Un pensiero qualsiasi o uno stato d’animo non
nascono per caso, ma in seguito ad altri eventi. Se vengo abbandonato dalla mia
amata, è chiaro che pensieri e stati d’animo negativi sorgeranno di
conseguenza. Se vinco al lotto una certa somma o vengo promosso, nasceranno
pensieri e stati d’animo positivi. Dunque, ci sarà un collegamento fra gli
eventi esterni e i miei atti mentali, che rispecchieranno ciò che mi succede
nel bene e nel male.
Ma già nel dire queste poche frasi ho
utilizzato due diadi: positivo/negativo e bene/male. Che sono in sostanza
giudizi su ciò che mi succede. Il fatto è proprio questo: che noi non ci
limitiamo a vivere, così come fanno gli animali, ma che giudichiamo gli
avvenimenti.
Forse un leone non si deprimerà troppo quando
gli sfuggirà la gazzella. Registra la perdita e cerca un’altra preda, senza
badarci troppo: in fondo mette nel conto che non tutti gli assalti andranno
bene e che ne fallirà un certo numero.
Ma per noi è diverso: un fallimento, una
perdita, un abbandono o un tradimento (oppure i loro contrari) hanno
ripercussioni sulla nostra psiche o mente. Potremmo dire che esiste un rapporto
di causa/effetto o di azione(esterna)/reazione (interiore). In altri termini,
gli eventi o i fatti vengono giudicati e interpretati da noi, E, se la perdita
o la vittoria sono grosse, anche la ripercussione interiore sarà grossa.
Già il termine “ripercussione” ci dice che ad
un colpo esterno corrisponderà un colpo interno. C’è quindi un’interazione
precisa, tra due eventi, uno esterno e l’altro interno. Ma nessun evento
avviene per caso: a sua volta sarà provocato da altri eventi in una catena
infinita o in una rete infinita. Non so perché sono stato abbandonato dalla mia
amata: forse è intervenuto un altro, forse si è disamorata, forse ha deciso che
non ne valesse la pena, forse la famiglia ha fatto pressioni, forse ho
sbagliato io… Ci possono essere mille motivi, interni ed esterni.
L’unica cosa certa è che gli eventi sono
tutti interrelati. E che io non posso fare a meno di interagire.
Ma c’è una logica rintracciabile? In teoria,
sì, perché gli eventi sono correlati. Se gioco al casinò un’ingente somma e la
perdo, non posso non avere ripercussioni negative dentro di me. E so il perché.
Ma perché ho giocato? Qui rispondere è più
difficile. Perché dobbiamo entrare nella psicologia individuale. Posso avere
una ludopatia… Ma perché ce l’ho?
So solo che qualcosa mi ha spinto a giocare.
E che quindi devo prendermela con me stesso… o con il destino.
Dunque sono scontento, mi deprimo. Ma perché
il destino ha voluto che io giocassi e perdessi?
Le domande e le risposte non finiscono più.
Potremmo comunque prevedere gli eventi? In
teoria, sì, se avessimo contezza di tutti gli eventi precedenti.
E potremmo prevedere tutti gli eventi mentali
di una persona? In teoria, sì, se potessimo conoscere tutti i precedenti.
Perché gli eventi sono tutti collegati e l’uno è conseguente all’altro, in una
gigantesca rete orizzontale e verticale. Ma dovremmo avere una
super-intelligenza o un super-computer che registrasse tutti i precedenti,
nostri e altrui.
Questo fa sì che ci sia un destino o un
karma.
L’idea era già venuta agli antichi taoisti
che avevano capito il collegamento tra eventi materiali ed eventi mentali e di
tutti gli eventi tra di loro, e che, attraverso un codice binario fatto di
linee aperte e di linee chiuse che rappresentavano le combinazioni di due
polarità contrapposte basilari pensarono, di prevedere tutto. Ma giunsero a un
numero di 64 esagrammi, che è un numero decisamente basso. Ci vorrebbe di più
per rappresentare tutti gli eventi.
Ma l’idea era giusta.
Potremmo prevedere gli atti e i pensieri di
una persona?
In teoria, sì, se conoscessimo tutti i
precedenti. I pensieri e gli altri atti mentali si snodano secondo certi
movimenti e certe dialettiche, per cui dall’uno si passa all’altro.
Non credo che i pensieri delle persone siano tanto
numerosi e originali. Più o meno, tutti maciniamo sempre le stesse cose. I veri
pensieri originali sono registrati nella storia di scienziati e filosofi. Ma
altri miliardi di persone non fanno altro che ripetere idee, pensieri, sentimenti, emozioni e parole
inventati da altri.
Dunque, non ci sarebbero tante difficoltà a
prevedere le azioni concrete e i pensieri degli uomini. Le difficoltà non
vengono dalla loro varietà, ma dalla loro quantità. E dalla loro interazione
fra eventi esterni ed eventi interiori, che c’è sempre.
Ad ogni azione (esterna o interna)
corrisponderà una reazione (interna ed esterna), in un gioco incrociato fra due
o più elementi. Ad ogni azione esterna corrisponderanno nello stesso tempo una reazione
esterna e una interna; e ad ogni azione interna corrisponderanno una reazione esterna
e una interna, e così via, in un vertiginoso gioco di interrelazioni.
Non abbiamo ancora i mezzi per farlo. Ma ci
arriveremo, perché la logica e la psico-logica seguono certe regole.
È come nel gioco del biliardo americano, dove
a ogni colpo iniziale corrisponderanno i movimenti di tutte le altre palline.
Potremmo prevedere questi movimenti dalla direzione e dalla forza del colpo? In
teoria, sì. Se conoscessimo l’angolo, la forza, il punto di impatto, ecc. È
complesso. ma possibile.
Esiste una distinzione fra il rimuginio
mentale, senza capo e senza coda, e i nostri giudizi (consci e inconsci) che
seguono le leggi dell’oscillazione mentale, utilizzando le immancabili diadi.
I sistemi complessi dono composti da numerose parti o sottosistemi.
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