venerdì 9 agosto 2024

La singolarità

 La singolarità

Finora si è pensato a Dio come a una singolarità, un unicum, la Fonte di tutto, uno che si sarebbe creato da solo. Ma, se c’è qualcosa che si è creata da sola, quella è la natura. E si vede, data la ferocia dell’evoluzione e dai tanti errori commessi. Qualcosa funziona e qualcosa non funziona. Se muore un bambino, non dite che l’ha voluto Dio per farne un angelo. Sarebbe un bel criminale!

No, dite piuttosto che c’è stato un errore, qualcosa che non ha funzionato, un tentativo fallito. Ma lasciate stare Dio.

Che cos’è una singolarità in fisica? In fisica, il termine "singolarità" si riferisce punti o condizioni in cui le leggi fisiche, come le conosciamo, smettono di essere valide o dove alcune grandezze fisiche diventano infinite o non definite. Ci sono diversi contesti in cui si può parlare di singolarità, due dei più noti sono:

La singolarità che si verifica all'interno di un buco nero, dove la densità della materia è così elevata che le distorsioni dello spazio-tempo diventano estreme. Le equazioni della relatività generale di Einstein indicano che all'interno di un buco nero, in particolare nel suo centro, esiste una singolarità dove la curvatura dello spazio-tempo diventa infinita e le leggi della fisica come le conosciamo smettono di funzionare. In altre parole, non è possibile descrivere ciò che accade esattamente al centro di un buco nero.

 

Poi esiste la singolarità cosmologica, un concetto legato all'origine dell'universo, ad esempio nel modello del Big Bang. Si ipotizza che all'inizio del tempo, tutta la materia e l'energia fossero concentrate in un punto di infinità densità e temperatura. Anche in questo caso, le equazioni della fisica non riescono a descrivere correttamente ciò che accade in quella condizione di singolarità.

Insomma, nessuno ha mai sperimentato una singolarità, che resta qualcosa di teorico. E, allora, di che cosa parliamo?

La mia idea è che in origine non ci sia una singolarità, ma una duplicità. Questa duplicità, la diade, essendo circolare, o meglio sferica, e in continuo movimento, e non ha bisogno di essere creata da qualcuno perché è composta da due polarità complementari che dal loro movimento reciproco e coordinato si comportano come due forze da cui scaturisce energia – energia da cui proviene tutto.

L’energia può manifestarsi in diverse forme e livelli di sottigliezza. Nella materia, l’energia può essere più “grossolana” o densa, mentre nelle funzioni mentali o spirituali, può essere più “sottile”. Questo concetto è spesso discusso in filosofia, medicina tradizionale cinese e altre tradizioni. Ad esempio, nel pensiero yogico, si parla di “prana” come energia vitale che permea tutto, e questa energia può variare in sottigliezza a seconda del suo scopo e manifestazione.

Ma questa diade ha la particolarità di creare energia. Da dove? Dal nulla (il tutto e il nulla sono una diade!). Non da un’altra singolarità.

Infatti in molti contesti, due forze complementari possono contribuire alla produzione di energia. Ad esempio:

Forza di attrazione gravitazionale: Immaginate un oggetto che cade verso la Terra. La forza gravitazionale compie lavoro su quell’oggetto, trasferendo energia cinetica. Questo processo converte l’energia potenziale gravitazionale in energia cinetica.
Forza elettromagnetica: Nei generatori elettrici, una bobina di filo ruota all’interno di un campo magnetico. La forza elettromagnetica agisce sulla bobina, generando corrente elettrica. Qui, la forza meccanica (rotazione) e la forza magnetica si combinano per produrre energia elettrica.
In breve, la combinazione di forze può portare alla produzione di energia in vari contesti..

.Per esempio, i due poli di una sorgente di corrente creano una differenza di potenziale che consente il flusso di corrente e, attraverso questo flusso, l'energia elettrica viene trasferita ai carichi elettrici collegati nel circuito.

 

I due poli di una sorgente di corrente elettrica (come una batteria o un generatore) non generano energia di per sé, ma forniscono una differenza di potenziale elettrico (tensione) che permette il movimento degli elettroni attraverso un circuito elettrico.

 

Ecco alcuni punti chiave per comprendere come funziona:

 

1.Se la sorgente di corrente ha due poli, uno positivo e uno negativo, la differenza di potenziale tra questi due poli è ciò che spinge gli elettroni a muoversi nel circuito. Questa differenza di potenziale è misurata in volt.

 

2. Quando si collega un circuito ai poli di una sorgente, gli elettroni possono fluire dal polo negativo al polo positivo attraverso il circuito. Durante questo flusso, gli elettroni trasferiscono energia ai componenti del circuito (come resistenze, motori, lampadine, ecc.), permettendo loro di funzionare.

 

3. La sorgente di corrente genera energia chimica (nel caso di una batteria) o energia meccanica (nel caso di un generatore) che viene convertita in energia elettrica. Questo processo di conversione è ciò che permette alla sorgente di fornire energia al circuito.

 

Ho citato questi casi di produzione di energia perché le due polarità della diade funzionano un po’ così. È la loro differenza che crea energia. I due poli, infatti, restano sempre collegati, ma si contrappongono… come lo yang/yin, due pugili, due ballerini o due eserciti. E dalla loro frizione-differenza che si crea energia.

Dobbiamo allora immaginare che la diade complementare e dinamica sia ciò che finora abbiamo chiamato dio, ma che è un semplice generatore di energia. A tutti i livelli.

La diade non ha bisogno di essere creata perché ogni polo giustifica l’altro, crea l’altro, in un circolo senza inizio e senza fine.

La diade è simile a un alternatore, che genera energia attraverso due poli. In un alternatore, la generazione dell'energia elettrica avviene attraverso il principio dell'induzione elettromagnetica, ed ecco come funziona:

 

1. Un alternatore è composto principalmente da due parti: il rotore (la parte mobile) e lo statore (la parte fissa). Il rotore è un magnete (o contiene un sistema di avvolgimenti che genera un campo magnetico) che ruota all'interno dello statore.

 

2. Quando il rotore ruota, il campo magnetico che genera attraversa gli avvolgimenti di filo elettrico nello statore. Secondo la legge di Faraday dell'induzione elettromagnetica, la variazione del flusso magnetico attraverso il circuito elettrico induce una corrente elettrica.

 

3. Poiché il rotore gira, la polarità del campo magnetico cambia continuamente. Questo produce una corrente alternata (AC) nel circuito elettrico, che è caratterizzata dalla variazione periodica della sua direzione e intensità.

 

4. L'uscita dell'alternatore può essere vista come fornita da due poli: uno può essere considerato il polo "positivo", dove la corrente esce dal sistema, e l'altro può essere il polo "negativo", dove la corrente rientra. Durante il funzionamento, la polarità dell'uscita si alterna nel tempo.

 

In sintesi, un alternatore genera energia elettrica attraverso la rotazione di un campo magnetico e può essere interpretato come un dispositivo che fornisce energia tra due poli, alimentando circuiti elettrici durante il suo funzionamento.

Lo stesso avviene dal movimento dei due poli in una diade, che genera energia che poi viene convertita in varie forme..

Anche l’energia gravitazionale può essere associata a una specie di alternatore universale. Ci sono delle analogie tra i due in termini di trasformazione dell'energia. Ecco alcuni punti di chiarimento:

 

1.L'energia potenziale gravitazionale è l'energia che un oggetto possiede a causa della sua posizione in un campo gravitazionale. Ad esempio, un oggetto sollevato a una certa altezza rispetto alla superficie terrestre ha energia gravitazionale perché, se lasciato cadere, può trasformare questa energia in energia cinetica.

 

2. Invece, un alternatore genera energia elettrica convertendo energia meccanica (di solito fornita da una fonte esterna come un motore, una turbina idraulica o eolica) in energia elettrica, attraverso il principio dell'induzione elettromagnetica.

 

3.Si può considerare che, in un certo senso, la potenza di un alternatore può essere alimentata da energia gravitazionale se, ad esempio, il sistema che aziona l'alternatore utilizza una forma di energia gravitazionale. Un esempio pratico è il funzionamento di una centrale idroelettrica, in cui l'acqua che scende da un'altezza (energia potenziale gravitazionale) viene utilizzata per far girare una turbina che, a sua volta, aziona un alternatore per generare elettricità.

 

4. In questo contesto, l'energia gravitazionale può essere considerata come una delle forme di energia che può essere convertita in energia elettrica tramite un alternatore, il quale è un dispositivo che converte energia meccanica (che può provenire da una varietà di fonti, inclusa l'energia gravitazionale) in energia elettrica.

 

In sintesi, anche l'energia gravitazionale può alimentare il funzionamento di un alternatore attraverso un processo di conversione dell'energia.

La diade funziona in modo simile ed ha il vantaggio di essere visibile e sperimentabile in ogni campo, dalla materia alla mente. Un generatore di energia gratuita.


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