Il gioco cosmico
Per le leggi della
fisica quantistica, gli oggetti microscopici possono esistere in una
combinazione di più stati, la cosiddetta “sovrapposizione”. E solo quando interagiscono con un
dispositivo di misurazione (ovvero quando vengono osservati da qualcuno),
assumono valori ben definiti, cioè “collasseranno”.
Ma questo già lo
sapevamo. Perché all’origine tutte le cose sono attaccate e indistinte, come
con una colla, e possono esistere solo quando la contrapposizione soggetto/oggetto
comincia ad agire. La contrapposizione le scolla e le distingue, per così dire.
Ma che cosa provoca
all’inizio la differenziazione di questo blocco primitivo? Sembra che debba
esserci un Soggetto supremo, che, conoscendo le cose, permette la loro
emersione individuale.
In realtà non c’è
bisogno di nessun Soggetto o Motore Primo. Perché in principio non c’è una
singolarità, ma un ciclo, un processo ciclico. In altri termini, le cose sono
riunite per dividersi e si dividono per riunirsi. Prima sono tutte
“sovrapposte” e poi si differenziano. Ma, siccome un ciclo è circolare e
infinito, non c’è un vero inizio e una vera fine, dato che inizio e fine
formano una diade e che ogni inizio comporta una fine e ogni fine un inizio.
Dunque, non c’è
bisogno di nessuna entità esterna, perché qualunque sistema si localizza, si
trasforma e collassa spontaneamente, naturalmente: questo è infatti il
significato del termine natura.
La natura è la natura di ogni cosa.
La parola
"natura" proviene dal latino "natura", che deriva dal verbo
"nascere", significando "quello che è nato". Nel senso più
ampio, "natura" si riferisce all'insieme di tutte le cose esistenti
nel mondo fisico, comprese le piante, gli animali, i fenomeni naturali e il
mondo materiale in generale. Quindi, la parola ha due significati, inevitabilmente: la natura come insieme
e la natura come differenziazione e distinzione, cioè la natura specifica
di ogni cosa.
La natura è proprio
questo ciclo di unione e differenziazione, senza inizio e senza fine, in un
circolo infinito (∞). A noi sembra che ci sia un inizio e una fine perché non
vediamo l’insieme. E non lo vediamo perché siamo in preda a un’illusione
mentale, generata dalla nostra coscienza-tempo. Concepiamo lo sdoppiamento o
l’unione, ma non la sostanziale coincidenza fra i due poli. Ci possiamo porre
in uno stato o nell’altro, ma non in entrambi contemporaneamente.
In effetti siamo
sotto l’effetto del tempo-coscienza! L’illusione cosmica, il gioco cosmico, che
ci fa apparire diviso ciò che è unito.
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