giovedì 8 agosto 2024

Come un faro

 

È come un faro che, mentre illumina l’ambiente circostante, illumina se stesso. Non può illuminare il mare senza illuminare se stesso. Il gioco è duplice: la luce puntata sulle cose è la stessa luce che fa vedere se stesso.

È come il sole che illumina i pianeti bruciando e folgorando se stesso.

Ma di che cosa sto parlando? Sto parlando di quel meccanismo, di quella funzione, di quello schema che è cosciente dell’esterno perché è cosciente dell’interno, e viceversa. Che è cosciente dell’altro mentre è cosciente di sé. Che fa essere l’altro-da-sé mentre fa essere se stesso. Sono due direzioni opposte.

È come se l’essere consistesse non di una singolarità che appare all’improvviso, ma di una differenziazione di un’unica realtà in due, senza distaccarsi completamente, ma oscillando in un senso e nell’altro per illuminare due polarità nello stesso tempo: l’oggetto in quanto illuminato dal soggetto o il soggetto stesso in quanto illuminante l’oggetto.

Si tratta di un movimento dinamico e veloce, che sfugge alla nostra attenzione. Io lo chiamo diade, due in uno, che mi ricorda sia l’antico simbolo dello yang-yin (in senso dinamico), sia il movimento del faro o del pendolo, sia il rapporto azione-reazione. Lo vedo in azione ovunque vi siano due polarità: nel rapporto maschio/femmina, nel ballo, nel pugilato, nella guerra, nella scherma... I due poli stanno in rapporto reciproco, complementare, e l’uno esiste per l’altro.

Dunque, non di singolarità si tratta, ma di una dualità particolare, quella che mette in moto la coscienza.

La coscienza è questo movimento.

Ma questo movimento mette in moto tutto, anche lo spazio-tempo.

Giustamente Einstein ha fatto notare che spazio e tempo sono la stessa cosa. Ma si è dimenticato, come tutti i fisici, della coscienza. Pensate che cosa assurda. Gli scienziati usano la coscienza per le loro teorie, senza però tenerne conto.

Il tempo, nella fisica, è una dimensione fondamentale che misuriamo per registrare il flusso degli eventi. Esso ci permette di collocare gli eventi in sequenza e distinguere tra passato, presente e futuro. Secondo la fisica moderna, il tempo è definito come la distanza tra gli eventi calcolata utilizzando delle coordinate spazio-temporali quadrimensionali.

Albert Einstein ha dimostrato che spazio e tempo sono strettamente connessi, distruggendo la concezione assoluta dello scorrere del tempo. Quindi, il tempo è inteso come durata, e in fisica si parla di intervallo di tempo, che ha un inizio e una fine. Insomma , la teoria della relatività ha introdotto il concetto di spazio-tempo, in cui l’aspetto cronologico e quello spaziale sono inseparabili e possono essere modificati dai campi gravitazionali.

Ma ripeto che ciò per cui queste cose esistono è la coscienza. Senza coscienza, per gli animali sarebbe solo un ripetersi di albe e tramonti. E dunque ciò che anima il tutto è la coscienza, che lavora come il faro di cui dicevo. Illumina illuminandosi. Si illumina per illuminare le cose.

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