La questione dell’infinito
Perché pensiamo a un mondo circolare o sferico? Perché un
circolo, per definizione, è una figura geometrica chiusa, quindi non ha un
inizio né una fine. È un insieme di punti equidistanti da un punto centrale.
Questo concetto può essere applicato anche in senso figurato, come quando si
parla di un “circolo vizioso” o di un “circolo virtuoso”, dove le azioni si
ripetono senza un punto di partenza o di arrivo. Quindi mondi, movimenti,
strutture, energie, processi e schemi circolari non hanno bisogno, per
esistere, di nessun inizio e di nessuna causa prima. Se pensate che abbiano
bisogno di qualcuno o qualcosa per entrare in azione, non avete presente il
concetto di continuità e infinito.
Se poi prendiamo una sfera,
anche questa , come un circolo, è una figura geometrica chiusa e simmetrica.
Non ha un inizio né una fine, poiché ogni punto sulla sua superficie è
equidistante dal centro. Questo la rende una rappresentazione perfetta di continuità
e infinito,
Naturalmente non possiamo “definire”
l’infinito, ma possiamo pensare che l’universo abbia una configurazione
sferica. La forma dell’universo è un argomento di dibattito tra gli scienziati.
Alcuni studi suggeriscono che l’universo potrebbe essere curvo e chiuso, simile
a una sfera. Questo significa che, in teoria, viaggiando in una direzione
abbastanza a lungo, si potrebbe tornare al punto di partenza, come su una
superficie sferica.
Tuttavia, altre
ricerche indicano che l’universo potrebbe essere piatto e infinito,
estendendosi indefinitamente in tutte le direzioni. Alcune delle osservazioni
attuali supportano l’idea di un universo piatto, ma la questione non è ancora
risolta definitivamente.
Tanto più che potrebbero esistere vari universi. Per esempio, esiste la
possibilità di un multi universo. Il concetto di multiverso è una teoria
affascinante e complessa che suggerisce l’esistenza di molti universi paralleli
o alternativi oltre al nostro. Ecco alcune delle principali idee legate al
multiverso:
Multiverso a bolle:
Questa teoria propone che il nostro universo sia solo una delle molte “bolle”
che esistono in un vasto spazio. Ogni bolla rappresenta un universo con leggi
fisiche potenzialmente diverse.
Multiverso
quantistico: Basato sulla meccanica quantistica, questa idea suggerisce che
ogni possibile risultato di un evento quantistico si realizzi in un universo
separato. Ad esempio, in un universo potresti aver scelto di indossare una
maglietta rossa oggi, mentre in un altro hai scelto una maglietta blu.
Multiverso del
paesaggio: Derivato dalla teoria delle stringhe, questo concetto propone che ci
siano molte configurazioni possibili delle leggi fisiche, ognuna delle quali
corrisponde a un diverso universo.
Multiverso ciclico:
Alcune teorie suggeriscono che l’universo attraversi cicli infiniti di
espansione e contrazione, creando nuovi universi in ogni ciclo.
Come vedete c’è
sempre la possibilità di un universo infinito e ciclico, indipendentemente
dalla forma, Ma la definizione di infinito è a sua volta infinita. Il concetto
di infinito è complesso e viene trattato in vari contesti, come la matematica,
la filosofia e la fisica. Ecco alcune delle definizioni e interpretazioni
principali dell'infinito:
In matematica, l'infinito non è un numero nel senso
tradizionale, ma piuttosto una quantità che rappresenta qualcosa che non ha
limiti o fine. Viene utilizzato in vari contesti, come nei limiti, dove si
parla di una funzione che tende a infinito quando il suo valore cresce senza
limiti.
L'infinito potenziale è il concetto che qualcosa può
crescere indefinitamente, mentre l'infinito attuale considera l'infinito come
una quantità completa e definita. Ad esempio, la serie dei numeri naturali (1,
2, 3, ...) è un esempio di infinito potenziale, poiché possiamo sempre
aggiungere un altro numero.
In una sua teoria, il matematico Georg Cantor ha
introdotto l'idea di diverse "taglie" di infinito. Ad esempio,
l'insieme dei numeri naturali ha una cardinalità (il suo "numero di
elementi") che è considerata un "infinito numerabile", mentre
l'insieme dei numeri reali ha una cardinalità maggiore, conosciuta come
"infinito non numerabile".
Nella cosmologia moderna, l'universo potrebbe essere
considerato infinito (senza bordi o confini) o finito (ma senza confini, come
la superficie di una sfera tridimensionale). Tuttavia, il comportamento
dell'infinito nella fisica si presenta spesso in modi che richiedono un'attenta
interpretazione, come nei modelli di singolarità nei buchi neri o in condizioni
limite in certi modelli cosmologici.
In filosofia, l'infinito può essere discusso in relazione
a temi come l'esistenza, l'universo o la divinità. Diversi filosofi hanno
cercato di affrontare la questione se l'infinito possa essere considerato come
davvero esistente o se è solo un'astrazione.
Molti filosofi hanno esplorato la tensione tra finito
e infinito, cercando di comprendere come l'infinito possa coesistere con la
nostra esperienza del mondo finito. E questo è molto importante, in quanto
rivela che esiste una diade infinito/finito, di cui noi conosciamo solo la
seconda polarità. Ma, se esiste la seconda, deve esistere anche la prima.
Se vi chiedete come l’infinito possa coesistere con il
finito, ecco alcuni modi in cui possiamo comprendere come l'infinito e il
finito possano coesistere:
In analisi matematica, il concetto di limite ci aiuta a
comprendere come una quantità finita possa avvicinarsi a infinite grandezze. Ad
esempio, se diciamo che una funzione tende all'infinito quando il suo argomento
si avvicina a un certo valore, stiamo descrivendo come il comportamento della
funzione possa diventare arbitrariamente grande, senza mai effettivamente
raggiungere un "infinito" in senso concreto.
In matematica, possiamo avere insiemi infiniti (come i
numeri naturali) che contengono un numero infinito di elementi, ma ogni
elemento in quell'insieme è comunque finito. Questo ci fa vedere come
l'infinito possa essere un concetto che si applica a una collezione di oggetti
finiti.
Come accennato in precedenza, il lavoro di Cantor ha
rivelato che ci sono diversi "livelli" di infinito, permettendo di
classificare insiemi infiniti in base alla loro cardinalità. Ciò mostra come
possano coesistere e interagire diversi tipi di infinito con insiemi finiti.
Molti filosofi hanno messo in evidenza che il finito e
l'infinito siano concetti duali che offrono prospettive diverse sulla realtà.
Il finito implica limitazione, mentre l'infinito rappresenta libertà
illimitata. Nella filosofia, l'esistenza di entrambi consente una comprensione
più profonda della natura della realtà, dell'esperienza e della coscienza.
La distinzione tra infinito potenziale e infinito attuale
può essere utile per spiegare come il finito e l'infinito possano coesistere.
L'infinito potenziale (come una serie di numeri che può espandersi
indefinitamente) può coesistere con una grandezza finita (come un numero
specifico all'interno di quella serie).
In cosmologia, l'universo può essere considerato come
un'entità finita in espansione, ma senza limiti. Ad esempio, la superficie di
una sfera è finita ma non ha bordi. Questo tipo di modello permette la
coesistenza di un spazio finito con una struttura infinita.
In fisica, le singolarità (come quelle trovate nei buchi
neri) rappresentano punti in cui le leggi della fisica classica collassano e
possono essere associate con "infinito". Tuttavia, il resto
dell'universo è costituito da regioni finite dove le leggi fisiche sono ben
definite.
La nostra esperienza è ovviamente finita in tutti i sensi,
eppure gli esseri umani spesso si confrontano con l'infinito attraverso riflessioni
filosofiche, matematiche, artistiche e scientifiche. La mente umana può contemplare l'infinito, pur vivendo in un mondo
finito. E questo grazie all’esistenza delle diadi, che permettono la
coesistenza fra due polarità contrarie ma complementari. In altri termini, noi
possiamo pensare all’infinito perché abbiamo esperienza del finito.
In conclusione, l'infinito e il finito possono coesistere
in quanto rappresentano concetti e realtà distinte che si completano e si
informano a vicenda in una diade. Questi concetti ci permettono di esplorare
l'universo e la nostra comprensione di esso da angolazioni diverse e
arricchenti.
Oltretutto, io non capisco come in un universo pieno di forme sferiche, come i pianeti e le stelle, il tutto possa essere piatto . Siamo a pure ipotesi, come ci conferma questo articolo di Giancarlo Cinini:
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