domenica 26 maggio 2024

Il rapporto soggetto/oggetto

 

Il movimento nel mondo fisico ha un riscontro nel mondo psichico: nelle emozioni, nei pensieri, nei sentimenti, ecc. Ma, come faccio notare spesso, forse è il contrario: sono i moti dell’animo che trovano riscontro nei moti fisici. O, meglio ancora, tutto in questo mondo è in movimento e in cambiamento, senza distinzioni di campo. E ogni campo, esteriore o interiore, influenza l’altro, e ne viene influenzato, in una interconnessione totale e continua.

Poiché le cose stanno così, è assurdo pensare che i campi siano separati, L’uno crea ed è creato dall’altro, secondo una logica circolare, senza inizio e senza fine. Poiché però le forze (interiori ed esteriori) vanno sempre a due a due, è come se ci fossero tanti circoli o sfere di forze contrapposte e unite, che sono a loro volta interconnessi, orizzontalmente e verticalmente.

Dove finisce il soggetto e inizia l’oggetto o viceversa? Domanda cui è impossibile rispondere.

Anche se avessimo un supercomputer o una mente illimitata, non potremmo vedere tutte le connessioni (fisiche e psichiche) che sono in azione. Potremmo farlo solo se il soggetto e l’oggetto fossero del tutto separati. Ma il soggetto e l’oggetto si sono già intrecciati e modificati a vicenda. Sono una diade.

Il problema è che noi non siamo dei semplici osservatori distaccati, ma degli osservatori coinvolti in ciò che osserviamo. E quindi ciò che scopriamo non è qualcosa di oggettivo, ma  qualcosa che è sempre interpolato dal soggetto conoscente. E nessun soggetto conoscente è del tutto separato dal contesto. Come succede nella fisica, è impossibile trovare un sistema completamente isolato, oggettivo.

Ecco perché la conoscenza non può essere mai oggettiva, ma sarà sempre un po’ anche soggettiva. E, infatti, anche il soggettivo/oggettivo forma una diade in cui le polarità sono sì distinte, ma unite in un loop, un circolo continuo.

Questo però ci dice che la realtà è già stata influenzata dalla nostra conoscenza. E potrebbe essere di nuovo modificata da un altro atto di coscienza.

E certamente è modificata, ma a nostra insaputa.

Il cane si morde la coda, ma la coda è un pezzo di sé che non potrà mai afferrare girando in circolo. Se proprio volesse mordersi la coda, dovrebbe fermarsi. Ma, nel nostro mondo, è impossibile fermarsi: tutto è in movimento.

Come nel caso dell’uovo e della gallina, le cose si sono coevolute, mescolate insieme. E noi non possiamo più andare a ritroso e districarle.

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