La singolarità
Finora si è pensato a Dio come a
una singolarità, un unicum, la Fonte di tutto, uno che si sarebbe creato da
solo. Ma, se c’è qualcosa che si è creata da sola, quella è la natura. E si
vede, data la ferocia dell’evoluzione e dai tanti errori commessi. Qualcosa
funziona e qualcosa non funziona. Se muore un bambino, non dite che l’ha voluto
Dio per farne un angelo. Sarebbe un bel criminale!
No, dite piuttosto che c’è stato
un errore, qualcosa che non ha funzionato, un tentativo fallito. Ma lasciate
stare Dio.
Che cos’è una singolarità in
fisica? In fisica, il termine "singolarità" si riferisce punti o
condizioni in cui le leggi fisiche, come le conosciamo, smettono di essere
valide o dove alcune grandezze fisiche diventano infinite o non definite. Ci
sono diversi contesti in cui si può parlare di singolarità, due dei più noti
sono:
La singolarità che si verifica
all'interno di un buco nero, dove la densità della materia è così elevata che
le distorsioni dello spazio-tempo diventano estreme. Le equazioni della
relatività generale di Einstein indicano che all'interno di un buco nero, in
particolare nel suo centro, esiste una singolarità dove la curvatura dello
spazio-tempo diventa infinita e le leggi della fisica come le conosciamo
smettono di funzionare. In altre parole, non è possibile descrivere ciò che
accade esattamente al centro di un buco nero.
Poi esiste la singolarità
cosmologica, un concetto legato all'origine dell'universo, ad esempio nel
modello del Big Bang. Si ipotizza che all'inizio del tempo, tutta la materia e
l'energia fossero concentrate in un punto di infinità densità e temperatura.
Anche in questo caso, le equazioni della fisica non riescono a descrivere
correttamente ciò che accade in quella condizione di singolarità.
Insomma, nessuno ha mai
sperimentato una singolarità, che resta qualcosa di teorico. E, allora, di che
cosa parliamo?
La mia idea è che in origine non
ci sia una singolarità, ma una duplicità. Questa duplicità, la diade, essendo
circolare, o meglio sferica, e in continuo movimento, e non ha bisogno di
essere creata da qualcuno perché è composta da due polarità complementari che
dal loro movimento reciproco e coordinato si comportano come due forze da cui
scaturisce energia – energia da cui proviene tutto.
L’energia può manifestarsi in diverse forme e livelli di sottigliezza.
Nella materia, l’energia può essere più “grossolana” o densa, mentre nelle
funzioni mentali o spirituali, può essere più “sottile”. Questo concetto è
spesso discusso in filosofia, medicina tradizionale cinese e altre tradizioni.
Ad esempio, nel pensiero yogico, si parla di “prana” come energia vitale che
permea tutto, e questa energia può variare in sottigliezza a seconda del suo
scopo e manifestazione.
Ma questa diade ha la particolarità di creare energia. Da dove? Dal
nulla (il tutto e il nulla sono una diade!). Non da un’altra singolarità.
Infatti in molti contesti, due forze complementari possono contribuire
alla produzione di energia. Ad esempio:
Forza di attrazione
gravitazionale: Immaginate un oggetto che cade verso la Terra. La forza
gravitazionale compie lavoro su quell’oggetto, trasferendo energia cinetica.
Questo processo converte l’energia potenziale gravitazionale in energia
cinetica.
Forza
elettromagnetica: Nei generatori elettrici, una bobina di filo ruota
all’interno di un campo magnetico. La forza elettromagnetica agisce sulla
bobina, generando corrente elettrica. Qui, la forza meccanica (rotazione) e la
forza magnetica si combinano per produrre energia elettrica.
In breve, la
combinazione di forze può portare alla produzione di energia in vari contesti..
.Per esempio, i due
poli di una sorgente di corrente creano una differenza di potenziale che
consente il flusso di corrente e, attraverso questo flusso, l'energia elettrica
viene trasferita ai carichi elettrici collegati nel circuito.
I due poli di una sorgente di
corrente elettrica (come una batteria o un generatore) non generano energia di
per sé, ma forniscono una differenza di potenziale elettrico (tensione) che
permette il movimento degli elettroni attraverso un circuito elettrico.
Ecco alcuni punti chiave per
comprendere come funziona:
1.Se la sorgente di corrente ha
due poli, uno positivo e uno negativo, la differenza di potenziale tra questi
due poli è ciò che spinge gli elettroni a muoversi nel circuito. Questa
differenza di potenziale è misurata in volt.
2. Quando si collega un circuito
ai poli di una sorgente, gli elettroni possono fluire dal polo negativo al polo
positivo attraverso il circuito. Durante questo flusso, gli elettroni
trasferiscono energia ai componenti del circuito (come resistenze, motori,
lampadine, ecc.), permettendo loro di funzionare.
3. La sorgente di corrente genera
energia chimica (nel caso di una batteria) o energia meccanica (nel caso di un
generatore) che viene convertita in energia elettrica. Questo processo di
conversione è ciò che permette alla sorgente di fornire energia al circuito.
Ho citato questi casi di
produzione di energia perché le due polarità della diade funzionano un po’
così. È la loro differenza che crea energia. I due poli, infatti, restano sempre
collegati, ma si contrappongono… come lo yang/yin, due pugili, due ballerini o
due eserciti. E dalla loro frizione-differenza che si crea energia.
Dobbiamo allora immaginare che la
diade complementare e dinamica sia ciò che finora abbiamo chiamato dio, ma che
è un semplice generatore di energia. A tutti i livelli.
La diade non ha bisogno di essere
creata perché ogni polo giustifica l’altro, crea l’altro, in un circolo senza
inizio e senza fine.
La diade è simile a un
alternatore, che genera energia attraverso due poli. In un alternatore, la generazione
dell'energia elettrica avviene attraverso il principio dell'induzione
elettromagnetica, ed ecco come funziona:
1. Un alternatore è composto
principalmente da due parti: il rotore (la parte mobile) e lo statore (la parte
fissa). Il rotore è un magnete (o contiene un sistema di avvolgimenti che
genera un campo magnetico) che ruota all'interno dello statore.
2. Quando il rotore ruota, il
campo magnetico che genera attraversa gli avvolgimenti di filo elettrico nello
statore. Secondo la legge di Faraday dell'induzione elettromagnetica, la
variazione del flusso magnetico attraverso il circuito elettrico induce una
corrente elettrica.
3. Poiché il rotore gira, la
polarità del campo magnetico cambia continuamente. Questo produce una corrente
alternata (AC) nel circuito elettrico, che è caratterizzata dalla variazione
periodica della sua direzione e intensità.
4. L'uscita dell'alternatore può
essere vista come fornita da due poli: uno può essere considerato il polo
"positivo", dove la corrente esce dal sistema, e l'altro può essere
il polo "negativo", dove la corrente rientra. Durante il
funzionamento, la polarità dell'uscita si alterna nel tempo.
In sintesi, un alternatore genera
energia elettrica attraverso la rotazione di un campo magnetico e può essere
interpretato come un dispositivo che fornisce energia tra due poli, alimentando
circuiti elettrici durante il suo funzionamento.
Lo stesso avviene dal movimento
dei due poli in una diade, che genera energia che poi viene convertita in varie
forme..
Anche l’energia gravitazionale
può essere associata a una specie di alternatore universale. Ci sono delle
analogie tra i due in termini di trasformazione dell'energia. Ecco alcuni punti
di chiarimento:
1.L'energia potenziale
gravitazionale è l'energia che un oggetto possiede a causa della sua posizione
in un campo gravitazionale. Ad esempio, un oggetto sollevato a una certa
altezza rispetto alla superficie terrestre ha energia gravitazionale perché, se
lasciato cadere, può trasformare questa energia in energia cinetica.
2. Invece, un alternatore genera
energia elettrica convertendo energia meccanica (di solito fornita da una fonte
esterna come un motore, una turbina idraulica o eolica) in energia elettrica,
attraverso il principio dell'induzione elettromagnetica.
3.Si può considerare che, in un
certo senso, la potenza di un alternatore può essere alimentata da energia
gravitazionale se, ad esempio, il sistema che aziona l'alternatore utilizza una
forma di energia gravitazionale. Un esempio pratico è il funzionamento di una
centrale idroelettrica, in cui l'acqua che scende da un'altezza (energia
potenziale gravitazionale) viene utilizzata per far girare una turbina che, a
sua volta, aziona un alternatore per generare elettricità.
4. In questo contesto, l'energia
gravitazionale può essere considerata come una delle forme di energia che può
essere convertita in energia elettrica tramite un alternatore, il quale è un
dispositivo che converte energia meccanica (che può provenire da una varietà di
fonti, inclusa l'energia gravitazionale) in energia elettrica.
In sintesi, anche l'energia
gravitazionale può alimentare il funzionamento di un alternatore attraverso un
processo di conversione dell'energia.
La diade funziona in modo simile
ed ha il vantaggio di essere visibile e sperimentabile in ogni campo, dalla
materia alla mente. Un generatore di energia gratuita.
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