domenica 12 maggio 2024

Lo sdoppiamento universale

 

Yin e yang, due termini cinesi che nelle nostre lingue non significano nulla. Ma che, proprio per questo, non avendo nessun riferimento lessicale, possono essere impiegati come simboli delle due forze fondamentali dell’universo che dappertutto danno origine a ogni moto e a ogni processo.

Precisiamo che si applicano a tutta la realtà, fisica e mentale, e che non configurano come processi semplicemente duali e contrapposti, ma duali, contrapposti, uniti e complementari, cioè formano una diade. Per quanto siano dinamici (mutevoli in senso proporzionale), nessuno dei due può avere una prevalenza definitiva, con la scomparsa dell’altro (il che significherebbe anche la loro fine), ma tendono a riequilibrarsi e dunque a sostenersi a vicenda: concordi nella discordia e discordi nella concordia. Come due pugili che si combattono sul ring, ma che non possono vincere per non far finire l’incontro, da cui tutt’e due guadagnano.

Questo schema della diade si ripete per tutte le interazioni fisiche e per quelle psichiche, che sono le due facce della stessa medaglia. Quindi si va dal rapporto fra particella e antiparticella a quello fra bene e male, dal rapporto fra luce e buio a quello fra principio e fine, dal rapporto fra vita e morte a quello fra maschio e femmina. È talmente vero che spesso si usa una stessa diade per indicare sia il processo materiale sia il processo mentale: per esempio, la diade positivo/negativo. È positivo o negativo tanto un polo magnetico quanto uno stato d’animo.

Quindi tanto vale impiegare i termini cinesi, come i rappresentanti di ogni forza diadica. Tanto più che il relativo simbolo cinese presenta due poli contrapposti uniti in un unico circolo, ma divisi da una linea sinusoidale (non retta) per indicare il movimento oscillatorio dei due poli.

Tutto ciò che conosciamo può essere espresso da questo simbolo antico, che indica il due dinamico. Ecco perché troviamo in natura solo animali con due (o multipli di due) zampe (mai tre), cervelli con due emisferi, due occhi, due polmoni… e sempre due forze contrapposte (mai tre).

Anche la coscienza nasce da questo sdoppiamento, orizzontale e verticale.

Stando così le cose, anche il nostro universo deve avere un contro-universo, simmetrico. La singolarità non esiste.


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