I
moti oscillatori
Certamente
la terza legge di Newton sull’azione e reazione può essere applicata ai moti
oscillatori. Questa legge afferma che se un corpo A esercita una forza su un
corpo B, allora il corpo B esercita su A una forza uguale e contraria.
Nel contesto dei moti oscillatori, come nel caso
di una molla che oscilla, se la molla esercita una forza su una massa attaccata
ad essa, la massa eserciterà una forza uguale e contraria sulla molla. Questo
principio è fondamentale per comprendere il comportamento oscillatorio dei
sistemi fisici, psichici e degli avvenimenti, e si manifesta attraverso le
forze di richiamo che agiscono per riportare il sistema alla sua posizione di
equilibrio.
Si
tratta di una legge intuitiva, se solo si immagina il moto di un pendolo, prima
in un senso e poi nel senso contrario. Ma questo moto pendolare (già presagito
dalla coppia yang/yin del taoismo) è caratteristico del modo di funzionare di
tutte le cose. A livello di pensiero, se io penso al bello (azione), devo
pensare al male (reazione). A livello degli eventi, se io produco un’azione
buona (azione), deve prodursi un’azione cattiva (reazione). E viceversa.
Il
mondo, in realtà e in tutti i suoi aspetti, è interessato solo all’equilibrio,
ossia alla conservazione dell’energia (altra legge della fisica). Alla natura
non interessa quel che consideriamo bello, brutto, buono o cattivo (questi sono
fatti nostri), ma interessa che, qualunque azione intraprendiamo, sia subito
compensata da un’azione contraria. Anche a livello di pensiero, di sentimenti,
di emozioni. Anche a livello di coscienza.
Anzi,
il fenomeno chiamato coscienza è contrassegnato proprio da questo moto
oscillatorio, che divide in due ogni forza fondamentale mantenendo però
l’unione. A livello plastico, ciò si traduce in uno sdoppiamento degli organi di
funzionamento, per esempio, del corpo, che così deve avere due occhi, due
polmoni, ecc. due cervelli (gli emisferi cerebrali) e due io. Perché due e non
tre? Perché il due è ciò che nasce dall’uno, a qualunque livello, dalla
manifestazione fisica alla manifestazione psichica.
Siamo
tutti sistemi oscillatori! E siamo tutti composti da sistemi oscillatori. E la
nostra coscienza è il sistema oscillatorio per eccellenza, nel senso che si
configura come un processo dinamico fra due polarità che si dividono per
riunirsi, in un moto vorticoso, che sprigiona energia, come fra i due poli di
una batteria.
Quando
i due poli di una batteria o della corrente elettrica vengono messi in contatto,
l'elevata differenza di potenziale elettrico tra di essi può generare un flusso
rapido di corrente e quindi una scarica elettrica.
La
formazione di una scarica elettrica tra due poli di una batteria o tra i
conduttori attraversati da corrente è il risultato del flusso di elettroni
lungo un percorso di minor resistenza e della differenza di potenziale
elettrico tra i due punti.
Si
noti che è la differenza di potenziale tra due poli in un circuito elettrico,
comunemente chiamata tensione, che produce la spinta necessaria per far
circolare corrente elettrica attraverso il circuito. In pratica, la differenza
di potenziale è responsabile del movimento degli elettroni lungo il conduttore
e, quindi, dell'alimentazione degli apparecchi elettrici collegati al circuito.
Ma
ogni cosa funziona così, anche la nostra tensione interna. È sempre
prodotta dal contrasto fra due polarità.
Anche
la coscienza funziona così: è come un circuito elettrico con due poli che
permette ogni “moto” psichico. È la differenza, la contrapposizione, che crea
tensione e movimento. Almeno fino a che si crea un certo equilibrio, che però è
destinato a non durare, altrimenti tutto si fermerebbe in una “pace eterna”.
Ma,
siccome questo è il mondo del divenire, ben presto l’uno dei due poli
incomincia a crescere e a voler dominare, scatenando così la reazione dell’altro,
che a sua volta, dopo aver perso terreno, cercherà di riconquistarlo, creando
tensione, pressione o stress… e movimento ed energia. Come tutti sanno, questo
stress può essere considerato positivo, in quanto ci fa sentire vivi, ma, oltre
un certo limite, diventa negativo – inevitabilmente, come in ogni diade.
Come
si vede, l’associazione/dissociazione, l’attrazione/repulsione, l’amore/odio, l’accordo/discordia,
ecc, è il motore dell’energia, fisica e mentale. E degli eventi.
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