Spesso ci pentiamo di aver fatto o di non aver fatto qualcosa. E
vorremmo avere una seconda occasione. Ma nella vita è difficile. Allora
sogniamo un’altra vita – per compensare, per riequilibrare.
Tutti tendiamo istintivamente all’equilibrio del dare e dell’avere,
dei profitti e delle perdite. E, se non in questa vita, almeno in un’altra. Ma
che compensazione potrebbe avere un bambino morto a sei mesi o a sei anni?
Anche la natura tende al pareggio, all’equilibrio. Ma non per i
singoli individui.
Lei pensa in grande, al bilancio generale.
Per questo è morto il bambino: per compensare qualcun altro!
Il problema è che lui è la compensazione, la vittima. E questo
chi lo compenserà?
Sempre un altro!
Insomma, non vi fidate troppo di questo meccanismo di
compensazione. Potreste essere voi la compensazione.
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