È assurdo pensare che possa
esserci una scienza oggettiva, perché l’attore di questa scienza sarà sempre
l’uomo-soggetto. Che prima interroga (e con questo suo interrogare fa emergere
qualcosa, inquadra qualcosa, costruisce qualcosa, cioè scosta il velo), e poi
“scopre” quel che c’è sotto e che lui stesso ha messo in un certo modo
scostando il velo in un certo modo.. Le leggi della fisica, per esempio, sono
leggi che l’uomo stesso ha messo con la propria interazione con l’oggetto
osservato, e quindi non possono essere puramente oggettive. Questa è
un’illusione.
L’uomo è misura di ciò che
scopre. E ciò che crede di scoprire non è una verità oggettiva, ma qualcosa che
funziona nel caos – almeno temporaneamente. Lo abbiamo visto con la forza di
gravità, la cui interpretazione è cambiata, si è adattata, nel passaggio da
Newton a Einstein.
Ma niente funziona per
sempre. C’è sempre qualcosa che non torna, e un giorno qualcuno allargherà l’interpretazione.
Se io copro una scultura complessa e non conosciuta con un velo, quando
scosterò un po’ quel velo, vedrò un particolare che mi farà pensare a qualcosa,
ma qualcosa che è parte di una scena complessiva che mi resta nascosta. In
India si fa il caso dei quattro ciechi che toccano parti diverse di un elefante
e che credono di ravvisare ognuno qualcosa di diverso. Quello che ha toccato
una zampa dice: “È una colonna!” Quello che ha toccato la proboscide dice: “È
un serpente!” Quello che ha toccato una zanna dice; “È una spada!” E quello che
ha toccato la coda dice: “È uno scopino!”
Ognuno crede di aver
trovato la verità, ma l’unica verità è che non riescono a vedere l’insieme.
Chi è che riesce a vedere l’insieme?
Nessuno: ognuno vede un particolare e da quello deduce un insieme immaginario.
E dice che è una legge scientifica.
Ma chi è che riesce a
vedere l’insieme della realtà? Ogni disciplina studia un settore (la fisica, la
matematica, la psicologia, la biologia, le neuroscienze, l’astronomia, ecc.),
ma chi è capace di vedere l’insieme di ogni conoscenza settoriale? Le leggi
della fisica scoprono quattro interazioni fondamentali, ma queste quattro
interazioni non ci dicono nulla di ciò che siamo, dei nostri rapporti, dei
nostri pensieri, dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, della nostra
coscienza, ecc.
Soprattutto, quando si
parla della nostra coscienza, come pensate di raggiungere una conoscenza
oggettiva? È una contraddizione in termini.
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