martedì 30 luglio 2024

La conoscenza oggettiva della coscienza

 

 

È assurdo pensare che possa esserci una scienza oggettiva, perché l’attore di questa scienza sarà sempre l’uomo-soggetto. Che prima interroga (e con questo suo interrogare fa emergere qualcosa, inquadra qualcosa, costruisce qualcosa, cioè scosta il velo), e poi “scopre” quel che c’è sotto e che lui stesso ha messo in un certo modo scostando il velo in un certo modo.. Le leggi della fisica, per esempio, sono leggi che l’uomo stesso ha messo con la propria interazione con l’oggetto osservato, e quindi non possono essere puramente oggettive. Questa è un’illusione.

L’uomo è misura di ciò che scopre. E ciò che crede di scoprire non è una verità oggettiva, ma qualcosa che funziona nel caos – almeno temporaneamente. Lo abbiamo visto con la forza di gravità, la cui interpretazione è cambiata, si è adattata, nel passaggio da Newton a Einstein.

Ma niente funziona per sempre. C’è sempre qualcosa che non torna, e un giorno qualcuno allargherà l’interpretazione. Se io copro una scultura complessa e non conosciuta con un velo, quando scosterò un po’ quel velo, vedrò un particolare che mi farà pensare a qualcosa, ma qualcosa che è parte di una scena complessiva che mi resta nascosta. In India si fa il caso dei quattro ciechi che toccano parti diverse di un elefante e che credono di ravvisare ognuno qualcosa di diverso. Quello che ha toccato una zampa dice: “È una colonna!” Quello che ha toccato la proboscide dice: “È un serpente!” Quello che ha toccato una zanna dice; “È una spada!” E quello che ha toccato la coda dice: “È uno scopino!”

Ognuno crede di aver trovato la verità, ma l’unica verità è che non riescono a vedere l’insieme.

Chi è che riesce a vedere l’insieme? Nessuno: ognuno vede un particolare e da quello deduce un insieme immaginario. E  dice che è una legge scientifica.

Ma chi è che riesce a vedere l’insieme della realtà? Ogni disciplina studia un settore (la fisica, la matematica, la psicologia, la biologia, le neuroscienze, l’astronomia, ecc.), ma chi è capace di vedere l’insieme di ogni conoscenza settoriale? Le leggi della fisica scoprono quattro interazioni fondamentali, ma queste quattro interazioni non ci dicono nulla di ciò che siamo, dei nostri rapporti, dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, della nostra coscienza, ecc.

Soprattutto, quando si parla della nostra coscienza, come pensate di raggiungere una conoscenza oggettiva? È una contraddizione in termini.

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