Olivier Bonnassies, autore con
Michel-Yves Bolloré di un best-seller internazionale che incrocia cosmologia,
fisica, storia e teologia, vorrebbe dimostrare che non c’è contrasto tra fede e
ragione. Il libro si intitola Dio. La
scienza, le prove. L’alba di una rivoluzione (Edizioni Sonda, 612
pagine, euro 24,90), e i suoi due autori (ovviamente credenti) sono l’ingegnere
informatico Michel-Yves Bolloré docente all’Université Paris-Dauphine e
l’imprenditore Olivier Bonnassies diplomato all’École Polytecnique di Parigi e
laureato in teologia all’Institute Catholique.
Il volume mostra
come, «storicamente, le conquiste scientifiche siano sembrate allontanare
sempre più l'uomo dall'idea di Dio. Negli ultimi decenni questo atteggiamento
si è invertito. “Per quattro secoli, da Copernico a Freud, passando per
Galileo, Newton, Laplace e Darwin, la scienza è sembrata in grado di spiegare
sempre più cose senza bisogno dell'ipotesi di Dio. Marx e Freud, che si
dichiaravano scienziati, cercarono persino di far credere che la religione
fosse tossica, “l’oppio dei popoli”. Tutto questo ha generato una corrente
materialista e scientista che ha dominato il XIX e il XX secolo. Le cose sono
cambiate con la scoperta della termodinamica, che dimostra che l'universo si
sta logorando e dirigendo verso una morte termica. L'universo ha quindi avuto
un inizio. E questa scoperta, successivamente confermata da molti altri
approcci razionali, ha implicazioni immense perché, se c'è un inizio, c'è un
Dio».
E questo è già
un errore, l’effetto di un ragionamento lineare, non circolare. Ma io vi
chiedo: in una realtà curva, circolare o sferica – come quella dello
spaziotempo einsteniano – non è detto che ci siano un inizio e una fine. Dove si
trovano in un cerchio?
E poi questa
antinomia inizio/fine è esattamente una diade, dove una polarità rimanda all’altra
e quindi le due sono complementari. Contrapposte sì, ma unite in un moto
circolare senza inizio e senza fine.
«In
primo luogo – continuano gli autori – ora sappiamo con certezza che l'universo
è composto da tempo, spazio e materia indissolubilmente legati; in secondo
luogo, che sicuramente ha avuto un inizio assoluto; e in terzo luogo, che è
straordinariamente regolato in tutti i suoi aspetti per consentire la vita
complessa. Queste tre scoperte hanno enormi implicazioni, perché se il tempo,
lo spazio e la materia, intimamente legati, hanno avuto un inizio, è perché la
causa all'origine per definizione trascende il nostro universo, cioè è non spaziale,
non temporale e non materiale, visto che ha avuto il potere di creare tutto ciò
che esiste, e che lo ha anche regolato in modo che i quark e gli atomi
potessero essere stabili con valori molto precisi (senza i quali non sarebbe
possibile alcuna evoluzione complessa), che le stelle potessero bruciare per 10
miliardi di anni e che si potesse sviluppare la vita complessa. Con questi
importantissimi e semplicissimi risultati, la scienza ci fornisce l'esatta
definizione di ciò che tutte le filosofie e tutte le religioni classiche
indicano come Dio, cioè un essere trascendente, esterno all'universo, che lo ha
creato affinché un giorno potessero emergere la vita complessa e gli esseri
umani».
Anche
questo può essere non vero. Anzi, è più probabile che il Big Bang non sia
affatto l’inizio ma un inizio di un ciclo che si ripete all’infinito. Avanti e
indietro, avanti e indietro… in una oscillazione infinita.
E,
in ogni caso, questo non dimostra affatto l’esistenza di un Dio cristiano,
sceso nello spaziotempo, ma di un Dio trascendente.
Come
dico sempre, noi non possiamo dimostrare l’inesistenza di Dio, ma possiamo
dimostrare l’inesistenza di certe immagini di Dio, fra cui sicuramente quella
cristiana, la più materialista e ingenua di tutte,
E
arriviamo alla affermazioni teologiche: “Dio ha creato l’uomo perché lo cerchi”!
La solita psicopatologia cristologica.
Se
mio padre mi avessi generato “perché lo cerchi”, io gli direi. Ma vai a farti
curare il cervello!
Il
problema è che si vuole usare per dimostrare l’esistenza d Dio una logica tutta
umana, piccola e limitata, che non è in grado di dimostrare ciò che la
trascende.
E ora leggete questo articolo apparso su Eronews Italiano intitolato: “Se qualcuno ci avesse creato, non sarebbe stato certamente intelligente”.
L'evoluzione
biologica è un dato di fatto, anche se i negazionisti vi si
oppongono. Questa teoria ha molte prove scientifiche a sostegno.
Ad esempio,
mentre James Usher, arcivescovo d'Irlanda (che ha tentato di quantificare gli
eventi biblici) ha fatto risalire la creazione al 4004 a.C., le
prove geologiche suggeriscono che l'età della Terra sia di circa 4,5 miliardi
di anni. Anche l'esistenza di fossili di animali antichi risalenti a
milioni di anni fa conferma queste scoperte geologiche.
Naturalmente, qualcuno ha cercato di trovare una spiegazione
religiosa e soprannaturale anche per l'esistenza di questi
fossili, ad esempio che Dio ha creato i fossili per mettere alla prova la
nostra fede; o che i dinosauri si sono estinti perché non entravano nell'Arca
di Noè, oppure che vivevano insieme agli umani prima della Grande Tempesta
dell'era di Noè.
Sebbene
nessun fossile umano e di dinosauro sia mai stato trovato in uno strato
geologico comune per dimostrare questa tesi, cio non è bastato a
convincere gli oppositori alla teoria dell'«evoluzione» e
tutt'oggi, nelle opere religiose, si possono vedere molte immagini di umani
primitivi che coesistono con i dinosauri.
Un
«disegno intelligente»
C'è anche
una corrente di pensiero che crede che l'esistenza di Dio possa essere spiegata
parallelamente al processo di «evoluzione» perché la stessa
evoluzione deve essere condotta secondo «un disegno prestabilito» e
un «disegno intelligente». In realtà, stanno cercando di inserire in qualche
modo l'idea dell'esistenza di Dio in questa teoria e di spiegarla insieme alle
prove dell'evoluzione
biologica.
Pertanto, i
sostenitori del «disegno intelligente» accettano che gli esseri viventi si
evolvano, ma ritengono che questa evoluzione richieda un regista e non possa
avvenire per caso.
Una delle
parti più belle della teoria dell'evoluzione di Darwin-Wallace è che spiega
l'evoluzione biologica in termini di cambiamenti che avvengono attraverso
il caso e la selezione e in base alle condizioni della natura. Il
processo non richiede un'entità a monte, un controllore o una tabella di
marcia.
In altre
parole, le trasformazioni avvenute sul pianeta nel corso di miliardi di anni
hanno causato la nascita del tipo «umano» e, se prevalessero altre
condizioni, è probabile che nemmeno gli umani esisterebbero.
Complessità
irriducibile
Uno degli
argomenti dei sostenitori del «disegno intelligente» per spiegare il loro punto
di vista è enfatizzare la questione della «complessità
irriducibile». Indicano strutture biologiche molto complesse, come
l'occhio umano, e affermano che una tale struttura richieda la presenza di
molti elementi e che non possa essersi formata per coincidenza e dall'accumulo
di piccoli cambiamenti.
Ma questo
argomento è facilmente confutabile, perché ciò che accade nell'evoluzione è che
alcuni elementi trovano nuove funzioni. Nella grande famiglia delle proteine,
ad esempio, molte di esse hanno funzioni multiple e non correlate.
Per quanto riguarda gli occhi, ancora oggi ci sono animali che hanno una
struttura oculare più simile a quella dei nostri antenati che alla nostra.
La migliore
argomentazione contro il «disegno intelligente» è tutta l'evidenza che dimostra
che, anche se ci fosse un grande disegnatore, sembrerebbe essere
«non così intelligente».
Gli studi
biologici hanno dimostrato chiaramente che o tutto è avvenuto per caso o che la
persona che gestiva il tutto non ha svolto correttamente il suo lavoro.
L'evoluzione
biologica è come cercare di ricostruire una casa già costruita. Non puoi
demolire e ricostruire l'intera casa; ma puoi manipolarne alcune parti,
allargare una porta o aggiungere un'altra stanza.
Queste
riforme graduali alla fine si sovrapporrebbero, come le chiese in cui
coesistono diversi stili architettonici perché costruite nel corso di diversi
secoli.
Nell'universo,
anche nei corpi degli organismi, ci sono cose che sono state utili per un certo
periodo di tempo ma che poi hanno dovuto adattarsi gradualmente ai cambiamenti;
altrimenti o diventano una seccatura per il corpo, oppure scompaiono
gradualmente o, in alcuni casi, causano anche l'estinzione di una
specie.
Ad esempio,
malattie come la lombalgia, l'ernia del disco e le emorroidi esistono
perché siamo stati quadrupedi per milioni di anni e molte parti del corpo non
si sono ancora adattate alla camminata umana su due gambe. Un altro esempio è
il soffocamento di molti bambini dovuto al fatto che l'apparato digerente
condivide lo spazio con il tratto respiratorio, mentre è facile separare i due
spazi. Anche il posizionamento dell'apertura anale vicino al tratto genitale a
volte causa gravi infezioni.
E non è solo
nell'anatomia che si possono trovare difetti nella progettazione del corpo. Nel
corpo umano ci sono a volte molti disturbi biochimici, che ora possono essere
superati grazie all'ingegneria genetica.
In questo
modo, se vogliamo credere in un «costruttore superiore», accettiamo almeno che
tali costruttori dovrebbero anche essere «competenti» per svolgere un simile
lavoro.
Codici
genetici
La migliore
evidenza di «evoluzione» si trova nella struttura del DNA.
Tutti gli organismi viventi hanno lo stesso codice genetico e questo ha
determinato il successo nella scienza dell'ingegneria genetica perché i geni di
un organismo possono funzionare in un altro organismo e, grazie a questo fatto,
possiamo produrre insulina umana nei batteri.
Ora la
domanda è: se un essere superiore creasse organismi dal «nulla», non sarebbe
più ragionevole dare a ciascuno di quegli organismi un codice
genetico diverso? perché, come dice la Bibbia, ciò avrebbe impedito il
trasferimento genico tra le specie e avrebbe dimostrato che tutti gli organismi
sono stati creati indipendentemente?
Questo concetto è stato da me espresso varie volte. Nell'evoluzione vediamo certamente in azione una bella intelligenza, ma anche errori, cose sbagliate, ripensamenti e rabberci... insomma non un Dio perfetto. Semmai, qualcosa che si fa da sola, con grande fatica, attraverso prove e tentativi. Purtroppo, gli esperimenti, spesso falliti, siamo noi!
Allora piantiamola col Dio perfetto che crea l'universo dal nulla e pensiamo piuttosto a qualcosa che si fa da sola, commettendo errori. Rivalutiamo il concetto di spontaneità. Questo significa "natura": una grande opera collettiva di costruzione ed espansione, che può anche fallire.
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