venerdì 16 agosto 2024

Districare il nodo

 

Il fatto che le forze fondamentali della natura (tutte, dalle forze fisiche alle forze mentali) vadano a due a due in senso diadico, pone dei problemi al soggetto che le ricerca, il quale è già in una diade con l’oggetto e perfino con se stesso. E districare il nodo non è facile.

Se io prendo una pietra e la studio (composizione, forma, provenienza…) come fosse un semplice oggetto staccato da me, non tengo conto che ci troviamo già in un certo rapporto; altrimenti non ci saremmo né io come soggetto né la pietra come oggetto. La distinzione è stata fatta già a monte, e dunque quello che conosco è un risultato falsato: non può essere completamente oggettivo, ma è già un soggetto-oggetto.

Il problema si è posto nella fisica quantistica dove ci si è accorti che l’atto di misurazione (delle particelle) influiva sulla misurazione stessa.

Questo, però, ci dà un vantaggio. Che esiste già un’interazione.  

Se non ci fosse questa interazione, l’oggetto non esisterebbe, non emergerebbe. Resterebbe nella nuvola delle potenzialità. D’altra parte, è vero anche il contrario: che, se quell’oggetto e tutti gli oggetti non esistessero, il soggetto non esisterebbe. I due poli sono collegati. L’uno giustifica l’altro, in un cerchio continuo. O esistono tutt’e due o non esiste nessuno.

Forse ha ragione la filosofia buddhista che sostiene che i due estremi della diade sono virtuali e che ciò esiste è sempre una relazione.

Ma se per le particelle si possono fare esperimenti concreti, per gli oggetti macroscopici è diverso. Premesso che il processo non è reversibile, in fisica quantistica, il concetto di "collasso della funzione d ‘onda" descrive il processo attraverso il quale una particella, che si trova in uno stato di sovrapposizione di possibilità (una "nuvola di probabilità"), assume uno stato definito a seguito di una misura. Questo collasso è intrinsecamente non reversibile in base alla comprensione attuale della meccanica quantistica.

 

Tuttavia, in alcune interpretazioni della meccanica quantistica, come l'interpretazione a molti mondi, il collasso non avviene nel senso tradizionale. In tale interpretazione, quando una misura viene effettuata, il mondo si "dirama" in diversi mondi paralleli, in ciascuno dei quali si verifica un esito diverso. In questo framework, si potrebbe dire che non c'è un vero e proprio "ritorno" indietro, poiché ogni esito vive in un proprio mondo.

L'interpretazione a molti mondi (Many-Worlds Interpretation, MWI) è una delle interpretazioni della meccanica quantistica che propone una spiegazione alternativa al collasso della funzione d'onda. Questa interpretazione fu introdotta da Hugh Everett III nel 1957 ed è in contrasto con le interpretazioni più tradizionali, come quella di Copenhagen.

 

In luogo del collasso della funzione d'onda che avviene durante una misura, l'MWI afferma che tutte le possibilità descritte dalla funzione d'onda "coesistono". Quando una misurazione viene effettuata, l'universo si "dirama" in diversi rami, ognuno dei quali corrisponde a un possibile risultato della misurazione. Ogni ramo rappresenta un "mondo" nel quale è realizzato uno degli esiti possibili.

 

A differenza dell'interpretazione di Copenhagen, che introduce il concetto di collasso della funzione d'onda al momento della misura, l'MWI afferma che non esiste un collasso. L' evoluzione dello stato quantistico rimane un processo deterministico e continua nel tempo secondo l'equazione di Schrödinger.

Secondo l'MWI, ogni volta che c'è una scelta quantistica o una misura, si creano nuovi universi. In ogni universo, una diversa possibilità si realizza. Questo porta all'idea che ci siano infiniti universi paralleli, ognuno con una storia differente.

L'interpretazione a molti mondi solleva diverse questioni filosofiche riguardanti la realtà, la percezione e il libero arbitrio. La nozione che esistano infiniti universi che coesistono complica la nostra comprensione dell'esperienza umana e del significato della vita.

In sintesi, l'interpretazione a molti mondi della meccanica quantistica offre una visione radicalmente diversa della realtà quantistica, eliminando la necessità di un collasso e suggerendo che ogni possibile esito di una misura si realizzi in un universo o un ramo separato.

Forse, in ogni istante, quando prendiamo una decisione, imbocchiamo un ramo diverso, come in un sentiero che si biforchi continuamente. Chissà cosa sarebbe successo se, quella volta, avessimo imboccato una diversa diramazione... Ma il mondo in cui viviamo non è meno terribile.

 In un mondo oscillante, ogni oscillazione ci può portare altrove, perché anche l'oscillazione avviene in una diade in movimento. E ritorniamo al concetto di oscillazione armonica. Se prendiamo un pendolo e lo muoviamo continuamente, le oscillazioni per il pendolo saranno sempre le stesse, ma per chi lo osservasse esternamente, sarebbero tutte diverse.


 

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