lunedì 1 aprile 2024

L'energia fondamentale

 

L’energia che mettiamo nell’odiare è uguale (se non superiore) a quella che mettiamo nell’amare. Solo il senso è diverso – proprio come nelle due forze accoppiate della fisica: uguali per intensità ma contrarie per direzione. Ma l’energia è la stessa. Oppure nell’essere di destra o di sinistra, oppure nell’essere maschi o femmine oppure nell’essere pro o contro oppure nel dire si o no oppure nell’essere negativi o positivi oppure nell’essere felici o infelici oppure nel provare piacere o dolore oppure nel provare sofferenza o gioia oppure nel nascere o nel morire, ecc.

L’energia impiegata è sempre la stessa: ne abbiamo una certa quantità, e, quando si esaurisce, non possiamo più vivere in questo mondo. Non so se esistono un’energia e una materia oscura o negativa, che fanno da contrappeso a quelle percepibili, chiare, “positive” (gli scienziati le stanno cercando). Probabilmente sì, perché tutto in questo mondo è simmetrico. E un’idea o un ente sono reali solo in connessione con il loro contrario.

Quindi ad un’energia e a una materia evidenti devono corrispondere un’energia una materia oscure. Tutto è simmetrico. Il che ci dà una bella speranza, perché nella morte, passeremmo da un mondo a un contro-mondo.

Del resto, proprio in questi giorni si ha avuto la prova che è possibile estrarre energia dal vuoto quantico. Cioè, dal vuoto viene il pieno, come dicevo.

I fisici dicono che non ha senso parlare di un’energia positiva o negativa, ma, in campo psichico, noi lo verifichiamo continuamente. Se, per la terza legge di Newton, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria (dunque “negativa”), questo succede pure nella vita di tutti i giorni e nella vita psichica, anche se non in modo meccanico.

E succede nell’alternanza vita degli eventi, perché esiste una specie di legge di retribuzione (karmica, ma in senso contrario e spesso non individuale) e nella vita psichica, perché gli stati d’animo sono dialettici, come ognuno ben sa. Sentirsi su o giù, pieni di fiducia o depressi, ottimisti o pessimisti, illusi o disillusi… è normale. Come è normale pensare per contrapposizione di concetti: bene/male, alto/basso, pieno/vuoto, sucesso/insuccesso, vincita/perdita, luce/ombra, nascita/morte, inizio/fine, ecc.

In fondo la realtà, fisica o mentale o degli eventi, è sempre dialettica, non nel senso di una progressione (non c’è ne positivo né negativo in assoluto) ma nel senso dell’azione/ reazione, che è sempre attiva.

Ma se le cose stanno così, abbiamo un campo di azione infinito.

3 commenti:

  1. bella disamina; però dai per assunto che anche nel contro-mondo valgano le stesse regole di questo-mondo.

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  2. No. Leggi simmetriche. Per esempio, se nel mondo attuale si va dalla vita alla morte, nel contro-mondo si va dalla morte alla vita. E il ciclo continua.

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  3. non so se sia poi così bello un eterno ritorno. E se è così sento molto più mio l'impulso che ha dato vita al Dharma: Dukkha

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