Anche se è tutto un sogno, questo
sogno, per qualche decennio, ha delle regole. E queste regole gli danno
comunque una certa stabilità.
Una di queste regole è la terza
legge di Newton sulla azione che ha sempre una reazione uguale e contraria.
Questa legge ha una portata che va oltre la fisica. L' azione non coincide solo
con con il movimento materiale, ma si riferisce a tutte le azioni, anche a
quelle della nostra vita e a quelle della nostra mente in senso lato.
Il problema è che il movimento
fisico si può quantificare, mentre quello delle nostre azioni non riusciamo a
misurarlo. Ma noi sappiamo che una reazione c'è sempre - se c'è un'interazione.
Non c'è nessuna azione che non abbia conseguenze, perché siamo tutti
interrelati.
Quindi la legge di Newton va
vista come un caso particolare di una legge più ampia. Che si potrebbe
enunciare così: non esiste un'azione (o una forza) isolata, perché ogni
azione ne suscita un' altra che si collega o è collegata in senso contrario (ma complementare) alla prima.
Le azioni si collegano a due a
due, qualche volta per sempre in coppie indissolubili. Questo spiega perché
tante forze, tanti concetti, tante strutture e tante azioni siano collegate in
questo modo inverso (contrapposto e complementare).
Se io compio un'azione buona,
metterò in azione una reazione cattiva, perché bene e male sono collegati per
sempre da questo processo dialettico.
Dunque ci sono da rivedere
tutte le nostre convinzioni. Quando facciamo il bene, ci attendiamo un
compenso: ma, in realtà, suscitiamo una reazione avversa. Questo perché bene e
male sono collegati da una relazione inversa, come tutti gli opposti
polari.
La terza legge di Newton
afferma che "a ogni azione corrisponde una reazione uguale e
contraria". Quindi, quando fai un passo, eserciti una forza sul terreno
con il tuo piede. Di conseguenza, il terreno esercita una forza uguale e contraria
sul tuo piede, spingendoti in avanti.
Analogamente, quando fai il
bene, susciti una forza uguale e contraria che si scaricherà su di te, direttamente o indirettamente.
Esamina per esempio come ti sposti: il peso e
la forza che applichi al suolo generano una reazione che ti proietta in avanti.
Senza questa forza di reazione dal terreno, non saresti in grado di avanzare.
Questo non significa che a un
passo avanti corrisponda un passo indietro. Non necessariamente. Ma comunque il movimento che fai con il piede, suscita una forza contraria che si scarica sul piede. Lo stesso succede quando spingi la mano contro un muro, che reagirà sulla stessa mano.. Quindi, anche se le due forze non sono abitualmente collegate, si collegano in quel caso. Quando fai un
passo avanti, tu ti stai spostando avanti, ma il tuo corpo non si muove
indietro in modo significativo. La terza legge di Newton implica che per ogni
forza che eserciti (come spingere il terreno per fare un passo avanti), c'è una
forza uguale e contraria che agisce sul tuo corpo (il terreno che spinge
indietro contro il tuo piede).
Le due forze non agiscono sullo
stesso corpo. Secondo la terza legge di Newton, ma su corpi diversi. La legge afferma che "per
ogni azione c'è una reazione uguale e contraria". Questo ci dice che se un corpo A
esercita forza su un corpo B, allora il corpo B esercita una forza uguale e
contraria sul corpo A.
Ad esempio, se spingi una parete (corpo A), t
Quando invece parliamo delle forze di azione e reazione in senso lato, è importante notare che queste forze possono essere applicate a oggetti differenti o al medesimo corpo. E possono essere collegate permanentemente o saltuariamente. Questa è la differenza.
Tuttavia, quando cammini, la
tua intenzione è quella di muoverti in avanti, e la reazione del terreno è ciò
che ti consente di farlo. In questo senso, mentre ci sono forze in gioco, il
tuo movimento in avanti non richiede un movimento indietro simultaneo. Ma
comunque suscita una forza avversa.
Detto in altri termini, sebbene
ogni azione abbia una reazione, ciò non significa che ogni piccola azione di
movimento debba essere accompagnata da un movimento opposto; piuttosto, le
forze coinvolte operano per consentire il movimento desiderato.
Quando però cammini, se muovi
un braccio avanti, di solito muovi l'altro braccio indietro. I movimenti delle braccia sono parte del meccanismo del camminare e
aiutano a mantenere l'equilibrio e la coordinazione. Quando fai un passo avanti
con una gamba, è comune muovere il braccio opposto in avanti e l'altro braccio
indietro. Questo movimento alternato delle braccia delle gambe aiuta a
stabilizzare il corpo e a mantenere un ritmo fluido .
Il movimento delle braccia non è comunque direttamente collegato alla terza legge di Newton in modo da opporsi al movimento in avanti; piuttosto, fa parte del tuo modo di camminare. Mentre il tuo corpo si muove in avanti, il movimento delle braccia contribuisce ad un'azione generale di locomozione, bilanciando il movimento delle gambe e migliorando l'efficienza del passo. Resta il fatto che anche i movimenti dei corpi o tra i corpi sono oscillanti.
In sintesi, mentre cammini, i
movimenti delle braccia aiutano a mantenere l'equilibrio e a coordinare i
movimenti, e questo è un aspetto importante del camminare.
Il movimento delle
braccia non rientra nelle legge di Newton, ma rientra in quella legge più
allargata che ho già citato: non esiste un'azione isolata, perché ogni azione ne suscita un'
altra che può collegarsi saltuariamente o permanentemente in senso contrario alla prima.
Tutto ciò è facilmente
verificabile: fate di proposito un'azione di beneficienza e vedrete che ve ne verrà del
male, magari un fastidio o un contrattempo. Provate. Constaterete il
collegamento.
In tal caso, la reazione può
avvenire sullo stesso corpo, ma anche su corpi collegati.
La contrapposizione tra azione e reazione può essere vista come una dualità, simile a quella tra bene e male o luce e buio. In filosofia e fisica, il concetto di azione e reazione è spesso rappresentato come una relazione di causa ed effetto, dove ogni azione provoca una reazione uguale e contraria. Questo principio è fondamentale per comprendere il comportamento dei corpi in movimento.
Analogamente, le dualità come bene-male o luce-buio rappresentano opposti che esistono in relazione l’uno con l’altro. Questi concetti sono spesso utilizzati per esplorare temi morali, spirituali e filosofici, dove il bene non può essere compreso senza il male, e la luce non può essere apprezzata senza il buio.
Quindi, la contrapposizione azione-reazione può essere vista come una dualità diadica, poiché entrambe le parti sono interdipendenti e definiscono l’una l’altra.
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