Tutto è duale
Visto che il processo creativo o
formativo segue lo schema diadico (dualismo di forze complementari) e visto che
tutto ha la stessa origine, lo schema diadico si ritrova dappertutto: nella
materia e nella psiche, anzi questa è già la prima diade. Non c’è quindi il
problema, tipico di certa filosofia e scienza, di conciliare il cervello
(materia) con la coscienza. Tutto è dotato in qualche modo di coscienza fin
dalle origini, fin dalle prime particelle o sassi.
Questo spiega la natura duale
di tante cose: l’io, la coscienza, il cervello, la mente, il corpo, lo
spazio-tempo. Per esempio, il cervello è
formato da due emisferi, il corpo è in gran parte duale, la mente è duale (in
se stessa e nelle sue espressioni, pensieri, sentimenti, percezioni, emozioni,
ecc.), il sé è duale (sia come soggetto/oggetto, sia come conscio e inconscio),
la coscienza è duale (due in uno), la materia è in gran parte duale
(onda/particella), il tempo è duale (passato/futuro), le forze sono in gran
parte duali, la fisica classica (particella/campo) e la fisica quantistica (particella/onda)
sono duali, ecc.
Ma a noi interessa il
funzionamento del cervello-mente, che essendo duale, pensa in modo duale. E qui
le polarità contrapposte e complementari sono incalcolabili. Non c’è quasi
concetto (sostantivo, verbo…) che non abbia il suo contrario. E quando parliamo
di oggetti singoli (un letto, una sedia, il sole…), il dualismo sta nel fatto che
è già stata fatta la divisione soggetto/oggetto, senza contare che anche l’oggetto
singolo ha un’identità, un movimento e forze contrarie che lo contraddistinguo.
Alcuni concetti duali sono indiscutibilmente
reali, nel senso che corrispondono alla realtà, ma altri appartengo solo alla realtà
sociale o sono del tutto infondati. In ogni caso, tutti sono duali. Per
esempio, è difficile contestare che il maschile/femminile o che la vita-morte siano
real, ma se io mi immagino dio o il paradiso (concetti inventati o non
provabili), ecco che subito penso al diavolo o all’inferno. Il dualismo permane
anche nella falsità o nella fantasia. Le antiche religioni dualistiche (in
realtà tutte, anche le nostre), mentre credevano a un principio del bene,
dovevano postulare il principio opposto. È inevitabile.
Ma la cosa più difficile da
credere è che anche gli eventi seguono questo schema, nel senso che dopo un
evento positivo o fortunato, seguirà un evento negativo o sfortunato. Questo
indiccherebbe che lo schema diadico è universalmente vero.
La cosa non era sfuggita agli
antichi taoisti che avevano dato vita a una specie di codice [fatto di segni
yang (maschile) e segni yin (famminile)] che avrebbero dato vita al sistema
divinatorio dell’I Ching. Un
tentativo senza dubbio ingenuo per quei tempi, ma geniale nella sua idea che
tutto fosse connesso e in un certo senso predicibile.
Ma esiste un modo per provare che
tutto questo sia reale? E non una delle solite teorie inverificabili? Cioè, è
possibile passare dall’astrazione a qualcosa di concreto?
Esiste un modo per vedere se a un’operazione
mentale corrisponde qualcosa di reale?
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