venerdì 3 maggio 2024

I moti oscillatori

 

I moti oscillatori

Certamente la terza legge di Newton sull’azione e reazione può essere applicata ai moti oscillatori. Questa legge afferma che se un corpo A esercita una forza su un corpo B, allora il corpo B esercita su A una forza uguale e contraria.

Nel contesto dei moti oscillatori, come nel caso di una molla che oscilla, se la molla esercita una forza su una massa attaccata ad essa, la massa eserciterà una forza uguale e contraria sulla molla. Questo principio è fondamentale per comprendere il comportamento oscillatorio dei sistemi fisici, psichici e degli avvenimenti, e si manifesta attraverso le forze di richiamo che agiscono per riportare il sistema alla sua posizione di equilibrio.

Si tratta di una legge intuitiva, se solo si immagina il moto di un pendolo, prima in un senso e poi nel senso contrario. Ma questo moto pendolare (già presagito dalla coppia yang/yin del taoismo) è caratteristico del modo di funzionare di tutte le cose. A livello di pensiero, se io penso al bello (azione), devo pensare al male (reazione). A livello degli eventi, se io produco un’azione buona (azione), deve prodursi un’azione cattiva (reazione). E viceversa.

Il mondo, in realtà e in tutti i suoi aspetti, è interessato solo all’equilibrio, ossia alla conservazione dell’energia (altra legge della fisica). Alla natura non interessa quel che consideriamo bello, brutto, buono o cattivo (questi sono fatti nostri), ma interessa che, qualunque azione intraprendiamo, sia subito compensata da un’azione contraria. Anche a livello di pensiero, di sentimenti, di emozioni. Anche a livello di coscienza.

Anzi, il fenomeno chiamato coscienza è contrassegnato proprio da questo moto oscillatorio, che divide in due ogni forza fondamentale mantenendo però l’unione. A livello plastico, ciò si traduce in uno sdoppiamento degli organi di funzionamento, per esempio, del corpo, che così deve avere due occhi, due polmoni, ecc. due cervelli (gli emisferi cerebrali) e due io. Perché due e non tre? Perché il due è ciò che nasce dall’uno, a qualunque livello, dalla manifestazione fisica alla manifestazione psichica.

Siamo tutti sistemi oscillatori! E siamo tutti composti da sistemi oscillatori. E la nostra coscienza è il sistema oscillatorio per eccellenza, nel senso che si configura come un processo dinamico fra due polarità che si dividono per riunirsi, in un moto vorticoso, che sprigiona energia, come fra i due poli di una batteria.

Quando i due poli di una batteria o della corrente elettrica vengono messi in contatto, l'elevata differenza di potenziale elettrico tra di essi può generare un flusso rapido di corrente e quindi una scarica elettrica.

La formazione di una scarica elettrica tra due poli di una batteria o tra i conduttori attraversati da corrente è il risultato del flusso di elettroni lungo un percorso di minor resistenza e della differenza di potenziale elettrico tra i due punti.

Si noti che è la differenza di potenziale tra due poli in un circuito elettrico, comunemente chiamata tensione, che produce la spinta necessaria per far circolare corrente elettrica attraverso il circuito. In pratica, la differenza di potenziale è responsabile del movimento degli elettroni lungo il conduttore e, quindi, dell'alimentazione degli apparecchi elettrici collegati al circuito.

Ma ogni cosa funziona così, anche la nostra tensione interna. È sempre prodotta dal contrasto fra due polarità.

Anche la coscienza funziona così: è come un circuito elettrico con due poli che permette ogni “moto” psichico. È la differenza, la contrapposizione, che crea tensione e movimento. Almeno fino a che si crea un certo equilibrio, che però è destinato a non durare, altrimenti tutto si fermerebbe in una “pace eterna”.

Ma, siccome questo è il mondo del divenire, ben presto l’uno dei due poli incomincia a crescere e a voler dominare, scatenando così la reazione dell’altro, che a sua volta, dopo aver perso terreno, cercherà di riconquistarlo, creando tensione, pressione o stress… e movimento ed energia. Come tutti sanno, questo stress può essere considerato positivo, in quanto ci fa sentire vivi, ma, oltre un certo limite, diventa negativo – inevitabilmente, come in ogni diade.

Come si vede, l’associazione/dissociazione, l’attrazione/repulsione, l’amore/odio, l’accordo/discordia, ecc, è il motore dell’energia, fisica e mentale. E degli eventi.

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