Forse non abbiamo ben capito cosa implichi la celebre equazione
di Einstein: E=mc2, cioè la interscambiabilità fra materia (massa)
ed energia. Se una cosa “vien fuori” dall’altra, vuol dire che c’era già in
potenza. La materia è energia e l’energia è materia! Le due possono essere
convertite l’una nell’altra. Due facce della stessa medaglia.
Per esempio, una piccola massa come un atomo contiene una grande
quantità di energia, per lo più concentrata nel nucleo. Tant’è vero che una
massa della quantità di una mela, può sprigionare l’energia sufficiente per distruggere
una città o per alimentare una centrale elettrica.
È come se la materia fosse energia “solidificata”, che, in
determinate condizioni, può tornare ad essere energia, Il processo è
bilaterale, nel senso che la materia può trasformarsi in energia e l’energia in
materia. Questo loro rapporto ci ricorda qualcosa: la materia e l’energia costituiscono
una sorta di contrapposizione polare, simile al concetto di yin e yang nella
filosofia cinese. La materia rappresenta la sostanza tangibile, mentre l’energia
è più sottile e immateriale. Come yin e yang, queste due entità sono
interconnesse e si influenzano reciprocamente. Sono
una diade. I due poli sono contrapposti ma sono convertibili l’uno nell’altro.
Se l’energia è già presente nella materia, vuol dire che ogni
particella di materia contiene in potenza una quantità di energia che è
proporzionale alla sua massa. Questa formula esprime il concetto che la massa e
l'energia sono due forme diverse della stessa entità fondamentale. Quando la
materia viene trasformata in energia (o viceversa), la quantità totale di
massa-energia nel sistema rimane costante. Quindi, in un certo senso, si può
dire che tutta la materia è in potenza energia, poiché può essere convertita in
energia e viceversa.
Ma. se sappiamo bene cosa è la materia-massa, perché la vediamo
e la tocchiamo, non sappiamo affatto che cosa sia l’energia. L’energia è un
concetto astratto che esprime vincoli e simmetrie rispetto ai processi fisici.
Deduciamo la presenza dell’energia dal fatto che c’è qualcosa che compie un lavoro
o che provoca movimenti e cambiamenti, ma che cos’è l’energia in sé? Non lo
sappiamo. L'energia è una grandezza fisica che rappresenta la capacità di un
sistema di compiere lavoro o di trasferire calore. In altre parole, l'energia è
associata ai processi di trasformazione e movimento nei sistemi fisici.
Esistono diverse forme di energia, tra cui energia cinetica (legata al
movimento), energia potenziale (legata alla posizione o allo stato di un
oggetto), energia termica (legata alla temperatura), energia elettrica, energia
nucleare, ecc. In fisica, l'energia è considerata come una quantità scalare che
può essere trasferita tra sistemi o trasformata da una forma all'altra secondo
le leggi della termodinamica e degli altri principi fisici. Però non è
altrimenti definibile e identificabile.
Qual è l’elemento ultimo ed
indivisibile della materia che ci circonda? Democrito e gli atomisti
presocratici credevano fosse l’atomo (l’indivisibile, appunto) e così per molti
secoli si è considerato l’atomo come il mattone fondamentale della materia.
Negli ultimi cento anni si è andati a ritroso tra i componenti dei componenti
scoprendo che l’atomo, a sua volta, ha un nucleo formato da protoni e neutroni,
e che questi, a loro volta hanno dei costituenti ancora più fondamentali, i
quark . E i quark? Sono forse anch’essi costituiti da altri elementi? Stringhe,
prioni o forse pura energia? La fisica moderna ed in particolare quella del XX
secolo ha rivelato che materia ed energia sono indissolubilmente legate. La
famosa relazione scoperta da Albert Einstein indica che la materia si può
trasformare in energia e viceversa. Non solo, scoperte ancora più recenti
mostrano che il vuoto , l’assenza di materia, su scale microscopiche brulica di
un’attività insospettabile: particelle ed antiparticelle danno vita ad una
danza continua in un processo di annichilazione/rigenerazione: trasformazione
della materia in pura energia e trasformazione nuovamente dell’energia in
materia. Se si accetta l’idea che le particelle elementari, di cui tutta la
materia conosciuta è costituita, possano crearsi e distruggersi, ha ancora
senso parlare di materia?
Non è sbagliato dire che
tutto è energia!
La materia è una sostanza
con massa che occupa spazio. È costituita da piccole particelle chiamate atomi
e molecole. Ed è visibile perché emette luce o riflette la luce
proveniente da altre fonti. Possiamo vederla e toccarla. Inoltre può avere forme diverse, come solida, liquida
o gassosa.
L’energia invece è la capacità di compiere lavoro o trasferire calore. Non ha massa né volume.
Non è visibile direttamente. Non possiamo vederla o toccarla come facciamo con
la materia. E può esistere in
varie forme, come energia cinetica (movimento), energia potenziale (posizione)
o energia termica.
In breve, la materia è tangibile e visibile, mentre l’energia è più sottile e non direttamente osservabile.
Situazione paradossale.
Prima diciamo che tutto è energia in varie manifestazioni e forme, e poi
diciamo che non sappiamo cosa sia. Tanto più che anche noi siamo energia, in
parte solidificata nel corpo e in parte in forma più sottile nelle funzioni
mentali e nella coscienza.
C’è bisogno di concludere
che siamo alienati, che siamo ciò che non sappiamo?
Ma se tutto è energia, e
anche noi o un sasso siamo energia, in teoria potremmo dire a quel sasso di
muoversi e quello si muoverebbe! Energia che comunica con energia.
Ora, la mente, la coscienza,
considerata come una forma sottile e immateriale, è effettivamente più vicina
all’energia che alla materia grossolana. Mentre la materia tangibile
costituisce il nostro corpo fisico, la coscienza sembra essere collegata a
processi energetici complessi nel cervello e nel sistema nervoso.
Le tradizioni antiche hanno
svolto un ruolo significativo nell’approfondire l’esperienza dell’energia della
coscienza. Esplorando pratiche come la meditazione, lo yoga, la respirazione
consapevole e la connessione con la natura, queste tradizioni hanno cercato di
comprendere e coltivare l’energia interiore e la consapevolezza. Ad esempio, le
anticche tradizioni yogiche dell’India insegnano tecniche per bilanciare
l’energia vitale (chiamata “prana” o “qi”) attraverso posture, respirazione e
meditazione. Questo mira a migliorare la salute fisica e mentale.
Nel taoismo cinese,
l’energia vitale è chiamata “qi” o “chi”. Le pratiche taoiste, come il tai chi e il qigong, si concentrano sulla circolazione armoniosa di questa energia nel corpo.
Inoltre le culture indigene in tutto il mondo hanno pratiche sciamaniche che coinvolgono la comunicazione con gli spiriti, la natura e l’energia universale. Queste esperienze spesso si collegano alla coscienza e all’energia.
Anche le tradizioni mistiche come il sufismo, il buddhismo esoterico e l’ermetismo hanno cercato di esplorare gli stati alterati di coscienza e la connessione con l’energia divina.
La pratica spirituale può
svolgere un ruolo significativo nell’esperienza dell’energia della coscienza.
La meditazione, la concentrazione, l'attenzione, la presenza mentale, la preghiera o altre pratiche spirituali possono aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e del mondo circostante. Questo stato di consapevolezza può far emergere sensazioni di energia interiore o connessione con l’universo.
Alcune tradizioni spirituali credono che la pratica regolare possa aprire canali energetici nel corpo, consentendo un flusso più libero di energia. Questo può portare a esperienze di energia sottile o sensazioni di calore.
La pratica spirituale spesso coinvolge la ricerca di significato e scopo nella vita.
Questa ricerca può portare a una maggiore sensibilità alle energie sottili o alla presenza di una coscienza universale.
Alcune pratiche spirituali, come il digiuno, la danza o il canto, possono indurre stati alterati di coscienza. Durante questi momenti, alcune persone riferiscono di percepire un’intensa energia o di sentirsi connessi a qualcosa di più grande.
In breve, la pratica spirituale può amplificare la consapevolezza dell’energia della coscienza e aprirci a esperienze più profonde e significative.
Ma, se le tradizioni antiche hanno offerto strumenti e prospettive per esplorare l’energia della coscienza, arricchendo la nostra comprensione di sé e del mondo, la scienza moderna ci offre tante altre scoperte che vanno esplorate.
Se tutto è energia - e
anche noi lo siamo e utilizziamo strumenti energetici come la mente e la
coscienza – dobbiamo applicarci a sentire questa energia fondamentale. Secondo
alcuni scienziati, la coscienza potrebbe non essere un prodotto esclusivo del
cervello. Stuart Hameroff e Roger Penrose sostengono che i microtubuli, le
unità più piccole del citoscheletro cellulare, agiscano come canali per il
trasferimento di informazioni quantiche, responsabili della coscienza.
Inoltre uno studio pubblicato sulla rivista Neuroscience of Consciousness suggerisce che la coscienza si formi grazie all’energia elettromagnetica presente nel cervello.
Questa teoria suggerisce che la coscienza possa avere una rappresentazione pratica anche a livello fisico.
Infine, alcuni vedono la coscienza come un’energia non locale, senza confini fisici, che si estende all’infinito.
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