martedì 10 settembre 2024

La contemplazione cosmica: canzoni filosofiche

 

Perché le canzoni ci piacciono tanto? Perché in genere parlano d’amore – e nessun altro in queste società della solitudine e dell’indifferenza ci parla di sentimenti, come se non fossero importanti. Non certo la scuola, non certo la famiglia, non certo la religione che parla di un altro tipo d’amore. Dell’amore concreto non ci parla nessuno. Allora restano le canzoni. Escludendo le canzonette commerciali, dell’amore si può parlare in due modi: o cantando la gioia che può darci o cantando l’infelicità quando lo perdiamo.

Ma ci sono altre canzoni che sono vere e proprie meditazioni e ci insegnano più di mille parole. Prendiamo la canzone di Vasco Rossi, che io trovo una riflessione filosofica: Il senso.

Voglio trovare

Un senso a questa storia

Anche se questa storia

Un senso non ce l’ha.

Voglio trovare

Un senso a questa vita

Anche se questa vita

Un senso non ce l’ha…

Sai a cosa penso

Che se non ha un senso

Domani arriverà

Domani arriverà lo stesso.

Senti che bel vento

Non basta mai il tempo

Domani un altro giorno

Arriverà

Domani un altro giorno arriverà…

 

Questa non è una poesia di amore, ma una riflessione filosofica su una mancanza di un senso razionale della vita – mancanza di un significato che non inciderà minimamente sullo scorrere del tempo, sull’arrivo del domani. Come se la natura se ne infischiasse della nostra razionalità.

Poi c’è un’altra canzone intitolata “Gli sbagli che fai” che è una vera e propria seduta di meditazione. Le parole dicono:

 

Ho passato una sera con me
Ed è stato davvero incredibile
Non ho ancora capito se sono tornato in me

Ne ho trovati a dir vero due o tre
Di individui davvero simpatici
Ed ognuno parlava da solo dentro di me

Sempre a correre correre scappando da che
Poi a chiedersi chiedersi sempre il perché
Per accorgersi poi che alla fine
Non sempre c’è

Sempre a prendere prendere, che non si sa mai
A cercar di correggere gli sbagli che fai
Per accorgerti poi che alla fine comunque lo sai
Che ne rifarai

Ho passato una sera con me
Ed è stato indescrivibile
Non capivo chi aveva ragione di questi tre

Non trovavo nemmeno più un sé
Che applicasse le solite regole
Ogni cosa fluiva leggera dentro di me

Sempre a correre correre scappando da che
Poi a chiedersi chiedersi sempre il perché
Per accorgersi poi che alla fine
Non sempre c’è

Sempre a prendere prendere, che non si sa mai
A cercar di correggere gli sbagli che fai
Per accorgerti poi che alla fine
Comunque vedrai
Che imparerai
Dagli errori che fai

Prendimi la mano e raccontami che niente è impossibile

Sempre a correre correre scappando da che
Poi a chiedersi chiedersi sempre il perché
Per accorgersi poi che alla fine
Non sempre c’è

Sempre a prendere prendere, che non si sa mai
A cercar di correggere gli sbagli che fai
Per accorgerti poi che alla fine
Comunque vedrai
Che imparerai
Dagli errori che fai
Tu imparerai
Dagli sbagli che fai.

Ma la canzone che più di tutte è una riflessione filosofica è “Il mondo” di Jimmy Fontana, un’ode alla contemplazione cosmica:

 

No Stanotte amore non ho più pensato a te Ho aperto gli occhi per guardare intorno a me E intorno a me girava il mondo come sempre

Gira, il mondo gira Nello spazio senza fine Con gli amori appena nati Con gli amori già finiti Con la gioia e col dolore Della gente come me

Oh mondo Soltanto adesso io ti guardo Nel tuo silenzio io mi perdo E sono niente accanto a te

Il mondo Non si è fermato mai un momento La notte insegue sempre il giorno Ed il giorno verrà

Stanotte amore non ho più pensato a te Ho aperto gli occhi per guardare intorno a me E intorno a me girava il mondo come sempre

Gira, il mondo gira Nello spazio senza fine Con gli amori appena nati Con gli amori già finiti Con la gioia e col dolore Della gente come me

Oh mondo, soltanto adesso io ti guardo Nel tuo silenzio io mi perdo E sono niente accanto a te

Il mondo Non si è fermato mai un momento La notte insegue sempre il giorno Ed il giorno verrà

Il mondo Non si è fermato mai un momento La notte insegue sempre il giorno Ed il giorno verrà Stanotte amore non ho più pensato a te A te.

 

Insomma, esiste qualcosa davanti a cui cessa perfino l’interesse per l’amore. Ed è la contemplazione dell’infinito.

 

Nessun commento:

Posta un commento