martedì 30 aprile 2024

Il gioco cosmico

 

Il gioco cosmico

Per le leggi della fisica quantistica, gli oggetti microscopici possono esistere in una combinazione di più stati, la cosiddetta “sovrapposizione”.  E solo quando interagiscono con un dispositivo di misurazione (ovvero quando vengono osservati da qualcuno), assumono valori ben definiti, cioè “collasseranno”.

Ma questo già lo sapevamo. Perché all’origine tutte le cose sono attaccate e indistinte, come con una colla, e possono esistere solo quando la contrapposizione soggetto/oggetto comincia ad agire. La contrapposizione le scolla e le distingue, per così dire.

Ma che cosa provoca all’inizio la differenziazione di questo blocco primitivo? Sembra che debba esserci un Soggetto supremo, che, conoscendo le cose, permette la loro emersione individuale.

In realtà non c’è bisogno di nessun Soggetto o Motore Primo. Perché in principio non c’è una singolarità, ma un ciclo, un processo ciclico. In altri termini, le cose sono riunite per dividersi e si dividono per riunirsi. Prima sono tutte “sovrapposte” e poi si differenziano. Ma, siccome un ciclo è circolare e infinito, non c’è un vero inizio e una vera fine, dato che inizio e fine formano una diade e che ogni inizio comporta una fine e ogni fine un inizio.

Dunque, non c’è bisogno di nessuna entità esterna, perché qualunque sistema si localizza, si trasforma e collassa spontaneamente, naturalmente: questo è infatti il significato del termine natura.

La natura è la natura di ogni cosa.

La parola "natura" proviene dal latino "natura", che deriva dal verbo "nascere", significando "quello che è nato". Nel senso più ampio, "natura" si riferisce all'insieme di tutte le cose esistenti nel mondo fisico, comprese le piante, gli animali, i fenomeni naturali e il mondo materiale in generale. Quindi, la parola ha due significati, inevitabilmente: la natura come insieme e la natura come differenziazione e distinzione, cioè la natura specifica di ogni cosa.

La natura è proprio questo ciclo di unione e differenziazione, senza inizio e senza fine, in un circolo infinito (∞). A noi sembra che ci sia un inizio e una fine perché non vediamo l’insieme. E non lo vediamo perché siamo in preda a un’illusione mentale, generata dalla nostra coscienza-tempo. Concepiamo lo sdoppiamento o l’unione, ma non la sostanziale coincidenza fra i due poli. Ci possiamo porre in uno stato o nell’altro, ma non in entrambi contemporaneamente.

In effetti siamo sotto l’effetto del tempo-coscienza! L’illusione cosmica, il gioco cosmico, che ci fa apparire diviso ciò che è unito.

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