In effetti, quando la
coscienza sparisce, nel sonno, nel coma, nell’anestesia o nella malattia, noi
non esistiamo più e scompare il mondo circostante. Voi direte che il mondo
rimane per gli altri soggetti; ma, se sparissero tutti i soggetti?
Se sparissero tutti i
soggetti, anche gli oggetti non ci sarebbero. Perché rimarrebbe solo uno stato
magmatico, come in certi pianeti dove non c’è vita animata. Nei pianeti senza
vita, l'ambiente è generalmente caratterizzato da roccia, polvere, crateri
causati da impatti meteoritici e assenza di acqua e atmosfera. Possono anche
esserci formazioni geologiche interessanti, come montagne, valli e pianure, ma
la mancanza di vita comporta un'assenza di vegetazione, animali o qualsiasi
forma di organismo biologico.
Dunque, non esisterebbe
coscienza. Ma c’è da dire che all'inizio
tutti i pianeti del nostro sistema solare erano senza vita. Durante la formazione
del sistema solare, circa 4,6 miliardi di anni fa, pianeti, lune, asteroidi e
altri corpi celesti erano prevalentemente costituiti da gas e polvere
interstellare. Gradualmente, attraverso un processo di accrescimento e
formazione, si sono formati i pianeti come li conosciamo oggi. La Terra,
inizialmente, era un ambiente ostile e senza vita, con un'atmosfera ricca di
gas come metano e ammoniaca. Solo successivamente, grazie a processi evolutivi
e all'emergere delle condizioni adatte alla vita, sono nate le prime forme di
vita sul nostro pianeta.
Dunque, da dove nascono la
vita e la coscienza? Se escludiamo l’intervento mitologico di un Dio, dobbiamo
ammettere che la vita e la coscienza erano potenzialmente presenti nella
materia che noi consideriamo inerte. Sì, la vita come la conosciamo ha avuto
origine dalla materia inorganica presente sulla Terra. Secondo la teoria
scientifica accettata chiamata “ipotesi dell'abisso primordiale”, le prime
forme di vita sono emerse da reazioni chimiche che coinvolgevano composti
inorganici presenti nell'ambiente primordiale. Queste reazioni chimiche
avrebbero portato alla formazione di molecole organiche complesse che, nel
corso del tempo, si sono organizzate in strutture cellulari dotate di capacità
di replicazione e metabolismo, dando origine alla vita come la conosciamo oggi.
Quindi sì, possiamo dire che la vita nasce dalla materia inorganica.
Ma, se la vita e la
coscienza nascono dalla materia inorganica, vuol dire che erano già presenti in
essa. E quindi la coscienza non va intesa all’origine come la intendiamo noi,
ma come presenza. Dunque, che cosa permette alla materia inorganica di generare
a un certo punto la materia organica, che in seguito svilupperà una coscienza?
Per quanto riguarda la
transizione dalla materia inorganica alla materia organica, si ritiene che
questa sia stata possibile attraverso reazioni chimiche complesse che hanno
portato alla formazione di molecole organiche, come amminoacidi e nucleotidi,
essenziali per la creazione di strutture cellulari e quindi per l'emergere
della vita.
Quanto alla comparsa della
coscienza, è una questione ancora molto dibattuta e complessa. Alcune teorie
suggeriscono che la coscienza sia emergente da complessi processi neurobiologici
e che sia strettamente legata all'attività del cervello e del sistema nervoso. Ma
altre ipotesi considerano la coscienza una caratteristica emergente
dell'universo, intrinseca alla struttura fondamentale della realtà.
Questa è anche la mia tesi.
Innanzitutto, se prendiamo
la diade vita inorganica/vita organica, dobbiamo ammettere che le due
polarità sono complementari, necessarie l’una all’altra. Dunque, dalla vita
inorganica non può che emergere la vita organica. Così come il tutto emerge dal
niente, il pieno dal vuoto o l’essere dal non essere, in un ciclo infinito. Che da un punto di vista
sono concetti, ma da un altro punto di vista sono realtà. E, siccome noi
conosciamo ed esperiamo il tutto, il pieno o l’essere, dobbiamo concludere che
esistono i contrari, sia come concetti sia come realtà. E poi, dato che esiste
il concetto-realtà di materia, deve esistere il suo polo opposto.
Nelle polarità
complementari, il contrario di materia potrebbe essere considerato come
energia. Materia ed energia sono due concetti strettamente legati e
interconnessi, come descritto dalla celebre equazione di Einstein, E=mc^2, che
rappresenta la relazione tra massa e energia. La materia è costituita da
particelle subatomiche che possiedono massa, mentre l'energia è associata ai
diversi stati, movimenti e interazioni delle particelle stesse.
In questa prospettiva,
possiamo considerare la materia come una forma di energia
"condensata" o "manifesta", mentre l'energia è più generale
e include diverse forme e manifestazioni che possono essere trasformate da una
forma all'altra. Pertanto, nei termini delle polarità complementari, la materia
e l'energia possono essere considerate come due aspetti interconnessi e
complementari di una realtà più ampia.
Ebbene, questa energia non
può che essere fin dall’inizio dotata di coscienza, anzi coscienza.
La parola
"energia" ha origini antiche e deriva dal termine greco
"ἐνέργεια" (energeia), composto da "en" che significa
"in" e "ergon" che significa "lavoro" o
"azione". Questo concetto è stato introdotto da Aristotele, filosofo
greco antico, e successivamente è stato adottato e sviluppato dalla filosofia e
dalla scienza occidentale.
In generale, il termine
"energia" è utilizzato per descrivere la capacità di un sistema o di
un oggetto di compiere lavoro, di generare movimento o di produrre un
cambiamento. La parola "energia" è dunque associata all'idea di
attività, azione e potenzialità di un sistema o di una particella. Ed è il
contrario della parola “materia inerte”.
Ma si può negare che questa
stessa energia sia ciò che muove i nostri pensieri, le nostre sensazioni, le
nostre emozioni, le nostre decisioni e dunque la nostra coscienza?
L'energia è la capacità di
un sistema di compiere un lavoro o produrre un cambiamento, e pertanto è ciò
che alimenta e fornisce il movimento. Nella natura e negli organismi viventi,
l'energia svolge un ruolo fondamentale nel fornire la forza necessaria per il
movimento, per le attività metaboliche e per le attività psichiche.
Nel corpo e nella psiche
umane, l'energia contenuta nei nutrienti viene convertita in energia chimica
che alimenta le funzioni vitali e fisiche, come il movimento muscolare, le
attività cerebrali e naturalmente la coscienza. Quindi, possiamo dire che
l'energia è ciò che ci muove, sia a livello fisico-biologico che a livello
psichico. Ed è la stessa che “move il sole e l’altre stelle”.
L'apparire, l'emergere delle attività non è solo un fatto fisico, ma è l'apparire, l'emergere della coscienza stessa. Anzi, l’attività, il moto, il cambiamento di ogni cosa è la coscienza stessa.
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