Fermare il dualismo?
Per evitare la reazione,
l’inevitabile contro-azione a tutto ciò che facciamo, a tutto ciò che proviamo o che ci capita, il
taoismo, consapevole che ogni mossa suscita una contromossa (come indicato
anche nella terza legge di Newton molti secoli dopo), suggerisce il wu wei,
cioè l’azione senza azione, senza forzare le cose, senza agire violentemente
contro la natura, gli altri, gli eventi e noi stessi. Un po’ come lo spermatozoo
che con i suoi movimenti suscita la minima o nessuna reazione dell’ambiente in
cui è immerso.
Questo è un metodo per
evitare o diminuire l’inevitabile contro-azione.
Il che significa che, se
compi un’azione, provochi sempre, per la legge delle oscillazioni, forze
contrarie, buone o cattive che siano (per te, non per la natura che non sa
niente di bene e di male, ma solo di utile per la sopravvivenza del sistema).
Quindi, il dolore, la pena,
l’insuccesso, il fallimento, la perdita, la sofferenza, l’assenza, la
negatività ecc. non possono davvero essere annullate. Perché, se no,
cercheresti la felicità? La felicità la perderai sempre. Va e viene,
Niente è stabile, tutto deve mutare.
Quindi non puoi fermare il
dualismo, l’oscillazione. Quanto puoi restare sulla cresta dell’onda? L’onda è
fatta per salire e scendere, continuamente.
Non puoi fermare il mondo,
il movimento della natura. Siamo in un mare di onde!
Puoi fare il meno
possibile, d’accordo. Ma che vita povera, che tristezza. Puoi vivere in
armonia con la natura. Ma proprio qui è l’inghippo! È la natura stessa che
vuole questa altalena, questo riequilibrio, questa compensazione. Dunque, anche
i taoisti fallirono.
Il movimento dualistico è
comunque pervasivo. Il mondo è un mare pieno di onde, e, comunque, anche se c’è
un periodo di bonaccia, dopo ci sarà una nuova tempesta.
E questo non solo nei fatti
e negli eventi, ma perfino nei pensieri, negli stati d’animo, nei sentimenti,
nelle emozioni ecc. che ondeggiano, che oscillano sempre. È una legge di
funzionamento universale, cui non puoi sfuggire.
Perfino la tua coscienza è
duale, perché è un processo di interazione fra due io, fra due cervelli. Due in
uno, un meccanismo che non a caso ha dato origine a due emisferi che si
combattono e si compensano, nello stesso tempo.
Impossibile vedere l’unica diade intera, impossibile perfino concepirla. L’unica eccezione è quella del respiro-spirito,
dove vediamo chiaramente in azione due movimenti (ispirazione ed espirazione)
complementari per un’unica funzione.
Potete immaginare l’uno
senza l’altro?
No, e non c’è nessuna
sintesi, nessuna terza forza, ma un’unica interazione, un unico processo.
Questa è la realtà.
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