Jon Kalman, uno scrittore islandese, dice che “l’inferno è non
sapere se siamo vivi o morti”!
È vero, potremmo essere già morti e desiderosi di nascere,
potremmo essere temporaneamente vivi o potremmo essere persone che sognano di
essere vivi. Ma che non lo sono.
Zhuang-zi, il saggio cinese, dice di aver sognato di essere una
farfalla, e adesso che si è svegliato non sa più se è una farfalla che sogna di
essere Zhuag-zi o Zhuang-zi che sogna di essere una farfalla.
Il dubbio ci viene perché in certi momenti non abbiamo l’impressione
di essere pienamente vivi, ma mezzi vivi e mezzi morti, non padroni della
nostra vita, in uno stato di
semiaddormentamento. Visto che facciamo sempre le stesse cose, frequentiamo
sempre le stesse persone e ripetiamo pensieri e sentimenti, potremmo anche
essere persone virtuali o persone che non si sono completamente svegliate o
zombie.
Insomma, c’è un’incertezza dell’essere che ritorna in
continuazione, perché, anche se ci sono dei momenti in cui ci sentiamo vivi e
vitali, in altri ci sentiamo mezzi addormentati, annoiati, ripetitivi e
sostanzialmente morti.
Quando moriremo, ci sveglieremo a una realtà piena o ci
addormenteremo per sempre?
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