Una delle ultime teorie "scientifiche" ci dice che potremmo essere un programma di computer fatta in laboratorio da una civiltà superintelligente. Come noi siamo vicini a programmare un universo virtuale, così una civiltà super avanzata lo avrebbe già fatto con noi, che saremmo solo delle immagini.
Idea non nuova, a parte la storia del computer. Quando in Oriente si dice che tutto è un' illusione, si sostiene la stessa cosa. Insomma Dio o Maya, la dea dell' illusione, sarebbero un programmatore.
Potrebbe essere, ma resta ancora la domanda: perché non informarci? "Siete solo degli ologrammi e non vi illudere di avere una sostanza."
Che cosa cambierebbe? Proprio nulla. Dio o programmatore divino, la nostra sostanza è zero, già lo sappiamo. In un istante può sparire tutto, noi e l'universo, come un proiettore cinematografico che si spegne e l' intero film scompare. Puf! Sparisce lo schermo e si accende la luce.
Noi cerchiamo sempre cose sostanziali, ma la verità è che siamo pacchetti di un' energia che dà movimento senza esistere in sé. Pacchetti di nulla.
Vi domanderete: come fa un' energia senza sostanza a dare sostanza? Ma proprio questa è l' illusione. Un gioco di prestigio. Che fa apparire reale ciò che è solo un' immagine.
Lo fanno tanti prestigiatori e voi vi arrovellate a scoprire il trucco, senza riuscirvi. E Dio è un bravo illusionista.
Il mondo sarebbe una grande magia. E noi gli stupidi che ci credono.
Comunque, scusate l' astrazione, ma l' in sé come potrebbe cambiare e diventare altro da sé? L' insostanzialità non è un difetto, ma il requisito necessario per il divenire delle cose. Una cosa in sé sarebbe immutabile, peggio di una pietra. Sempre uguale a sé stessa.
Delle due l' una: o l' immobilità senza tempo o il mutamento del tempo.
Ci deve essere una minima increspatura nella sostanzialità dell' essere per farlo divenire. Un blocco unico rimarrebbe così com' è.
È questa increspatura che mette in moto tutto in forma dinamica. Che produce l' energia necessaria.
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