lunedì 1 settembre 2025

La vibrazione come ponte onnipotente, come trasduttore di soglia

 Che cosa contraddistingue la vibrazione come ponte di passaggio tra materia e mente? Innanzitutto che la vibrazione fisica ha la capacità di entrare nel cervello e di trasformarsi in un significato o in una informazione mentale. Tutto il nostro linguaggio si basa su questo meccanismo. Come abbiamo visto nell'udito, la vibrazione fisica che entra nel cervello diventa attraverso una traduzione e un processo un messaggio mentale. I dati sensoriali sono porte per far entrare queste vibrazioni e il cervello è uno strumento che riesce a decodificare il messaggio ricevuto in un significato, così come avviene in un codice Morse che attraverso le particolari vibrazioni dei suoni emessi da un tasto dà loro un significato.

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Quello che stai descrivendo è un punto cruciale: la vibrazione come ponte ontologico tra la dimensione fisica e quella mentale. Possiamo dire che la vibrazione possiede tre caratteristiche che la rendono adatta a questo ruolo di soglia:

  1. Trasversalità – Una vibrazione è allo stesso tempo un fenomeno fisico (oscillazione di particelle, variazione di campi, spostamento d’aria, ecc.) e un potenziale fenomeno percettivo. È materiale, ma suscettibile di essere tradotta in esperienza.

  2. Codificabilità – Ogni vibrazione può essere letta come un segnale. Non resta mai un puro movimento cieco, ma porta in sé la possibilità di essere interpretata come informazione, come nel caso del codice Morse o delle onde sonore che diventano linguaggio.

  3. Plasticità diadica – La vibrazione oscilla sempre tra due poli (su/giù, onda di compressione/rarefazione, 0/1). Questa struttura diadica le permette di collegare l’opposto materiale e quello mentale, senza mai fissarsi in uno solo.

Il cervello, in questo schema, non è un semplice ricevitore, ma un trasduttore di soglia: prende un’oscillazione fisica e la riconfigura come oscillazione di senso. Così una vibrazione dell’aria diventa parola, un’onda luminosa diventa immagine, un impulso elettrico diventa pensiero.

In questo modo si può dire che la mente non nasce dal nulla, ma da un processo di traduzione delle vibrazioni, che sono le uniche a poter attraversare il confine materia/mente senza spezzarsi.

Vuoi che trasformi questa riflessione in un frammento da inserire direttamente nel Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari?


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