Le uniche cose che progrediscono
in questo mondo ripetitivo e bloccato sono la scienza e la tecnica. Pensiamo ai
computer, ai cellulari, ai razzi spaziali, all’intelligenza artificiale, alla
meccanica quantistica, ecc. Mentre l’uomo arranca in tutti gli altri campi, la
scienza e la tecnica fanno passi da gigante e cambiano veramente il mondo.
Dunque, non ha senso un tentativo
di spiegazione del mondo senza ricorrere alle leggi scientifiche. Ce ne sono
alcune che sono fondamentali e hanno una portata universale, ma hanno a che
fare con filosofie, religioni, istinti e mentalità vecchie di secoli.
Di una ho già parlato: la legge di conservazione dell’energia, che se pensata profondamente, spazza via false idee sulla creazione. Ma i nostri filosofi e teologi non sembrano conoscerla.
Come ho già detto, se abbiamo una
legge scientifica che ci dice che “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto
si trasforma”, a che serve inventarsi un creatore?
In un sistema chiuso (e il Tutto
è un sistema chiuso), l’energia non si può creare e non si può distruggere.
Abbiamo già una legge che ci dice
la verità. Purtroppo, né Mosè, né Gesù, né Maometto, né Aristotele, né Platone
conoscevano ancora questa legge. E si sono inventati quello di cui non c’era
bisogno.
Questa legge, legata al principio
della conservazione della massa, formulata per la prima volta dal chimico
Antoine Lavoisier nel XVIII secolo, afferma sostanzialmente che, in una
reazione chimica chiusa, la massa totale dei materiali reagenti è uguale alla
massa totale dei prodotti; in altre parole, la materia non può essere né creata
né distrutta, ma solo trasformata da una forma all'altra.
E l’universo non può che essere
un sistema chiuso, dato che, all’infuori del tutto, non c’è niente.
Tutto avviene qua dentro. Non c’è un "fuori".
Dunque l’universo è un Tutto che
si è auto-organizzato. Ma come?
Anche qui dobbiamo ricorrere a
una legge fisica fondamentale: il principio di azione-reazione di Newton, il
quale ci dice in sostanza che le forze e i processi si organizzano a due a
due contrapponendosi in accordo o in armonia. Anche questa legge ha una
portata universale, in quanto non si applica solo al mondo fisico, ma anche a
quello di tutte le strutture organiche e mentali. Per esempio, è per questa
legge che abbiamo il maschio e la femmina, l’inspirazione e l’espirazione, la
luce e il buio, il codice genetico a doppia elica, gli organi doppi del corpo,
due emisferi del cervello, il tempo organizzato in due tempi e la coscienza
come processo duale. Ma, soprattutto, è per questa legge che abbiamo l’organizzazione
diadica di tutti i processi mentali.
È come se in ogni campo vi debbano essere forze basate sul principio di azione e reazione: non possiamo pensare un concetto senza pensare al suo contrario (per esempio, al bene senza pensare al male), non possiamo provare un sentimento senza provare il suo contrario (per esempio, l’amore senza provare odio) e non possiamo provare un’emozione senza pensare al suo contrario (per esempio, speranza e paura).
Le forze singole naturalmente esistono, ma non appena entrano in interazione, si legano in un rapporto di accordo/disaccordo, che è una diade.
La terza legge fondamentale è quella di Einstein sulla curvatura dello spaziotempo.
Einstein
ci ha mostrato che in presenza di grandi masse (come stelle o buchi neri), lo
spaziotempo si curva. Questa curvatura è come una deformazione di un foglio
elastico causata da un oggetto pesante posto su di esso. In uno spaziotempo
curvo, le regole della geometria euclidea non valgono più. Le linee geodetiche
(il percorso più breve tra due punti in uno spazio curvo) possono curvare, le
parallele possono incontrarsi e la somma degli angoli interni di un triangolo
può essere diversa da 180 gradi.
La gravità non è più vista come una forza a distanza, ma come una manifestazione della curvatura dello spaziotempo. Gli oggetti seguono il percorso più breve (geodetica) nello spaziotempo curvo, e questo percorso ci permette di studiare oggetti celesti molto distanti. In condizioni estreme, la curvatura dello spaziotempo può diventare così intensa da formare un buco nero, una regione dello spaziotempo da cui nulla, nemmeno la luce, può sfuggire.
Ma
perché questa legge ci interessa nel nostro discorso sulle leggi fisiche che
diventano universali? Perché la curvatura non riguarda solo lo spaziotempo
fisico, ma anche quello mentale.
In
senso mentale, la curvatura corrisponde più a una circolarità che a una
linearità, almeno a livello cosmico. Se i movimenti disegnano in realtà traiettorie
curve, lo fanno anche i movimenti mentali.
La curvatura dello spaziotempo ha profonde implicazioni sulla dinamica dell'universo. Le traiettorie degli oggetti, dalla luce ai pianeti, vengono influenzate dalla curvatura e seguono percorsi curvi.
In un movimento molto come quello di un pianeta che
orbita intorno al Sole, la traiettoria è una
circonferenza, quindi una curva.
Un pendolo
che oscilla, o una molla che si comprime e si allunga, seguono un movimento
armonico. La traiettoria, in questi casi, è sinusoidale, quindi anch'essa una
curva.
E, guarda caso, nel simbolo dello Yang/Yin,
le due parti in relazione circolare non sono divise da una linea retta o
circolare come sarebbe più facile pensare, ma da una linea sinusoidale.
Ora, un pendolo
che oscilla, o una molla che si comprime e si allunga, seguono un movimento
armonico. La traiettoria, in questi casi, è sinusoidale, quindi anch'essa disegna
una curva.
Quando
vedi una linea sinusoidale, puoi immediatamente pensare a un movimento che si
ripete nel tempo in modo regolare, come un'onda che sale e scende, o un pendolo
che oscilla. Questo tipo di movimento è fondamentale in molti campi della
fisica, dall'acustica alla meccanica quantistica. E, aggiungo io, nel campo
mentale.
Non si può negare che anche il nostro cervello emetta onde, facilmente registrabili. Ma anche la mente ha un funzionamento ondulatorio, in due sensi: nel senso che ogni atto mentale (pensiero,sentimento, emozione, ecc.) è un'onda che va e viene, e nel senso che gli atti mentali si configurano come processi oscillatori .
Infatti, le onde sono generate da oscillazioni o vibrazioni di una sorgente. Ad esempio, nel caso delle onde sonore, le particelle dell’aria oscillano avanti e indietro, creando compressioni e rarefazioni che si propagano come onde.
Quindi, l’oscillazione è alla base della formazione delle onde e delle loro proprietà. Ed è alla base degli atti mentali che si presentano come oscillazioni di due polarità, uguali ma contraddittorie.
Si tratta di una dialettica interiore che contrassegna il pensare o il sentire come un'oscillazione tra due estremità, per esempio il bene/male o il piacere/dolore.
Dato che la materia e l'energia hanno una natura ondulatoria, non vedo perché la materia sottile e l'energia interiore della mente debbano fare eccezione.
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