull’azione e reazione, perché non dovrebbe valere per gli altri campi? Vi sembra che nella vita quotidiana non valga? Che, se io compio un’azione, questa non abbia conseguenze? Non saranno magari calcolabili matematicamente. O non si potrà misurare precisamente il tempo di reazione. Ma non possono non esserci, visto che tutto è collegato come in una rete gigantesca.

Provate a compiere un’azione ritenuta buona, per esempio fare la carità a un povero. Poi mettetevi in osservazione. E notate se non vi ritorna un’azione negativa, magari un piccolo contrattempo, un incidente o un fastidio. E quanto tempo ci mette.

Se la teoria dell’azione-reazione è valida, la reazione dovrò essere di segno contrario e di uguale intensità.

Poi provate a compiere un’azione ritenuta cattiva, e aspettatevi una reazione buona (il che spiega perché prosperano i delinquenti): un caso fortunato, una buona notizia, una conquista, un successo…

Voi mi direte che tutto ciò è contrario alla morale comune, per cui dal bene nasce altro bene e dal male altro male. Ma allora non saprete spiegare perché i buoni siano colpiti dal male e ai cattivi vada tutto bene. Certo, io parlo di reazioni naturali, senza l’intervento dell’uomo che vuol cambiare questa logica.

La giustizia umana vorrebbe punire i malfattori, e quindi si contrappone all’ordine delle cose. Ovviamente fa bene. Ma converrete con me che ci riesce poco e male, come tutte le azioni contronatura. E che molti delinquenti sono a piede libero. O hanno lunghi periodi di impunità, mentre il buono, come Giobbe, viene tartassato da continue difficoltà.

Che senso hanno teorie filosofiche che non hanno basi scientifiche? Sono elucubrazioni senza fondamento. La fantasia può lavorare come vuole e inventarsi qualsiasi cosa. Le leggi morali, in particolare, essendo creazioni umane che vogliono ristabilire la giustizia, qui o in un altro mondo, sono non naturali.

La natura opera in base alla logica dell’azione-reazione.

Mi dispiace dirlo. Ma, per la natura, l’equilibrio tra forze opposte deve essere mantenuto a qualsiasi costo. Pena il collasso del sistema intero, fatto di pesi e contrappesi.

L'uomo vorrebbe che la giustizia riequilibrasse il male... ma, per farlo, per fare il bene, deve punire - cioè fare del male a sua volta. Vedete che non si sfugge al principio di azione-reazione? 

Per fare il bene, fai il male! Non puoi che fare così 

Se lui ti fa del male, tu, per punirlo, gli fai del male? Ma, così facendo, tu accresci il male. Dov'è l' azione benefica della giustizia? 

Per riequilibrare il male, tu dovresti fermare il male e aumentare il bene. Ma attento a non superare il punto di equilibrio, perché inevitabilmente metteresti in azione il male. I due poli devono stare i più vicini al punto di equilibrio. Se il male aumenta, il bene diminuisce. E quindi dovrebbe entrare in campo la reazione del bene, almeno per riacquistare l' equilibrio. 


La famosa logica dell' "occhio per occhio e dente per dente" vorrebbe rispondere al male ricevuto con un male restituito. Tu uccidi Tizio, e la giustizia ti condanna a morte, all'ergastolo o a trent'anni. Vorrebbe riparare il male con il male. Ma, in realtà, non ci riesce. E'  impossibile che ci riesca. Non è questa la logica della natura.

L'uomo vorrebbe correggere le leggi naturali?

Semplicemente, non può farlo. E, infatti, per la legge di conservazione dell'energia, il bene e il male (come tutti gli opposti complementari) devono mantenere un certo equilibrio, senza che l'uno possa avere il sopravvento definitivo sull'altro. 

Questo contraddistingue la mia dialettica diadica dalla dialettica triadica di Hegel, che prevede il trionfo della Ragione.

Fatevi i vostri conti e ditemi sinceramente: vi sembra che il bene abbia avuto in tanti secoli il sopravvento sul male o siamo sempre allo stesso punto, nonostante le variazioni o oscillazioni delle proporzioni?

E allora qual è la soluzione? Fare del bene, come dice il Cristo?

No, perché è proprio questo che mette in azione il male! E allora che devi fare?

Devi non fare il male, questo senz' altro. Ma devi non fare neanche il bene. Esci da questa logica perversa, esci da questo circolo vizioso! 

Fai pure, se questo è necessario. Ma togliti dalla mente l' idea di fare il male o il bene.

Tu fai per fare, non per fare il bene o il male.

Il bene e il male sono due gaglioffi che hanno rovinato il mondo. Sapessi quanto male si è fatto per fare il bene! E i predicatori del bene sono stati i più grandi nemici dell' umanità.

Infine, ogni tanto, depurati... non fare nulla. E vedrai che gioia.

 

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