Se i 64 esagrammi dell’I Chig taoista vogliono rappresentare non
solo i moti fisici ma anche quelli psichici e degli avvenimenti, ci si può
chiedere se siano sufficienti. Bastano 64 simboli, costituiti da linee intere e
spezzate, a interpretare tante cose?
Innanzitutto i 64 esagrammi nascono dalle due polarità
fondamentali (yang=linea intera e yin=linea spezzata) che, messe in moto da tre
da lanci di “qualcosa” con due facce, una yang e l’altra yin, danno origine a
quattro combinazioni. Queste quattro combinazioni generano otto trigrammi che,
posti in un apposito diagramma danno origine ai 64 esagrammi.
I lanci, per esempio di tre monete o di tre palline con due
facce, sono del tutto casuali. Ma, nel nostro mondo, il casuale non esiste,
perché ogni cosa è interrelata con le altre cose, e quel lancio è in quel
momento l’unico che possa avvenire! La coincidenza è solo quella. Un attimo
dopo o un attimo prima, la combinazione sarà diversa.
Nella loro interazione, i
trigrammi rappresentano le leggi naturali e le forze che influenzano la vita e
il destino umano. Ad esempio, il trigramma Ch’ien simboleggia il cielo e la
forza creativa, mentre K’un rappresenta la terra e la ricettività. Insieme,
questi due trigrammi esprimono l’interazione dinamica tra il cielo e la terra,
il maschile e il femminile, il prendere e il dare, l’aprire e il chiudere, l’azione
e la reazione, ecc.
Sono poche o molte?
Se teniamo conto che
devono rappresentare forze psico-fisiche possono essere sufficienti.
Anche perché, considerando le linee mutevoli, si può arrivare per i 64
esagrammi a 4096 combinazioni possibili, più che sufficienti per
descrivere i vari stati psico-fisici.
Tanto per dare un esempio, il numero di emozioni umane riconosciute può variare a
seconda delle diverse teorie e ricerche. Alcuni studi, come quelli del noto
psicologo Paul Ekman, hanno identificato sei emozioni di base o universali:
paura, rabbia, tristezza, gioia, disgusto e sorpresa. Queste sono state
ritenute universali perché espresse con le stesse micro espressioni facciali in
tutte le culture del mondo.
Tuttavia, recentemente, la ricerca ha ampliato questa lista. Un gruppo di neuroscienziati della University of California di Berkeley, guidato da Alan Cowen e Dacher
Keltner, ha identificato 27 emozioni distinte. Questo studio ha incluso emozioni come l’ammirazione, l’adorazione, l’estasi estetica, l’ansia, il
sollievo, la nostalgia, e molte altre.
Inoltre, ci sono elenchi ancora più estesi che includono oltre 100 emozioni diverse, che cercano di catturare la vasta gamma di esperienze emotive umane. Questi elenchi possono includere stati emotivi più specifici e sfumature di emozioni di base.
Ma anche se fossero più di 100, con 4096 combinazioni, ne abbiamo più che a sufficienza per descrivere ogni emozione. Lo stesso vale per i sentimenti. Come per le emozioni, non c’è un consenso universale sul loro
numero esatto. I sentimenti sono spesso considerati più complessi e duraturi
delle emozioni e possono essere influenzati dalle nostre esperienze, pensieri e
relazioni.
Alcune fonti suggeriscono che ci siano cinque sentimenti primari: gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto. Questi sentimenti fondamentali sono simili alle emozioni di
base identificate da Paul Ekman e sono considerati universali tra gli esseri umani.
Tuttavia, altri studi hanno
identificato un numero maggiore di sentimenti. Ad esempio, un articolo menziona
17 tipi di sentimenti, suddivisi in categorie come negativi (tristezza, paura,
ostilità, frustrazione, rabbia, disperazione, senso di colpa, gelosia),
positivi (felicità, umorismo, gioia, amore, gratitudine, speranza) e neutri
(compassione, sorpresa).
In generale, il numero di sentimenti riconosciuti può variare notevolmente a seconda della prospettiva psicologica e della ricerca. Alcuni elenchi possono includere decine o persino centinaia di sentimenti diversi. Quindi, mentre ci sono alcuni sentimenti fondamentali ampiamente riconosciuti, il numero totale di sentimenti
umani può variare a seconda di come vengono definiti e classificati.
Comunque, difficilmente
raggiungeremmo il numero di 4026.
In ogni caso, se su una scacchiera di 64 caselle mettessimo ogni volta il doppio di qualcosa, raggiugeremmo il numero astronomico di 18 miliardi di miliardi. Vi basterebbero?
Restano i pensieri e gli
eventi. Che sembrerebbero tantissimi, in quanto si può pensare qualunque cosa e
può avvenire qualunque cosa. Ma qui noi non inseguiamo i singoli pensieri o i
singoli avvenimenti. Piuttosto, cerchiamo di identificare le varie coppie (per
esempio bene/male, giusto/ingiusto, ecc.) che saranno certamente centinaia e
migliaia, ma non di più. Anche gli avvenimenti possono essere un numero
altissimo, ma il loro accadere a coppie (per esempio, successo/insuccesso,
acquisizione/perdita, ecc.) non è un numero infinito.
Tutto è finito nelle nostre
vite e, in teoria, calcolabile. Se mi metto a ricordare gli avvenimenti
memorabili nella mia esistenza, saranno decine, centinaia, migliaia o anche
molto pochi e ripetitivi.
In ogni caso, se vogliamo contare
i pensieri o i fatti essenziali di un uomo, ci sorprenderemo di quanto siano
pochi. C’è gente che continua a ruminare sempre gli stessi pensieri e non ha
mai un pensiero originale. E gli avvenimenti decisivi che ci possono capitare,
sono anche loro calcolabili in poche decine o centinaia, non di più.
Con questo non voglio dire
che gli esagrammi dell’I Ching comprendano tutte le dinamiche essenziali dell’universo,
fisico, psichico e fattuale, o che siano da considerare leggi scientifiche (ci
sarebbe da questionare sulle loro scelte simboliche); ma voglio dire che il
loro principio, duale, dialettico, complementare e dinamico, è da imitare per
costruire qualcosa di più scientifico. Non a caso, i programmi dei nostri computer
sono basati su una logica computazionale binaria molto simile, con lo zero e l’uno
al posto di una linea spezzata o intera.
Gentile Claudio, credo anch'io che i 64 esagrammi dell'I Ching siano più che sufficienti a simboleggiare tutti gli accadimenti possibili... le combinazioni si aprono ad un ventaglio molto ampio di casistiche e qui mi viene in aiuto l'esempio della musica e del suo (occidentale) sistema di trascrizione simbolica che è costituito dal sistema della notazione, quindi le note, pur essendo limitate nel numero, riescono a simboleggiare un (quasi) infinito universo di possibilità.
RispondiEliminaAnche qui poi abbiamo un sistema simile allo Yin-Yang, ovvero presenza del suono (note) / assenza del suono (pause, silenzio), la cui alternanza e combinazione permette alla musica di veicolare innumerevoli emozioni e sentimenti, senza fine...
In sostanza, anche molto prima dell'avvento dell'era informatica e dei computer la creatività umana aveva trovato una "logica computazionale binaria" atta ad interpretare , ma soprattutto ad arricchire la realtà:
Cordiali saluti.
Alessandro Veronesi
Hai perfettamente ragione. Penso spesso che le parole non possano esprimere gli stati d'animo creati dalla musica e che un'ipotetica lingua del futuro dovrebbe essere simile a un linguaggio musicale. E forse lo è già, tenuto conto dei canti degli uccelli, dei canti delle balene e dei suoni emessi da tanti animali. D'altronde il nostro linguaggio è nato così, dai canti e dai suoni dei primi ominidi. Ma è possibile codificare anche l'andamento degli avvenimenti? Io dico di sì. Come le parole, le notazioni musicali, il linguaggio Braille, il codice Morse, il codice binario dei computer, il linguaggio matematico e le linee dell'I Ching ci suggeriscono, dev'essere possibile codificare il "linguaggio" degli eventi, esteriori ed interiori.
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