domenica 7 luglio 2024

Doppio legame

 

La coscienza è la relazione fra le cose, il fatto che l’una sia presente all’altra. Se non ci fosse questa interazione, le cose non esisterebbero.

Noi ci crediamo individui che hanno una interazione con altri individui e con le cose. Ma questo non sarebbe possibile se non fossimo noi stessi il frutto di una relazione. Qui troviamo il doppio legame di tutte le diadi. Legame con sé per avere un legame con l’altro e legame con l’altro per avere un legame con sé.

È nell’altro che trovo me stesso. La relazione viene prima dell’identità, o, meglio, l’identità si forma con la relazione. Infatti, il patrimonio genetico di un individuo è formato dai suoi geni, che sono segmenti di DNA che contengono le istruzioni per la produzione di proteine specifiche. Gli esseri umani ereditano i geni dai loro genitori attraverso i gameti, ovvero gli ovuli e gli spermatozoi, che si combinano durante la fecondazione per formare un nuovo individuo con una combinazione unica di geni provenienti da entrambi i genitori. Il patrimonio genetico determina molte delle caratteristiche di un individuo, come il colore degli occhi, la struttura fisica e predisposizioni a determinate malattie.

I gameti sono le cellule riproduttive specializzate necessarie per la riproduzione sessuale negli organismi viventi. Nei mammiferi, tra cui gli esseri umani, i gameti femminili sono gli ovuli, prodotti negli ovari, mentre i gameti maschili sono gli spermatozoi, prodotti nei testicoli. I gameti contengono soltanto la metà del numero di cromosomi delle altre cellule del corpo, perché durante la fertilizzazione, quando avviene la fusione di un ovulo e di uno spermatozoo, si ha il ripristino del numero normale di cromosomi per la nuova cellula, che rappresenta l'inizio della vita di un nuovo individuo.

Questo significa che siamo due in uno, cosa che costituisce la coscienza. La coscienza è dunque da una parte una scissione e dall’altra parte un’unione. È una tipica diade: due cose che si uniscono per differenziarsi, o che si differenziano rimanendo unite. Due poli complementari, di cui l’uno non può fare a meno dell’altro. Un processo, non un ente stabile e definito.

C’è una inevitabile corrispondenza fra la struttura del DNA  e la struttura duale dell’individuo. Il DNA, acronimo di acido desossiribonucleico, è una molecola a doppia elica che contiene le istruzioni genetiche per lo sviluppo, la crescita, la funzione e la riproduzione degli organismi viventi. La struttura del DNA è composta da due catene di nucleotidi avvolte attorno a se stesse formando una doppia elica.

Ogni nucleotide è composto da tre componenti principali:

1. Un gruppo fosfato

2. Un gruppo zucchero, chiamato desossiribosio

3. Una delle quattro basi azotate: adenina (A), timina (T), citosina (C) e guanina (G)

Le basi azotate si appaiano sempre in modo specifico: adenina si appaia con timina e citosina si appaia con guanina. Questa complementarità delle basi azotate è fondamentale per la replicazione del DNA e per la trasmissione dell'informazione genetica.

Già gli antichi taoisti avevano ravvisato questa struttura nel simbolo dello Yang/Yin, in cui si vedono due linee sinusoidali che separano/uniscono le due polarità.

Il doppio legame è una struttura molecolare che verifica quando due atomi condividono due coppie di elettroni tra loro. Nel contesto del DNA e degli acidi nucleici, il doppio legame si riferisce alla connessione chimica tra due basi azotate complementari all'interno della doppia elica del DNA.

Nel DNA, il doppio legame di idrogeno tra le basi azotate adenina e timina, nonché tra citosina e guanina, contribuisce alla stabilità della struttura a doppia elica, mentre il doppio legame del nucleotide backbone conferisce alla molecola una struttura rigida. Queste connessioni sono essenziali per la struttura e la funzione del DNA, poiché mantengono insieme le due catene della doppia elica in una precisa configurazione tridimensionale.

Ma il “doppio legame” è ciò che caratterizza la coscienza, in cui troviamo che siamo consapevoli dell’altro in quanto siamo consapevoli di noi stessi e siamo consapevoli di noi stessi in quanto siamo consapevoli dell’altro. Una specie di struttura circolare.

In altri termini la coscienza è legata all’autocoscienza, dunque è anche la relazione fra le cose.

Le cose possono essere in rapporto e presenti l’una all’altra perché c’è la coscienza.

La coscienza è la relazione-presenza delle cose sono la stessa cosa. Ma, in pratica, che cosa significa?

Per esempio, che, se la coscienza stabilisce un’interazione essendo l’interazione, cambiando coscienza dovrebbe cambiare l’interazione. E viceversa.

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