mercoledì 21 agosto 2024

La diade equilibrista

 

Non so se avete notato che i corpi celesti di grandi dimensioni (pianeti, satelliti e stelle) tendono avere una forma più o meno sferica. Non esiste un pianeta quadrato o triangolare. Questo succede a causa della forza di gravità che agisce su di essi in modo uniforme e li arrotonda. Ma non solo, ci sono altre forze che si oppongono alla forza di gravità, bilanciandola o contrastandola. Ciò è inevitabile perché ogni forza viene contrastata o bilanciata da altre forze. Per esempio, esistono forze che possono opporsi alla gravità, la quale è una forza fondamentale che attrae gli oggetti l'uno verso l'altro in base alla loro massa. Ecco alcuni esempi:

 

1. Quando un oggetto è appoggiato su una superficie, come un tavolo, la forza normale esercitata dalla superficie verso l'alto contrasta con la forza di gravità che tira l'oggetto verso il basso. Questa forza è uguale in grandezza e opposta in direzione alla forza di gravità in condizioni di equilibrio.

 

2. In un fluido (come l'acqua), un oggetto subacqueo sperimenta una forza di galleggiamento (spinta di Archimede) che agisce verso l'alto, contrasta quindi con la gravità. Se la forza di galleggiamento è maggiore della forza di gravità, l'oggetto galleggia.

 

3. In alcuni casi, la forza di attrito può opporsi al movimento di un oggetto verso il basso, come nel caso di un oggetto che scivola su una superficie inclinata. Questa forza non agisce "contro la gravità" in modo diretto, ma impedisce il movimento.

 

4. In sistemi dove sono coinvolte cariche elettriche, le forze elettrostatiche possono anche contrastare la forza di gravità. Ad esempio, particelle cariche di segno opposto si attraggono e possono rimanere sospese in un campo gravitazionale.

 

5. In un sistema rotante, come un pianeta che ruota, ci sono forze apparenti (come la forza centrifuga) che possono contrastare la gravità, rendendo, ad esempio, gli oggetti più leggeri all'equatore rispetto ai poli.

In sintesi, ci sono varie forze che bilanciano o contrastano la forza di gravità in situazioni particolari.

In generale, la presenza di forze che si bilanciano o si contrastano dipende dalle condizioni specifiche del sistema e dai movimenti degli oggetti coinvolti. Ecco alcuni punti chiave:

 

1. Se un oggetto è in equilibrio statico (non si muove), significa che le forze che agiscono su di esso si bilanciano. Ad esempio, un libro appoggiato su un tavolo è soggetto alla forza di gravità che lo tira verso il basso, ma la forza normale esercitata dal tavolo lo spinge verso l'alto con la stessa intensità, mantenendo l'equilibrio.

 

2. In situazioni in cui un oggetto è in movimento, può esserci una netta forza risultante. Ad esempio, un'auto che accelera è soggetta a una forza motrice grazie al motore, che supera la forza di attrito e la resistenza dell'aria.

 

3. In molti casi di non-equilibrio, le forze ovviamente non si bilanciano. Ad esempio, se un oggetto viene lanciato in aria, la forza di gravità agisce verso il basso, mentre la forza di spinta iniziale agisce verso l'alto. In questa situazione, le forze non si bilanciano fino a quando l'oggetto non raggiunge l'apice del suo volo.

Un caso particolare è quello di un pendolo. In un pendolo, la forza di gravità gioca un ruolo cruciale nel suo movimento oscillatorio. Ecco come agisce:


La forza di gravità agisce verso il basso ed è responsabile del peso del pendolo. Questa forza è ciò che tira il pendolo verso il basso quando non è in movimento.


Quando il pendolo è in posizione verticale (cioè nel punto più basso della sua traiettoria), la forza di gravità è bilanciata dalla forza di tensione nella corda (o asta) del pendolo. In questo punto, il pendolo ha la massima velocità.

Quando il pendolo viene spostato da questa posizione di equilibrio e poi rilasciato, la forza di gravità agisce per riportarlo verso il basso. Tuttavia, mentre il pendolo scende, guadagna velocità e raggiunge un punto massimo (il punto più alto di oscillazione) dove si ferma brevemente prima di scendere di nuovo.


La componente della forza di gravità che agisce lungo la direzione del pendolo cambia durante l'oscillazione. Quando il pendolo è spostato dalle sue posizioni di equilibrio, la componente della forza di gravità provoca un'accelerazione che agisce per riportarlo verso il basso.


In sintesi, la forza di gravità è responsabile della forza restauratrice che causa l'oscillazione del pendolo, permettendo così al pendolo di muoversi avanti e indietro intorno al suo punto di equilibrio.

 

4. In un sistema dinamico, le forze possono cambiare continuamente e non è sempre vero che ci sia un'opposizione costante. Durante il volo di un razzo nello spazio, ad esempio, la forza di gravità agisce contro la spinta del motore fino a quando la spinta non supera la gravità.

 

5. La seconda legge del moto di Newton afferma che la forza netta su un oggetto è uguale alla massa dell'oggetto moltiplicata per la sua accelerazione (F = ma). Ciò implica che, se c'è un'accelerazione, deve esserci una forza netta, il che significa che le forze non si bilanciano.

 

In sintesi, mentre in molte situazioni quotidiane ci sono forze che si bilanciano (come in condizioni di equilibrio statico), ci sono anche molte situazioni, specialmente in dinamica e in movimento, in cui le forze non si bilanciano e gli oggetti accelerano o cambiano direzione. Ma comunque molte delle forze tendono a una situazione di equilibrio o di bilanciamento.

Ecco alcuni aspetti chiave da considerare:

 

1. In un sistema in cui tutte le forze che agiscono su un oggetto si annullano, l'oggetto è in equilibrio statico. In questo stato, non ci sono forze nette che causano un'accelerazione, e l'oggetto rimane fermo. Ad esempio, un libro su un tavolo è in equilibrio perché la forza di gravità è bilanciata dalla forza normale del tavolo.

 

2. Anche un oggetto che si muove a velocità costante in linea retta è in equilibrio dinamico. In questo caso, le forze che agiscono su di esso (come la forza di attrito e la forza motrice) sono bilanciate, e non c'è accelerazione.

 

3. I sistemi naturali tendono a stabilizzarsi e raggiungere una condizione di equilibrio. Questa è una delle ragioni per cui gli oggetti cadono verso il basso (verso il centro della terra): la forza di gravità esercita un'attrazione che ricerca una condizione di stabilità.

 

4. Quando le forze non si bilanciano, si ha un'accelerazione. Ad esempio, se spingiamo un oggetto e la forza di spinta supera l'attrito, l'oggetto accelererà. In questa situazione, non stiamo andando verso l'equilibrio, ma piuttosto, applicando forze a un sistema in movimento.

 

5 In fisica, esistono principi come il principio di minimo potenziale, secondo cui un sistema tende a spostarsi verso uno stato di minima energia potenziale. Questo non implica necessariamente che tutte le forze tendano a bilanciarsi, ma indica una tendenza verso stati più stabili.

 

6. Ci sono anche sistemi instabili in cui piccole perturbazioni portano a sconvolgimenti maggiori. In questi casi, il sistema non cerca l'equilibrio, ma può invece allontanarsi da uno stato di stabilità a causa delle forze in gioco.

 

In sintesi, mentre molti sistemi fisici mostrano una tendenza verso l'equilibrio e il bilanciamento delle forze, quando i sistemi sono in movimento e cambiano stato portano a dinamiche complesse e variabili. Il che è ovvio.

Esiste infatti una tendenza dell'universo verso l'equilibrio e la stabilità, che si manifesta attraverso diversi principi fisici e fenomeni naturali. Ecco alcune considerazioni su questo argomento:

 

1. La seconda Legge della Termodinamica stabilisce che in un sistema isolato, l'entropia (una misura del disordine) tende a aumentare nel tempo. Gli sistemi naturali evolvono verso stati di maggiore entropia, il che implica una sorta di equilibrio termico. Alla fine, si prevede che l'universo stesso giunga a uno stato di massima entropia, noto come "grande freddo" o "calore morto", in cui tutte le differenze di energia si sono equilibrate e non ci sono più processi termodinamici.

 

2. Molti sistemi fisici tendono a raggiungere stati stabili o di equilibrio. Per esempio, le particelle in interazioni gravitazionali si muovono verso configurazioni più stabili, e le molecole in un fluido si diffondono fino a raggiungere un equilibrio omogeneo.

 

3. Secondo il principio di minimo potenziale, i sistemi tendono a evolvere verso stati di minima energia potenziale. Questo principio è alla base di molti fenomeni fisici, inclusi la formazione di strutture (come stelle e galassie) e la stabilità delle orbite planetarie.

 

4.In alcuni sistemi complessi, emerge un comportamento autoorganizzante. Attraverso interazioni locali, il sistema può sviluppare strutture ordinate e stabili, come nei casi di formiche che costruiscono nidi o cristalli che si formano in un liquido.

 

5. Anche in sistemi lontani dall'equilibrio, esistono stati stabili che si possono raggiungere attraverso interazioni e scambi di energia. Ad esempio, gli ecosistemi possono raggiungere un equilibrio dinamico, in cui le popolazioni di diverse specie si stabilizzano nel tempo.

 

6. Inoltre la cosmologia ci dice che l'universo si sta espandendo in modo accelerato, complicando le teorie sulle sue dinamiche a lungo termine. Tuttavia, ci sono teorie come la cosmologia inflazionaria che suggeriscono che l'universo possa stabilizzarsi in determinate configurazioni energetiche.

 

In sintesi, l'universo mostra tendenze verso l'equilibrio e la stabilità attraverso leggi fisiche fondamentali e comportamenti naturali. Nondimeno, è importante notare che ci sono anche dinamiche di cambiamento e instabilità che possono emergere, rendendo l'universo un sistema complesso e in continua evoluzione.

Scusate la lezione di fisica, che però voleva mettere in evidenza come attraverso un complicato gioco di forze e controforze, i processi, prima o poi, tendono all’equilibrio, pur con eccezioni e variazioni a seconda delle condizioni e della natura del sistema in esame.

 

1. Abbiamo già detto che la seconda legge della termodinamica afferma che nei sistemi isolati, l'entropia tende a crescere nel tempo. Questo significa che i sistemi naturalmente evolvono verso stati di maggiore disordine o entropia, il che implica una tendenza verso l'equilibrio termodinamico. Una volta raggiunto, un sistema a equilibrio termodinamico non mostra variazioni macroscopiche.

 

2. Quando due o più sostanze sono mescolate, come ad esempio gas o liquidi, i processi di diffusione tendono a portare queste sostanze a uno stato omogeneo, in cui le concentrazioni diventano uniformi nel tempo. Questo processo è un esempio di come le dinamiche microscopiche conducano a un equilibrio macroscopico.

3. Nelle reazioni chimiche, le reazioni tendono a stabilizzarsi raggiungendo un equilibrio chimico, in cui le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti rimangono costanti. Anche se l'equilibrio è dinamico (le reazioni continuano a verificarsi, ma a velocità uguali), il sistema rimane in uno stato stazionario.

 

4. Gli ecosistemi possono raggiungere un equilibrio dinamico, in cui le popolazioni di diverse specie si stabilizzano. Tuttavia, ciò può essere influenzato da fattori esterni come cambiamenti climatici o interventi antropici, quindi gli equilibri possono essere temporanei.

 

5. È importante notare che alcuni sistemi non raggiungono mai un equilibrio stabilito, o lo raggiungono solo temporaneamente. Ad esempio, grandi eventi catastrofici (terremoti, eruzioni vulcaniche) possono cambiare radicalmente un sistema e portarlo a un nuovo stato di equilibrio.

 

6. Nei sistemi complessi, come le economie o le società umane, l'equilibrio può essere molto difficile da raggiungere a causa di molteplici fattori interconnessi, retroazioni e cambiamenti dinamici. Questi sistemi possono mostrare comportamenti di equilibrio instabile o cicli dinamici.

 

Ci tengo a precisare che io parlo di equilibrio dinamico, proprio come quello evidenziato dalle diadi. Ho già detto che l’importante è la risultante finale di spinte e controspinte, pur nelle diverse proporzioni e nella dinamica delle due polarità.

Ma il succo del discorso è che le forze, di qualsiasi sistema, vanno a due a due, si controbilanciano e sono dinamiche. E che non incontriamo mai una forza singolare.

In fisica, il concetto di forze che si presentano "a due a due" si riferisce fondamentalmente alla legge di azione e reazione, formulata da Newton nella sua terza legge del moto. Questa legge afferma che per ogni azione c'è una reazione uguale e contraria. Ciò significa che le forze agiscono sempre in coppie.

1. Quando un oggetto esercita una forza su un altro oggetto (come un pugno su un muro), il secondo oggetto esercita contemporaneamente una forza di uguale intensità e direzione opposta sul primo oggetto (il muro esercita una forza contro il pugno). Queste forze sono espressione della stessa interazione, ma agiscono su oggetti diversi.

2. In molte situazioni quotidiane, possiamo osservare forze bilanciate. Ad esempio, un oggetto in equilibrio (come un libro appoggiato su un tavolo) subisce la forza di gravità che lo attrae verso il basso, bilanciata dalla forza normale che il tavolo esercita verso l'alto. Qui, le forze si "annullano" a vicenda, creando uno stato di equilibrio.

3. Quando le forze non si bilanciano, l'oggetto subisce un'accelerazione. Ad esempio, se una macchina accelera, la forza motrice generata dal motore è superiore alla somma delle forze di attrito e resistenza, quindi l'auto si muove in avanti.

4. Esistono forze fondamentali nell'universo, come la gravità, la forza elettromagnetica, la forza nucleare forte e la forza nucleare debole, che possono essere considerate singole nel senso che rappresentano interazioni fondamentali, ma, nella pratica, ogni volta che ci sono interazioni, ce ne sono sempre due (azione e reazione).

Io, di questa legge di Newton, faccio una regola universale, non solo in campo fisico. E sostengo che le singolarità non esistono.

Questo ha conseguenze enormi, in quanto all’origine non può esserci una forza singola (un Dio, un Primo Motore, e così via) ma un sistema di forze bilanciate.

Che cos’è un sistema di forze bilanciate dinamicamente? Quello che io chiamo diade.

Ora, l’unico modo di rappresentare una diade è quello di una sfera in cui si muovono due polarità uguali e contrastanti.

Guardate due immagini e ditemi se si assomigliano; la prima è del simbolo yang-yin e la seconda è di due buchi neri che si scontrano:

 


 


 Riuscite a immaginare come si muovono le polarità l'una rispetto all'altra? Se una aumenta, l'altra non può che diminuire, ma, proprio come nell'oscillazione del pendolo, subito dopo quella che diminuisce tenderà ad aumentare, e viceversa. Il sistema tende inevitabilmente all'equilibrio, ma, per non fermare tutto, le due forze si contrappongono dinamicamente mantenendo il movimento.

Così funziona la diade in campo fisico, ma anche in campo mentale. Ed è per questo che si formano i due sessi, i significati contrapposti di pensieri, sentimenti, ecc, la doppia elica del Dna, la doppia struttura di tanti organi, la doppia presenza della coscienza (verticale e orizzontale), il doppio ritmo del respiro e del battito cardiaco e il doppio ritmo del tempo.

 

 

 

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