Il tempo può essere visto come una successione di cicli
istantanei, dove ogni istante nasce dal precedente che, essendo arrivato a
compimento, lascia il posto a quello successivo. Ma è sempre lo stesso che si
ripresenta. Il movimento che ci appare lineare è in realtà circolare, perché
ritorna sempre indietro, come un pendolo. L’attimo (l’unità di misura) si
allarga, si espande, raggiunge il culmine, si contrae e fa scaturire l’attimo
successivo.
Il meccanismo ciclico ricorda il movimento di un pendolo, in cui
una oscillazione del peso da una parte - quando raggiunge il massimo - torna
indietro e oscilla dalla parte opposta, e così via. E si può dire che ogni
movimento nasce dal suo opposto, proprio come il tempo, in cui l’attimo che
segue prende origine dall’attimo precedente, compiendo un’oscillazione di cui
non ci accorgiamo. Se non ci fosse l’attimo passato, l’attimo futuro non
potrebbe nascere.
Quindi a noi sembra che il tempo vada sempre avanti, mentre ogni
volta torna indietro e si ripresenta come nuovo. Ma è sempre lo stesso che
oscilla!
Il tempo è una grandezza scalare anche perché è caratterizzato
da uno “scalino” che si forma da una piccola differenza della sua oscillazione.
Questa piccola differenza è l’istante stesso, che sembra ogni volta nuovo – ma
è sempre lo stesso. A cambiare non è il tempo ma lo scorrere delle cose, che è
provocato dal loro mutare, anch’esso oscillatorio.
È come lo scorrere di un film, che non è certo dato dal tempo,
ma dalla pellicola che scorre fino a un certo punto e poi si riavvolge. Anche
il tempo si riavvolge su se stesso, istante dopo istante.
È come il battito ritmico di un tamburo: il battito è sempre lo
stesso, ma, siccome è accompagnato da una musica che diviene, sembra che sia
lui a farla cambiare. Ma lui si ripete ed è sempre lo stesso. Come lo so?
Osservo.
Il tic-tac dell’orologio è sempre lo stesso, ma lo scorrere
della lancetta lo fa sembrare sempre nuovo. Come posso dimostrarlo? Basta
ascoltare.
D’altronde se lo spazio-tempo si può curvare, come ci dice la teoria
della relatività, anche il tempo deve curvarsi. Solo che la sua curva ha la
forma di un’onda, che si alza e si abbassa. Il suo movimento non è rettilineo,
ma oscillatorio, sinusoidale. La freccia del tempo compie una curva e ritorna
su se stessa, istante dopo istante. Come un oscillatore armonico, come le
principali forze della natura.
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