mercoledì 1 maggio 2024

Individui insignificanti

 

La natura non ha etica. I suoi principi sono la conservazione dell’energia (la somma deve sempre rimanere uguale) e l’equilibrio delle forze contrapposte. Il bene e il male, la giustizia e l’ingiustizia dei singoli non la riguardano.

Però, riguardano noi, che in quanto individui, non ci rassegniamo alle evidenti ingiustizie (per esempio, un bambino che nasce malato, qualcuno che viene ucciso incolpevolmente, il buono che viene perseguitato, il delinquente che si arricchisce, ecc.) e vorremmo che si ristabilisse una giustizia, almeno nell’aldilà. Il sangue degli innocenti grida vendetta

Per questo ci siamo inventati un Dio che pareggi i conti. Ma, se ci fosse un Dio del genere, avrebbe per lo meno permesso queste ingiustizie, e, per uno che dovrebbe essere Bene e amore, le cose non tornano mai.

Quindi resta la domanda: perché esiste una chiara ingiustizia cosmica?

Il fatto è che la giustizia esiste. Ma nel complesso, non per gli individui.

Se tu per esempio vieni ammazzato da un prepotente e non te lo sei meritato, stai tranquillo che il delitto verrà compensato… nel senso che qualcun altro pagherà. Se tu hai una grande fortuna, stai tranquillo che qualcun altro subirà una sventura… E magari sei stato proprio tu quello che ha pagato.

Tu hai pagato per un altro. Oppure la tua fortuna era la compensazione per la sfortuna di un altro.

In fondo, nella vicenda di Gesù c’è proprio questa idea: uno paga per gli altri.

Per la natura, giustizia è fatta, perché lo squilibrio è stato compensato: ma nell’insieme delle cose e non per l’individuo. L’equilibrio è stato ristabilito, ma non per te.

Noi invece vorremmo una giustizia ad personam, non ad rem.

In questa non corrispondenza tra le nostre pretese e la realtà, ci scopriamo numeri o mattoncini insignificanti.

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