lunedì 15 luglio 2024

La dotta ignoranza

 

La dotta ignoranza

Dato che non sappiamo che cosa sia l’energia, e neppure la coscienza, evidentemente siamo ciò che non conosciamo. Dal resto, se conoscessimo fin dall’inizio tutto, non cercheremmo. Quindi, questa condizione di non sapere, di ignoranza consapevole, è qualcosa di costitutivo dell’essere umano. Non mi risulta che ci sia qualche altro animale che senta il bisogno di cercare chi è o come è fatto, lui e il mondo. Siamo gli unici che cerchiamo, perché siamo gli unici che sanno di non sapere, che sentono dentro di sé un vuoto da riempire.

Non so chi sono, ma so che non lo so. Questo “ma” può essere anche un “perché”: non so chi sono perché so di essere ignorante. C’è dunque, fin dall’inizio, un sapere di non sapere che mi dà la spinta a sapere.

E non è così neanche per tutti gli uomini. Perché in realtà molti non si interrogano o si affidano a “verità” convenzionali e stereotipate. “Sei stato creato da un Dio!” Questo non mi spiega nulla, perché non mi dice né chi è Dio né chi sono io. È un semplice rimando. E Dio da dove spunta fuori?

Ma quel che voglio dire è che questo stato di non conoscenza, o di “dotta ignoranza” come dicevano gli antichi, non è una semplice mancanza che si possa colmare, ma il vuoto costitutivo dell’essere. L’essere, infatti, nasce proprio dal non-essere, dal nulla; non da un precedente essere.

Questo perché, nella dialettica circolare delle cose, l’essere e il nulla, la conoscenza e l’ignoranza, si sostengono e si giustificano a vicenda. Sono le due polarità che vediamo in azione dappertutto. Quando si ha un avanzamento dell’una, anche l’altra, dopo un po’, deve a sua volta avanzare per ristabilire l’equilibrio. È un po’ come l’equilibrio del terrore nelle armi nucleari. Se il mio nemico costruisce nuove armi, anch’io devo farlo.

Ora, tante cose le sappiamo, in molte discipline; ma le domande, anziché ridursi, si moltiplicano.

Se le leggi della fisica mi dicono che l’energia può convertirsi in massa e viceversa, io adesso vorrei sapere che cos’è questa energia. Da dove esce fuori?

Esce fuori proprio dal suo contrario. Ma qual è il suo contrario?

Il contrario dell'energia in fisica è l'assenza di energia, che può essere descritta come lo stato di non-gia o inattività. Non esiste un termine specifico per indicare il contrario di energia in fisica, poiché l'assenza di energia può essere rappresentata in diversi modi a seconda del contesto. Ecco il punto.

Se esiste uno stato di non-già o non-energia, noi in realtà non possiamo né definirlo né conoscerlo. Ed è logico che sia così. Perché solo uno stato di “non già” o “non ancora” può preludere al divenire di qualcosa. Se una cosa deve avvenire alle sette, prima delle sette non è ancora accaduta. Ma, in un certo senso, è già contenuta nel “non ancora” e, man mano che ci si avvicina alle sette, è sempre più vicina ad avvenire, sempre più probabile. Quindi, in teoria, potremmo conoscerla in anticipo.

Se, per esempio, sono incerto se un certo avvenimento ci sarà, la mia incertezza diminuirà se vedrò dei preparativi o delle persone che vi devono partecipare: ma, se non vedo niente, la mia incertezza aumenterà, fino a trasformarsi nella certezza opposta – che non accadrà. Così è per l’energia, che deve “uscir fuori” dal suo contrario, che non so quale sia ma so che c’è.

Altrimenti, non accadrebbe nulla. E nulla verrebbe all’essere. Ma, siccome so che le cose accadono, sono sicuro che esiste un “non ancora accaduto” che potrebbe essere previsto, che ha in sé la potenzialità dell’accadere.

In effetti, c’è una forma di energia che si definisce potenziale essendo posseduta da un oggetto a causa della sua posizione o configurazione. È legata alla interazione tra più corpi o sistemi e può essere convertita in lavoro. L'energia potenziale può assumere diverse forme, come l'energia potenziale gravitazionale (legata all'altezza), l'energia potenziale elastica (legata alla deformazione di un materiale elastico), l'energia potenziale elettrica (legata alle cariche elettriche) e così via. In generale, l'energia potenziale rappresenta l'energia "nascosta" in un sistema che può essere rilasciata o trasformata in altre forme di energia.

Più che “nascosta” è il “non ancora energia”. L'energia, come concetto scientifico, è generalmente associata a una quantità di lavoro potenziale da svolgere o a una capacità di produrre un'azione. Tuttavia, si potrebbe fare riferimento a un concetto simile a "energia non ancora attivata" o "energia non ancora realizzata", che potrebbe indicare un'energia potenziale presente in un sistema ma che non è stata ancora liberata o trasformata in altre forme di energia, un’energia che aspetta di essere attivata o sfruttata.

Un'azione è considerata potenziale quando è possibile, teoricamente, ma non ancora attualmente in corso. Nella fisica, l'energia potenziale è associata a uno stato di un sistema in cui il lavoro può essere svolto potenzialmente senza che questo lavoro sia effettivamente realizzato fino a quando le condizioni non cambiano. Ad esempio, nel caso dell'energia potenziale gravitazionale di un oggetto posizionato ad una certa altezza, l'azione di far cadere l'oggetto è potenziale finché non viene effettivamente lasciato cadere. In generale, un'azione è considerata potenziale quando può essere realizzata in un certo contesto ma non è ancora stata attuata.

Comunque esiste, in forma potenziale (più o meno probabile), come il “non” dell’energia. E non come assenza completa e totale. È la polarità opposta dell’energia, che è pur sempre legata all’energia - esiste per l’energia. Se non esistesse, non ci sarebbe nessuna energia.

Qui ci avviciniamo il più possibile al passaggio dalla potenza all’atto. Tanto vicini che è come prevedere la caduta di un masso che è in bilico: prima o poi cadrà, la caduta accadrà. La potenza, la potenzialità, è al massimo.

Perché mi interesso tanto a questo problema? Perché per tutti gli avvenimenti è così: c’è un momento in cui sono possibili o probabili più che in altri momenti. E dunque sono prevedibili, se si sta attenti. E questo vale per quegli avvenimenti particolare che sono gli “eventi mentali”.

Avevano ragione gli antichi taoisti.

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