È come un faro che,
mentre illumina l’ambiente circostante, illumina se stesso. Non può illuminare
il mare senza illuminare se stesso. Il gioco è duplice: la luce puntata sulle
cose è la stessa luce che fa vedere se stesso.
È come il sole che
illumina i pianeti bruciando e folgorando se stesso.
Ma di che cosa sto
parlando? Sto parlando di quel meccanismo, di quella funzione, di quello schema
che è cosciente dell’esterno perché è cosciente dell’interno, e viceversa. Che
è cosciente dell’altro mentre è cosciente di sé. Che fa essere l’altro-da-sé
mentre fa essere se stesso. Sono due direzioni opposte.
È come se l’essere
consistesse non di una singolarità che appare all’improvviso, ma di una
differenziazione di un’unica realtà in due, senza distaccarsi completamente, ma
oscillando in un senso e nell’altro per illuminare due polarità nello stesso
tempo: l’oggetto in quanto illuminato dal soggetto o il soggetto stesso in
quanto illuminante l’oggetto.
Si tratta di un
movimento dinamico e veloce, che sfugge alla nostra attenzione. Io lo chiamo
diade, due in uno, che mi ricorda sia l’antico simbolo dello yang-yin (in senso
dinamico), sia il movimento del faro o del pendolo, sia il rapporto
azione-reazione. Lo vedo in azione ovunque vi siano due polarità: nel rapporto
maschio/femmina, nel ballo, nel pugilato, nella guerra, nella scherma... I due
poli stanno in rapporto reciproco, complementare, e l’uno esiste per l’altro.
Dunque, non di
singolarità si tratta, ma di una dualità particolare, quella che mette in moto
la coscienza.
La coscienza è questo
movimento.
Ma questo movimento
mette in moto tutto, anche lo spazio-tempo.
Giustamente Einstein
ha fatto notare che spazio e tempo sono la stessa cosa. Ma si è dimenticato,
come tutti i fisici, della coscienza. Pensate che cosa assurda. Gli scienziati
usano la coscienza per le loro teorie, senza però tenerne conto.
Il tempo, nella fisica, è una dimensione
fondamentale che misuriamo per registrare il flusso degli eventi. Esso ci
permette di collocare gli eventi in sequenza e distinguere tra passato,
presente e futuro. Secondo la fisica moderna, il tempo è definito come la distanza
tra gli eventi calcolata utilizzando delle coordinate spazio-temporali
quadrimensionali.
Albert Einstein ha dimostrato che spazio
e tempo sono strettamente connessi, distruggendo la concezione assoluta dello
scorrere del tempo. Quindi, il tempo è inteso come durata, e in fisica si parla
di intervallo di tempo, che ha un inizio e una fine. Insomma , la teoria della
relatività ha introdotto il concetto di spazio-tempo, in cui l’aspetto
cronologico e quello spaziale sono inseparabili e possono essere modificati dai
campi gravitazionali.
Ma ripeto che ciò per cui queste cose
esistono è la coscienza. Senza coscienza, per gli animali sarebbe solo un
ripetersi di albe e tramonti. E dunque ciò che anima il tutto è la coscienza,
che lavora come il faro di cui dicevo. Illumina illuminandosi. Si illumina per
illuminare le cose.
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