mercoledì 4 settembre 2024

La questione dell'infinito

 

La questione dell’infinito

Perché pensiamo a un mondo circolare o sferico? Perché un circolo, per definizione, è una figura geometrica chiusa, quindi non ha un inizio né una fine. È un insieme di punti equidistanti da un punto centrale. Questo concetto può essere applicato anche in senso figurato, come quando si parla di un “circolo vizioso” o di un “circolo virtuoso”, dove le azioni si ripetono senza un punto di partenza o di arrivo. Quindi mondi, movimenti, strutture, energie, processi e schemi circolari non hanno bisogno, per esistere, di nessun inizio e di nessuna causa prima. Se pensate che abbiano bisogno di qualcuno o qualcosa per entrare in azione, non avete presente il concetto di continuità e infinito.

Se poi prendiamo una sfera, anche questa , come un circolo, è una figura geometrica chiusa e simmetrica. Non ha un inizio né una fine, poiché ogni punto sulla sua superficie è equidistante dal centro. Questo la rende una rappresentazione perfetta di continuità e infinito,

Naturalmente non possiamo “definire” l’infinito, ma possiamo pensare che l’universo abbia una configurazione sferica. La forma dell’universo è un argomento di dibattito tra gli scienziati. Alcuni studi suggeriscono che l’universo potrebbe essere curvo e chiuso, simile a una sfera. Questo significa che, in teoria, viaggiando in una direzione abbastanza a lungo, si potrebbe tornare al punto di partenza, come su una superficie sferica.

Tuttavia, altre ricerche indicano che l’universo potrebbe essere piatto e infinito, estendendosi indefinitamente in tutte le direzioni. Alcune delle osservazioni attuali supportano l’idea di un universo piatto, ma la questione non è ancora risolta definitivamente.

Tanto più che potrebbero esistere  vari universi. Per esempio, esiste la possibilità di un multi universo. Il concetto di multiverso è una teoria affascinante e complessa che suggerisce l’esistenza di molti universi paralleli o alternativi oltre al nostro. Ecco alcune delle principali idee legate al multiverso:

Multiverso a bolle: Questa teoria propone che il nostro universo sia solo una delle molte “bolle” che esistono in un vasto spazio. Ogni bolla rappresenta un universo con leggi fisiche potenzialmente diverse.


Multiverso quantistico: Basato sulla meccanica quantistica, questa idea suggerisce che ogni possibile risultato di un evento quantistico si realizzi in un universo separato. Ad esempio, in un universo potresti aver scelto di indossare una maglietta rossa oggi, mentre in un altro hai scelto una maglietta blu.


Multiverso del paesaggio: Derivato dalla teoria delle stringhe, questo concetto propone che ci siano molte configurazioni possibili delle leggi fisiche, ognuna delle quali corrisponde a un diverso universo.


Multiverso ciclico: Alcune teorie suggeriscono che l’universo attraversi cicli infiniti di espansione e contrazione, creando nuovi universi in ogni ciclo.


Come vedete c’è sempre la possibilità di un universo infinito e ciclico, indipendentemente dalla forma, Ma la definizione di infinito è a sua volta infinita. Il concetto di infinito è complesso e viene trattato in vari contesti, come la matematica, la filosofia e la fisica. Ecco alcune delle definizioni e interpretazioni principali dell'infinito:

 

In matematica, l'infinito non è un numero nel senso tradizionale, ma piuttosto una quantità che rappresenta qualcosa che non ha limiti o fine. Viene utilizzato in vari contesti, come nei limiti, dove si parla di una funzione che tende a infinito quando il suo valore cresce senza limiti.

 

L'infinito potenziale è il concetto che qualcosa può crescere indefinitamente, mentre l'infinito attuale considera l'infinito come una quantità completa e definita. Ad esempio, la serie dei numeri naturali (1, 2, 3, ...) è un esempio di infinito potenziale, poiché possiamo sempre aggiungere un altro numero.

In una sua teoria, il matematico Georg Cantor ha introdotto l'idea di diverse "taglie" di infinito. Ad esempio, l'insieme dei numeri naturali ha una cardinalità (il suo "numero di elementi") che è considerata un "infinito numerabile", mentre l'insieme dei numeri reali ha una cardinalità maggiore, conosciuta come "infinito non numerabile".

Nella cosmologia moderna, l'universo potrebbe essere considerato infinito (senza bordi o confini) o finito (ma senza confini, come la superficie di una sfera tridimensionale). Tuttavia, il comportamento dell'infinito nella fisica si presenta spesso in modi che richiedono un'attenta interpretazione, come nei modelli di singolarità nei buchi neri o in condizioni limite in certi modelli cosmologici.

 

In filosofia, l'infinito può essere discusso in relazione a temi come l'esistenza, l'universo o la divinità. Diversi filosofi hanno cercato di affrontare la questione se l'infinito possa essere considerato come davvero esistente o se è solo un'astrazione.

 

Molti filosofi hanno esplorato la tensione tra finito e infinito, cercando di comprendere come l'infinito possa coesistere con la nostra esperienza del mondo finito. E questo è molto importante, in quanto rivela che esiste una diade infinito/finito, di cui noi conosciamo solo la seconda polarità. Ma, se esiste la seconda, deve esistere anche la prima.

Se vi chiedete come l’infinito possa coesistere con il finito, ecco alcuni modi in cui possiamo comprendere come l'infinito e il finito possano coesistere:

 

In analisi matematica, il concetto di limite ci aiuta a comprendere come una quantità finita possa avvicinarsi a infinite grandezze. Ad esempio, se diciamo che una funzione tende all'infinito quando il suo argomento si avvicina a un certo valore, stiamo descrivendo come il comportamento della funzione possa diventare arbitrariamente grande, senza mai effettivamente raggiungere un "infinito" in senso concreto.

 

In matematica, possiamo avere insiemi infiniti (come i numeri naturali) che contengono un numero infinito di elementi, ma ogni elemento in quell'insieme è comunque finito. Questo ci fa vedere come l'infinito possa essere un concetto che si applica a una collezione di oggetti finiti.

 

Come accennato in precedenza, il lavoro di Cantor ha rivelato che ci sono diversi "livelli" di infinito, permettendo di classificare insiemi infiniti in base alla loro cardinalità. Ciò mostra come possano coesistere e interagire diversi tipi di infinito con insiemi finiti.

 

Molti filosofi hanno messo in evidenza che il finito e l'infinito siano concetti duali che offrono prospettive diverse sulla realtà. Il finito implica limitazione, mentre l'infinito rappresenta libertà illimitata. Nella filosofia, l'esistenza di entrambi consente una comprensione più profonda della natura della realtà, dell'esperienza e della coscienza.

 

La distinzione tra infinito potenziale e infinito attuale può essere utile per spiegare come il finito e l'infinito possano coesistere. L'infinito potenziale (come una serie di numeri che può espandersi indefinitamente) può coesistere con una grandezza finita (come un numero specifico all'interno di quella serie).

 

In cosmologia, l'universo può essere considerato come un'entità finita in espansione, ma senza limiti. Ad esempio, la superficie di una sfera è finita ma non ha bordi. Questo tipo di modello permette la coesistenza di un spazio finito con una struttura infinita.

 

In fisica, le singolarità (come quelle trovate nei buchi neri) rappresentano punti in cui le leggi della fisica classica collassano e possono essere associate con "infinito". Tuttavia, il resto dell'universo è costituito da regioni finite dove le leggi fisiche sono ben definite.

 

La nostra esperienza è ovviamente finita in tutti i sensi, eppure gli esseri umani spesso si confrontano con l'infinito attraverso riflessioni filosofiche, matematiche, artistiche e scientifiche. La mente umana può contemplare l'infinito, pur vivendo in un mondo finito. E questo grazie all’esistenza delle diadi, che permettono la coesistenza fra due polarità contrarie ma complementari. In altri termini, noi possiamo pensare all’infinito perché abbiamo esperienza del finito.

 

In conclusione, l'infinito e il finito possono coesistere in quanto rappresentano concetti e realtà distinte che si completano e si informano a vicenda in una diade. Questi concetti ci permettono di esplorare l'universo e la nostra comprensione di esso da angolazioni diverse e arricchenti.

Oltretutto, io non capisco come in un universo pieno di forme sferiche, come i pianeti e le stelle, il tutto possa essere piatto . Siamo a pure ipotesi, come ci conferma questo articolo di Giancarlo Cinini:

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