Sarebbe meglio che l’amore
non esistesse – perché non ci sarebbe il suo contrario: l’odio. Non ci sarebbe
l’attrazione come malattia dell’animo, ma neanche la repulsione come reazione
nevrotica. Non ci sarebbe l’unione magnetica, ma nemmeno la divisione
traumatica. Non ci sarebbero le passioni, ma neanche le delusioni. Non ci sarebbe
la sofferenza, ma neanche la gioia.
Che mondo sarebbe? Un mondo
più calmo, più freddo. Meno pazzo. Un mondo di pace, senza guerra.
Mi domando come
nascerebbero i figli. Forse per una decisione più ragionata e non per un
orgasmo irrazionale, che assomiglia molto ad un’esplosione o a una scarica.
Insomma, solo in quel caso
il mondo sarebbe in pace. Ma, finché non supereremo l’amore come sentimento
estremo, non ci arriveremo. Non arriveremo alla pace, interiore ed esteriore.
La natura ha creato l’amore
irresistibile per farci riprodurre: questa è la sua strategia. E la cosa
funziona. Ma non bene. Funziona tra mille tormenti. E problemi.
Ed era meglio farla
funzionare con più equilibrio. Ma temo che non ci sarebbero tutte queste
nascite, non dovute a una decisione consapevole, ma al funzionamento degli
istinti. Insomma, le persone che si riprodurrebbero sarebbero minori. E questo
sarebbe un vantaggio.
L’amore come sentimento irrazionale
non pensa a nulla. Funziona come l’istinto degli animali, ammantandosi di
nobili motivazioni, ma rimanendo bestiale.
Un giorno ci arriveremo,
chissà fra quanto. Intanto, godiamoci l’amore e la guerra. E speriamo di
sopravvivere. Perché, a forza di non ragionare, la natura ci può far suicidare.
La sua attuale conduzione
della vita e della riproduzione è troppo insensata.
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