La natura-dio non
butta via niente, non spreca nulla. Va al risparmio. Per esempio, il feto all’inizio
è uguale per i due sessi (anche i maschi hanno le tette) ma è un modello unico
che poi si differenzia. È potente. Ma non onnipotente. Si nota che va per prove
e tentativi. A volte sbaglia e allora lascia perdere.
Cerca la sua via
momento per momento, come un fiume tortuoso, che tenta vari percorsi e molti
finiscono in nulla.
Lo dico perché non
è detto che l’esperimento umano sia riuscito. Siamo in bilico. E potremmo
fallire e scomparire – per un eccesso di aggressività. Ci aggrediamo fra di noi
e aggrediamo la natura.
Ma la natura
potrebbe ribellarsi, e decidere che non vale la pena insistere con la specie
umana. Che è stato un fallimento.
Attenti, dunque! Ci
mette un attimo a spazzarci via.
Le religioni ci
hanno addormentato la coscienza, assicurandoci che c’è un Dio che provvede a
tutto. Ma non vi fidate. È una balla spaventosa.
Se c’è mai stato un
Dio, oggi è deceduto dissolvendosi nella sua creazione: la natura.
Tutto si improvvisa
e tutto può finire male. E non ci sarà nessun Dio a salvarci – se non ci
salveremo noi con le nostre mani. Arriva sempre il momento, anche nelle nostre
esistenze, in cui i padri muoiono e tocca a noi andare avanti… o fallire.
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