L’energia che mettiamo
nell’odiare è uguale (se non superiore) a quella che mettiamo nell’amare. Solo
il senso è diverso – proprio come nelle due forze accoppiate della fisica:
uguali per intensità ma contrarie per direzione. Ma l’energia è la stessa. Oppure
nell’essere di destra o di sinistra, oppure nell’essere maschi o femmine oppure
nell’essere pro o contro oppure nel dire si o no oppure nell’essere negativi o
positivi oppure nell’essere felici o infelici oppure nel provare piacere o
dolore oppure nel provare sofferenza o gioia oppure nel nascere o nel morire,
ecc.
L’energia impiegata è
sempre la stessa: ne abbiamo una certa quantità, e, quando si esaurisce, non
possiamo più vivere in questo mondo. Non so se esistono un’energia e una
materia oscura o negativa, che fanno da contrappeso a quelle percepibili, chiare,
“positive” (gli scienziati le stanno cercando). Probabilmente sì, perché tutto
in questo mondo è simmetrico. E un’idea o un ente sono reali solo in
connessione con il loro contrario.
Quindi ad un’energia e a
una materia evidenti devono corrispondere un’energia una materia oscure. Tutto
è simmetrico. Il che ci dà una bella speranza, perché nella morte, passeremmo
da un mondo a un contro-mondo.
Del resto, proprio in
questi giorni si ha avuto la prova che è possibile estrarre energia dal vuoto
quantico. Cioè, dal vuoto viene il pieno, come dicevo.
I fisici dicono che non ha
senso parlare di un’energia positiva o negativa, ma, in campo psichico, noi lo
verifichiamo continuamente. Se, per la terza legge di Newton, ad ogni azione
corrisponde una reazione uguale e contraria (dunque “negativa”), questo succede
pure nella vita di tutti i giorni e nella vita psichica, anche se non in modo
meccanico.
E succede nell’alternanza
vita degli eventi, perché esiste una specie di legge di retribuzione (karmica,
ma in senso contrario e spesso non individuale) e nella vita psichica, perché
gli stati d’animo sono dialettici, come ognuno ben sa. Sentirsi su o giù, pieni
di fiducia o depressi, ottimisti o pessimisti, illusi o disillusi… è normale.
Come è normale pensare per contrapposizione di concetti: bene/male, alto/basso,
pieno/vuoto, sucesso/insuccesso, vincita/perdita, luce/ombra, nascita/morte,
inizio/fine, ecc.
In fondo la realtà, fisica
o mentale o degli eventi, è sempre dialettica, non nel senso di una
progressione (non c’è ne positivo né negativo in assoluto) ma nel senso
dell’azione/ reazione, che è sempre attiva.
Ma se le cose stanno così, abbiamo
un campo di azione infinito.
bella disamina; però dai per assunto che anche nel contro-mondo valgano le stesse regole di questo-mondo.
RispondiEliminaNo. Leggi simmetriche. Per esempio, se nel mondo attuale si va dalla vita alla morte, nel contro-mondo si va dalla morte alla vita. E il ciclo continua.
RispondiEliminanon so se sia poi così bello un eterno ritorno. E se è così sento molto più mio l'impulso che ha dato vita al Dharma: Dukkha
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