venerdì 5 aprile 2024

Due livelli di vuoto

 

Un'altra grande somiglianza fra l’antico Taoismo e la fisica quantistica è l’importanza data al vuoto. Nell'antico Taoismo, il concetto di vuoto, o "wu" , era fondamentale e permeava diversi aspetti della filosofia e della pratica. Il vuoto era il principio originario, tanto che il Tao Te Ching, il testo fondamentale del Taoismo, descrive il Tao come "il vuoto da cui provengono tutte le cose". Il Vuoto non è quindi assenza, ma piuttosto la fonte primaria da cui nasce la molteplicità del mondo.

In sintesi, il vuoto nell'antico Taoismo non era visto come una mancanza, ma come una fonte di potenziale infinito, di creatività e di  armonia. La coltivazione del Vuoto interiore era vista come un percorso per raggiungere la saggezza e vivere in sintonia con il Tao.

Anche nella fisica quantistica si considera il vuoto come l’origine di tutte le cose. Solo che non è un vuoto assoluto, non è  semplicemente l'assenza di materia, un niente. È uno stato dinamico e pieno di energia, in cui avvengono fluttuazioni di particelle virtuali che nascono e si annichilano in continuazione.

·         Esso possiede una energia intrinseca, detta energia di punto zero, che è diversa da zero. Inoltre è pieno di fluttuazioni del campo elettromagnetico e di altri campi quantistici. Le sue fluttuazioni possono dare origine a coppie di particelle virtuali che appaiono e scompaiono in un tempo brevissimo, restituendo energia.

Il vuoto quantistico ha implicazioni importanti per diverse aree della fisica, tra cui la cosmologia, dato che l’energia del vuoto quantistico potrebbe essere responsabile dell'espansione accelerata dell'universo.

In conclusione il vuoto quantistico è un concetto complesso, ma è chiaro che non è "vuoto" nel senso classico, ma è un luogo di intensa attività quantistica.

C’è dunque un certo accordo fra l’antico taoismo e la moderna fisica sull’idea che il vuoto sia all’origine del “pieno”, di tutto l’universo. Solo che il vuoto taoista dovrebbe venire prima di quello quantistico, che non è totale.

Ma che dal vuoto possa nascere il pieno è assodato anche dalla teoria delle oscillazioni complementari, per cui, se esiste l’uno, esiste necessariamente l’altro.

Non esiste però tra le due polarità un rapporto di causa/effetto. Ma un rapporto di complementarità. Le due cose vanno insieme. Sempre.

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