Un'altra grande somiglianza
fra l’antico Taoismo e la fisica quantistica è l’importanza data al vuoto. Nell'antico
Taoismo, il concetto di vuoto, o "wu" , era fondamentale e permeava
diversi aspetti della filosofia e della pratica. Il vuoto era il principio
originario, tanto che il Tao Te Ching, il testo fondamentale del Taoismo,
descrive il Tao come "il vuoto da cui provengono tutte le cose". Il
Vuoto non è quindi assenza, ma piuttosto la fonte primaria da cui nasce la
molteplicità del mondo.
In sintesi, il vuoto nell'antico Taoismo non era visto come una mancanza,
ma come una fonte di potenziale infinito, di creatività e di armonia. La coltivazione del Vuoto interiore
era vista come un percorso per raggiungere la saggezza e vivere in sintonia con
il Tao.
Anche nella fisica
quantistica si considera il vuoto come l’origine di tutte le cose. Solo che non
è un vuoto assoluto, non è semplicemente l'assenza di materia, un niente.
È uno stato dinamico e pieno di energia, in cui avvengono fluttuazioni di
particelle virtuali che nascono e si annichilano in continuazione.
·
Esso
possiede una energia intrinseca, detta energia di punto zero, che è diversa da
zero. Inoltre è pieno di fluttuazioni del campo elettromagnetico e di altri
campi quantistici. Le sue fluttuazioni possono dare origine a coppie di
particelle virtuali che appaiono e scompaiono in un tempo brevissimo,
restituendo energia.
Il vuoto quantistico ha implicazioni importanti per diverse aree della
fisica, tra cui la cosmologia, dato che l’energia del
vuoto quantistico potrebbe essere responsabile dell'espansione accelerata
dell'universo.
In conclusione il vuoto quantistico è un concetto complesso, ma è chiaro
che non è "vuoto" nel senso classico, ma è un luogo di intensa
attività quantistica.
C’è dunque un certo accordo fra l’antico taoismo e la moderna fisica
sull’idea che il vuoto sia all’origine del “pieno”, di tutto l’universo. Solo
che il vuoto taoista dovrebbe venire prima di quello quantistico, che non è
totale.
Ma che dal vuoto possa nascere il pieno è assodato anche dalla teoria
delle oscillazioni complementari, per cui, se esiste l’uno, esiste necessariamente
l’altro.
Non esiste però tra le due polarità un rapporto di causa/effetto. Ma un
rapporto di complementarità. Le due cose vanno insieme. Sempre.
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