Nel nostro tempo non abbiamo più bisogno di religioni, che sono ormai residui di un pensiero primitivo, per di più patriarcale e aggressivo, ma di spiritualità. Ossia, bisogna rivolgere lo sguardo verso la nostra interiorità e non all’esterno, verso un Dio di cartapesta.
Tutto ciò che è nel tempo e nello spazio si consumerà, dato che ciò che ha
avuto origine avrà una fine. Solo ciò che sta al di fuori e al di sopra del
tempo e dello spazio, potrà non morire, per il semplice motivo che non è mai
nato.
La vera realtà non è avvenuta mai, ma è sempre!
Domandiamoci allora se c’è qualcosa che sfugge alla morsa dello
spaziotempo. Non è certo ciò che vediamo o tocchiamo.
La spiritualità non appartiene a nessuna religione, ma si trova alla base
di tutte le religioni, anche le più brutte e rozze.
Ma lo spirito non ammette rappresentazioni, dogmi o idoli; è al di fuori e
al di sopra di tutto questo.
Ma che cos’è lo spirito? Non è una sostanza. È come l’energia, che si vede
dal movimento o dal lavoro che compie, ma in sé non esiste.
E per fortuna non esiste. Perché esistere significa piombare nello
spaziotempo. Dunque non esiste, non è mai avvenuta. Non ha passato e non ha
futuro. Non è qui e non è là.
E allora dove sta?
Non sta. Va continuamente, come argento vivo.
E noi lo siamo.
Non appena credi di afferrarlo, ti sfugge tra le dita. È la sua natura, è il
suo spirito!
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