Nessuno toglierà dalla
mente degli uomini l’idea che il male, gli incidenti, le malattie e tutti gli
eventi negativi che capitano siano una punizione divina. Come se il compito di
Dio fosse quello di tener conto di tutte le azioni di tutti gli uomini per
poterli giudicare e condannare o premiare… Chissà che gigantesco conto profitti
e perdite, entrate e uscite, meriti e demeriti!
Ma un Dio del genere non
sarebbe trascendenza, non sarebbe al di là del bene e del male ; sarebbe
pesantemente coinvolto nella realtà umana dualistica, sarebbe un qualsiasi
giudice antropomorfo, sarebbe anche lui un povero dio/diavolo ambivalente. Sono
gli uomini che vorrebbero un Dio del genere perché si accorgono
dell’ingiustizia del tutto e vorrebbero una compensazione ultraterrena.
Nessuno li convincerà che
il bene e il male nascono già per riequilibrarsi e per sostenersi a
vicenda. Non è quindi una questione di etica, ma una questione di riequilibrio.
La natura e Dio non sanno
nulla di bene e male. È una questione psico-fisica di equilibrio. Una questione
fisica e psichica che è già inscritta nel nostro DNA e che agisce in modo
oscillatorio, avanti e indietro.
Quasi nessuno capisce che il
male esiste… perché esiste il bene. E che il male entra in campo
necessariamente, automaticamente, per compensare il bene.
O saprete andare oltre il
dualismo male/bene o sarete sempre vittime di queste oscillazioni. E non
capirete mai nulla: inseguirete illusioni di premi e castighi.
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