martedì 6 agosto 2024

L'alternanza degli opposti

 

L’alternanza degli opposti

L’alternanza di caldo e di freddo è un esempio di come funziona l’alternanza di tutti gli opposti. Noi sappiamo, per esperienza, che dopo l’uno verrà l’altro, con stagioni intermedie. E che soffriremo in entrambi i casi: quando farà caldo cercheremo il freddo e quando farà freddo cercheremo il caldo. E sappiamo che si tratta di esperienze inevitabili, nella loro alternanza.

Potremmo definire il caldo come l’assenza di freddo e il freddo come mancanza di caldo, La fisica ci dice alcune cose importanti su entrambi gli stati, ma non ci dice la cosa essenziale. Quando e perché. Ecco come:

«ll caldo e il freddo non sono entità in sé, ma piuttosto descrivono stati relativi della temperatura. La temperatura è una grandezza fisica che misura il grado di agitazione delle particelle di un corpo. Quando le particelle si muovono più rapidamente, il corpo ha una temperatura più alta, e quindi lo percepiamo come "caldo". Viceversa, quando le particelle si muovono più lentamente, la temperatura è più bassa e il corpo è percepito come "freddo".

Il caldo è associato a una grande quantità di energia cinetica delle particelle, mentre il freddo è relativo a una minore energia cinetica. Quindi, il caldo e il freddo sono termini descrittivi che indicano lo stato termico di un sistema rispetto a un'altra temperatura.

In termini di termodinamica, il calore è l'energia trasferita tra sistemi o corpi a causa di una differenza di temperatura. Quando due oggetti di temperatura diversa vengono messi a contatto, il calore fluirà dal corpo più caldo a quello più freddo fino a raggiungere un equilibrio termico. In sintesi, caldo e freddo possono essere definiti come stati relativi della temperatura, legati all'agitazione delle particelle nei materiali e al trasferimento di energia termica.»

Tutto queste informazioni della fisica sono utili, ma non ci dicono perché il caldo  il freddo si alternano nella vita e neppure quando. Sono piuttosto la logica, l’esperienza e le altre discipline (per esempio la meteorologia) che ce lo dicono in parte. Noi conosciamo l’alternanza delle stagioni e dunque sappiamo che dopo l’una verrà l’altra, e che staremo male per motivi opposti. Questo “stare male” dipende dall’alternanza degli stati estremi; se la temperatura fosse più o meno sempre la stessa, come all’equatore, non soffriremmo per il caldo o per il freddo, ma per altri motivi: l’alternanza delle stagioni delle piogge, dei tifoni o di altro. Poiché la stabilità non esiste o esiste per brevi periodi, dobbiamo soffrire.

Il caldo e il freddo, dunque, sono sia concetti sia realtà. Non sono idee inventate; sono idee a cui corrisponde la realtà.

Ma la scienza ci dice che, per esempio, il buio non esiste come fenomeno in sé, ma è solo l’assenza di luce, cioè di fotoni. Questo non ci cambia la vita, perché noi continueremo a fare esperienza di entrambi.

Sappiamo benissimo che i due stati contrapposti sono complementari, che quando c’è l’uno non c’è l’altro, che ci sono sfumature intermedie e che l’uno giustifica l’altro. O nessuno dei due o entrambi in alternanza, Ma, sul piano mentale (senza tempo), l’uno è in un rapporto istantaneo con l’altro, Non posso pensare al caldo senza pensare al freddo, e viceversa, Non posso pensare al bello senza pensare al brutto, e viceversa. Non posso pensare all’alto senza pensare al basso, e viceversa. Non posso pensare al maschio senza pensare alla femmina, e viceversa. Non posso pensare all’inspirazione senza pensare all’espirazione, e viceversa. Non posso pensare alla pace senza pensare alla guerra, e viceversa. E così potrei andare avanti a lungo con gli esempi.

Questi opposti esistono l’uno per l’altro (sono entangled, direbbe la fisica quantistica), tanto che, se l’uno esiste sperimentalmente, sono sicuro che esiste il suo contrario.

Ma si noti che questa alternanza non riguarda solo la realtà e la mente, ma è un evento che si verificherà in alternanza. E quindi io sono in grado di predire gli avvenimenti dell’esistenza che sono in alternanza. Dopo l’alluvione, verrà la siccità. Dopo la fortuna verrà la sfortuna. Dopo il bene, verrà il male. Dopo l’acquisizione, verrà la perdita. Dopo la gioventù, verrà la vecchiaia. Dopo il passato, verrà il futuro. Dopo la crescita, verrà la decrescita. Dopo l’inspirazione verrà l’espirazione. Dopo la vita, verrà la morte…E così via, questo è sicuro.

Questi concetti opposti e complementari esistono realmente, sia a livello fisico, sia a livello mentale, sia a livello di eventi. Non sono favole. Ecco perché la nostra mente può pensare cose reali. Perché essa stessa è un aspetto di questo reale alternatvo. Inutili sottolineare che anche la mente-psiche segue questa alternanza: pensieri contrapposti, sentimenti contrapposti, emozioni contrapposte… La mente e la realtà sono connesse.

In tal senso, avevano ragione gli antichi taoisti: certi avvenimenti in alternanza (“oscillanti”) possono essere previsti.

Certo io posso inventarmi una favola o un mito, ma questo non sarà in alternanza e non avrà nessun polo sperimentato. Segno che non corrisponde a nessuna realtà.

Se prendiamo concetti come “alto” e “basso”, sappiamo che possono essere sia considerati come concetti relativi sia come realtà fisiche misurabili, a seconda del contesto in cui vengono utilizzati. "Alto" e "basso" sono termini relativi che dipendono da un punto di riferimento. Ad esempio, un edificio può essere considerato alto rispetto a un altro edificio più basso, ma potrebbe non essere considerato alto in relazione a una montagna. Quindi, in questo senso, sono concetti soggettivi che variano a seconda della percezione e del confronto.

In un contesto scientifico e quantitativo, "alto" e "basso" possono riferirsi a misurazioni oggettive. Ad esempio, si può misurare l'altezza di un oggetto in metri o centimetri, e in questo caso si parla di realtà fisiche misurabili. Un oggetto che misura 10 metri di altezza è oggettivamente più alto di un oggetto che misura 5 metri.

In diversi ambiti, come nell'arte, nella musica o nella psicologia, le nozioni di alto e basso possono avere significati differenti e possono riferirsi a qualità diverse. Ad esempio, in musica si può parlare di note alte e basse, mentre in comunicazione visiva si possono analizzare composizioni visive in termini di elementi "alti" e "bassi".

Ma, in sintesi, "alto" e "basso" possono essere sia concetti soggettivi sia realtà fisiche connesse, a seconda del contesto e della modalità di analisi.

Questo ragionamento può essere esteso a tutti i concetti altalenanti (oscillanti) e contrapposti. Perché sono complementari sia a livello mentale sia a livello reale.

Qual è la conclusione? Che è possibile prevedere gli eventi legati a questi fenomeni oscillanti (in quanto se c’è l’uno c’è o ci dovrà essere l’altro), ma il fattore tempo non sarà così precisabile; e questo perché il tempo è a sua volta un fenomeno oscillante. Se in un pendolo posso misurare con precisione le oscillazioni, nella realtà posso prevederle solo con imprecisione. Ma so che cmunque avverranno.

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