domenica 21 aprile 2024

Come pugili

Come pugili

Abbiamo detto che le due parti del simbolo yang-yin sono in movimento. Se una aumenta, l’altra diminuisce; ma nessuna delle due può annullare l’altra, perché ogni aumento della prima provoca un contro-sforzo, una controspinta, una reazione della seconda per ritornare a un certo equilibrio. Sono come due pugili di pari forza che si combattono in un ring: sono contrapposti in quanto avversari, ma essendo di pari forza, nessuno dei due può vincere. Ci saranno fasi in cui uno dei due avanzerà e l’altro indietreggerà, e poi avverrà il contrario. I due sono divisi, sono avversari, però, in quanto interessati al match in cui guadagnano entrambi, sono uniti.

E quindi le due polarità si combattono pur restando unite in un’unità che io chiamo “diade”. Se una delle due parti cancellasse l’altra, la diade si annichilerebbe. Il che è rappresentato, nell’antico simbolo, da un punto di colore opposto, indicante la presenza dell’una nell’altra e l’impossibilità di superare per entrambe un certo limite.

Questa diade rappresenta anche il rapporto mente/materia. Dove c’è molta materia, c’è poca mente; e dove c’è molta mente c’è poca materia. Ma comunque le due sono unite per sempre e l’una non può fare a meno dell’altra – e l’una viene dall’altra e l’una viene per l’altra. Ecco come nasce la coscienza, da uno sdoppiamento di qualcosa che però rimane unitario, dalle coppie di particelle alle coppie di emisferi del cervello

Tale tipo di rapporto si ripete dappertutto, per ogni tipo di interazione, sia fisica sia mentale. Anzi, anche la diade fisico/mentale è fondamentale, così come l’interno e l’esterno di qualunque ente, animato o non. In realtà, l’intero universo è animato e cambia continuamente in maniera dialettica. Ed ha esso stesso un contrario.

È interessante notare che gli antichi taoisti, attraverso la combinazione di linee unite e di linee spezzate avevano già concepito un codice binario, come quello dei nostri computer. Quattro sono le possibili interazioni fra le due linee, proprio come quattro sono le interazioni nella fisica.

Va osservato che l’energia nasce proprio dall’interazione-divisione. Dal contrasto fra due pari, si crea una tensione o una forza che è poi quella che vediamo nel ring. Se i due pugili non fossero in contrasto per la vittoria, non ci sarebbe nessuno scontro, dunque nessuna energia.

L'I Ching, o Libro dei Mutamenti, e la fisica quantistica presentano in realtà alcune affascinanti connessioni.

Innanzitutto condividono alcuni principi:

Entrambi sottolineano l'impermanenza e il continuo mutare della realtà. L'I Ching descrive i mutamenti come flussi ciclici governati da principi universali, mentre la fisica quantistica evidenzia la natura probabilistica e dinamica delle particelle subatomiche.
L'I Ching vede la realtà come un'interazione di forze opposte e complementari, rappresentate da yin e yang. La fisica quantistica, a sua volta, descrive fenomeni come la dualità onda-particella e il principio di complementarità di Bohr, mostrando come entità apparentemente contrastanti possano coesistere.
L'I Ching considera l'universo come un sistema interconnesso, dove ogni elemento influenza il tutto. La fisica quantistica, con il concetto di entanglement, dimostra la correlazione istantanea tra particelle quantistiche anche a grandi distanze, supportando l'idea di una profonda connessione tra tutte le cose.
Alcuni studiosi hanno trovato nell'I Ching un sistema di pensiero utile per interpretare i concetti quantistici che sfidano la nostra comprensione ordinaria della realtà. L'esagrammatica dell'I Ching, con i suoi simboli e le sue mutazioni, potrebbe offrire una chiave di lettura alternativa per fenomeni quantistici come la sovrapposizione e la non-località.
L'I Ching, come la fisica quantistica, incoraggia un approccio olistico alla conoscenza, superando la frammentazione disciplinare e abbracciando una visione più ampia e interconnessa della realtà.
Però esistono anche differenze:

La natura simbolica e aperta all'interpretazione dell'I Ching può portare a letture soggettive e non univoche, ostacolando un confronto rigoroso con la fisica quantistica.
Inoltre i principi dell'I Ching non sono sottoposti a rigorosi test sperimentali come quelli della fisica quantistica, limitando la loro validità scientifica.

Insomma, l’ I Ching si basa sui principi di casualità e cambiamento. Questi concetti hanno trovato una sorta di parallelo nella fisica quantistica moderna, che descrive come gli eventi a livello subatomico si verificano in modo probabilistico e non deterministico.

Carl Gustav Jung, il famoso psicologo svizzero, ha introdotto il concetto di sincronicità, che descrive eventi significativi che si verificano insieme senza una causa diretta. Jung ha sviluppato questa idea mentre studiava il I Ching, e ha notato come il testo enfatizzasse la relazione tra eventi che sembrano coincidere in modo significativo.

Inoltre, alcuni studiosi hanno osservato che i simbolismi matematici e i principi trovati nel I Ching possono essere visti come precursori di alcune teorie scientifiche moderne, come la logica binaria utilizzata nei computer e la struttura del DNA. La fisica quantistica, con la sua enfasi sulla probabilità e sull’indeterminazione, rispecchia in qualche modo l’approccio del I Ching alla realtà, dove gli eventi non sono sempre prevedibili ma possono essere compresi in termini di modelli e probabilità.

Quindi, mentre il I Ching è un testo filosofico e divinatorio che riflette su come gli eventi si manifestano nell’universo, la fisica quantistica è una scienza che cerca di descrivere e prevedere il comportamento delle particelle a livello quantistico. Entrambi affrontano il concetto di casualità e la natura non lineare della realtà, sebbene da prospettive diverse e con metodi diversi.
In conclusione, le affinità tra l'I Ching e la fisica quantistica offrono spunti di riflessione intriganti, suggerendo una profonda connessione tra la saggezza antica e le scoperte scientifiche moderne. Tuttavia, è importante ricordare le differenze metodologiche e la natura interpretativa dell'I Ching.

L'esplorazione di queste connessioni può comunque rivelarsi un percorso utile per ampliare la nostra comprensione della realtà, integrando diverse prospettive di conoscenza.

Ad ogni modo, gli antichi taoisti cercarono un metodo per spiegare la connessione mente-materia e per prevedere il corso degli avvenimenti, che non è affatto casuale, ma segue certe regole. La prima di queste regole è l’alternanza, la ciclicità o l’oscillazione: data la natura complementare di ogni diade, ad ogni polarità se ne contrappone una contraria. E quindi il movimento è oscillatorio. Proprio come in un pendolo, ad ogni movimento avanti seguirà un movimento indietro.

Se applichiamo questa regola agli avvenimenti, dopo un periodo di crescita dovremo aspettarci un periodo di decrescita, dopo un successo un insuccesso, dopo un inizio una fine, dopo un bene un male. Insomma, quando le cose raggiungono un culmine, dobbiamo aspettarci che entri in azione la situazione contraria. Anche per le date sono previste predizioni, in base alla posizione delle linee. 

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