L’origine dell’energia
Dobbiamo identificare “qualcosa”
che sia in origine sia materiale sia mentale. Solo cosi possiamo dimostrare
perché dalla materia possa nascere il mentale, la coscienza, lo spirito.
Ovvero, essere il contrario della materia inerte e nascere insieme con essa.
Essere l’altra faccia della medaglia… perché una medaglia deve avere sempre due
facce, uguali ma contrapposte, l’una esterna e l’altra interiore. Potreste
costruire un guanto senza l’interno, o qualunque altra cosa?
Esiste qualcosa che non
possa essere yang e yin nello stesso tempo e nello stesso spazio? Esiste una
particella senza la sua antiparticella?
Ma cosa può essere questo
qualcosa? Diciamo l’energia. Se domandate a un fisico una definizione di
energia, vi tirerà fuori un discorso come questo: “L'energia è una grandezza
fisica che rappresenta la capacità di un sistema di compiere lavoro. Esistono
diverse forme di energia, come l'energia cinetica (legata al movimento di un
oggetto), l'energia potenziale (legata alla posizione di un oggetto), l'energia
termica (legata al calore), l'energia luminosa (legata alla luce), l'energia
chimica (legata alle reazioni chimiche) e molte altre. In fisica, l'energia si
conserva e può essere trasformata da una forma all'altra, ma non può essere
creata o distrutta.”
Due cose sono evidenti in
questa definizione: che l’energia è per così dire eterna (non può essere né
creata né distrutta, cioè è ciò che noi chiamiamo “divino”) e che in realtà
viene definita non direttamente, ma dal lavoro che compie. In sostanza non si
sa che cosa sia. Ma la si deduce perché e attiva. Se fosse immobile, se non
compisse alcun lavoro, nessuno la vedrebbe. In conclusione diciamo che
l’energia è qualcosa che deduciamo perché vediamo i suoi effetti, che fanno
muovere le cose.
Stando così le cose,
potrebbe anche essere ciò che chiamiamo Dio. Ma, proprio come Dio, non sappiamo
cosa sia. La definizione deriva dal greco antico “ἐνέργεια” (enérgheia), che
significa “azione intensiva”. Il termine è stato utilizzato per la prima volta
in ambito scientifico nel 1619 da Keplero.
Allora, poiché da questa
energia deriva tutto, dobbiamo dire che deriva sia il lato materiale sia il
lato psichico, coscienziale. E, quindi, è proprio lei quel “qualcosa” che ha in
sé l’aspetto fisico e l’aspetto mentale. Se così non fosse, dovremmo ipotizzare
che dalla materia possa nascere lo spirito. Ma come può nascere qualche cosa
che diventi spirito senza che sia essa stessa anche spirito, ovvero
l’interfaccia tra spirito e materia?
Il fatto è che la nostra
mente duale non riesce a vedere nello stesso tempo l’unità dei due aspetti.
Non può vederla perché è essa stessa il prodotto di questa scissione. Però
riusciamo a capire come la respirazione sia costituita da due movimenti uguali
ma contrapposti, o riusciamo a intuire come l’amore e l’odio siano legati
insieme pur differenziandosi. Insomma abbiamo qualche indizio.
In conclusione, l’energia,
che vediamo solo dai suoi effetti dinamici, ha già in sé le due facce che
cercavamo.
Del resto, già Talete
diceva che “il mondo è pieno di dèi” e Platone sosteneva che il mondo è un
essere vivente dotato di anima e di intelligenza, idee che furono riprese da
tanti filosofi fra cui Schopenhauer e William James.
Insomma non c’è motivo per
negare che la coscienza si trovi, seppur a livelli differenti, in tutti gli
esseri viventi (animali e piante) e nella stessa materia, ovunque ci siano insiemi
organizzati.
Ciò significa che ci deve
essere un meccanismo basilare che produce coscienza fin dalle prime interazioni
fra particelle. E questo meccanismo, che io chiamo “diade”, è lo stesso
processo di differenziazione o di fluttuazione che permette a qualsiasi pezzo
di materia di dividersi e di moltiplicarsi. In altri termini, il processo o la
messa in funzione della materia riunita in un sistema binario produce anche
coscienza – essendo fondamentalmente uno sdoppiamento, ossia la comparsa di due
poli (materia/coscienza) da un unicum e in un unicum.
Il dualismo complementare,
ben rappresentato dalla diade yang-yin, contrassegna l’inizio dell’universo e
di ogni ente, organico e non. Non a caso, quando si verifica una fluttuazione,
le due particelle uguali ma contrarie, si sprigiona… energia! L’azione trasporta
e trasforma energia.
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